venerdì 3 novembre 2017

"InquietaMENTE", la nuova antologia psicofantasy a cura dell'Associazione Hyperion (Principato di Monaco)

 
 

A cura di (ideatori Ivan Bruno e Sol), cover di Livia Viganò, prefazione di Fabiana Rosa.

Diciotto autori. Diciotto storie. Diciotto ombre nell'animo umano. Perché la paura non è solo il mostro acquattato nel buio ma spesso, troppo spesso, cammina in piena luce. È il collega che, ogni giorno, ci sorride insistente, nonostante l'ennesimo "no". È l'angoscia che ci assale quando, usciti di casa, camminiamo tra la gente; è un gonfiore sottopelle; la voce che ci urla in faccia le nostre colpe. "InquietaMENTE. L'esercito invisibile delle paure" è la seconda antologia promossa dall'Associazione Hyperion e raccoglie i racconti selezionati dal concorso omonimo, introdotti da Fabiana Rosa, terapista e fondatrice di "Progetto Quasi". L'intero ricavato dell'opera sarà devoluto in favore dell'ospedale pediatrico "Istituto Giannina Gaslini".

Gli autori del concorso: Ariela Rizzi, Chiara Blasutta, Serena Lavezzi, Laura Gambino, Amanda Rosso, Umberto Pasqui, Arianna Pioli, Annamaria Trevale, Mattia Bagnato, Andrea Garagiola, Sara Rosa Napolitano, Milena Vallero, Salvatore Gagliarde, Maria Mezzatesta, Gabriella Pheola, Mattia Loroni, Annalisa Gaudino.


*Hyperion è un'associazione artistico-culturale nata con lo scopo di supportare, tutelare, produrre e promuovere gli artisti emergenti. Nata, ufficialmente, il 25 Aprile 2016, ha sede nel Principato di Monaco ma si propone di operare indistintamente sul territorio francese e italiano. Hyperion nasce senza scopro di lucro e si oppone strenuamente alle richieste di contributo per la pubblicazione o distribuzione delle opere. Allo stesso modo non rivendica nessuna esclusiva o diritto sulla proprietà intellettuale che rimane sempre e comunque degli artisti. Come editori e, in primis, scrittori e artisti ci discostiamo dalla strumentalizzazione dell'arte, dall'asservimento alle mode, dal conformismo e dalla commercializzazione dilagante, promuovendo e incentivando la sperimentazione, la ricerca della personalità, del simbolismo, dell'ermetica, dell'elevazione intellettuale. Non siamo interessati al guadagno quanto alla creazione di un ideale, forse utopico, che vede la realizzazione del trittico socratico – bellezza, giustizia, bontà – incarnato nelle arti.


https://www.amazon.it/Inquietamente-Associazione-Hyperion/dp/1975824199/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1509726511&sr=1-1




Ferrara, via Questore e Prefetto, cambio di rotta o fiction Made In Italy alla Gentiloni-Minniti e solito PD?

 

di B. Guerrazzi


Ferrara   In perfetto non stile burotico  è annunciato tacitamente come quasi normali avvicendamenti: certamente non è così, in ogni caso, la doppia sostistuzione ai vertici istituzionali in quel di Ferrara in un colpo solo di prefetto e questore.

Soprattutto alla luce di certi eventi che riassumiamo:

Una anteprima, questa fine estate con l'arrivo dell'esercito (almeno nominale vista la modesta entità, 12 soldati e in turn over manco fosse una club calcistico di Serie A....) deciso direttamente da Roma, scavalcando e in certa misura confutando il PD e le autorità  per la sicurezza local che fino al giorno prima parlavano ancora di teoria della Percezione  nonostante il degrado multietnico conclamato da anni e in aumento esponenziale a Ferrara (leggi Zona GAD).

Poi certa gestione local del caso Igor al centro delle polemiche e non ultimo recentissimo un convegno semifarlocco sulla Sicurezza, con Ferrara improbabile modello positivo,. con qualcuno di non banale che ha continuato a parlare di Paure Indotte e dell'Isis alla fine, proprio alla vigilia del nuovo attentato isisislamico a Manatthan!

