lunedì 10 giugno 2013

Musica contemporanea/alternativa al Centro Sociale "La Resistenza"- Ferrara


 
In occasione della prima diretta di RadioStrike e della Giornata della Musica il Cps “La Resistenza” di Ferrara (in via della Resistenza, 34) ospiterà “Borderline”, primo festival delle etichette indipendenti a Ferrara.

“La promozione di questo evento – spiegano gli organizzatori – nasce dal riconoscimento del valore delle etichette e della musica indipendente, ovvero il loro discostarsi dalla logica delle major che a nostro avviso strumentalizzano la musica, snaturandone il potenziale comunicativo e riducendola spesso a mera merce di scambio. Pertanto crediamo che queste espressioni artistiche, immaginate e pensate come indipendenti, costituiscano una forma di resistenza attiva alla logica del controllo culturale ed economico della creatività umana e della sua libertà di pensiero”.

La giornata del 22 giugno vuol essere un primo appuntamento dedicato alle produzioni indipendenti, partendo dalla musica per poi giungere a tutte le altre forme di cultura, comunicazione e condivisione dal basso, come le web radio.

L’intera giornata si svolgerà tra interviste e live delle varie realtà e band italiane che parteciperanno. Interverranno inoltre  Oderso Rubini, storico personaggio della scena indipendente italiana e Steno leader dei Nabat, uno dei gruppi più rappresentativi del punk/hardcore. Verrà proiettato il documentario “Crollo nervoso. La New Wave italiana degli anni 80” di Pierpaolo de Iulis, “un viaggio per frammenti, riflessioni e descrizioni sulla parte degli anni 80 più creativa e anticonformista”..... C

http://www.estense.com/?p=306975

 

Geopolitica: Urfuturismo a Ferrara da Roma Capitale

AA.VV. AL DI LA' DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA... DOPO IL LIBRO MANIFESTO  NUOVA OGGETTIVITA' (LA CARMELINA, FERRARA-ROMA-2013)
 
*by Estense com
 
Immagine di copertina

Destra e sinistra per i filosofi ferraresi

Nuove uscite per La Carmelina edizioni, con un testo a cura di Sandro Giovannini e Roberto Guerra

Anche una finestra sul sito de La Carmelina edizioni ( a cura di Federico Felloni): diversi volumi in uscita. Questa settimana esce “Al di là della Destra e Sinistra”. Dopo il Libro Manifesto, anche quello strettamente ferrarese in quanto tra i curatori, con Sandro Giovannini, il poeta filosofo referente del Movimento Nuova Oggettività (Roma, Milano, Ferrara), anche il futurista ferrarese Roby Guerra, oltre- tra gli autori- Riccardo Roversi, Emilio Diedo, Zairo Ferrante, Maurizio Ganzaroli, Sylvia Forty, Alberto Ferretti. Nuova Oggettività è un movimento estetico-filosofico, metapolitico, attivo dal 2011 quando usci appunto il libro manifesto ”Per una Nuova Oggettività” già con alcuni di Ferrara e Guerra referente per la città estense. Un progetto, circa un centinaio di aderenti, a cura dello stesso Giovannini, i filosofi area Roma Capitale La Sapienza, Gian Franco Lami, Giovanni Sessa, Giuseppe Casale e Milano (Lettere e Filosofia, ecc), Stefano Vaj, Luigi Sgroi, Luca Siniscalco.

Anche diversi autori/critici neofuturisti o d’avanguardia, alcuni celebri in questo volume II: Vitaldo Conte (Belle Arti Roma), Antonio Saccoccio (Tor Vergata Roma), Luigi Tallarico, Graziano Cecchini (sua anche la cover libro), Marcello Francolini, Pierluigi Casalino, Maria Antonietta Pinna, Alessio Brugnoli, Mauro Biuzzi (anche curatore Associazione Moana Pozzi), il faentino Paolo Melandri. In Al di là della Destra .. Sinistra, in tutto circa 30 protagonisti, tutte interviste sul futuro e la tradizionalità, opera divulgativa complementare al precedente Libro Manifesto (già presentato a Roma, Milano, Frosinone, Rovereto, e più in generale, una nuova progettualità di ampiezza nazionale per visioni programmatiche non ideologiche, tra arte, cultura, politica, in ottiche futuribili e specifiche che hanno già segnalato il movimento come risposta dialettica e antagonista al cosiddetto New Realism dei vari Ferraris o Umberto Eco.

