martedì 31 dicembre 2013

Matteo Renzi, assalto alla Casta-Economik

new-years-eve-2013-5666313846390784-hp (1)C'è una scadenza di peso nel 2014. È il rito delle nomine delle società pubbliche. Il prossimo è uno di quegli anni in cui vanno rinnovate più di 100 poltrone. Ma con un fatto nuovo: Matteo Renzi. Dopo la politica, con il sindaco di Firenze in pressing da tre settimane sul governo, toccherà all'economia.










In ballo ci sono i presidenti, ma soprattutto gli amministratori delegati. Posti occupati già da 9-12 anni da supermanager del calibro di Paolo Scaroni, Fulvio Conti o Massimo Sarmi. Con stipendi nell'ordine dei 2-4, fino a 6 milioni l'anno.

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Parliamo delle quotate Eni, Enel, Finmeccanica, Terna; delle controllate Saipem e Ansaldo Sts; di Poste Italiane. Un gruppo di aziende il cui fatturato vale il 18% del Pil con una capitalizzazione pari a un quarto dell'intera Piazza Affari. Per guidarle, tra cda, sindaci e supplenti, servono 101 nuovi amministratori (di cui almeno 20 donne, quando oggi ce ne sono solo sette): tante sono le poltrone in scadenza entro maggio. I vertici li sceglie il governo, attraverso il Ministero dell'Economia e Finanze (Mef) che controlla Enel, Finmeccanica (con Ansaldo Sts) e Poste. Mentre Eni (con Saipem) e Terna dipendono dalla Cassa Depositi e Prestiti (a sua volta controllata all'80% dal Mef).

Cosa ha in mente Renzi? Di vagliare caso per caso per poi decidere dove intervenire per mettere i suoi uomini. I quali, salvo qualche raro nome, sono al momento nell'ombra. Mentre nessuno di quelli in carica può vantare con Renzi amicizia o rapporti particolari. Il sindaco di Firenze potrà giocarsi, alla bisogna, alcune delle sue più riuscite argomentazioni: dalla rottamazione tout court al ricambio generazionale. Da combinare con altre due novità (introdotte da norme di legge): le quote rosa (almeno un quinto dei membri dovrà essere al femminile, che significa due posti nei cda normalmente composti da 9) e l'ineleggibilità per condanne dal primo grado o rinvii a giudizio.

Scaroni, 67 anni, guida l'Eni dal 2005 dopo un triennio al vertice di Enel. Si è detto pronto per il quarto mandato, ma certo la sua è la poltrona più ambita (e retribuita: 6,3 milioni nel 2012). L'ineleggibilità non lo riguarda, essendo stato estinto un patteggiamento del '96. L'unico rischio sono gli sviluppi dell'inchiesta per le tangenti Saipem, che lo vede indagato. Se Renzi chiedesse una svolta all'Eni, c'è chi dice che potrebbe chiamare il gran capo di Vodafone Vittorio Colao, 52 anni, manager di rara esperienza internazionale. Scaroni, già nel cda di Generali, potrebbe diventarne presidente al posto di Gabriele Galateri, al possibile rientro al vertice Telecom. Un valzer intricato.

Per una superpoltrona il nome che circola di più è però quello di Andrea Guerra, 48 anni, numero uno di Luxottica, renziano conclamato. Se non quelle dell'Eni, per Guerra potrebbero aprirsi le porte dell'Enel, dove anche Conti, 66 anni (retribuzione 2012 di 4 milioni) sarebbe al quarto mandato. Tutta da valutare la posizione di Sarmi, 65 anni, che essendo stato nominato ad nel 2002 sarebbe al quinto mandato. Per le Poste sempre più bancarie e informatiche da privatizzare c'è chi dice che Renzi avrebbe in mente un nome nuovo. Che però sia disponibile a uno stipendio che, nel 2012, è stato di «soli» 2,2 milioni. Mentre Sarmi potrebbe andare a presiedere Alitalia o Telecom. Per Flavio Cattaneo, ad di Terna, 50 anni, non esistono problemi generazionali, ma anche per lui si tratterebbe del quarto mandato. Potrebbe comunque restare nel giro delle grandi nomine: già in passato si era parlato dell'Enel. Diversa la storia di Alessandro Pansa, 51 anni, appena nominato al vertice di Finmeccanica dopo l'arresto di Giuseppe Orsi e considerato vicino al premier. Difficile immaginare un repentino cambio di ad.

Certo, prima del ciclone Renzi lo scenario più gettonato era la conferma di tutti gli attuali vertici, sulla scia di quanto accaduto in Ferrovie (coppia Cardia presidente e Moretti ad) o in Cassa (Bassanini e Gorno). La logica è quella, ben nota, del simul stabunt, simul cadent: un baricentro ormai decennale tra poteri e partiti che è meglio non toccare..