D'altra parte è criticamente prematuro parlare di cambio di rotta per la città. Si vedrà comunque assai presto, visto che tale cambio di vertice in questura e prefettura  potrebbe anche semplicemente replicare certe fiction migrantiche dell'era Minniti e Gentiloni  ben nota e pre-elettorale......


Info Telestense

http://www.telestense.it/cambio-al-vertice-questura-prefettura-arrivano-pallini-campanaro-sbordone-reggio-emilia-20171103.html

www.telestense.it
Cambio al vertice di Questura e prefettura di Ferrara. Il questore Antonio Sbordone lascia l'incarico ricoperto nella città estense per trasferisri a Reggio-Emilia. Al suo posto arriverà il questore Ginacarlo Pallini che dal 2015 ricopre l'incarico sempre di questore a Macerata. L'avvicendamento fra i questori è previsto, secondo alcune indiscrezioni, entro fine novembre. Ginacarlo Pallini ha 61 anni, è nativo di Casal di Prioncipe, comune della provincia di Caserta. La sua formazione avviene a Roma, dopo una laurea in Sceinze Politiche e ha conseguito un master di secondo livello in "Sicurezza, coordinamento e cooperazione internazionale. Dal primo agosto 2015 Pallini è questore di Macerata. L'avvicendamento rigurda anche la Prefettura di Ferrara. L'attuale prefetto Michele Tortora sarà trasferito a Vercelli e al suo posto arriverà l'attuale prefetto incaricato da febbraio di provvedere al contrasto dei roghi dei rifiuti nel triangolo di Comuni che si trova fra Caserta e Napoli, conosciu

mercoledì 1 novembre 2017

Letter from Washington : New York, nuovo attentato islamico. "Siamo stanchi di morte"

 

 
I corrispondenti da New York dei piu' importanti giornali italiani si chiedono il perche' dell'indifferenza dimostrata dai newyorkesi dopo l'attentato che ha ucciso otto persone e ferito altre undici su una pista ciclabile a pochi blocchi dal World Trade Center.

Qualcuno ha eletto a eroismo questo atteggiamento che comunque sconfina in un 'enough is enough ', rispetto al martellamento delle reti TV via cavo.

Migliaia di abitanti nella Mela non hanno voluto rinunciare alla parata nella notte di Halloween, la pagana ricorrenza, copiata anche in Italia solo perche' e' un'occasione per far festa sbeffeggiando la morte.

Ma la Signora con la Falce e' sempre piu' presente tra noi e il suo ruolo e' amplificato dai media che sono diventati ormai delle prefiche.

I morti di New York sono entrati nel calderone delle disgrazie, attentati, terremoti, alluvioni, uragani, guerre, che quotidianamente assillano la gente. E di cui nessuno ricorda o vuole ricordare con precisione i dettagli perche' ognuno di noi tende a cancellare.

Dire che non siamo uguali di fronte alla morte e' una affermazione ovvia.

Pero' ci sono morti che fanno notizia (almeno per poche ore) e altri dei quali non si parla come se non esistessero.

585,720 sono stati i decessi per cancro negli States nel 2014 (non ho dati piu' aggiornati).

33,091 quelli passati al Creatore nel 2015 per consumo di oppiacei, escludendo i morti per eroina.

Siamo stanchi di morte, perche' viviamo in una cultura che da tempo ha creduto di cancellarla. 

Ma non si cancella l'Inizio e la Fine.

Non si cancella lo "homo homini lupus".

