venerdì 20 marzo 2009

INTERNET NON HA BISOGNO DI QUELLE LEGGI

MATRIX 2.jpgQuesto articolo è stato pubblicato da www.apogeonline.com, L'Asino Rosso lo ripropone integralmente.


(a cura di David Palada)

Calucci, Barbareschi e gli altri


Internet non ha bisogno di quelle leggi.


di Sergio Maistrello


Bersagliati da proposte di legge improbabili e dannose, stiamo forse perdendo di vista il punto: le norme per la rete esistono già, basta applicarle. Il nostro contributo alla causa: un filo rosso per legare i fatti e contestualizzare le novità


Parto dalla conclusione, perché vorrei che questa fosse più chiara che mai: internet non ha nessun bisogno di nuove leggi. La rete non è un luogo altro: fa parte della nostra vita sociale, che è già ampiamente regolata da norme e sanzioni. Sbaglia, per ignoranza o per malafede, chi definisce internet un far west senza regole. Disperde energie chi si batte per replicare previsioni che già esistono e che potrebbero semplicemente applicate senza ricorrere alla demagogia e senza moltiplicare lentropia legislativa. Perde unopportunità di onorare la nostra democrazia chi si intestardisce a sostenere regolamenti destinati per banale evidenza tecnologica a non sortire effetto alcuno, quando non addirittura a far danni.


Possono esserci meccanismi da adeguare, dovuti alla distribuzione geografica, alle caratteristiche tecnologiche del mezzo di comunicazione e alla scala di cui si nutrono gli eventi sociali mediati dalla rete, ma non cè reato che non possa essere perseguito qualora il fatto abbia origine in o per mezzo di un network digitale. La dimostrazione più lampante sta nel fatto che questi reati sono già perseguiti con una solerzia che dovrebbe rassicurare anche il più allarmato dei nostri concittadini. Persino la pirateria digitale, che agita i sonni di lobby potenti, è pienamente perseguibile ai termini di legge. Chiedete conferma a un magistrato o a un poliziotto postale: vi racconterà di un sistema di comunicazione in cui i malintenzionati lasciano una quantità di tracce tale da rendere il lavoro investigativo perfino più agevole che in passato. Mentre chi vi parla dellimpossibilità di ottenere giustizia a seguito di misfatti legati alla rete il più delle volte confonde la legge con i tribunali, dei cui drammatici problemi internet non ha colpa.



A forza di ripeterlo


Sta invece succedendo qualcosa di paradossale e spiacevole, in Italia, negli ultimi mesi. A forza di ripetere la storiella della rete anarchica, selvaggia e senza regole, coacervo di criminali, truffatori e depravati (un genere che vende sempre bene sulle pagine di cronaca), i meno informati tra i nostri politici e concittadini si sono convinti dellurgenza di intervenire con fermezza. Sulle pagine di Apogeonline ne abbiamo dato conto nei giorni scorsi analizzando per esempio la proposta Carlucci, lemendamento DAlia, il disegno Barbareschi. Non serve ripetere qui i (tanti) motivi per cui tutte queste leggi sono viziate in origine da inadeguatezze tecnologiche, quando non arrivano a prevedere inaudite redistribuzioni dei poteri dello Stato. Persino laddove si interviene per scongiurare i rischi peggiori - è il caso dei volonterosi interventi e dei tentativi di dialogo portati avanti da Cassinelli - si finisce per inserire nellordinamento asprezze che non sarebbero nemmeno auspicabili, se non apparissero a questo punto come la migliore delle ipotesi.


Sta accadendo per la rete qualcosa di simile a quello che nel corso dellultima campagna elettorale nazionale è avvenuto riguardo ai temi della sicurezza: un allarme sociale almeno parzialmente immotivato e creato artificialmente (oggi abbiamo alcuni numeri a dirlo) ha condizionato le sorti dellattuale legislatura. Da questo cul-de-sac si potrebbe uscire - si dovrebbe uscire, converrebbe a tutti - tornando allessenzialità dei fatti e obbligandoci vicendevolmente a confrontare le idee con serenità. Due compiti che oggi sembrano così ardui, ma che un tempo sono stati la ragion dessere del giornalismo, della politica e della società civile. Viviamo una realtà costruita il più delle volte su certezze di terza o quarta mano, dove chi parte per la tangente finisce per dettare le regole del gioco e portarsi dietro tutti, invece di essere energicamente richiamato allordine. Abbiamo bisogno di ingenti verifiche di corrispondenza con la realtà, laddove oggi tutte le parti in gioco indugiano in emotività.