Nel volume anche Giuseppe Manias, curatore della Biblioteca Gramsciana di Ales. Per il superamento del postmoderno e della società liquida e ipotesi metapolitiche e culturali nuovamente valoriali, dinamiche, eclettiche e libere.

http://www.estense.com/?p=306243

Geopolitica: Urfuturismo a Ferrara da Roma Capitale

AA.VV. AL DI LA' DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA... DOPO IL LIBRO MANIFESTO  NUOVA OGGETTIVITA' (LA CARMELINA, FERRARA-ROMA-2013)
 
*by Estense com
 
Immagine di copertina

Destra e sinistra per i filosofi ferraresi

Nuove uscite per La Carmelina edizioni, con un testo a cura di Sandro Giovannini e Roberto Guerra

Anche una finestra sul sito de La Carmelina edizioni ( a cura di Federico Felloni): diversi volumi in uscita. Questa settimana esce "Al di là della Destra e Sinistra". Dopo il Libro Manifesto, anche quello strettamente ferrarese in quanto tra i curatori, con Sandro Giovannini, il poeta filosofo referente del Movimento Nuova Oggettività (Roma, Milano, Ferrara), anche il futurista ferrarese Roby Guerra, oltre- tra gli autori- Riccardo Roversi, Emilio Diedo, Zairo Ferrante, Maurizio Ganzaroli, Sylvia Forty, Alberto Ferretti. Nuova Oggettività è un movimento estetico-filosofico, metapolitico, attivo dal 2011 quando usci appunto il libro manifesto "Per una Nuova Oggettività" già con alcuni di Ferrara e Guerra referente per la città estense. Un progetto, circa un centinaio di aderenti, a cura dello stesso Giovannini, i filosofi area Roma Capitale La Sapienza, Gian Franco Lami, Giovanni Sessa, Giuseppe Casale e Milano (Lettere e Filosofia, ecc), Stefano Vaj, Luigi Sgroi, Luca Siniscalco.

Anche diversi autori/critici neofuturisti o d'avanguardia, alcuni celebri in questo volume II: Vitaldo Conte (Belle Arti Roma), Antonio Saccoccio (Tor Vergata Roma), Luigi Tallarico, Graziano Cecchini (sua anche la cover libro), Marcello Francolini, Pierluigi Casalino, Maria Antonietta Pinna, Alessio Brugnoli, Mauro Biuzzi (anche curatore Associazione Moana Pozzi), il faentino Paolo Melandri. In Al di là della Destra .. Sinistra, in tutto circa 30 protagonisti, tutte interviste sul futuro e la tradizionalità, opera divulgativa complementare al precedente Libro Manifesto (già presentato a Roma, Milano, Frosinone, Rovereto, e più in generale, una nuova progettualità di ampiezza nazionale per visioni programmatiche non ideologiche, tra arte, cultura, politica, in ottiche futuribili e specifiche che hanno già segnalato il movimento come risposta dialettica e antagonista al cosiddetto New Realism dei vari Ferraris o Umberto Eco.

Nel volume anche Giuseppe Manias, curatore della Biblioteca Gramsciana di Ales. Per il superamento del postmoderno e della società liquida e ipotesi metapolitiche e culturali nuovamente valoriali, dinamiche, eclettiche e libere.

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domenica 9 giugno 2013

Astronautica: l'Italia tra le stelle

 

Da “Houston, abbiamo un problema” a “Ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser”. Da “Apollo 13” a “Blade runner”, perché poi va a finire che è impossibile intervistare un astronauta senza che le traiettorie dei pensieri di noi terrestri intercettino brani della memoria.

Ad ogni modo, come si era capito dalle prime immagini, anche le parole di Luca Parmitano confermano che il nostro Skywalker si sente in Paradiso, o molto molto vicino ad esso. Un entusiasmo contagioso: ecco che cosa trasmette il pilota siciliano da 400 km di altezza e sfrecciando a 28mila kmh.
Al decimo giorno sulla Stazione spaziale internazionale, il primo italiano che presto “uscirà a fare due passi” tra le stelle ha risposto alle domande dei cronisti invitati a Tor Vergata dall'Agenzia spaziale europea e dall'Agenzia spaziale italiana.

