giovedì 20 agosto 2009

OMAGGIO A NANDA PIVANO

FERNANDA PIVANO.jpgDA IL GIORNALE

Era furiosa, voce fredda, dura, nessuna confidenza: «Con te non parlo, scrivete su di me cose false, assurde». Era nera, per un articolo o un commento che non le era piaciuto. Tu, ancora più freddo, reclamavi la tua innocenza. Lei poco a poco si sgelava, e parlando di Safran Foer e di Eggers si fece dolce, piccola, curiosa. Era la doppia anima di Nanda. Lei ti scrutava con quegli occhi da signora ribelle e diceva: «Tu con me devi usare la parola passione se no non capisci niente. Devi dire che i miei scritti sono viscerali: è questa la mia chiave. Hai capito?». Nanda testimone, oracolo, Nanda che narra la vita dietro la letteratura, Nanda Madonna beat e pellegrina, Nanda musa, amica, finestra sull’Atlantico.

Era difficile, ammettiamolo, non fare i conti con lei, con i suoi umori, le parole, le passioni. Basta sfogliare a caso tra le sue prefazioni, tra gli scrittori di cui è diventata compagna di viaggio, voce tradotta. A caso, così: L’ultimo dei Mohicani di Fenimore Cooper (1946), Storia di me e dei miei racconti di Sherwood Anderson (1947), Morte nel pomeriggio di Ernest Hemingway (1947), Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald (1949), Non si fruga nella polvere di William Faulkner (1951), Sulla strada di Jack Kerouac (1959), Hydrogen Jukebox di Allen Ginsberg (1964), Meno di zero di Bret Easton Ellis (1986), Libra di Don DeLillo (1989), Fight Club di Chuck Palanjuk (1998). L’America della Pivano è qui ed è un po’ anche la nostra.

Continua http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=374954

http://www.youtube.com/watch?v=5hHAJGJyUwE Video

mercoledì 19 agosto 2009

TAGLIANI E L'HERA DELL'ACQUA....

MAISTO 4.jpg”Quanto conta realmente il Comune di Ferrara in Hera?”

Articolo pubblicato da estense.com

Interrogazione dei Verdi sulla chiusura del laboratorio di Pontelagoscuro

Leonardo Fiorentini, consigliere dei Verdi nella Circoscrizione 1, ha presentato ieri un’interrogazione sull’avvio delle procedura di chiusura del Laboratorio Analisi Acqua di Pontelagoscuro ed il trasferimento delle funzioni di controllo dell’acqua potabile presso il Centro Hera di Sasso Marconi annunciata da Hera in queste settimane.

Fiorentini nel documento ricorda come “l’Amministrazione comunale di Ferrara ha aderito da molti anni al Manifesto dell’Acqua, una delle iniziative del Comitato Internazionale per un contratto mondiale per l’acqua” e che più volte la precedente amministrazione, in sede di Consiglio e Giunta si era espressa fermamente contraria al trasferimento delle funzioni di controllo dell’acqua potabile cittadina a Sasso Marconi; anzi, solo pochi mesi fa, il “Consiglio comunale aveva auspicato che la comunità locale in futuro potesse riprendere la gestione diretta del ciclo idrico integrato, una scelta compiuta di recente, ad esempio, dal Comune di Parigi”.

Leggi il resto… »

Lettera pubblicata da Estense.com

di Raffaele Colavecchi per IdV

Mia nonna, quando ero piccolo, mi diceva sempre: “Studia, perche’ quello che impari non potranno mai portartelo via e ti servira’ per tutta la vita. La cultura ti rende libero, ti permette di ragionare e di scegliere”.

www.progettoperferrara.org

video http://www.youtube.com/watch?v=6rt6S0X5qWQ

CITTA' DI SALEMI SGARBI DIFENDE IL Wwf

 SGARBI 9.jpg

CITTA'DI SALEMI

Il dibattito sulla cementificazione delle coste siciliane

Sgarbi difende il Wwf:

«I dati sulle coste molto precisi. Producono rabbia e dolore»

All’assessore regionale al Turismo Nino Strano dice:

«L’Unità d’Italia si difende anche salvaguardano l’integrità del territorio. Lo invito ad un’azione congiunta per la difesa della Sicilia»

 

SALEMI

– Vittorio Sgarbi - che ieri a Siracusa ha partecipato alla Conferenza Stampa del Wwf sullo stato delle coste in Sicilia - interviene sulla proposta dell’assessore regionale al Turismo Nino Strano di rivedere, in specifici casi, il vincolo di edificabilità dei 150 metri dalla costa e lo invita a concordare un’azione congiunta per la difesa della Sicilia:

 

«In verità la documentazione esibita dal Wwf sullo stato delle coste in Sicilia è molto precisa e produce rabbia e dolore.

Nessuno ha polemizzato con Nino Strano, ma è probabile che la conferenza stampa del Wwf sia stata occasionata dal suo interrogativo sulla distanza dalle coste per le autorizzazioni di edificabilità.