....IL GIORNALE

Ufagrà, cosmoPittore dell'anno 2013



new-years-eve-2013-5666313846390784-hp (1)D-  Fiore,  il 2013 l'anno della cosmopittura, evoluzione "elettronica" dell'aeropittura? R. La Cosmo pittura è la fase successiva dell’Aeropittura. Il Futurismo ha avuto tre stagioni: la prima quella dell’industrializzazione, della macchina e della scoperta della velocità. La seconda coincide con l’avvento e l’utilizzo ordinario dell’aereoplano negli anni Trenta, dunque con l’Aeropittura. La terza, dall’inizio degli anni Sessanta, con la conquista dello spazio e dunque con la Cosmopittura.

D-  Fiore, ricordiamo un attimo il tuo centenario dedicato al Futurismo...R. Nel 2009, anno del Centenario del Futurismo, ho partecipato ad alcuni eventi che lo celebravano. Vorrei ricordarne due: la mia mostra personale dal titolo 1909-2009: il Futurismo ha cento anni, inaugurata a febbraio 2009 a Roma, presso la Galleria Vittoria e curata da Giorgio Di Genova. Nel catalogo, oltre il suo testo della monografia del 1999, è riportata anche la pubblicazione della conferenza Il Futurismo, un’avanguardia totale tenuta da Di Genova l’8 novembre 2000 alla Galleria Municipale d’Arte di Sofia, erano inoltre riproposti i manifestiFondazione del futurismo (1909) di Marinetti, La pittura futurista. Manifesto tecnico (11 aprile 1910) e anche i 4 Manifesti Agrà, stilati da Monachesi a Macerata nel 1964, 1965, a Baia Domizia nel 1968 ed a Mentana nel 1969. In autunno, al Premio Internazionale Limen Arte, ideato e curato da Di Genova per la Camera di Commercio di Vibo Valentia, fu inserita la mostra Persistenze ed influenze del Futurismo, dal 1959 ad oggi per documentare, nell’anno del Centenario della nascita del Movimento, che negli ultimi 50 anni il Futurismo aveva continuato a “parlare” con la lingua e con i suoi “dialetti”. Nelle persistenze furono invitati il calabrese Enzo Benedetto ed Antonio Fiore.




D- Fiore, dopo il 2009, alcuni ex ploit significativi: la biennale con Vittorio Sgarbi, la grande mostra a Perugia a cura di Massimo Duranti e - appunto - nel 2013  alcune mostre e convegni  che suggellano la nuova pittura futurista, d'ora in poi cosmopittura..R. Nel 2011 fui invitato da Vittorio Sgarbi, su segnalazione di Giorgio Di Genova che, nella Babele dei linguaggi in atto, volle che anche il Futurismo fosse rappresentato proprio con il mio quadro Unità d’Italia-150 anni , tecnica mista e collage su legno coronata da tre lunette con i ritratti di Mazzini, Cavour e Garibaldi. Nell’ottobre dello stesso anno ho tenuto una mostra personale alla Galleria Tartaglia Arte di Roma con presentazione di Giovanni Lista che ha scritto un lungo e articolato saggio sulla mia attività artistica partendo dalle mie prime opere del 1978. 

Nel 2012  la mia antologica a Perugia  Dal neofuturismo Agrà alla cosmo pittura, presso la Rocca Paolina, curata da Massimo Duranti in collaborazione con Andrea Baffoni e Francesca Duranti. Antologica allestita, egregiamente dal curatore, nello stupendo ma difficile spazio del CERP della Rocca Paolina.




Nel 2013 l’interessante convegno “Eredità e Attualità del Futurismo” curata da Antonio Saccoccio e Giancarlo Carpi con tutti i futuristi contemporanei presenti, come relatori o video makers. Nel settembre 2013,a cura di Andrea Baffoni e Francesca Duranti, la mia mostra personale a Roma, presso la Galleria Vittoria. Il catalogoSinfonia di tempeste spaziali , oltre i testi di Andrea Baffoni e Francesca Duranti, si avvale delle testimonianze di Simona Cigliana e Giorgio Di Genova. Nel testo, Andrea Baffoni, scrive dell’avvio del Futurismo nel 1909, della fase dell’Aeropittura, del neofuturismo Agrà, della  cosmo pittura e delle mie temp este spaziali. Francesca Duranti presenta la fondazione dell’Archivio di Antonio Fiore- Ufagrà che, attraverso il programma informatico Archivialarte, è entrato nel circuito di archivi fotografici e digitalizzati, di cui fanno parte anche gli Archivi dei futuristi Gerardo Dottori, Alessandro Bruschetti e Leandra Angelucci Cominazzini.




