domenica 29 marzo 2015

NUOVE PROPOSTE CONTEMPORANEE (EDIZIONI ARSEV 2015)



A giugno dello scorso anno abbiamo fondato mettendo insieme un team di iconologi, critici e storici dell'arte la ARSEV (Ars et Evolutio), che si propone di promuovere e valorizzare  l'arte e gli artisti attraverso l'editoria e fare da tramite per mettere in contatto critici, curatori, galleristi, collezionisti e mercanti d'arte direttamente con gli artisti. Abbiamo già pubblicato in pochi mesi 3  libri 2 dei quali in collaborazione con ARTE Mondadori: il "Contemporaneo nell'Arte", "Visioni Contemporanee tra Realtà e Fantasia" e "Percezioni Contemporanee tra Tempo Luogo e Spazio", abbiamo collaborato col Teatro San Carlo e il PAN di Napoli dove il secondo libro è stato presentato e poi  il Contemporary Art Talent Show – ArtePadova 2014 e il Contemporary Art Talent Show – ArteGenova 2015 e il Vernice Art Fair 2015 e altri. Per l'anno 2015 lo staff di ARSEV sta curando - su richiesta di collezionisti e mercanti d'arte che hanno visto le nostre pubblicazioni sul mensile ARTE Mondadori – un catalogo mirato e specifico : "Nuove Proposte Contemporanee", con testi scritti da Sole Scalpellini, Araxi Ipekjian, saggiste, autrici di libri ma soprattutto redattrici e collaboratrici di ARTE Mondadori in cui appare la firma di Araxi Ipekjian. Questo è un catalogo importante che vuole proporre nuovi volti dell'arte contemporanea al collezionismo e al mercato dell'arte e noi ci stiamo impegnando in questa direzione. La ARSEV ha ormai consolidato la collaborazione con Mondadori e quindi tutti gli artisti hanno una doppia pubblicazione sia sul catalogo che sul mensile ARTE Mondadori attraverso il quale si è presenti in edicola e si è visibili ai 12.500 abbonati e agli oltre 35.000 acquirenti della rivista in Italia e all'estero.  Lo staff  ARSEV (Ars et Evolutio) composto da professionisti di alto livello sta curando la selezione per questo catalogo  che avrà una grafica moderna e dinamica, a colori, e verrà distribuito in fiere, gallerie, musei, fondazioni, principalmente sarà portato all'attenzione di collezionisti, galleristi, critici, curatori e rientrerà in un progetto molto più ampio che ci vedrà ampiamente presenti in tutti i settori dell'arte in Italia e all'estero. Si può avere la presenza garantita a tutte le Fiere attraverso questo tipo di  pubblicazione che verrà distribuita e ampiamente pubblicizzata anche attraverso la presenza di un venditore d'arte a cui abbiamo chiesto di vendere le opere  di chi si pubblica e promuovere le nostre pubblicazioni d'arte. Il catalogo sarà presentato in diverse sedi espositive e fieristiche. Sarà presente anche nel corso di incontri, inaugurazioni e sarà disponibile anche in versione e-book. Inoltre come alcuni già sanno, è attivo il sito di Arsev e nel sito si è voluto dedicare una pagina ad ogni artista, è un omaggio a chi si pubblica. L'impegno di ARSEV è di dare agli Artisti la possibilità di espandere la propria visibilità oltre il web, di essere presenti in luoghi prestigiosi, di arrivare a galleristi, collezionisti, insieme alle presenze storiche internazionali che saranno inserite nel catalogo e la rivista ARTE Mondadori. Per informazioni sui dettagli della proposta editoriale, su selezioni e contributi economici basta chiedere alla direttrice artistica di ARSEV.
A presto
Lo staff ARSEV
Contatti Direttrice:
Arpinè Sevagian
Direttrice Artistica / ARSEV (ars et evolutio)
-
ARSEV Edizioni
Ars et Evolutio
ROMA

sabato 28 marzo 2015

500 anni fa nasceva Santa Teresa D'Avila. La mistica nella profezia dell’esilio di Pierfranco Bruni

 



Il 28 marzo di 500 anni fa nasceva  Santa Teresa D'Avila.

La mistica nella profezia dell'esilio

 


di Pierfranco Bruni


Nella sua Spagna Musulmana ha tracciato un viaggio che ha come dimensione onirica un giardino nel quale  ci sono perle e diamanti. Questo giardino è la metafora dell'anima. Non si vive l'anima. Si abita l'anima come se si abitassero le stanze del castello del proprio cuore.  Santa Teresa d'Avila è una mistica che ha attraversato il sogno della Profezia attraversando la Provvidenza e i suoi sentieri.