Io ho semplicemente richiamato un tema caro ad un esponente classico di Alleanza Nazionale, che è l’Unità d’Italia, la quale potrebbe essere proprio stabilendo criteri di tutela del suo "suolo d’amore"identici in ogni parte d’Italia.

 

Avendo Strano esibito numeri in Sicilia tanto diversi da quelli della Sardegna, certamente ha indicato un problema e determinato un allarme. Per questo io gli suggerirei di studiare il dossier del Wwf e concordare con me un’azione congiunta, non solo per la difesa della Sicilia e del suo mirabile patrimonio architettonico minore abbandonato per una edilizia miserabile e selvaggia, ma per concertare un’azione comune per definire il senso delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dando con ciò una risposta a Ciampi e a La Loggia: nessun modo è più pertinente del richiamo alla difesa della lingua, della civiltà artistica, dell’integrità del territorio.

Strano potrebbe con ciò aver suggerito l’uovo di Colombo. E in materia di turismo e di definizione della bella Italia, aver trovato temi unificanti.

 

Da quanto ho potuto seguire nella giornata di ieri, nessuno lo ha attaccato: ci si è semplicemente interrogati sulla sua problematica dichiarazione»

 

 

l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

www.cittadisalemi.it

http://www.youtube.com/watch?v=D2VVxji4T_k video

FUTUROLOGIA BAJ E BAUDRILLARD

JURASSIC PARK.jpg
 

Enrico Baj a colloquio con il filosofo francese. Che spiega perché viviamo in un'epoca di "fragilità creativa"e perché il virtuale ci nega ogni identità (2000)

 

A Jean Baudrillard sono legato da lunga frequentazione.

Recentemente è uscito un saggio che egli considera tra i suoi principali, al pari della Società dei consumi , dello Scambio simbolico e la morte, della Seduzione , delle Strategie fatali . Si tratta di L'Èchange impossible ("Lo scambio impossibile", editore Galilée), il quale si basa su tre teoremi. Il primo riguarda l'incomprensibilità del mondo, ove sembra che compito del pensiero umano sia quello di renderlo ancora più enigmatico e incomprensibile. Col secondo teorema si afferma che questo nostro mondo delirante va osservato da un punto di vista delirante. L'ultimo punto riguarda il gioco e il giocatore, con l'affermazione che il giocatore non può mai essere più grande del gioco stesso.

 

Nel tuo ultimo libro ribadisci il concetto che questa società aleatoria e dissipatoria è dominata dal principio di incertezza. Ma si tratterebbe di una incertezza creativa, quindi positiva...

continua  http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/filosofiacritica/incertezza.htm

video http://www.youtube.com/watch?v=QJTNngMi43E

DoS BACHI NELLA RETE? a cura di David Palada

lavatrice.jpg6 Agosto 2009, Denial of Social Network
di: Giacomo Dotta


DoS, ovvero Denial of Service. Si racchiude in questa definizione il black-out che ha fermato i maggiori social network del mondo (ed altri siti) mettendo in allarme il popolo della rete e raccogliendo l'attenzione di tutti sul clamoroso attacco congiunto.