Un passo avanti


Unemotività che a questo punto non si può permettere né il cittadino digitale, spesso istigato da un generico passaparola a difendere generiche libertà minacciate da generiche leggi, né tantomeno i nostri deputati e senatori, che per ruolo e mandato istituzionale ci si aspetta siano predisposti ad ascoltare, moderare, confrontare, approfondire, fare sintesi, trovare compromessi. Politici che invece riscopriamo astiosi, arroccati, improvvisati e spesso indifendibili, burattini talvolta ignari nelle mani di interessi più grandi di loro. È tempo di fare un passo avanti: in gioco non cè più soltanto il passatempo di qualche milione di italiani, ma unopportunità di crescita culturale, civile e produttiva che attende lintero paese. Un paese in drammatico ritardo, zimbello digitale agli occhi del mondo.


Secondo la migliore delle lezioni che ci insegna la rete, ognuno può fare la sua parte: limpegno di ciascuno conta. Basterebbe cominciare ad abbassare gli inutili polveroni (che fanno sempre comodo a qualcuno) per impegnarsi invece a recuperare un brandello di verità, a confrontare dichiarazioni, a costruire relazioni, a recuperare una memoria storica nel fluire ininterrotto e acritico dellattualità. È un esercizio di democrazia diffusa che per certi versi internet può facilitare, ma che non si ferma certo a internet: se questo paese indugiasse nellabitudine tutta anglosassone dei fact check, forse oggi respireremmo più dignità e ottimismo. Forse saremmo una nazione migliore.



Fili rossi


Apogeonline, nel suo piccolo, sta provando a sostenere questa strada - a cominciare proprio dalla controversa regolamentazione di internet. Accanto ai tradizionali approfondimenti sulle leggi che più fanno discutere, abbiamo cominciato a sperimentare il formato del fact check sulle dichiarazioni dei nostri rappresentanti. Nei giorni scorsi, inoltre, abbiamo inaugurato una pagina riassuntiva per tenere traccia delle proposte di legge destinate a toccare da vicino internet e nella quale contestualizzare giorno per giorno le novità. Abbiamo chiamato questa sezione - ancora sperimentale e in continua evoluzione - fili rossi, per sottolineare il tentativo di ricostruire una vicenda o un settore secondo una dimensione che sia alternativa tanto allaccumularsi disordinato delle notizie quanto a quella fotografia di un attimo che resta inevitabilmente anche il miglior approfondimento specialistico.


Oggi, idealmente con queste righe, affidiamo il nostro filo rosso alla rete.


Sergio Maistrello  (coordinatore editoriale di Apogeonline. Giornalista professionista e divulgatore, si occupa in particolare di nuove tecnologie e di applicazioni a misura duomo nellambito delle reti di comunicazione. È autore dei libri La parte abitata della Rete e Come si fa un blog.)


In Rete: www.sergiomaistrello.it

http://www.youtube.com/watch?v=jOxGSVm0yoc  filmato

 

giovedì 19 marzo 2009

FUTURISMO POST2009 GRAZIANO CECCHINI INTERVIEW (SUDAMERICA)

