giovedì 13 luglio 2017

La differenza tra lo scrittore e la scrittura? Viviamo un tempo perso e tutto non ha senso Pierfranco Bruni

 

  

La differenza tra lo scrittore e la scrittura?

Viviamo un tempo perso e tutto non ha senso

 

Pierfranco Bruni

  

 

La differenza tra lo scrittore e la scrittura? Certo. È tanto. Ma non sto a raccontarla. Bisogna viverla. Gli scrittori hanno la recita nel cuore, la memoria tra le mani, il silenzio nella pazienza. Ho raccolto in viaggio tutto ciò che non era necessario e l'ho riposto nella capanna dove più non abiterò. Abiterò invece tra le pagine di una foglia del mio giardino. Ripercorrere i luoghi di un tempo che non c'è più e ascoltarli non con i segni del rimpianto, ma con la consapevolezza che la memoria resta sempre dentro di noi. Ci permette di non assentarci da ciò che siamo. Lo scrittore ha questo compito. Non tutti gli scrittori credono in ciò, però.

La letteratura può essere letta attraverso diversi modelli e impostazioni critiche. Ovvero lasciarsi penetrare da diverse chiavi di lettura. Io ho sempre preferito quello estetico e antropologico. Recuperare il senso della bellezza, ma ricercare anche la metafisica della parola è una metamorfosi del silenzio. Il linguaggio è fatto di immagini e i valori che esprime sono dettati dalla tradizione, la quale si manifesta grazie ai simboli. Uno dei valori importanti resta la geografia del mito. La classicità detta il viaggio.

Credo che Pirandello sia stato letto attraverso canoni accademici e militanti poco accorti al sottosuolo pirandelliano. Si sono fermati alle apparenze senza riuscire a cogliere le metafore che campeggiano in tutta la sua opera. Pirandello h origini arabe e nei suoi scritti sono eventi come è evidente la sua passione per la cultura sciamanica. La recita a soggetto è una dimostrazione. Basterebbe rileggerlo con una visione antropologica per comprendere i veri luoghi dell'anima pirandelliani.

Pirandello e Alvaro vivono la tradizione del Mediterraneo come realtà radicante. I temi che sviluppano sono tutti o quasi dentro la visione del legame tra Occidente ed Oriente. Le loro appartenenze e il loro trattare il mito costituiscono uno scavo non solo culturale, ma anche esistenziale. Con Pavese si entro proprio nei processi della classicità greca con la quale si è confrontato spesso anche Alvaro. Dante è letto da Pirandello oltre gli schemi della analisi del testo. In Dante Pirandello propone una filosofia non solo teologica ben superata, ma metafisica.

Il mal giocondo diventa un male di vivere. Anticipa di decenni ciò che cercherà di dire Montale. Ma ciò che dice Montale è già nella poesia di Pirandello. Bisognerebbe leggere le poesie di Pirandello per comprendere il rapporto tra vita e amore.

Comunque il suo grande amore e passione resta l'attrice Marta Abba con la quale lavora dal 1925 sino alla morte di Pirandello (1936). Con lei c'è un rapporto d'amore che si evince in parte nelle lettere ma anche in molti scritti. Pirandello era innamorato di Marta Abba. Io sto cercando di scrivere un romanzo rivivendo la loro storia, forse anche con un po' di immaginazione. Ma ricostruire una storia d'amore è anche usare gli elementi della fantasia.

Ho avuto tanti maestri ai quali  devo molto sul piano letterario e sul piano della formazione metafisica. Scrittori e filosofi che ho amato continuano a viaggiare dentro di me.