Santa Teresa abitando il suo castello – anima si definisce nella grazia dei setti "ambienti", i quali intrecciano i gradini dell'essere.  Viviamo sempre dentro un "Castello". Siamo fatti di castelli. Si entra tra gli incisi o gli intagli per cercare per capire per vivere l'intensità che potrebbe condurre alla Illuminazione.
Siamo noi un "Castello interiore". Conoscerci per conoscere. Una cifra di una intensa metafisica che "Possiamo considerare la nostra anima come un castello fatto di un solo diamante o di un tersissimo cristallo, dove sono molte mansioni...".È un concetto di Teresa D'Avila. Di Santa Teresa D'Avila.

È da anni che studio leggo medito sul senso dell'anima sul quale lo spazio di Teresa si è impostato con il suo coraggio e la sua bellezza. Una Santa che viveva nella nicchia dei miei labirinti. Labirinti che "descrivono" la vita come "una notte passata in una scomoda locanda".
L'altra notte ha bussato al portone del mio castello e mi ha domandato perché perdo ore e ore a scrivere su un argomentare che mi lascia a volte vuoto a volte ricco a volte strapazzato da idee e pensieri. Mi ha chiesto di riflettere sulla spiritualità delle sette mansioni. Questo sette mi riporta a mio padre. Già. Mio padre morendo mi ha sussurrato che volando sarebbe arrivato al settimo piano del Castello. Nessun vento mi ha ricordato, allora, la mia Teresa, che ho studiato nei primi anni universitari, ma le pagine belle del Castello del Re risalgono addirittura  agli anni ultimi del Liceo.


Ebbene, è venuta a trovarmi e mi ha ricordato che avevo fatto una promessa dopo l'uscita del mio Canto di Requiem, dedicato a Giovanni Paolo II, scritto a Santo Domingo nel 2005. Un Canto che resta tra le letture che Teresa intreccia nelle sue "meditazioni" sul  Canto del Cantici che accompagna il mio camminare tra la passione e la sensualità dello sguardo dei miei Orienti che sono andalusi e musulmani, cristiani e culturalmente bizantini in un Rinascimento – Barocco che è l'espressione di senso.

C'era una promessa dentro di me. La promessa era quella di riflettere meditare silenziare assorto sul suo Castello e sulla metafisica dell'anima.
Era nata  il 28 marzo del 1515. Muore il 4 ottobre del 1582. Perché Teresa?  È la Santa della Resistenza al dubbio.In tempi di equivoci e di contraddizioni che portano alla debolezza dell'anima bisogna risalire e trovate "il buon giardiniere" per ricoltivare le rose che adornano il Castello.
Siamo uomini non perduti, ma chiusi nel bosco e chiedere al "chiaro" di illuminate il cammino significa abitarlo fino alla fine. Il cammino. 

Abitate l'anima. Quanta Teresa c'è nella Zambrano che continua con Camus a lasciarmi vivere la rivolta dello spirito nella ribellione della coscienza  di Cioran che mi recita l'utopia e la storia nel  vento della spiritualità. Allora. A 500 anni dalla sua nascita cercherò di abbandonare il labirinto e tentate di vivere il Castello. Quello che non si vede ma si avverte e si ascolta.
L'orizzonte della bellezza è un viaggio. Senza teologie ma con il segno mistico che è Provvidenza. È Profezia. Soltanto il mistico della profezia potrà salvarci.
Teresa busserà ancora al mio portone. Ed io non mi farò trovare impreparato perché in quella notte scomoda ci sono le radici dell'alba delle Orazioni. Bisogna conoscersi prima di conosce: mi ha insegnato Teresa. Ma "credo che non arriveremo mai a conoscerci, se non procureremo di conoscere Dio". Per conoscerlo abbiamo bisogno della contemplazione che va oltre la meditazione. In quel senso mistico che è la fede senza teologia.

Il Cristo che trova in Teresa è quello che mi specchia nella eresia che è profezia. Bisogna sempre sopportarsi nell'esilio che viviamo e che ci vive. L'esilio è la finestra che ci conduce verso oil Castello. I quattro pilastri: raccoglimento, quiete, unione, estasi sono la Fortezza della metafisica dell'esilio perché tra Dio e l'Anima vive la Bellezza. Un percorso che non smette di accompagnarmi tra gli orizzonti fatti di linguaggio. E nel linguaggio il Divino il nostro cuore nell'umiltà.

Ormai sono anni che dialogo con Teresa e il suo misticismo è una di quelle vie che mi lascia nell'esilio ma non mi lascia solo. Perché dietro ogni crepuscolo c'è l'aprirsi della notte e in ogni notte c'è la luce che annuncia l'alba che è la Speranza.