graziano_cecchini_N
DA  REFORMA (PRESS BRASILE) intervista a GRAZIANO CECCHINI
 
A 100 años del movimiento italiano
Reivindica Cecchini
manifiesto futurista
d El artista de 55 años
asegura que su filosofía
es imponerse hoy
con violencia cultural
Irene Savio
Corresponsal
Roma.- Hay artistas obsesionados
con lo políticamente correcto. Y otros
que, por marketing o rebeldía, prefieren
lo contrario. Él, en cambio, no tiene
dudas porque ni se lo plantea: su
nombre es Graziano Cecchini, tiene
55 años y se define como la reencarnación
en vida de Tommaso Filippo
Marinetti, el artista italiano fundador
del futurismo, un movimiento cultural
y artístico que cumple este año
100 años de vida.
“No acaso mis colegas me llaman
Filippo”, dice a REFORMA en una
entrevista que se celebró en el corazón
de Roma, a pocos pasos de las
aguas de la Fontana de Trevi, que
d En 2008, Cecchini llamó la atención mediática tiñendo de rojo el agua
de la Fuente de Trevi.
él tiñó de rojo en octubre de hace
dos años, saltando a la fama en toda
Europa.
A ese acto, el año pasado, le siguió
otro, el lanzamiento de 5 mil pelotitas
de colores desde las alturas de
la Plaza de España, que Cecchini reivindicó
como “un espectáculo de estética
futurista”, en homenaje al futurismo
como movimiento que ya
en su hora inicial rechazó las ideas
viejas, glorificó la velocidad y alabó
la tecnología.
Pero, ¿el futurismo no es un movimiento
que nació, vivió y murió?
En absoluto. Todo lo que hay hoy
en nuestro alrededor posee o ha poseído
un gen futurista: las sillas ergonómicas,
la gráfica digital más
vanguardista de los carteles publicitarios,
los vestidos de colores de la
moda más impertinente...
Hubo grupos posteriores...
Todos los movimientos que le siguieron,
como el dadaísmo o el surrealismo,
redefinieron al menos
uno de los hallazgos del futurismo.
Todos.
Brillan estrellas
en conjunto
Una estrella no podría
sobresalir en el firmamento,
sin embargo, unida a cientos
permiten conocer el universo.
d escaparate
Extras de hoy: ciencia
Fallece el pintor Vicente Gandía
Jorge Ricardo
El pintor mexicano de origen español
Vicente Gandía Sans falleció ayer de
un paro cardíaco a los 73 años en la
Ciudad de Cuernavaca, Morelos.
Ganador del Primer Premio del
Salón de la Plástica Mexicana y expositor
de muestras en el Mexican
Art Gallery, de Texas y en el Columbia
Museum of Art, Gandía falleció
en su casa a las 17:00 horas, informó
María Eugenia Amerena, amiga desde
hace 30 años de la familia.
Vicente Gandía nació en Valencia,
España, en 1935, y luego del fallecimiento
de su abuelo paterno y
de su padre se trasladó a vivir con un
tío exiliado en México, donde ingresó
en la Facultad de Arquitectura de
la UNAM , aunque poco después decidió
dedicarse a la pintura.
“Fue un gran pintor que tuvo
muestras en Alemania, Londres o
España, yo recuerdo mucho la exposición
que tuvo en Bellas Artes y
lo recuerdo también como una gran
persona”, dijo Eugenia Amerena, y
añadió que hace algunos años el pintor
había sufrido un infarto menor.
“Encuentro en toda la pintura de
Vicente Gandía una suerte de perfección
de lo que llamaría ‘la mirada común’.
Allí están unos árboles junto al
mar... El paisaje, al parecer, no se aleja
demasiado de una versión normal y
establecida y, sin embargo, al contemplarlo
unos momentos más, comenzamos
a descubrir una riqueza de detalles
y una astucia en la composición
insospechadas antes”, escribió el filósofo
y escritor Alejandro Rossi.
Le sobreviven su esposa Andrea
Velasco y sus dos hijos, Antonio, de 36
años, y Mariana, de 30. Sus restos serán
incinerados hoy a las 10:00 horas
en una funeraria de Félix Cuevas.
En 1909, Tommaso Filippo Marinetti
publicó en Le Figaro el manifiesto
que fundó el movimiento futurista.
¿Cómo festejará la recurrencia?
Con un grupo de artistas, hemos firmado
***
el nuevo manifiesto futurista
del tercer milenio, en el cual codificamos
a los nuevos ritmos de la velocidad.
¿Otro manifiesto?
Sí. Los futuristas del siglo 20 trabajaron
como nadie en el análisis de la
velocidad de las máquinas que existían
en ese entonces, como los primeros
motores de los automóviles.
Hoy la velocidad es teléfonos móviles,
ordenadores inalámbricos, bytes,
nanotecnologías. Esto es la clave de
nuestro nuevo manifiesto.
Cortesía Graziano Cecchini
Cuando dice “nosotros”, ¿de quién
habla?
Somos un grupo de seis artistas pertenecientes
a diversos sectores que
luchan para construir otro Universo,
en contra de los políticos que no
contribuyen a esta renovación.
¿Renovar? ¿Es necesario?
Sin duda. Desde 1950, el hombre no
inventó nada relevante.
Usted habla de este proyecto como
el inicio de una nueva época artística.
¿No será que le gusta provocar?
Ser artista es provocar. Y con violencia.
Porque las ideas se pueden
imponer sólo de esa manera sobre
los demás, con una violencia psicológica
y cultural. Es la filosofía futurista.
Roma.- Este año se cumplen
cien de la publicación en Le Figaro
del manifiesto del futurismo,
que fundó esa corriente artística.
El 20 de febrero de 1909 el
poeta italiano Filippo Tomasso
Marinetti (1876-1944) sentó las bases
del movimiento, entre las que
figuraba obviar el pasado, exaltar
el progreso y la modernidad.
Fue la última gran renovación
de las Artes en Occidente.
Por esa razón, tanto en Italia
como en Francia, se organizaron
múltiples espectáculos, manifestaciones
y muestras con el propósito
de autocelebrarlo.
Sin embargo, uno de los puntos
más polémicos del futurismo,
la adhesión de Marinetti al fascismo,
están pasando en silencio en
la Italia de Silvio Berlusconi.
Irene Savio /Corresponsal
Marinetti
Nosotros (los futuristas)
estamos en guerra contra
una sociedad que no nos
gusta. Y lo hacemos poniendo
énfasis en el concepto
del hombre como sujeto
en el centro del mundo.
Todo lo contrario del colectivismo
que predicaba Marx”.
Graziano Cecchini
Artista futurista
Así lo dijo
Sábado 7 de Marzo del 2009 - R E F OR M A CULTURA 23
 