Che si legga di più. Che si facciano progetti sempre più nei confronti dell'educazione alla lettura. Che si faccia capire l'importanza del legame tra letteratura e filosofia. Per ciò che mi riguarda… 

Vorrei poter concludere  un romanzo che mi accompagna da anni… Non so se sarà mai possibile. Il tempo è una giostra e la maschera è nella preghiera quotidiana che dedichiamo al nostro esserci nello spazio – tempo. Siamo spazio – tempo in una linea d'ombra e in un cuore di tenebra. Due citazioni. Due viaggiatori nello scrivere e nella vita che convivono nel mio esercizio. Si scrive per vivere e si scrive per non morire. Si scrive per il piacere. Si scrive per allontanarsi dalla vita. Lo scrittore non è una scatola chiusa o semi aperta. Si scrive per esilio o si scrive per essere e diventare scrittore? Io ho sempre scritto perché abito gli esili che mi abitano.

Mi perdo nell'esilio di Ovidio e mi cattura Ulisse. Non ci sono storie. Solo destini. Essere scrittore è una condanna. Non una leggerezza. Essere scrittore è processarsi sempre senza avendo la consapevolezza di morire nella vita e di vivere morendo nella parola. Mai un esercizio. Sempre uno scavatore di deserti e un navigatore di onde di alture. La mia pietra d'Oriente mi resta appesa nell'anima. Non più al collo.

Recito. Recitare è allontanarsi dal viaggio per restare un trapezista tra le parole e il sogno. Non ho dato risposte. La differenza tra lo scrittore e la scrittura? Non è compito mio scrivere su questo. Si vive nel perso tempo che non ha senso.


 

L'ironia e l'impazienza. La letteratura oltre il deserto in Giuseppe Berto a 40 anni dalla morte di Marilena Cavallo

 

L'ironia e l'impazienza. La letteratura oltre il deserto in Giuseppe Berto a 40 anni dalla morte

di  Marilena Cavallo  


L'ironia degli sguardi tra la vita e la letteratura. L'ironia della parola. L'ironia del silenzio. Tre sentieri, tre immagini, tre ascolti. La letteratura senza l'ironia avrebbe la capacità di scavare nel rapporto tra vita e il magico? 
L'ironia è pirandelliana. Il Pirandello dell'umorismo ha il tragico nei personaggi che si leggono in una iniziale commedia in una visione liturgica  -  onirica. 
In D'Annunzio c'è immediatamente il tragico sia nei personaggi che nelle atmosfere. Ma l'ironia e il tragico sono intreccio nei linguaggi e i linguaggi non sono soltanto parole vissute o taciute. Sono l'esistenza che scorrono nella vita di uno scrittore. Lo spazio dello scrittore è lo spazio concesso alla parole o è lo spazio che la parola concede allo scrittore. 
In Giuseppe Berto di cui si preparano le celebrazioni per i 40 anni dalla morte (nato nel 1914 e morto nel 1978) lo spazio si vive nella sua interiorità e nella sua apparenza e l'apparenza non è sempre un immaginario, ma è un incontro tra due "esercizi" della scrittura che non si assenta mai dalla indefinibile  scorrere del tempo. Il tempo diventa il frazionamento dei ricordi in una interazione tra padre e memoria del figlio. La memoria del figlio è sostanzialmente lo spazio tra il vissuto e il ciò che avverrà. 
Da "Il male oscuro" a "La cosa buffa" sino ad "Anonimo veneziano" l'ironia si vive sempre intrecciata a due concetti "pesanti": la morte come pensiero o come sospensione e il sogno come penetrazione dell'anima oltre le ombre. L'ironia, in Berto, è il tentativo di sconfiggere il tragico, ovvero gli orizzonti di morte che serpeggiano tra le pagine dello scrittore. 

