domenica 19 novembre 2023

Pierluigi Casalino: Considerazioni sul 7 ottobre.



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Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>
Gli eventi del 7 ottobre hanno riproposto la necessità di non dover basare esclusivamente sull'elettronica i metodi informativi dell'intelligence. La raccolta di notizie sul campo e dietro e attraverso le linee nemiche, ma anche mediante l' infiltrarsi in ambienti e gruppi, anche apparentemente innocui, dove può nascondersi la minaccia. I rischi che corrono i paesi a tradizione democratica di fronte alla disinformazione e ad altri generi di attacco da parte dei regimi dispotici e delle annesse organizzazioni eversive e terroristiche vanno fronteggiati con una nuova e più consapevole distribuzione sul terreno di spie ed informatori che, forti di un' esperienza di contatto e visiva, possono contribuire alla sicurezza dei paesi e delle popolazioni che in esse vivono. I provvedimenti che le democrazie stanno assumendo da tempo, ancor prima dell'attacco criminale di Hamas del 7 ottobre, si riveleranno opportuni ed efficaci se ci sarà contemporaneamente una cultura della sicurezza che tocchi la gente, ammonendola a non seguire le sirene delle false e demagogiche propagande, delle fake news e dei facili complottismi che, soprattutto da noi, si nutrono di una sottocultura alimentata da una corrente di sinistra piuttosto disinvolta e sfacciata.  Tale intervento, unitamente ad un ritorno della vigilanza di massa di fronte alle sfide epocali in atto, controllando e neutralizzando le aree di dissenso che vanno ad ingrossare le fila di generiche proteste come abbiamo visto con il manifestarsi di fughe in avanti strumentalizzate dal richiamano di cause antitetiche al sentire comune delle nostre  democrazie.  Democrazie dove agenti esterni pretendono di cambiarne le regole di ingaggio Solo così continueremo s respirare l'aria di libertà che si fonda sul principio di tolleranza.
Casalino Pierluigi 


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Roberto Guerra
 

sabato 18 novembre 2023

Roberto Pazzi riceve il premio Carlo Levi per "Hotel Padreterno" video

Le Stampanti 3D nel futuro... *2017


di Roby Guerra  

Qualche tempo fa è uscito un libro anticipatore sulle cosiddette stampanti 3d dal titolo a dir poco ammaliante, 'La Macchina di Santa Claus', di Elisabetta Bonafede. Ebbene, nonostante puntualmente i media segnalino piccole grandi meraviglie potenziali o già concrete e possibili, persino per la medicina (organi "ricreati" da questa macchine nascenti formidabili), oppure spesso dimostrazioni in mostre scientifiche letteralmente catturino l'entusiasmo dei bambini con giocattoli creati in tempo reale, certamente sfuggono ancora gli orizzonti più clamorosi e rivoluzionari della nuova tecnologia.
Sembra fantascienza, ma portate all'estremo, le stampanti 3d sono forse destinate e senza colpo o spread ferire a terminare il capitalismo tout court e la ormai secolare dipendenza degli umani dalla produzione economica storica. O meglio, almeno a risolvere una volta per tutte, con effetti collaterali ovviamente dirompenti, quel che pur decenni di grande progresso scientifico sembra tutt'oggi incapace di realizzare su scala planetaria (anche paradossalmente e per cause esclusivamente politiche o di follia sociale condivisa).

Certe ricette di Green economy molto discutibili proprio grazie alle stampanti 3d più evolute, ovviamente in senso bios o biopolitico intelligente e democratico, potranno realizzare l'obiettivo minimale, ma decente, di sopravvivenza per poveri nel mondo occidentale e figurarsi per il terzo o quarto mondo.
Come già spesso sottolineato da diversi futurologi, certe macchine g-astronomiche presenti nelle astronavi fantascientifiche (anche l'Enterprise di Star Trek) del futuro, robot o computer chef e istantanei produttori del menu desiderato o almeno preprogrammato in vasta ampiezza di menu, dal caffè al tacchino del 4 luglio americano alla Coca Cola di Marte, anticipano le future Chef stampanti 3d.
A costi letteralmente irrisori in futuro sarà probabilmente possibile in ogni casa una Stampante 3d Chef pronta a cucinare all'istante per le nostre necessità quotidiane di sopravvivenza biologica!
Stampanti 3d g-astronomiche che al massimo costeranno come uno smartphone minimo ma perfettamente funzionale per obiettivi decorosi minimi. E siccome non si parla di navigare più veloce in 10g o fibre ottiche o di computer quantici o grafene, ma di assicurare cibo in tale caso letteralmente cibornetico a tutti quanti in linea di principio, ecco semplicemente come cominciare a concretizzare la contemporanea ultima utopia minimale del reddito minimo garantito o di esistenza, il bioreddito come si dovrebbe più civilmente chiamare.