Oscar BARTOLI

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Mary Bljndflowers "Collaudo" a la Stella Nera di Mu, di Claudio Piras Moreno


"Recensione"  a MARY BLINDFLOWERS La stella nera di Mu (Black and Wolf) 


di Claudio Piras Moreno (da Emigrati Sardi )

"ANDIAMO A RIEMPIRE IL VUOTO DI SENSO"

Prima di entrare nel merito del libro appena letto vorrei fare una piccola premessa. Quella che seguirà non vuole essere una recensione. Per me le recensioni non esistono più. Oggi ci sono troppi rapporti di interesse tra chi recensisce e chi fa arte, tra critici e artisti, perché ci possa essere obiettività; e comunque l’arte è qualcosa di astratto, difficile da valutare se non pure da riconoscere. Si possono solo esprimere impressioni e annotare elementi oggettivi riscontrati. Questo mi limiterò a fare per La Stella nera di Mu: primo perché conosco l’autrice e secondo perché non ritengo importante sapere se il libro mi sia piaciuto o no, ma solo sapere se è scritto bene e se ha dei contenuti, e se sì, quali. Per quanto riguarda la scrittura posso dire che l’autrice ha un’ottima padronanza della lingua italiana e scrive in modo scorrevole e ricco. Questo è facilmente verificabile, basta leggersi anche solo l’anteprima. Perciò passiamo subito ai contenuti.
La Stella nera di Mu narra di un fantomatico “Mondo di sotto” riprendendo e facendo proprie le teorie della Terra cava e il mito di Agarthi. In questo mondo, chiamato Mu, vigono regole opposte al nostro e tutto è come riflesso al contrario. Mu è un luogo privo di governi, di vere e proprie leggi, senza una religione, dove i cittadini vivono in una quasi perfetta armonia e pace. A minacciare questo stato di cose è Scuro, uno stregone del mondo di sopra che vorrebbe entrare a Mu per conquistarlo e trasformarlo in una copia del suo mondo; egli vuole eliminare l’anarchia, il potere delle madri, e insediarsi come capo assoluto.
Scuro vuole creare una società distopica alla Orwell aggiungendovi alcune caratteristiche del mondo nuovo di Huxley: come la superficialità, il culto della bellezza e del denaro. Vuole ribaltare la società muana per farla diventare simile a quella della Terra di sopra, che è già la perfetta sintesi delle società che i due scrittori appena citati, avevano ipotizzato. Ma prima Scuro deve cancellare il culto della dea Madre e istituzionalizzare quello del Dio unico e Padre; cancellare il baratto e portare la moneta, abolire l’anarchia e instaurare la “Democrazia”, fondare una Repubblica muana. Insomma, creare un mostruoso Leviathano e nutrirlo con le personalità dei muani, che in esso si annulleranno. E lui nel mentre acquisirà il vantaggio non trascurabile dell’immortalità. A opporglisi ci sono solo la Stella nera di Mu, ovvero Luce (che succede a Hilde), e alcuni suoi fidati amici. Ma in Luce sin dalla nascita si è insinuato il dubbio, “Forse il sistema è imperfetto”, e da un’incertezza nel battito del suo cuore si è aperto un varco. È da lì che il temibile signore Oscuro cerca di passare.
In questo libro tanti sono i riferimenti, velati o meno, alla politica passata e recente, e a eventi accaduti. Questi ultimi vengono presi come simbolo delle ingiustizie e delle prevaricazioni che l’uomo ha sempre subito nella sua storia dai più forti (o dai poteri forti). Insomma, questo romanzo, come nella migliore tradizione dei romanzi distopici, è una critica della società in cui viviamo.
Nel testo ci sono continui riferimenti mitologici e filosofici. Più ispirati alla filosofia e mitologia orientale che a quelle occidentali e classiche. Difatti il mito di Agarthi ha le sue origini in India: sarebbero lì le porte di accesso al Mondo di Sotto. Tuttavia nel libro si parte dalla teoria degli opposti di Eraclito, così cara alla nostra cultura occidentale, ma non a quella dei muani e degli orientali, per arrivare a Hegel.