 

I suoi "Racconti" sono un camminare tra gli scenari di un rapporto tra la vita che si vive e la vita che si rappresenta. Vita e rappresentazione sono in Berto la esclusione dei limiti tra le parole che scavano tra i sogni e il sogno che diventa rivelante. Il rischio del tutto testa la paura. La paura di aver paura (sia in "Il male oscuro" che in "Anonimo veneziano") vive dentro gli spazi del vuoto. Con il vuoto è difficile dormire. Così nel racconto: "Il seme tra le spine". Ma c'è anche il nulla. "... poi ripidamente più nulla". Così in "Necessità di morire". 
Il vuoto e il nulla. Sono spaccati d'anima tra le vite perse e le vite inseguite. Il vuoto e il nulla, in Berto, sono espressioni di una dimensione ironica? Quasi in tutti i suoi racconti la dispersione si fa dissolvenza. Lo stesso avviene nei romanzi. C'è sempre una dissolvenza tra il raccontato e il vissuto. Ma qui il racconto e il vissuto non sono un incontro. Piuttosto un intreccio. Ecco dunque come la griglia dell'ironia diventa la griglia dell'esistere per non dimenticare. Per non dimenticare occorre sconfiggere l'impazienza. 
Berto non vi riuscirà a trafiggere l'impazienza e resterà tra i luoghi di una ironia che vivono l'incastro tra il certo, il dubbio e la finzione. Solo l'ironia risulterà un destino. 
Se in Pirandello l'ironia dialoga con l'umorismo che recita la tragedia. In D'Annunzio il tragico ha bisogno delle ironie. In Giuseppe Berto la ironia vive anche nelle impazienze. In fondo i suoi scritti sono un camminare le impazienze nella vita e nel tempo delle storie diventate destino. La letteratura, in Berto, vive tra le paure e i vuoti cercando, comunque, di attraversare i deserti. Ovvero di andare oltre il deserto e segnate i colori tra gli orizzonti: "Poi non di sentì più neanche ridere". 
Così  nel racconto: "Sensibilità". Sensibilità. Il senso delle vita nella percezione. L'ironia dunque come esistenza ed esistente in Berto.

  

MONDO E... ESTATE IN CAMMINO.

 

 
 

Gentili soci e amici,
nell'augurare buona estate a tutte/i preme darvi queste 3 notizie:
  1. Nella recente missione di Mondo in cammino a Radinka, vicino a Chernobyl, in Ucraina, abbiamo toccato con mano, per l'ennesima volta, la grave presenza di contaminazione radioattiva nei prodotti alimentari, a ben 31 anni di distanza dall'incidente nucleare (prelevati e analizzati funghi e mirtilli). Una maledizione per i bambini e le loro famiglie, qualsiasi sia la regione contaminata (anche in Bielorussia e Russia). Data, però, la particolare situazione delle province di Ivankov e Polesie dove da 2 anni sono state abolite le mense scolastiche e tagliati i rifornimenti di gas per il riscaldamento delle scuole, e dove il 90% dei bambini è ammalato con già evidenti danni genetici da contaminazione radioattiva, abbiamo con convinzione rinnovato il nostro impegno per la scuola di Radinka, di Volodarka e per tutti gli scolari delle altre scuole a cui potremo arrivare (in tutto 23 scuole per circa 1900 bambini) allo scopo di assicurare, per il prossimo anno scolastico, il diritto al cibo. C'è bisogno di un grande sforzo corale, rinunciare a qualche pizza, birra, spritz, happy hour, gelato in questa calda estate per riuscire a fare sì che l' aiuto sia effettivo, concreto e, soprattutto, puntuale: le scuole inizieranno, infatti, il primo settembre e bisogna contribuire da subito. BASTANO 60 EURO PER GARANTIRE UN PASTO AD UN BAMBINO PER OGNI GIORNO DEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO: 30 CENTESIMO AL GIORNO. Intervenire per questi bambini è anche intervenire per noi. Si legga attentamente il progetto e le ragioni per sostenerlo senza ombra di dubbio: http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=2438.0 (sono riportate anche le coordinate per contribuire). E' doveroso ripeterlo: bastano 60 euro per bambino.
  2. Nella settimana dal 3 all'8 luglio, ha preso avvio a Biella la prima fase del progetto di riconciliazione interetnica ed interreligiosa intitolato "La pace svetta", concretizzatosi con l'invito e la partecipazione alle Special Olympics di 3 giovani delle zone conflittuali del Caucaso del Nord (ultimo lembo d'Europa orientale): un osseto cristiano, un inguscio e un ceceno musulmani accompagnati da un coordinatore locale. La buona riuscita di questa esperienza preliminare è stata resa possibile dalla collaborazione avuta da parte dell'associazione "Piccolo Fiore"  e grazie all'impareggiabile lavoro di due soci di MIC: Massimo Ramella e Teo Benussi. Ora dovrà prendere avvio la seconda fase che prevederà la formazione dei tre giovani affinché siano i tutor del prossimo campo interetnico ed interreligioso che si terrà alle pendici dell'Elbrus con la partecipazione di 9 giovani (3 per etnia). Abbiamo richiesto da poco il coinvolgimento dell'associazione "Psicologi per i popoli" e siamo in attesa di una risposta che ci si augura positiva. CHIEDIAMO, INOLTRE, IL COINVOLGIMENTO DI TUTTI COLORO CHE SI OCCUPANO DI TEMATICHE DELL'EST EUROPEO E DI DIRITTI UMANI perché si possa dare vita a forme di partenariato e si dia anche avvio a sforzi congiunti per la raccolta fondi che il progetto richiede (circa 7.000 euro). Per avere un'idea del progetto, si invia alla relazione della prima esperienza pilota realizzata nel 2014: http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=2073.0 (le annualità successive sono state interrotte per problemi organizzativi).
  3. Terremoto Centro Italia: è in corso la fase conclusiva per la consegna della "cucina mobile" ai moduli scolastici della scuola di Pievebovigliana (ora Valfornace). Informazioni sul progetto sono presenti nel minisito dedicato ai progetti per le popolazioni terremotate: http://www.mondoincammino.org/centroitalia.php    Al progetto sono stati destinati più di 70.000 euro, fondi raccolti grazie alle donazioni di associazioni, parrocchie, privati, volontari, enti provati e pubblici, comuni singoli e associati.
Buona estate a tutte/i..senza dimenticare che, per contingenza e scadenza temporale, l'attenzione va posta ai bambini di Radinka e dintorni (solo 60 euro per anno affinché un bambino non resti a digiuno per 8 ore e più durante la giornata scolastica).
 