6 Agosto 2009, un giorno di ordinaria follia. Improvvisamente i maggiori social network hanno iniziato a zoppicare, palesando evidenti segni di sofferenza. Errori, rallentamenti, disfunzioni. Quando è parso chiaro che il problema interessava più siti privi di correlazione, si è capito che qualcosa di strano e di ampio stava muovendosi nell'ombra. Ma ormai era tardi: Facebook, Twitter, FriendFeed, LiveJournal ed altri ancora sono improvvisamente caduti. Chi più, chi meno: Twitter è andato offline per varie ore, Facebook è invece diventato una vetrina con la quale non era possibile interagire.
Improvvisamente la Rete ha inciampato in un paradossale corto circuito comunicativo: presi dall'affanno del momento, in molti si sono riversati proprio su quei social network già sotto attacco per discutere dell'attacco stesso, il che non ha fatto altro che aggravare la situazione. Nessuna comunicazione ufficiale era stata trasmessa, ma già le prime ipotesi prendevano il largo: non può che essere un attacco su larga scala. Poche ore dopo la conferma arriva dal blog di Twitter: il sito è sotto attacco ed il team sta tentando di respingere un pesante attacco di tipo Denial of Service. Segue a ruota la conferma di Facebook.
Non tutti, sulla Rete, sono avvezzi a certa terminologia. Parlare di DoS, dunque, non è cosa direttamente concepibile da chiunque. Per questo su Webnews abbiamo fatto leva sulle guide di HTML.it per tentare di spiegare in parole semplici cosa stesse accadendo: «Un attacco di tipo DoS (acronimo di Denial of Service) è una qualsiasi azione intrapresa fisicamente da un utente, oppure da un software, che blocca l'hardware o il software del vostro PC. Questo tipo di attacco rende il sistema, o parte di esso, irraggiungibile, negando quindi, il servizio agli utenti autorizzati. Un attacco di questo tipo non avviene mai casualmente, l'obiettivo del suo autore è quello di eliminare le vostre risorse dalla rete, creando un disservizio totale o parziale. [...] Gli attacchi DoS si sono evoluti nel corso del tempo, da semplici attacchi, condotti da singoli PC, ad attacchi organizzati in modo distribuito (da qui l'acronimo DDoS), portati da migliaia di computer disseminati per tutta la rete. Con un solo script di shell è possibile mettere letteralmente in ginocchio le risorse di un'intera organizzazione».
Nel tardo pomeriggio (riferimento temporale italiano) Twitter è tornato online e Facebook è tornato a funzionare regolarmente. In tarda serata Twitter ancora soffre di rallentamenti evidenti e promette massimo impegno per tornare a regime nel più breve tempo possibile. Oltre ai nomi già segnalati, anche Google conferma di aver subito l'attacco, ma di essere riuscito a dribblare ogni problema grazie alle pesanti protezioni previste per i propri server. E mentre tutto torna progressivamente nella norma, gli interrogativi non si placano: cosa è successo? E perché?
Risposte certe al momento non ce ne sono ancora. Il motivo di tanta prudenza nel formulare ipotesi concrete è nella natura, nella tempistica e negli obiettivi colpiti: un DoS di questo tipo, infatti, viene normalmente usato per affossare un servizio rendendo difficile la vita ai suoi utenti, ma in questo caso l'attacco è massivo e non prende di mira nulla di specifico. Un attacco DoS, inoltre, è una prova di forza: non serve per recuperare informazioni preziose, non serve per perpetrare truffe, ma soltanto per dimostrare che si può affossare un sito. Minacce e concorrenza potrebbero essere motivazioni valide, ma in questo caso è tutto troppo vasto per poter interleggere una giustificazione di questo tipo.
Un attacco tanto vasto nasce inoltre presumibilmente da un DoS distribuito, anche denominato DDoS. Per portare avanti attacchi di questo tipo occorre avere a disposizione importanti botnet. La filiera funziona in questo modo: si attaccano computer vulnerabili accumulando nel tempo un alto numero di "zombie" (in catene denominate Botnet), ovvero pc che fungono da cellule silenti attivabili a comando da remoto; al momento stabilito si lancia il segnale e gli "zombie" agiscono secondo un piano stabilito; portando i vari "zombie" a collegarsi a specifiche pagine, si riesce a rallentare il server ed in certi casi a fermare del tutto l'attività del sito preso di mira.
Una delle prime ipotesi ricollegate all'attacco ha messo all'indice il worm Koobface. Una serie di messaggi sarebbe infatti comparsa su Twitter già nei giorni precedenti all'attacco, evidenziando un veloce propagarsi del problema: il messaggio reindirizzava su di una pagina che, fingendo la grafica di Facebook, riusciva a portare gli utenti ad agire secondo le indicazioni riportate (fino al download di malware di vario tipo). Il nuovo Koobface ha iniziato a propagarsi proprio tramite Twitter nelle stesse ore dell'attacco, ma con il passare delle ore il tutto è sembrato limitarsi ad una semplice coincidenza: Koobface sarebbe solo contestuale, ma non ricollegabile, al black-out che ha colpito Twitter, Facebook e compagnia varia.
Una seconda ipotesi estende di molto i confini dell'accaduto. Secondo l'esperto di sicurezza Bill Woodcock il problema sarebbe stato causato da un massiccio carico di spam inviato nel contesto degli scontri in atto tra Russia e Georgia. La propaganda avrebbe esteso i propri riflussi fino ai social network, portando ad un affossamento internazionale delle infrastrutture informatiche dei siti colpiti. Un quadro similare porta però un attacco informatico ad una dimensione geopolitica, trasformando la Rete da vettore a vittima dell'attacco. Nessuna conferma, ovviamente, giunge da alcuna delle parti in causa.
Una terza ipotesi tende a non ignorare il fatto che, in concomitanza dell'attacco, abbia preso il via la convention per hacker "Defcon". Un atto dimostrativo, dunque, oppure semplicemente una sfida: un eventuale cordone ombelicale tra la convention e l'attacco non aiuterebbe però certo l'utente medio a capire la differenza tra "hacker" e "cracker".
La situazione sta rientrando nella norma, ma questo 6 Agosto è destinato a lasciare un segno. Un segno virtuale, un segno relativo, un segno avvertito solo da quanti tessono sui social network parte della propria vita e delle proprie relazioni. Se nessuno si è azzardato ad ipotizzare una correlazione vendicativa tra questo 6 Agosto ed un altro 6 Agosto, probabilmente è proprio per la mancanza di proporzione nelle conseguenze: quel che è virtuale, fortunatamente, rimane tale. Quel che è digitale, fortunatamente, rimane vincolato ad una realtà parallela. O almeno fintanto che il tutto viene limitato prima che vada ad incidere sulla vita di milioni di persone. Mettere in relazione questo 6 Agosto con quell'altro del 1945 è un buon espediente: serve quantomeno ad annichilire qualunque allarmismo, per guardare alla situazione con meno punti esclamativi e con maggior raziocinio.

(a cura di David Palada)

http://it.wikipedia.org/wiki/Hacker

Video http://www.youtube.com/watch?v=Ql1uLyuWra8