venerdì 23 dicembre 2016

FAZI EDITORE ***I nostri consigli di Natale. Senza olio di palma.***

 
 
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Inoltra
Cara lettrice, caro lettore
Ecco qualche consiglio per un Natale più divertente, emozionante, riflessivo, avventuroso e - perché no - anche poetico.
E rigorosamente senza olio di palma!

Sul nostro sito trovi uno SPECIALE con tutte le altre proposte.

Buone letture e felici feste,
Fazi Editore



Paul Beatty
LO SCHIAVISTA
Vincitore Man Booker Prize 2016

«Il romanzo più originale della stagione».

Antonio Monda, la Repubblica

«Il libro più scorretto (e rivoluzionario) degli ultimi anni. Come Comma 22 di Joseph Heller e Lamento di Portnoy di Philip Roth»

Michele Neri, Vanity Fair

«Paul Beatty racconta un'altra possibilità (anche comica) di riscatto».

Paolo Giordano, La Lettura - Corriere della Sera

Il caso culturale e letterario del momento. Un libro di strettissima attualità su quanto sta accadendo negli Stati Uniti. Una satira pungente sulla razza, la vita urbana e la giustizia sociale. 
Un'esplosione di comicità, provocazione e prosa brillante da uno degli scrittori più audaci d'America, che con questo romanzo è stato il primo scrittore americano ad aggiudicarsi il prestigioso Man Booker Prize, oltre al National Book Critics Circle Award.
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John Williams
STONER
Nuova edizione speciale

«Una scoperta meravigliosa per tutti gli amanti della letteratura». Ian McEwan

«Uno dei più grandi e insospettabili romanzi americani del ventesimo secolo». Bret Easton Ellis

In un insolito caso di giustizia artistica, John Williams è diventato un autore bestseller internazionale a oltre vent'anni dalla morte. 

Questa nuova edizione in brossura, al prezzo speciale di 15 euro, vuole essere un ulteriore omaggio al suo genio e alla sua opera, definita dalla critica "il romanzo perfetto, un capolavoro alla pari del Grande Gatsby di Fitzgerald".
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Elizabeth Jane Howard
CONFUSIONE
La saga dei Cazalet - Vol. 3

«È una scrittrice che dimostra attraverso il proprio lavoro a cosa serve un romanzo… ci aiuta a fare quello che è necessario: aprire occhi e cuore». Hilary Mantel

Il terzo capitolo dell'avvincente saga familiare che sta appassionando migliaia di lettori. Dopo Gli anni della leggerezza e Il tempo dell'attesaConfusione riprende le vicende dei Cazalet dal marzo del 1943, a circa un anno dal punto in cui si erano interrotte sul finale del secondo volume. Archiviata ormai da tempo la leggerezza dei primi anni e terminata finalmente anche la lunga attesa che ne è seguita, assistiamo finalmente all'ingresso nel mondo delle giovani Cazalet. La fine della guerra, ormai prossima, sta per aprire le porte a un mondo nuovo, più moderno e con inedite libertà, soprattutto per le donne. E infatti Louise, Clary, Polly e Nora si avvieranno su strade disparate, tutte sospese tra la vecchia morale vittoriana del sacrificio e un costume nuovo, più libero, in cui le donne lavorano e vivono a testa alta, senza troppe complicazioni, la loro vita amorosa e sessuale.
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Jakob Wassermann
IL CASO MAURIZIUS

«Un narratore purosangue, istintivo, un inventore di tale fatta che nessuno di noi gli si può paragonare». Thomas Mann

«Ho meditato sul Caso Maurizius più che su qualsiasi altro libro... La giustizia, separata dall'amore, diviene vendetta: Wassermann sviluppa il tema fino a un livello tale da dargli la grandiosità di una tragedia greca». Henry Miller 

Ritorna in una nuova edizione un grande bestseller e un celebre capolavoro: al contempo romanzo giallo e di formazione, romanzo filosofico e d'amore, Il caso Maurizius rappresenta una delle più appassionate denunce dell'ingiustizia e della crudeltà borghesi che il secolo scorso ci abbia lasciato.
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Kate O'Brien
MARY LAVELLE