ANTEREM Carte nel vento - Marzo 2015, anno XII, numero 26

 

Carte nel vento - Marzo 2015, anno XII, numero 26

Sul sito www.anteremedizioni.it è on-line il nuovo numero di "Carte nel vento", in cui la redazione di "Anterem" presenta alcuni dei finalisti dell'edizione 2014 del Premio Lorenzo Montano: Maria Angela Bedini, Giovanni Campi, Silvia Comoglio, Romano Morelli, Luigi Reitani, Sofia Demetrula Rosati, Greta Rosso, Luigi Severi, Simone Zafferani.
Ricordando a poeti, narratori, saggisti ed editori che fino al 15 aprile 2015 il Premio è aperto a tutti i contributi, scarica il bando della 29^ edizione, auguriamo buona lettura.
La redazione
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Memorie di Libia

 Di lui mi parlava sempre mio nonno e il ricordo non era di quelli che sbiadiscono facilmente. Era un gentiluomo d'altri tempi, affabile e curioso, uno spirito universale ed eclettico. Si chiamava Davide ed era di religione ebraica, ma il cognome non lo ricordo e forse non lo ricordava neppure nonno Lorenzo. Erano diventati amici, i due, nel corso degli ultimi viaggi da marittimo che il nonno fece negli anni Trenta. Davide era un funzionario del Lloyd triestino di stanza a Tripoli, in Libia. Aveva mantenuto il suo ufficio anche dopo lo scoppio della guerra del 1939 e aveva assistito con rammarico alla visita del gerarca nazista Goering in Libia nella primavera di quell'anno, proveniente da Sanremo con il suo yacht personale. Dotato di grande cultura e di sensibilità non comune aveva commentato con sconcerto e tristezza quell'evento nell'ultimo incontro con mio nonno, durante una sosta della nave, su cui era imbarcato, nel porto libico. Soffiavano già sinistri i venti della persecuzione razziale, ma Davide era desideroso di venire in Italia e di conoscerne da vicino le bellezze. Nelle acque di Malta terminò la carriera di navigante del nonno, in quanto il bastimento si ritrovò minato dagli inglesi: Lorenzo non ebbe più notizie di Davide, l'ebreo libico, forse catturato dai nazisti nel prosieguo del conflitto appena cominciato. A quanto poi si seppe più tardi un nipote risultava ancora vivente in Libia negli ultimi anni di re Idris, poi deposto da Gheddafi nel 1969. Lorenzo lasciò questo mondo nel 1970 e prima di morire evocò non poche volte la figura dell'amico di allora, ricordandone la storia.
Casalino Pierluigi, 17.02.2015



venerdì 27 marzo 2015

Marinetti 70 presentazione a Roma 31 3 marzo 2015



 

Martedì 31 marzo alle 17.00 presso l'Aula Magna di Palazzo Sora (Roma, Corso Vittorio Emanuele II, 217) sarà presentato il libro "Marinetti 70: sintesi della critica futurista", a cura di Antonio Saccoccio e Roberto Guerra, Armando editore, Roma, 2015.
Nel volume - tra gli autori -  i principali studiosi attuali del futurismo  quali Enrico Crispolti, Paolo Valesio, Simona Cigliana, Günter Berghaus, Gino Agnese, Giordano Bruno Guerri, Giorgio Di Genova, Riccardo Campa, Pierfranco Bruni, Vitaldo Conte, Massimo Prampolini, Patrizio Ceccagnoli, Giancarlo Carpi, Luigi Tallarico, Miroslava Hajek, Giovanni Antonucci, Massimo Duranti, Francesca Barbi Marinetti.). Per l'occasione. Intervengono: Giovanni Antonucci: Marinetti e l'azione spettacolo; Francesca Barbi Marinetti: Nonno Marinetti; Antonio Saccoccio e Roberto Guerra Marinetti 70; Luigi Tallarico: Marinetti spirito religioso. Presiede: Francesco Mercadante. Evento a cura del Sindacato Libero Scrittori Italiani (Roma). Guerra, futurista ferrarese, nello specifico, definito da tempo dallo stesso Riccardo Roversi (Il Resto del Carlino), il più significativo poeta futurista attuale, illustrerà la nuova poetica futurista e transumanista di cui è promotore dagli anni '80.  Declamerà inoltre alcune poesie e presenterà un manifesto dedicato a Corrado Govoni  (Anniversario 50° quest'anno, 1965-2015).  
 

Info
http://www.armando.it/marinetti-70
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