Pierluigi Casalino: Considerazioni sul 7 ottobre.



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Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>
Gli eventi del 7 ottobre hanno riproposto la necessità di non dover basare esclusivamente sull'elettronica i metodi informativi dell'intelligence. La raccolta di notizie sul campo e dietro e attraverso le linee nemiche, ma anche mediante l' infiltrarsi in ambienti e gruppi, anche apparentemente innocui, dove può nascondersi la minaccia. I rischi che corrono i paesi a tradizione democratica di fronte alla disinformazione e ad altri generi di attacco da parte dei regimi dispotici e delle annesse organizzazioni eversive e terroristiche vanno fronteggiati con una nuova e più consapevole distribuzione sul terreno di spie ed informatori che, forti di un' esperienza di contatto e visiva, possono contribuire alla sicurezza dei paesi e delle popolazioni che in esse vivono. I provvedimenti che le democrazie stanno assumendo da tempo, ancor prima dell'attacco criminale di Hamas del 7 ottobre, si riveleranno opportuni ed efficaci se ci sarà contemporaneamente una cultura della sicurezza che tocchi la gente, ammonendola a non seguire le sirene delle false e demagogiche propagande, delle fake news e dei facili complottismi che, soprattutto da noi, si nutrono di una sottocultura alimentata da una corrente di sinistra piuttosto disinvolta e sfacciata.  Tale intervento, unitamente ad un ritorno della vigilanza di massa di fronte alle sfide epocali in atto, controllando e neutralizzando le aree di dissenso che vanno ad ingrossare le fila di generiche proteste come abbiamo visto con il manifestarsi di fughe in avanti strumentalizzate dal richiamano di cause antitetiche al sentire comune delle nostre  democrazie.  Democrazie dove agenti esterni pretendono di cambiarne le regole di ingaggio Solo così continueremo s respirare l'aria di libertà che si fonda sul principio di tolleranza.
Casalino Pierluigi 


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Roberto Guerra