*** CENTENARIO DEL FUTURISMO LIVE FERRARA MANIFESTO di Graziano Cecchini sottoscritto da Roby Guerra, Alessio Brugnoli, Riccardo Campa , Marco MIlani e altri futuristi contemporanei (neofuturisti, connettivisti, transumanisti)
GRAZIANO CECCHINI FONTANA ROSSA

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-74ed7d18-f030-47e3-a881-da18c25357b8.html filmato

LA...VECCHIA FERRARA COLPISCE ANCORA!

ASINO ROSSO.jpgYOU TUBE ALL'ACQUA SANTA

Nuova perla del giornalismo Made in Ferrara in questo periodo di euforia elettorale; straordinario articolo su La Pravda di Ferrara, la Nuova Fe... (per modo di dire) sui video di You Tube caricati dai ferraresi. Il quotidiano ben si è guardato da scovare nei Canali, pur ben visibili fin dalla prima pagina di Google, clip in qualche modo perturbanti per Gaetano Sateriale, Dario Franceschini, il PD ferrarese.

Mancava soltanto, magari, una nota sullo stress dei vigili quando fanno le multe...  o una gita di alpini in vacanza a Ferrara, magari venuti a salutare la loro ....penna amica Faustini Alberto, da poco disceso dai Monti di Trento in Padania, seguace dichiarato della Scuola di Pensiero dello stesso Franceschini.

Da qualche mese il noto futurista Roby Guerra, ad esempio, anche noto polemista, celebra il centenario direttamente su You Tube, persino una playlist, ben indicata su Internet: con alcuni video La Casta Ferrara (ispirato da Lucrazia Borgia) e Blade Runner (ispirato da Mauro Malaguti) particolarmente provocatori sul degrado democratico e culturale di Ferrara la Rossa, era Sateriale e decadenza etnica Franceschini.

Ma a Ferrara, i pennivendoli (magari anche bravi) hanno le griglie... prefabbricate... come magari l'Ospedale di Cona, il Palazzo degli Specchi, l'Asilo di Via del Salice e altre perle del regime rosso ferrarese....

http://oknotizie.virgilio.it/info/586118e1a33b80e2/guerra_roberto_la_casta_ferrara_e-book_futurist_editions_on_line.html

http://www.youtube.com/watch?v=JcFDetZFtZw   Filmato

FERRAROPOLI IL MISTERO DI VIA DEL SALICE

SALICE PIANGENTE.jpg

DA ESTENSE COM FERRARA QUOTIDIANO ON LINE

''Via del Salice, quei rifiuti van rimossi''

Le conclusioni della commissione regionale sulla vicenda del Salice sono una sonora bocciatura delle rassicurazioni di Gaetano Sateriale, che pochi giorni fa, da sedicente offeso, aveva abbandonato il tavolo delle Istituzioni. La Regione ha preso atto con onestà della situazione ambientale dell’intero quadrante est, fortemente compromessa da vecchie discariche di rifiuti urbani e non, dell’inquinamento del terreno e delle falde, diffuso sia verticalmente che orizzontalmente, e dei rischi per la salute dei residenti.

La lente protettiva di argilla si è rivelata l’ennesima irresponsabile bufala!

Quei rifiuti ora vanno rimossi per procedere alla bonifica dell’intera area, nell’interesse sanitario della popolazione e per impedire in via definitiva la svalutazione degli immobili dei residenti. Vanno inoltre avviate le procedure di risarcimento degli stessi a spese del Comune. Intanto con ordinanza del sindaco vanno disposte le immediate analisi dell’acqua di tutti i pozzi privati dell’area e la loro eventuale chiusura. Infine l’azienda sanitaria rilevi con urgenza la diffusione tra i residenti delle patologie riconducibili agli inquinanti riscontrati, per valutarne l’eventuale gravità.