Fin dalle prime pagine si evidenziano le contrapposizioni tra la nostra società e quella muana, così come tra il nostro pensiero e il loro. A Mu anima e corpo, o se vogliamo “spirito e materia”, come nella filosofia orientale non sono elementi opposti, ma due parti di un tutto. Tutto che soggiace alle leggi che governano l’universo, e tra queste ci sono anche quelle quantistiche, dove gli opposti spesso rappresentano un diverso momento di una stessa cosa. In questo libro la meccanica quantistica si fonde con la filosofia orientale, come nel Tao della fisica di Fritjof Capra.
«La regressione permetterà la progressione, perché soltanto chi ha visto il fondo può trasmettere ad altri la vita. Soltanto chi conosce il buio può capire la luce. L’indietro è l’avanti, il passato è il futuro. Il presente vivrà a Mu in intima connessione con ciò che è stato perché la memoria e la carne resistano insieme, perché il tempo morto fiorisca nel presente vivo, evitando la marcescenza della memoria.»
Richiami a Freud:
«Sei l’oscuro desiderio che non si rivela se non nei voli pindarici del sogno. Sei l’istinto, la bestia che preme i suoi artigli naturali e affilati contro l’ipocrita artificio della buona educazione. Sei il dente che morde e fa sanguinare la carne dell’apparenza convenzionale. (…) Subconscio, così ti chiamano.»
La riflessione su dio, l’androgino, per quelli del Mondo di Sotto, porta a una riflessione critica su ciò che per tanti è la fede: «Prima ho detto che ho reminiscenza dell’Androgino, ma non è vero. Ripetevo le parole del libro, quello che ci hanno insegnato da generazioni. Sempre la stessa storia. Ripetere e non sapere, senza riflessione.»
Da qui Hilde giunge a Nietzschiane conclusioni, definite con la classica affermazione che “dio è morto”, poi rilanciata sostenendo che non è mai esistito: “Credo soltanto nel niente con la minuscola. Credo nel non-divino, nell’assenza, nel vuoto il cui valore è pari a zero».
L’ombra ride: «Il vuoto? Perché?»
«Perché posso riempirlo con ciò che voglio e la volontà è potenza che attende di trasformarsi in atto. Avrei dovuto andare nell’Inconoscibile Oltre. Ci sono andata vicina, sai, ho sfiorato l’abisso. Ora sento un vuoto indicibile».
Andiamo a riempire questo vuoto di senso allora. Non sai forse che nella Terra di Sotto chiamata Mu Dio è morto? Anzi non è mai nato, se vogliamo essere precisi.”
Luce riesce a vedere oltre l’apparenza, oltre il velo di Maya. Vede la realtà per com’è e non per come illusoriamente appare a noi umani.
Mu è una società perfetta, alla stregua della Repubblica di Platone, della Città del sole di Tommaso Campanella, o di Utopia di Thomas More, un paese della cuccagna, ricco e con cittadini virtuosi; proprio come quelli delle altre utopie appena nominate. I muani sono immortali come gli appartenenti allo “Stato Sociale Amaranto” del famoso libro di Jack Vance: solo un evento traumatico può ucciderli, giacché non invecchiano e non soffrono malattie.
Non ci sono tribunali a Mu, niente avvocati, né lunghi e costosi processi. I ladri non esistono, dato che ruberebbero a se stessi. I beni sono di tutti e rubare non avrebbe senso. In ogni caso chiunque si macchi di qualche reato diventa orripilante e deforme, e la sua deformità è tanto maggiore quanto più grave è il reato. Il colpevole di omicidio diviene mostruoso, dopo che il morto ha assorbito tutte le sue energie positive.”