A settembre!
La segreteria di Mondo in cammino
 
PS: il giro di boa annuale è avvenuto, ma rimane inalterato l'appello ad associarsi ancora per il 2017 sia per i "ritardatari cronici" e sia per tutti i nuovi amici che lo vorranno.

 

ONU: Con 1 euro al giorno puoi salvare un bambino malnutrito

ROBERTO GUERRA ha condiviso un file di OneDrive. Per visualizzarlo, fare clic sul collegamento seguente.
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"Ho visto morire tante persone di fame. Tantissimi bambini ma anche adulti e anziani. Ecco perchè abbiamo deciso di fuggire"

Questa è la storia di Rose Buya che è dovuta fuggire dal Sud Sudan per poter garantire la sopravvivenza ai suoi figli affetti da una grave forma di malnutrizione. Rose e la sua famiglia hanno trovato riparo nel campo rifugiati di Kakuma, in Kenya, dove i bambini possono ricevere cure specifiche e cibo terapeutico.
La storia di Rose purtroppo non è un caso isolato. La carestia rischia di mietere molte vittime in Somalia, Sud Sudan, Yemen e Nigeria. La grave siccitá i continui conflitti stanno mettendo in ginocchio la popolazione civile. Milioni di persone non sanno se riusciranno a mangiare domani. Donne, bambini e anziani sono le categorie più a rischio.

Con solo 1 EURO AL GIORNO un bambino malnutrito può recuperare peso rapidamente e tornare in salute. Con un piccolo contributo potrai salvare tante vite in pericolo.

Il tuo contributo è fondamentale per garantire a questi bambini un futuro. Dona oggi stesso, ALIMENTA LA SPERANZA DEI RIFUGIATI!
 
Grazie di cuore,



Federico Clementi

Responsabile raccolta fondi
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