Il primo piccolo, e unico problema che ha chiamato in causa Houston (del resto è il film che ha copiato la realtà e non viceversa) è andato in onda poco prima dell'orario del collegamento: audio e immagini rimbalzate dal Texas non coincidevano, ma l'inconveniente (peraltro annunciato) è durato meno di un minuto durante il quale, invece dell'astronauta, sullo schermo si è vista la sala di controllo che abbiamo tutti in testa insieme alla voce di Tito Stagno

 
Poi è stato direttamente

Parmitano a raccontare di essere restato senza fiato ammirando in queste ultime ore il bagliore delle “nubi luminescenti notturne che galleggiano nella mesosfera”. Non sappiamo davvero che cosa siano, ma ci fidiamo. E poi chi conosceva quei “raggi B di Tann-qualchecosa”? L'effetto, ovvero stupore e invidia, tra giornalisti e addetti ai lavori è stato comunque identico.

“Qui mi sento come a casa” ha spiegato l'astronauta, ricordando con misurato orgoglio patriottico che metà dei moduli abitativi della stazione spaziale è stata progettata e costruita in Italia. Con il microfono che gli fluttuava davanti al viso, Parmitano si è anche rammaricato di non essere un poeta o uno scrittore (ma farà in tempo a diventarlo) per riuscire a descrivere il fascino del pianeta visto da lassù. “Così meravigliosamente fragile e bello, immerso nel nero che fa risaltare i suoi mille colori”.

E ha anche confermato che i sei mesi della missione Volare voleranno appunto via in un soffio, con tutti quegli esperimenti che effettuerà per conto di enti e università. Ne ha già completato uno sulla cura per l'osteoporosi e presto, quando arriverà nei prossimi giorni il modulo Atv con altri kit, tenterà di accendere per la prima volta nella stazione spaziale una fiamma viva. Servirà per mettere a punto un combustibile altamente ecologico i cui componenti sulla terra, per via della forza di gravità, non si possono miscelare. “Lavoriamo 8 ore mezzo al giorno con gli esperimenti, altre due facciamo ginnastica. E' obbligatorio per aiutare il fisico a fronteggiare la mancanza di peso, anche se devo dire che, per quanto mi riguarda, mi sono subito adattato molto bene. E poi ci si riposa. Se dovessi usare una parola per descrivere la situazione quassù mi piace pensare ad armonia. Certo, conoscevo i miei compagni di avventura, ma davvero qui c'è una passione e una comunanza di intenti che mi piacerebbe ritrovare sulla Terra, in Italia, quando vi tornerò. Quando mangiamo, sempre tutti insieme, sembra di essere in un ostello con gli amici di sempre. Vabbeh, se c'è proprio una cosa che manca, è il caffé espresso ristretto”.

E le passeggiate, previste in luglio. “L'emozione sarà altissima, ma cercherò di restare concentrato sulle procedure. E' importante che a un italiano sia stato finalmente affidato questo compito: è il segno che tutto il nostro comparto scientifico e industriale, con il cooordinamento di Esa e Asi, è tenuto in alta considerazione. Anzi, bisognerebbe spingere sempre più enti ed aziende ad approfittare della possibilità di fare ricerca sulla stazione spaziale”.
Il maggiore pilota collaudatore dell'Aeronautica militare ha sempre raccontato di sognare di fare l'astronauta fin da bambino anche per capire
“chi ci guarda da lassù”.

“Proprio per vivere fino in fondo questa opportunità – dice – non mi sono portato libri. Ogni secondo libero lo passo nella cupola (altra parte made in Italy dell'Iss) per guardare lo spazio e la Terra. Vi ho raccontato delle nubi luminescenti che lasciano senza parole e adesso aggiungo l'unità e l'armonia che anima tutti coloro che da Terra e nella stazione partecipano alla missione. E' una situazione che libera lo spirito”..... C
 
http://www.ilmessaggero.it/TECNOLOGIA/SCIENZA/spazio_luca_parmitano_astronauta_nasa_houston_asi_esa_terra_iss/notizie/289287.shtml


 