La Stella nera di Mu è tutta una metafora sulla vita, sulla nostra società e su quelle possibili, suggerisce di non uniformarci, non accettare senza spirito critico ciò che ci viene detto o imposto. Ci invita a mettere sempre in dubbio tutto, persino quando è rischioso farlo. Perché l’accettazione cieca e il conformismo sono da persone mediocri prive d’identità. Persone assoggettate a una società precostituita da altri e che accettando tutto perdono il libero arbitrio, si confondono nella massa. Il romanzo ci rammenta una verità che la storia ha evidenziato tante volte: un alto numero di persone che sostengono un’idea non ne determinano la correttezza (pensiamo alla Germania nazista). La verità delle cose sta più nella continua ricerca, nel porsi sempre e comunque delle domande e nell’avere dei dubbi, che nell’affidarsi a verità date.
È il dubbio, e quindi la ricerca della sua soluzione, il vero motore della storia, ciò che ha sempre stimolato il progresso. Così l’uomo avanza ed evolve! I muani/umani sono coloro che si fanno dire la verità dagli altri, singole persone adagiate nel conformismo pasto delle masse. Invece la Stella nera di Mu con il suo dubitare ha iniziato un processo di crescita. E anche se attraverso lo strappo prodotto da quel dubbio, Scuro può entrare a Mu, ne è valsa comunque la pena.
In tutto il libro una serie di disegni opportunamente posizionati riassume la parte letta. Sono disegni stilizzati, volutamente deformi, grotteschi. Come se l’autrice nei disegni avesse voluto mostrare quanto la percezione umana della realtà possa essere distorta rispetto a ciò che rappresenta. Disegni dove persino ciò che è bello appare brutto, dove la perfezione si fa imperfezione, le estremità si allungano inverosimilmente, talvolta storpiandosi senza chiudersi; e dove si ripetono simboli. Quella è la realtà che vediamo, ma che è infinitamente più bella.
Allora cosa rappresenta questo libro? Oltre a una critica della società in cui viviamo, dei suoi falsi valori, dell’illusoria libertà in cui ci fa vivere, dell’omologazione del pensiero che ha generato, unita alla disumanizzazione a favore del narcisismo, al culto dei soldi e dell’apparenza, il libro è un inno allo spirito creativo, al non conformismo, alla ribellione contro tutto ciò che priva l’uomo, in modo diretto o indiretto, della sua identità, umanità, libertà e creatività.
Il romanzo esula da una semplicistica catalogazione a romanzo fantasy o filosofico. La Stella nera di Mu è molto di più, abbraccia tanti generi e li comprende tutti. La protagonista, infatti, alla fine del libro non è più Luce, ma l’ispirazione creativa. Grazie al dubbio Luce è riuscita a superare i propri limiti: quelli suoi e quelli imposti dall’esterno. E così dovremmo fare tutti noi per rendere migliore e più piena la nostra vita, grazie alla libertà d’immaginare, determinare noi stessi e quel che siamo o vogliamo essere; vincendo le costrizioni sociali che tentano di annullare il nostro libero arbitrio.
Tra queste anche la religione, lo Stato e la morale comune. Infatti è stata l’immaginazione a decidere il finale di questo libro. Come è stata la libertà di immaginare – contro ogni forza conservatrice che gli si è opposta nell’arco della storia – a far giungere al grado di progresso intellettuale e tecnologico in cui ci troviamo oggi; a far sì che venissero raggiunti risultati artistici impensabili prima. E deve essere questo spirito di immaginazione a liberarci dalle catene che ci siamo costruiti nei secoli per limitarci, per giustificare l’ingiustificabile, ovvero le ingiustizie della società in cui viviamo.
di Claudio Piras *
* Scrittore e attore teatrale