D- Fiore, non a caso  segnalato da critici d'arte anche nel convegno (neo) futurista di Antonio Saccoccio, sul Futurismo contemporaneo.. come vedi l'ultima ondata futurista degli anni 2000? R. La vedo con molta simpatia e la seguo con interesse. E’ un’ondata formata da persone attive ed entusiaste. Alcune di queste le ho incontrate al convegno “Eredità e Att ualità del Futurismo”. Con altre, come Roberto Guerra, sono in contatto da anni e lo ricordo ai tempi di Enzo Benedetto e della rivista “Futurismo-Oggi”. Antonio Saccoccio, Riccardo Campa, Stefano Vaj, Graziano Cecchini, Vitaldo Conte, G. Sessa, Riccardo Roversi e tanti altri tengono viva l’Idea, l’Ideologia, del Futurismo (non il Movimento che è cessato nel 1944 con la morte del fondatore) con interventi, libri, convegni, eventi. Questa è la testimonianza della continuità del Futurismo che Marinetti, nel Manifesto di fondazione, con l’espressione “il Tempo e lo Spazio morirono ieri”, cancella ogni presupposto di lettura cronologica, senza limiti  e proiettato sempre alla modernizzazione.




 a c. di R.G.


2013? Gli animalisti ismi da terminare

new-years-eve-2013-5666313846390784-hp (1)La notizia è di dominio pubblico. L'abbiamo data anche noi. La riassumo in tre righe per chi eventualmente l'avesse trascurata. C'è una ragazza, Caterina Simonsen, ricoverata a Padova per una malattia grave che la perseguita da anni e contro la quale ha sempre combattuto con coraggio, riuscendo perfino a studiare regolarmente: è in procinto di laurearsi in veterinaria.










Ama gli animali e si considera animalista. Come me.

Nonostante ciò, la giovane donna si è espressa a favore della sperimentazione scientifica sugli animali, da cui evidentemente si aspetta una soluzione ai propri problemi di salute: una malattia genetica che ora le ha attaccato violentemente i polmoni. Non serve una sensibilità speciale per comprendere la sua posizione apparentemente in contrasto con le idee da lei sempre sostenute. Eppure c'è chi in Rete l'ha coperta di insulti. Non li riferiamo per decenza, ricordando che i frequentatori dei social network spesso (anonimi o no che siano) sono cafoni e come tali scrivono: preferiscono ricorrere alla parolaccia piuttosto che alla parola.

Dicendo questo non scopro nulla di nuovo, ma è bene ribadirlo per inquadrare meglio il tema. Personalmente sono contrario alla vivisezione, termine brutale che mi ripugna pronunciare. Ma è pur vero che la mia ostilità verso questa pratica deriva dalla consapevolezza che si è abusato e si abusa ancora delle bestie, infliggendo loro sofferenze atroci, per scopi diversi, e punto nobili, da quelli di fare del bene all'umanità. Molti ricercatori incoscienti - direi di serie C - pur di dare ai loro studi maggiore importanza, rendendoli degni di pubblicazione, non esitano a sacrificare inutilmente decine o addirittura centinaia di cavie, incuranti della necessità - almeno - di non farle patire. Una simile carneficina è intollerabile.

Da qualche anno la strage viene condannata da gruppi sempre più agguerriti di animalisti, ecologisti, vegetariani e vegani, i quali si fanno in quattro affinché la legge vieti o riduca l'impiego di animali nei laboratori lager. Costoro sono meritevoli di solidarietà e appoggio: offrirglieli è un dovere al quale non mi sottraggo. Ma c'è un limite a tutto. Quando l'animalismo, come accade in molti casi, si trasforma in una sorta di religione, intesa in senso fondamentalistico e indifferente alle altrui ragioni, allora sono guai. Ogni eccesso d'altronde è provocato da azzeramento della razionalità.

Se una ragazza in lotta tra la vita e la morte auspica che la scienza trovi il modo di aiutarla, sia pure attraverso la sperimentazione su esseri viventi considerati (a torto) inferiori, non può essere trattata da alcuni esaltati come una pazza indegna di campare. Amare gli animali non significa disprezzare gli uomini e le donne che si fidano di scienziati seri e capaci di lavorare con scrupolo, anche sulle bestie, per ridare la salute a chi l'ha persa o darla a chi non l'ha mai avuta....

