venerdì 2 gennaio 2015

Plotino e l'ansia di futuro

Le Enneadi contengono tutti gli scritti di Plotino, pensatore suggestivo e per certi versi enigmatico. Scorrono davanti a noi, ancora dopo tanti secoli, 154 trattati, composti tra il 254 e il 269 d.C. dall'Autore e sistemati dal discepolo Porfirio in sei gruppi di nove trattati, da cui il nome Enneadi (dal greco ennea, che appunto significa nove). Molte pagine delle Enneadi si collocano allo stesso livello delle più belle pagine di Platone e di Aristotele, e la storia dei loro influssi non è seconda a quella delle opere degli altri due grandi filosofi greci, di cui, in larga  misura riprende e trasmette il pensiero. Quando i Greci si interrogavano sul senso dell'uomo nel suo più alto significato e valore, rispondevano in maniera concorde che esso consisteva eminentemente nel "contemplare". La ricerca della verità e il saperla guardare dall'interno, traendo tutte le conseguenze che ne derivano, è la cifra emblematica del grande pensiero greco. In Plotino la "contemplazione" assurge a forza creatrice di tutta quanta la realtà. E proprio in questo consiste il messaggio sconvolgente e rivoluzionario di Plotino all'uomo contemporaneo e all'uomo di ogni tempo. L'uomo di oggi crede che la prassi è solo l'arma scomposta della contemplazione che svanisce. Il vero e costruttivo "fare" suppone sempre strutturalmente un contemplare, che lo sorregge e lo motiva. Nella prassi l'uomo svuota si di sé; nella contemplazione, al contrario, si riempie di Assoluto. Inoltre, l'uomo di oggi non conosce le ansie del "permanere nell'essere" e del "ritornare": egli cerca di respingere in vari modi autorità e tradizioni culturali in cui trovare un approdo, né accetta sostegni metafisici in cui trovare o ritrovare la quiete dello spirito. Il suo paradigma emblematico è la velocità del correre, il fuggire da sé, l'andare oltre, e il rifiuto di tornare e fermarsi. Ma per l'uomo di oggi, che con Becht dice:" Non lasciatevi sedurre:non esiste ritorno", Plotino costituisce come l'anamnesi metafisica del contrario:"Non lasciatevi sedurre: il ritorno è il destino irreversibile dell'uomo". Un concetto che pervade, tramite il lascito neo-platonico di Plotino, anche il pensiero della grande stagione del misticismo iranico e poi di quello iranico-islamico, in cui giganteggia Ibn Sina^ (Avicenna), dal quale si abbevera lo stesso Dante. I nuovi e più recenti studi sulla storia della scienza hanno messo in luce il fatto che le Enneadi e il Neoplatonismo hanno avuto un ruolo determinante nell'affermarsi e nel diffondersi della rivoluzione scientifica e, in particolare di quella copernicana. La grande rinascita che il Neo-platonismo, infatti, ha avuto nell'età umanistico-rinascimentale ha contribuito alla dissoluzione di concezioni aristoteliche che facevano supporto al paradigma tolemaico, aprendo così la via al successo di quello eliocentrico alternativo. Il ritorno del destino dell'uomo si concretizza, secondo Plotino, in tale visione epocale di capovolgimento dell'andare storico dell'uomo: il senso autentico dell'uomo è guardare di nuovo verso le proprie origini, condizione essenziale e fondamento del suo futuro. E veramente l'alternativa vincente dell'uomo è il suo futuro, dimensione apparentemente lontana e sfuggente, ma che ripropone il perché dell'uomo, la cui soluzione è e sarà sempre nel domani. Plotino ci lascia, dunque, questo insegnamento irrinunciabile, quello di invitarci a guardare al futuro dove solo si può compiere il nostro destino, un destino "da eterno ritorno".
Casalino Pierluigi, 2.01.2014 

giovedì 1 gennaio 2015

La macchina anima e veicolo dell'umanità futura in Marinetti.

Pierluigi Casalino


L'arte del futuro è il nome nuovo della scienza. 

La macchina anima e veicolo dell'umanità futura in Marinetti. 