Il Novembre "Day" per il Center for Near Space: Presentazione OrbiTecture in Toscana - 27 e 28 Nov 2017 (Patrocinio Comune di Firenze)

 .*da Center for Near Space

 

..." il 27 novembre parteciperemo alla 2° Biennale di Architettura di Pisa di cui allego la bozza di programma al momento disponibile. Poi, abbiamo organizzato insieme all'Italian International Institute Lorenzo de' Medici l'evento "Spazio, nuova Frontiera – Approccio sistemico e non Fantascienza" per il giorno 28 novembre a Firenze. Sarà una due-ore dedicata che ci consentirà di presentare le nostre idee ed attività, con particolare riferimento al progetto dello SpaceHub sviluppato dal team OrbiTecture. Leggendo la locandina allegata, noterete che abbiamo avuto il patrocinio del Comune di Firenze, oltre a quello di altre importanti entità.

 

 


II° Biennale di Architettura di Pisa

LabQ 2017

Le Città e l'Acqua: un laboratorio verso il futuro


Ideazione, progetto e coordinamento

Curatore e direzione scientifica generale

Associazione LP


Luogo e periodo di svolgimento

Pisa, 19/28 novembre 2017



Tema

Il tema del secondo Laboratorio per la Qualità Urbana, che si terrà nel novembre 2017, affronterà il tema dell'Acqua e le interazioni che le città europee e del mediterraneo stanno instaurando con essa. Si generano così nuove prospettive socio economiche e nuovi paesaggi urbani, cercando di intuire quali potranno essere le possibilità di sviluppo future con una particolare attenzione nel cogliere spunti di riflessione per la città di Pisa.

La seconda edizione di LabQ ha l'obiettivo quindi di approfondire questo tema con un approccio multidimensionale e transdisciplinare, evidenziandone le criticità ed indicando idee e soluzioni realizzate attraverso l'esposizione di progetti, incontri, focus e dibattiti.

Questo laboratorio si svilupperà nei Padiglioni espositivi ubicati lungo il Fiume Arno, confrontando esperienze a livello nazionale e internazionale, avvalendosi anche del contributo di studenti dell'Università di Pisa che svilupperanno progetti in un workshop dedicato alla interrelazione tra la città di Pisa ed il fiume Arno ed il suo litorale.


Studi internazionali di architettura

A LabQ 2017 saranno esposti progetti di prestigiosi studi di architettura di livello internazionale tra cui quelli dello studio Renzo Piano Building Workshop, Rudy Ricciotti, Tamassociati, Topotek, Bernard Khoury, MBM Arquitectes, Francisco Mangado, Atelier(s) Alfonso Femia, Alvaro Siza, Carlos Ferrater, Stefano Boeri, BIG, EMBT, e molti altri provenienti da tutta Europa e Paesi del Mediterraneo.


Sedi Comunali previste

Lungo il fiume Arno, da est verso ovest, sulle due sponde, saranno messi a sistema alcuni spazi espositivi creando un percorso architetturale nel cuore della città:


  • Bastione Sangallo

"Padiglione Pisa"; curatore: Luigi Prestinenza Puglisi

Verrà esposto il progetto del workshop sul tema del fiume e litorale nell'ambito della collaborazione tra LP e Università di Pisa.

Saranno esposti i progetti della "chiamata aperta Italia" avente come tema la tecnologia applicata al fabbisogno idrico per uno sfruttamento sostenibile della risorsa acqua negli edifici e nei sistemi, urbani e di paesaggio.

Una sezione sarà dedicata alla tecnologia riguardante l'uso dell'acqua. Sarà anche presentato Orbitecture uno studio di architettura orbitale in vista della futura espansione dell'umanità nello Spazio, a cura di Pica Ciamarra Associati e del Center for Near Space; un'altra sezione sarà dedicata ad una mostra fotografica dedicata al tema pensata su video installazione.


  • Fortilizio area cittadella nuova e Torre Guelfa

Mostra monografica su Roberto Gabetti e Aimaro Isola - Isolarchitetti"; curatore: Associazione LP

L'esposizione affronterà l'attività di due tra i più importanti protagonisti del dibattito architettonico dalla metà degli anni'50 sino ad oggi: oltre 60 anni di progetti che rappresentano anche un percorso lungo la cultura architettonica italiana.


  • Arsenali Repubblicani.

"Padiglione Internazionale"; curatore: Luca Molinari

Il padiglione ospiterà in 4 sezioni una selezione di opere realizzate nell'ultimo decennio in Europa e nel bacino del Mediterraneo. Le 4 sezioni saranno così organizzate:

  1. Acqua come fonte del Paradiso Terrestre – segno di vita (progetti di parchi e giardini)

  2. Architettura come landmark che dialoga con l'acqua

  3. Acqua come paesaggio – fronti marini, lacustri e fiume

  4. Acqua come magia, come strumento/materia magica, come sogno, riflesso ipnotico


La mostra di Padiglione Internazionale è stata pensata anche per essere una mostra itinerante.