Un grande capolavoro da riscoprire, uno studio intimo dell'identità e della psicologia femminili in cui si fondono la passionalità ottocentesca di Cime tempestose e il femminismo novecentesco di Gertrude Stein. Dal romanzo è stato tratto il film La voce degli angeli, diretto da Nick Hamm, con Franco Nero, Vincent Pérez, Polly Walker e Penélope Cruz.
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Thomas Hardy
VIA DALLA PAZZA FOLLA

Ritorna in una nuova taduzione un grande romanzo della letteratura inglese di fine Ottocento. Il primo grande successo di uno dei massimi esponenti del romanzo vittoriano.
«A scarnirlo dalla meravigliosa tessitura in cui è intrecciato, il romanzo presenta la struttura semplice, quasi elementare, delle ballate popolari... O del melodramma, verrebbe voglia di aggiungere: non manca neppure il basso continuo del coro villereccio, con voci soliste che di tanto in tanto se ne escono fuori in effetti, per lo più comici, irresistibili. Ma come si fa a scarnirlo, se si è continuamente presi nell'incantagione della sua musica e dei suoi colori, nel suo tempo lento, bradicardico, con appena qualche accelerata convulsa nei momenti tragici?». Attilio Bertolucci

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Sarah Bakewell
AL CAFFÈ DEGLI ESISTENZIALISTI 
Libertà, Essere e Cocktail

Miglior saggio dell'anno per il New York Times.
Dopo il successo di Montaigne. L'arte di vivere, Sarah Bakewell torna a parlare di filosofia raccontando, con uno sguardo lucido e appassionato, la storia di uno tra i più importanti movimenti intellettuali del XX secolo e dei rivoluzionari pensatori che lo animarono. Il volume esplora l'esistenzialismo come una storia di incontri tra idee e personaggi, dai maestri Sartre e de Beauvoir, passando naturalmente per Husserl e Heidegger, fino al circolo di amici, discepoli e antagonisti, tra cui lo scrittore Albert Camus e il filosofo Maurice Merleau-Ponty.

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Léo Malet
NEBBIA SUL PONTE DI TOLBIAC

«Malet è, giustamente, ritenuto fra le voci più alte del noir francese».
Giancarlo De Cataldo

«Malet al ceduto al suo alter ego Nestor Burma molto di sé: la predilezione del vizio sulla virtù, l'indipendenza non negoziabile, la scorrettezza politica». Roberto Iasoni, Corriere della Sera

Nebbia sul ponte di Tolbiac è unanimemente considerato il capolavoro di Léo Malet, e le sue sono pagine fra le più felici del noir europeo.

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Giovanni Ricciardi
GLI OCCHI DI BORGES

«Cammina, Ponzetti. Cammina per la città, incontro alla notte, in mezzo alla gente che corre dietro alla vita senza raggiungerla mai. Cammina, Ponzetti. Come se sapesse dove sta andando». Maurizio De Giovanni

«C'è una Roma per turisti e c'è la Roma che vive, quella vera. Il modo migliore per capirla è seguire il commissario Ponzetti». Marco Malvaldi

Arriva la settima indagine dell'ormai celebre commissario romano, su un caso legato al mondo dell'astrologia; una storia affascinante piena di incursioni nel mondo esoterico e nella grande letteratura.
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Claudio Damiani
CIELI CELESTI
«La sua voce ha un'autorità che supera i confini della letteratura… Senza essere per questo meno poeta, Damiani ci appare, in tutta naturalezza, come un segreto Maestro, qualcuno che indica una Via». Corriere della Sera

Con Cieli celesti Claudio Damiani ha scritto un libro in cui il suo pensiero filosofico si apre all'orizzonte della scienza. La chiarezza espressiva e la forma contemplativa dei versi, però, sono le stesse dei libri precedenti, quelle apprese dalla lezione dei latini e di Petrarca. Così come il ritmo continua a essere dialogante: il suo rivolgersi agli uomini, agli animali, alla natura, all'intera creazione come fossero tutti parte di una "comunità" – che poi significa capire quanto ogni cosa è indispensabile all'altra e che proprio questo è il "miracolo" di cui facciamo quotidianamente esperienza. 
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Orazio
CARPE DIEM
Le poesie più belle