Netfuturismo: Avanguardia e arte sperimentale by Antonio Saccoccio


 
Perchè dobbiamo abbandonare lo sperimentalismo e abbracciare l'avanguardia

Quando penso alla dicotomia tra sperimentalismo e avanguardia mi viene in mente sempre il Gruppo 63, probabilmente perchè è il loro lavoro quello che più difficilmente si lascia ingabbiare nell'una o nell'altra categoria. Anche se siamo abituati a considerare il gruppo come una neoavanguardia, in realtà molte delle sue caratteristiche rientrano pienamente nello sperimentalismo. E quando ripenso al Gruppo 63 penso anche al situazionismo, che fu in quegli stessi tempi un'avanguardia nel pieno senso del termine. Le condizioni per una nuova avanguardia in quegli anni c'erano (l'esplodere della società di massa, la società dello spettacolo e della televisione), ma il Gruppo 63 mancò in parte quel bersaglio che invece i situazionisti centrarono con grande precisione.
L'avanguardia si riconosce facilmente per alcune precise caratteristiche che possono essere ridotte a quattro: la comprensione (in anticipo rispetto al resto degli individui) che la realtà è sconvolta da nuove tecnologie che ne trasformano la sensibilità, l'attacco deciso alla tradizione e al sistema, la maggiore importanza data alla poetica (i manifesti o altri testi teorici) rispetto alle singole opere, l'agonismo.
L'apertura di questo blog e quindi l'inizio dell'avventura net.futurista è legata ad una triplice presa di coscienza. Da una parte mi ero reso conto della mancanza di senso dello sperimentalismo che conducevo nel campo della musica elettronica. Anche se fossi arrivato alle conquiste più incredibili in quel particolare settore, non ne avrei tratto soddisfazioni particolari, la mia vita sarebbe stata vuota, non avrebbe avuto il senso che cercavo. E quindi decisi di mettere da parte quella strada. Più o meno contemporaneamente era nata in me l'esigenza di ribellarsi globalmente al sistema che vedevo attorno a me, dominato dall'interesse, dalla mercificazione dei rapporti umani, dalla viltà, dall'opportunismo, dalla falsità, dalla meschinità, dalle formalità e dalle gerarchie più violente e prive di necessità. Ero diventato sempre più insofferente a tutto questo, non riuscivo più a tenermi dentro nulla, avevo deciso che nella mia vita non avrei sopportato più in silenzio ciò che non mi piaceva. Per ultimo avevo intuito che era in quel momento disponibile un mezzo per azzardare l'avanguardia: internet, la rete globale. Era proprio internet ad incarnare alla perfezione quella nuova rivoluzione tecnologica che unicamente poteva giustificare un terzo momento avanguardistico.
Tutto questo, incastrandosi perfettamente con alcune favorevoli condizioni della mia vita privata, portò all'idea di un nuovo Futurismo. La fortuna è stata poi trovare mese dopo mese altri audacissimi compagni di viaggio, che erano arrivati più o meno alle stesse conclusioni, pur partendo da strade differenti. Ed ecco il
Net.Futurismo.
A distanza di più di 5 anni oggi quella scelta si mostra ancora più rafforzata: abbandonare lo sperimentalismo in favore dell'avanguardia è l'unica via per dare un senso all'attività artistica (anzi ormai oltre-artistica).
Lo sperimentalismo solitario è tanto noioso, quanto improduttivo. Può servire a trovare soddisfazioni personali, può servire a trovare un'occupazione, a guadagnare dei soldi magari. Ma non è in grado di trasformare profondamente la realtà in cui tutti viviamo.
Lo sperimentalismo artistico settoriale non può che condurre a risultati privi di un reale impatto sul mondo. Il problema è sempre lo stesso: se non è presente una visione generale, ogni specializzazione estrema fallisce.
Le sperimentazioni condotte dall'avanguardia procedono invece sicure, guidate dalla poetica generale del movimento, alla base una visione del mondo ben delineata. Sostenevao i situazionisti: "Il compito fondamentale di un’avanguardia contemporanea deve essere un tentativo di critica generale dell’attuale momento ed un primo tentativo di risposta alle nuove esigenze".
Concludendo.
****VIDEO  A. SACCOCCIO AL (NeMLA 2011) “Futurism: Beyond the Concept of Modernolatria”
Antonio Saccoccio, Independent Scholar
Lo sperimentalismo è per l'uomo monodimensionale.
L'avanguardia è per l'uomo a mille dimensioni.
Ecco perchè noi abbiamo scelto l'avanguardia.
Ecco perchè noi abbiamo scelto l'avanguardia reteale, il
Futurismo delle Reti.
Ecco perchè invitiamo tutti gli artisti, gli innovatori e i ribelli del mondo a riunirsi in avanguardie reteali.

Antonio Saccoccio
 
http://liberidallaforma.blogspot.it/2010/12/perche-dobbiamo-abbandonare-lo.html