....CONT  M.VENEZIANI  IL GIORNALE

Ferrara città aperta per un nuovo rinascimento


  • new-years-eve-2013-5666313846390784-hp (1)











  • Giovedì 2 gennaio ore 10.30

    Nel Rinascimento ferrarese
    Itinerario nell’arte dell’”Officina ferrarese”, da Palazzo Schifanoia a Palazzo Ducale

    Appuntamento e partenza ore 10.30 ingresso Palazzo Schifanoia – Via Scandiana, 23

    Giovedì 2 gennaio ore 15.30

    In un Mondo Meraviglioso
    Percorso nella storia dell’arte ferrarese attraverso la Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti

    Appuntamento e partenza ore 15.30 Ingresso Palazzo dei Diamanti – Corso Ercole I° d’Este, 21


    Venerdì 3 gennaio ore 10.30

    Il Mito di Ferrara
    Itinerario nella mitopoiesi di Ferrara città d’Arte, Cultura e Turismo dall’invenzione di Palazzo Municipale alla scoperta della Cella del Tasso. Omaggio ad Achille Funi.

    Appuntamento e partenza ore 10.30 Ingresso maggiore della Cattedrale - Piazza della Cattedrale

    Venerdì 3 gennaio ore 15.30

    Nel Rinascimento ferrarese
    Itinerario nell’arte dell’”Officina ferrarese”, da Palazzo Schifanoia a Palazzo Ducale

    Appuntamento e partenza ore 15.30 ingresso Palazzo Schifanoia – Via Scandiana, 23


    Sabato 4 gennaio ore 10.30

    Ferrara Medioevale
    Itinerario alla scoperta dell’arte e della storia di Ferrara Medioevale, porto mediterraneo, punto d’incontro delle culture e dei popoli dell’Occidente e dell’Oriente cristiani. Il percorso comprende la visita guidata del Museo della Cattedrale.

    Appuntamento e partenza ore 10.30 Ingresso maggiore della Cattedrale - Piazza della Cattedrale

    Sabato 4 gennaio ore 15.30

    Nel Rinascimento ferrarese
    Itinerario nell’arte dell’”Officina ferrarese”, da Palazzo Schifanoia a Palazzo Ducaleappuntamento e partenza ore 15.30 ingresso Palazzo Schifanoia – Via Scandiana, 23


    Domenica 5 Gennaio ore 10.30

    In un Mondo Meraviglioso
    Percorso nella storia dell’arte ferrarese attraverso la Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti

    Appuntamento e partenza ore 10.30 Ingresso Palazzo dei Diamanti – Corso Ercole I° d’Este, 21

    Domenica 5 Gennaio ore 15.30

    Ferrara Ebraica. Una città nella città.
    Itinerario nella storia ebraica di Ferrara attraverso la mostra Ebrei di Ferrara. Ebrei a Ferrara presso il Meis
    e alla scoperta dell’ex-ghetto tra le vie Mazzini, Vittoria e Vignatagliata.

    Appuntamento e partenza ore 15.30 ingresso MEIS (Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah), via Piangipane, 81


    Lunedì 6 Gennaio ore 10.30

    Ferrara Medioevale
    Itinerario alla scoperta dell’arte e della storia di Ferrara porto mediterraneo, punto d’incontro delle culture e dei popoli dell’Occidente e dell’Oriente cristiani. Il percorso comprende la visita guidata del Museo della Cattedrale.

    Appuntamento e partenza ore 10.30 Ingresso maggiore della Cattedrale - Piazza della Cattedrale

    Lunedì 6 Gennaio ore 15.30

    Immagine e Persuasione - Nell’Arte del ‘600 ferrarese
    Itinerario alla scoperta di Carlo Bononi e Ippolito Scarsella, protagonisti dell’arte ferrarese nel primo Seicento, dalla Basilica di Santa Maria in Vado alla mostra Immagine e Persuasione.

    Appuntamento e partenza ore 15.30 sagrato Basilica di Santa Mari in Vado, via Borgovado, 3


domenica 29 dicembre 2013

Sara Tommasi, sexy Natale '13 e un '14 dionisiaco

Sara TommasiMILANO - Dopo un anno piuttosto movimentato, sembra che Sara Tommasi farà delle vacanze più riposanti. Finita la love story col suo Stefano Ierardi (a seguito di una serata in cui aveva incontrato di nuovo l'avvocato Marra) e l'operazione "recupero bambolotto" che ne è seguito sembra che l'ex showgirl passerà le feste in famiglia.

Sara infatti dal suo account Facebook ha postato una foto che la vede in un locale col cappello di Babbo Natale, seguito da un laconico "Stanchina... Giornata passata con la mamma a comprare regali... Natale in Famiglia ma quest'anno non so proprio che fare a Capodanno. Dolce notte a tutti!".

IL MATTINO