Dalle stampanti 3d il bioreddito. Un bioreddito che già innesterà memi virus. Chi non avrà ambizioni da vip o di lusso di fatto rifletterà con tali biostampanti 3d, le Cybors, la fine dal capitalismo produttivo, in quanto le Cybors permetterano di superare ogni fase del meccanismo produttivo. Ognuno diventerà microproduttore economico per stesso, microcapitalista di sé stesso, tenuto conto che naturalmente se ci saranno Cybors figurarsi se non sarà possibile autogenerare (e meccanismo certamente piu semplice) oggetti inanimati (e già le stampanti 3d attuali lo fanno) abiti e persino casette magari antisismiche, insomma tutto il minimale o minimum per sopravvivere biologicamente.
Naturalmente allo stato attuale anche avveniristico e semifantascientifico, tutto il discorso regge come strategia di sopravivenza per i soggetti meno abbienti minoranze nel mondo occidentale evoluto e come strategia di pronto soccorso non banale e anzi ecorivoluzionaria per le aree del pianeta dove gli esseri umani e anche bambini muoiono ancora come nel medioevo o epoche precivili del passato remoto.
S'immagini però la stampante 3d come un semplice prototipo storico contemporaneo destinato a evoluzioni soprendenti in termini di complessità e potenzialità: non soltanto come immaginiamo e come potenziamento diciamo dell'intestino fondamentale, umano in senso già transumanista ecc al livello in questione. Ma stampanti 3d in grado di produrre anche energia artificiale, personal sun-energia solare o altro ad personam?
Un tempo esistevano calcolatori grandi come palazzi? Oggi stanno virtualmente nel braccio al posto dell'orologio (anche se i computer da polso non sono mai decollati ma li hanno fatti equivalenti da mano). Immaginate la nostra Mega Macchina economica compressa in certo senso ad personam, una sorta di incredibile decentramento e miniaturizzazione algoritimica in certo senso dove però il terminale: non sarà solo una AI direttamente ma una Rete con l'unità umana a base carbonio come interfaccia fondamentale. Un poco come già attualmente con il Web ogni persona è virtualmente tutto il mondo, interconnessa con tutto il pianeta vivente.
Sarebbe la fine del Capitalismo e anche del Capitale se si vuole di fallimentare utopia socialista!
Ma sarebbe il trionfo della democrazia ad persona, dell'individuo, autodiretto perlomeno al livello minimum esistenziale e socio-biologico.

Dopo, in un Mondo Nuovo del genere, ovviamente, siccome le grandi scoperte e conquiste ovviamente presuppongono, in scenari complessi, equipe e team di ipercomplessa conoscenza ecc., resterebbe eccome la fu lotta in certo senso 'naturale' e 'darwiniana' che premierebbe meritocraticamente ad personam le persone più creative o di talento o geniali: parliamo di sopra-vivere, però, non della sopravvivenza storica, obbligatoria come bisogno, soprattutto come ricatto esistenziale. Verso l'Homo Dreamens? Essenza in fondo dell'evoluzione umana, dell'animale uomo che sogna e desidera e fa con le macchine e la Tecnologia?

Info:
https://www.bookrepublic.it/book/9788898001415-la-macchina-di-santa-claus/

 

Futurismo Hi Tech e Passatismo


ESTRATTO... Bisogna probabilmente immaginare che qualche apparecchio non sia «tracciato» per non dire abusivo; bisogna forse considerare che qualcuno non se lo può proprio permettere e che qualcun altro abbia scelto di non riacquistarlo dopo averlo rotto o rottamato. Ma anche «epurato» dai casi specifici, resta un dato sorprendente: secondo l'ultimo rapporto Auditel-Censis presentato ieri in Senato, in Italia ci sono 700mila famiglie (composte da 1 milione e 400mila persone) che non hanno in casa nemmeno un televisore. Dentro a questa fotografia dovremmo tener conto: dei duri e puri che rifiutano la «scatoletta della perdizione» per partito preso, degli intellettuali snob perennemente insoddisfatti dalla volgare offerta, e forse dei nostalgici che ambirebbero a tornare a un Medioevo sostenibile rinunciando a una buona fetta del progresso che ci ha allontanati dal vero nucleo. Ma in queste settecentomila famiglie potremmo anche intercettare il nuovo mondo. Una nicchia di futuristi spinti che ha già optato per i nuovi mezzi di fruizione dell'intrattenimento rinunciando definitivamente alla desueta tv. Quelli che riescono a proiettare una serie Netflix anche sullo specchio del bagno, a usare la superficie liscia della cabina armadio come maxischermo, a farsi cuocere due uova fritte dall'Apple Watch, a trasformare il navigatore satellitare dell'auto in un piccolo cinema portatile. Ecco, è forse questa la categoria di persone che ha già iniziato a fare a meno della televisione come strumento...........

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Roberto Guerra
 

Ferrara, Roberto Pazzi al Caffè Letterario Estense


ESTRATTO....

Dopo la pausa estiva,  è ritornato il Caffè Letterario Estense: la rassegna letteraria, curata dall'Associazione Culturale Ferrara Pro Art, che ha ospitato nel corso degli anni oltre trenta eccellenze della cultura ferrarese. .. lo scorso .giovedì 16 novembre   – nel nuovo punto d'incontro al Caffè Centro Storico di Corso Martiri – ... lo scrittore Roberto Pazzi a raccontare e a raccontarsi.

Pazzi, ferrarese doc, poeta, narratore e giornalista tradotto in ventisei lingue, con più di trenta pubblicazioni fra sillogi e romanzi, è considerato uno dei più originali e visionari scrittori italiani. Già collaboratore del "Corriere della sera" e di "The New York Times", oggi è opinionista di "QN". Ha insegnato nella scuola superiore e nell'università, a Ferrara e Urbino.

Riccardo Roversi ha condotto l'incontro, in dialogo anche con i presenti, ...sui temi dell'ultimo successo di Pazzi "Hotel Padreterno", edito da La Nave di Teseo..............................................


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Roberto Guerra