Quasi tutti conoscono almeno un verso di Orazio, il grande poeta latino, uno dei più grandi di tutti i tempi: se non altro, il famosissimo e universale carpe diem.
Questo piccolo libro offre una nuova traduzione di trenta componimenti – tra i più belli – scelti tra EpodiOdiEpistole. Una traduzione in versi il più possibile fedele al testo oraziano, ma che ne restituisca facilmente il senso, evitando inutili e pesanti arcaismi. Come tutte le traduzioni, non renderà mai appieno la bellezza dell'originale. Per questo conserva il testo latino a fronte. Ma se tradurre è – inevitabilmente – tradire, è l'unico tradimento che si possa consumare per amore.
dalla prefazione di Giovanni Ricciardi
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L'INTELLIGENZA ARABA NON ISLAMICA

Si è spento di recente un grande esponente della cultura araba, Sadik al-Azm, forse il più grande filoso arabo vivente. Intellettuale globale, di formazione marxista e studioso di Kant, le cui antinomie della Ragion Pratica ha esaminato con un prezioso contributo di analisi esplicativa e di alto livello scientifico. Docente emerito a Damasco, a lungo insegnante negli atenei del Libano e della Germania, dove ha ricevuto il prestigioso premio Goethe. Amava l'Italia dove era stato visiting professor alla Luiss e aveva pubblicato sulla rivista "Filosofia e questioni pubbliche" numerosi interventi, rilasciando sulla sua attività anche un'intervista a Rai Educational, diretta in quel tempo da Giovanni Minoli. Conoscitore profondo della cultura araba, era critico dell'Islam, ritenuto da lui una religione oscurantista e oppressiva, dalla cui influenza voleva liberare il popolo arabo. L'amore per il mondo arabo, tuttavia, si accompagnava a conflitti interiori laceranti, proprio come accade di fronte ad un grande amore. Filo-occidentale, si lasciò andare ad un moto di gioia nazionalistico alla notizia dell'attacco dell'11 settembre alle Torri Gemelli: un sentimento che represse quando seppe che l'attentato aveva provocato tante vittime. Inviso in patria, incarcerato e perseguitato, trovò in Occidente la possibilità di esercitare la sua libertà di pensiero, fattore ineliminabile sulla via della conoscenza. Non è un caso che al-Azm contrapponesse modernizzazione e religione come insanabili antagonismi. A favore di illuminismo e secolarizzazione, al-Azm imputava alla mancanza di questi movimenti il declino arabo.
Casalino Pierluigi

giovedì 22 dicembre 2016

Hitler e la Russia

Hitler pensava che gli Stati Uniti d'America fossero marci di democrazia e comunque con la sua cocciuta ignoranza di austriaco terragno non prese mai sul serio quel Paese e né comprendeva il senso della sua politica e della sua economia. Diverso era, invece, l'atteggiamento del capo del nazismo nei confronti della Russia, ossessionato com'era dal suo progresso economico, che in effetti, per qualsiasi osservatore, era sbalorditivo. In dieci anni, dal 1929 al 1939, la Russia sovietica era diventata la seconda potenza economica mondiale, inferiore solo agli Stati Uniti d'America. Aveva però ancora molto cammino da fare, perché la sua popolazione viveva, nonostante tutto, in miseria e le sue risorse erano appena intaccate. Ma la Germania non aveva tempo da perdere se voleva non essere messa in posizione marginale nel gioco delle potenze. Meno che mai, inoltre, se voleva conquistare l'Ucraina sovietica. Anche da questo punto di vista sarebbe stato logico che Hitler programmasse una grande guerra contro la Russia; tuttavia se pur egli ne parlasse, non programmò mai veramente tale conflitto contro la Russia sovietica. Ci giunse nel 1941, dopo la provvisoria alleanza con essa, ma questa è un altra storia.
Casalino Pierluigi