Ci si domanda come sia stato possibile approvare a metà degli anni ’90 un piano particolareggiato che prevedeva insediamenti abitativi nei pressi di discariche ben conosciute dal Comune (sono citate nelle indagini geotecniche di allora), e come si siano potute costruire case letteralmente sopra i rifiuti.

Ci si chiede perché il Comune sia stato colpevolmente inerte dal 2003 ad oggi, non intervenendo per la salvaguardia della popolazione, nonostante costose indagini (oltre 200 mila euro spesi negli ultimi 6 anni), condotte da tecnici del Comune e da professionisti esterni, avessero individuato le fonti dell’inquinamento, la sua propagazione ed i possibili rischi sanitari.

Ci si domanda come possa essere accaduto che mentre settori del Comune indagavano sull’inquinamento dell’area, altri approvavano e costruivano l’asilo, senza comunicare con i primi (e questa è l’ipotesi più benevola).

Infine è incredibile che le proprietà delle aree utilizzate come discariche siano passate nel corso degli anni, o stiano per esserlo, da privati (Cassa di Risparmio di Ferrara, Cogef, Parco) al Comune, con enorme danno per la collettività. La Corte dei Conti faccia chiarezza al riguardo.

Duole dirlo, ma la situazione del quadrante est è un vergogna per Ferrara.

 


Valentino Tavolazzi, Progetto per Ferrara

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=48846&format=html

http://www.youtube.com/watch?v=yNKE0vyFd-M&feature=related FILMATO

 

CITTA DI SALEMI LETTERA DI ACHILLE SERRA

ETNA.jpg

CITTA’ DI SALEMI

Provincia di Trapani

Gabinetto del Sindaco - Ufficio per la Comunicazione

Sede: Via La Rocca - 91018 Salemi-

Telefono 0924 - 991 406 – Mobile: 347 – 96 89 937 * 380 – 54 75 045

Email: ufficiostampa@cittadisalemi.it – Web: www.cittadisalemi.it

 

Lettera del senatore Pd al sindaco

Serra a Sgarbi: «Il “Progetto Salemi” mi affascinava e mi affascina ancora»

L’ex prefetto scrive che nel Pd siciliano ha riscontrato

«un clima politico troppo ostile per lasciar spazio

al mio contributo "al di sopra delle parti”».


SALEMI – Il senatore del Partito Democratico Achille Serra – che il sindaco di Salemi aveva indicato come Vice Sindaco - questa mattina ha inviato una lettera a Vittorio Sgarbi.


Qui di seguito la riportiamo integralmente:


«Caro Vittorio, profondamente dispiaciuto per l'esito della vicenda che ci ha visti protagonisti in questi ultimi giorni, desidero chiarire con te, ancora una volta, la mia posizione.


Non posso negare che la mia prima reazione alla tua proposta sulla nomina a vicesindaco è stata assolutamente positiva. In maniera imprudente e intempestiva, in linea con il mio carattere, ti confesso di aver dato l'assenso a un progetto che mi affascinava e mi affascina ancora: lavorare al tuo fianco e al fianco di altre eccellenze della cultura italiana, al servizio di un Comune di grande prestigio e di lunga storia.


Quando, tuttavia, questa ipotesi si è concretizzata, ho ponderato le sue possibili conseguenze e sono giunto alla conclusione che era più opportuno fare un passo indietro. Franceschini non ha avuto alcun ruolo in tale scelta e, come ti ho spiegato ieri, a farmi desistere è stata, da un lato, la consapevolezza che le mie responsabilità parlamentari non mi avrebbero consentito di dedicarmi a Salemi come merita, dall'altro, ancor di più, un clima politico troppo ostile per lasciar spazio al mio contributo "al di sopra delle parti".


Ti prego a tal proposito di rileggere le dichiarazioni del vice segretario del Pd siciliano, Tonino Russo e di altre personalità al vertice del Pd, in Regione, a Trapani e a Salemi. La contrarietà alla mia nomina a vicesindaco è stata netta e, come mi hanno fatto notare tanti colleghi anche qui in Parlamento, non perché il Pd anteponga "un ridicolo gioco delle parti" alla lotta alla mafia, ma in nome di un'opposizione profonda del partito alle scelte comunali.


Spero che la mia estraneità a quello scenario politico-amministrativo possa in parte giustificare il mio comportamento di questi giorni. Nei tuoi confronti nutro la stima di sempre, stima che, dopo questa vicenda, mi auguro tu non voglia mettere in dubbio per il futuro»

 

 

 

CITTA’ DI SALEMI - Ufficio per la Comunicazione

Nino Ippolito

www.salemi.it

http://www.youtube.com/watch?v=XPKbrI3kN9A  FILMATO