Quando F.T.Marinetti si spense, il 2 dicembre 1944, l'Italia e il mondo attraversavano l'ultima tragica fase della guerra. La notizia, tuttavia, fece il giro del mondo, aldilà delle diverse sponde e nonostante il clima bellico. Il New York Times gli dedicò un appassionato articolo, ricordandolo come uno dei grandi protagonisti della cultura, e non solo della cultura, del Novecento. Un messaggio che lungi dall'esaurirsi con la morte del Vate del Futurismo, si rilanciava proprio da quella data apparentemente mesta. Il lascito di passione per il futuro, di straordinaria vitalità e di immensa voglia di futuro che Marinetti aveva donato agli uomini del suo tempo e quelli di domani costituiva e costituisce un patrimonio ricchissimo di avventura e di ricerca del nuovo. Uno dei temi che Marinetti affrontò con indubbia intuizione profetica fu quello della macchina e soprattutto di quell'espressione del movimento assolutamente rivoluzionaria che è nota come robot. Il robot e le sue manifestazioni anche pratiche, che con le imprese spaziali troveranno definitiva consacrazione, rivivono ai nostri giorni una inattesa nuova primavera. Il robot ha in Marinetti la stessa cifra rivoluzionaria dell'avanguardia, una dimensione estetica che nella visione marinettiana non si accontenta della scoperta scientifica, ma ne esalta la potenzialità aldilà dei confini stessi della scienza. Un elemento centrale in Marinetti, che vede nella scienza un momento subliminale dell'arte, un valore iperbolico ancora prevalentemente ignoto alle coscienze. Non è un caso che per il Fondatore del Futurismo  la scienza e la tecnica moderna siano costrette alla fin fine a sottomettersi ad una forza sovranazionale creativa ed energetica (o per dirla oggi transnazionale, se non cosmica) e fondersi con essa. Una vis che non fa il verso al razionalismo illuminista, ma che in gran parte recupera l'antico concetto lucreziano del De Rerum Natura. Certo Marinetti non imita Lucrezio nella pienezza, ma ne riprende la vocazione prometeica che nel pensiero modernista antico era radicalmente presente. Non c'è dunque in Marinetti una cieca fede nella ragione e nel progresso, quasi come fossero religioni politiche dell'ultima ora, ma un inno irrazionalista su cui fondare quel regno della libertà nel solco dinamico dell'arte.
28.12.2014

Elena Leone e La Famiglia Foggy (Este Edition)

 Riccardo Roversi


 Elena Leone The Foggy Family. La saga dei Fannanna - 
 Este Edition 2014





Prendete tutto quello che per voi è assurdo, stravagante, pura fantasia e mettetelo dentro una casa surreale, in una terra indefinibile, in un tempo senza tempo; agitate bene con tanta ironia, un pizzico di magia e qualche goccia di imprevisto: ecco che otterrete The Foggy Family! La Famiglia Foggy è una famiglia diversamente normale, o normalmente assurda, che non mancherà di sorprendervi, di farvi sorridere, di conquistarvi, perché per essere una “famiglia” non serve essere perfetti…

* Nata a Ferrara dove vive e lavora, viaggiatrice e archeologa, ha scavato in Italia, Medio Oriente, e Uzbekistan (Samarkand). Con Este Edition ha già pubblicato Strade d’esilio, realizzato in formato e-book nel 2011.

Tra fiaba, fantasy e surrealismo esordio cartaceo della giovane scrittrice dopo il fortunato libro digitale opera prima del 2011... Premio eBook Ferrara

Ulteriori Info

Intervista a Elena Leone (2012  Scienza e Futuro)

 

Leonardo Veronesi, video regalo natalizio e per un 2015 creativo a Ferrara

Redazione

Dal terzo album Anarchia della Ragione nuovo video - SEGRETI - per Leonardo Veronesi e con ospiti celebri: Ovvero Roberto “Bob” Dalloco, attore illustre  del Lodovico e di numerose pellicole girate a Ferrara. Scritto e diretto da Leonardo Veronesi, Regia e riprese  di Nicola Scarpante e il clip girato presso il Blu Fashion Group Studio e Il Café degli Artisti di Ferrara.
Non ultimo, anzi bellissima sorpresa focus del Video, Babbo Natale (interpretato proprio da "Bob" Dalloco), le feste di queste 2014 non  propriamente brillante in generale e per un 2015 con un forte cambiamento di rotta. Veronesi, attivissimo e dinamico, talento anche mediatico creativo  non solo come muscista (ed è un pregio fondamentale nel 2014!)  si conferma astro nascente della nuova musica pop  ferrarese e nazionale, talento capace di mixare in chiave propulsiva testo, sound e voce e atmosfere stratosfere di partcolare finezza e attenzione psicosociale.
Colpisce già questa cifra artistica complessa eppure di  potente comunciazione, distante dai prevedibili copioni rock, pur in dinamiche sonore, come accennato pop  ma relativamente inedite e accattivanti.
Piace il suono, piacciono la voce e  i temi, piacciono giustamente i liberi pensieri sonori dell'ancor giovane musicista.
E Ferrara conferma la sua ambivalenza: città d'arte in crisi eppure certa sua  tradizione moderna ha già in Veronesi un nuovo artista di spicco. Già Anarchia della Ragione, naturalmente, belllissimo link titolo!


Felice Anno Nuovo 3.0

Tonino Casula

Video augurale, con musica di Roberto Zanata

 Info Ulteriori
Tonino Causla sito

Sardegna Cultura

(*2010) Controcultura SuperEva Intervista a Tonino Casula