Sarà presente anche uno spazio divulgativo denominato Spazio Acque



  • Monastero delle Benedettine.

"Padiglione Università di Pisa"; curatore: Luca Lanini

Sarà esposto il nuovo Piano Edilizio dell'Università documentando inoltre le più recenti realizzazioni.

Un'ulteriore sezione sarà dedicata ai progetti frutto dell'attività didattica redatti nell'ambito di esami accademici e tesi di laurea;


Altre iniziative e relative sedi

Sarà richiesta la disponibilità delle seguenti ulteriori sedi:


  • Palazzo Lanfranchi. Evento speciale: mostra sul Costruttivismo Russo

  • Mobilcasa. Evento speciale: convegno sul design di Giò Ponti

  • Cinema Arsenale. Eventi speciali: Cinema e architettura, teatro

  • Arsenali Repubblicani. Cena sul tema, inerente l'acqua

  • Gita in battello con guida, dal Bastione Sangallo al Fortilizio (se consentita dalle condizioni meteo)


Premio Città di Pisa per la Qualità Urbana

Nel corso della manifestazione sarà conferito il premio per la qualità urbana all'architetto Aimaro Isola (Isolarchitetti).


Conferenze

Le date ed alcuni relatori sono da verificare


Domenica 19 novembre – Bastione Sangallo-Arsenali Repubblicani-Fortilizio

Inaugurazione della mostra con il comitato scientifico (LP, Alfonso Femia, Luca Lanini, Luca Molinari, Massimo Pica Ciamarra e Luigi Prestinenza Puglisi) e le autorità: conduce Giorgio Tartaro


Lunedi 20 novembre - Arsenali Repubblicani

Conferenza di Bernard Khoury? con Luca Molinari


Martedi 21 novembre – Arsenali Repubblicani

Genesi e filosofia di 5 progetti

con Franco Zagari, Oriol Capdevila, Claudio Nardi, Bnedetto Camerana, Cherubino Gambardella


Mercoledi 22 novembre- Arsenali Repubblicani

Conversazione tra Rudy Ricciotti e Alfonso Femia


Giovedi 23 novembre – Monastero delle Benedettine

Mattina e pomeriggio: Convegno sul Piano Edilizio dell'Università


Venerdi 24 novembre – Palazzo Lanfranchi / Mobilcasa

Mattina Palazzo Lanfranchi: Costruttivismo Russo a cura di Luca Lanini

Pomeriggio Mobilcasa: Il design di Giò Ponti

Convegno curato da Molteni

con Molteni, Ridondelli


Sabato25 novembre - Bastione Sangallo

Mattina: Presentazione progetti Workshop, jury composto da Luigi Prestinenza Puglisi, … e premiazione progetti


Lunedi 27 novembre – Bastione Sangallo

Mattina :Luigi Prestinenza Puglisi presenta la sua Storia dell'Architettura 1905-2008

Pomeriggio: Tecnologia e Paesaggio

con Massimo Pica Ciamarra-Orbitecture (nell'ambito della collaborazione tra PCA e CNS), Giovandomenico Caridi, Paolo Posarelli LdaImda, Guendalina Salimei, Luca Peralta


Martedi 28 novembre – Arsenali Repubblicani

Aimaro e Saverio Isola con Valerio Paolo Mosco, raccontano il lavoro di Gabetti Isola – Isolarchitetti.

Consegna del Premio città di Pisa per la qualità Urbana




LP laboratorio permanente per la città, 12 ottobre 2017

il presidente

Massimo Del Seppia Architetto

 

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Dr. Gennaro Russo, Ph.D.

Italian Institute for the Future, Vice-president

Center for Near Space, Director General