mercoledì 4 marzo 2009

C'ERA UNA VOLTA LA COOP DEI LAVORATORI

 BERLINGUER 2.jpgLA COOP SEI TU CHI PUO’DARTI D PIU?


Era tanto tempo fa. Andavo a fare la spesa alla Coop. Perché credevo che fosse l’alternativa all’imprenditoria privata che raramente cura gli interessi dei lavoratori. E io sono una lavoratrice.

Perché mi dicevo che la sinistra, facendo appunto i miei interessi, avrebbe avuto un occhio di riguardo per gente che deve vivere con meno di 1000 euro al mese. Non li avrebbe sfruttati come la classe imprenditrice che avevo “odiato” per anni. Perché la Coop era un simbolo per i lavoratori, il posto che non ti succhiava il sangue, ne eri persino un socio!.

Oggi.

Dopo aver scoperto con orrore i lettori di codice a barre, ho visto le casse dove si paga in contanti senza bisogno della cassiera. Ho visto i banchi gastronomia con tutto pre-confezionato. E mi è venuta un’enorme tristezza.

D’altra parte essere assunti alla Coop oggi vuol dire lavorare con contratti a tempo e part-time. E com’è questo part-time? un esempio: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

E in quelle 3 ore che cosa faranno? trovano un altro part-time alla Conad???? Vanno a casa e ritorno e spendono più di trasporti che quello che guadagnano?

Lavoratori che non possono fare progetti sul loro futuro, non riescono a pagarsi un mutuo, non sanno se verranno confermati.

Io capisco che occorre la competitività per restare sul mercato e poter mantenere prezzi concorrenziali, ma non è SOLO questo che avevamo chiesto alle Coop.

Allora ho deciso che restituirò la mia tessera e me ne andro’ all’Interspar, dove i prezzi sono ottimi, le cassiere e tutto il personale sorridente(mai sentiti lamentarsi), e non mi chiedono un cartoncino che sembra regalarmi chissà cosa ogni volta che esce uno scontrino!

Miss Fazzoletto

http://angelopetrachi.ilcannocchiale.it/post/1626480.html

http://www.youtube.com/watch?v=jaf6zF-FJBk

martedì 3 marzo 2009

TRIBUTE PINK FLOYD AL TEATRO NUOVO

manifestolink.jpg*COMUNICATO IMPORTANTE!
IMPULSESART EVENTI
SABATO 7 MARZO 2009  A FERRARA
 IL TRIBUTO AI  PINK FLOYD
CON L'ENTUSIASMANTE CONCERTO DEI
"WIT MATRIX"
SI TERRA' PRESSO IL PRESTIGIOSO
TEATRO NUOVO di FERRARA
e non al FERRARA FIERE CONGRESSI
info concerto
PARTNER DELL'EVENTO:FLOYD CHANNEL
ASSOCIAZIONE CULTURALE IMPULSESART, FERRARA 
 "WIT MATRIX", una cover band dei Pink Floyd, propone uno spettacolo tale e quale agli originali, sabato 7 marzo 2009 alle ore 21,30, due ore e mezza di emozionanti atmosfere musicali e scenografiche ricche di tutte le tecnologie più moderne .Ci sarà anche una mostra con documenti fotografici inediti e curiosità sul grande e storico gruppo anglosassone curata da Stefano Magnani.
NEI GIORNI CHE PRECEDERANNO
IL CONCERTO RENDEREMO NOTI
I VINCITORI DEL
CONCORSO FOTOGRAFICO
DEDICATO AL MITO PINK FLOYD
DAL TITOLO "FOREVER EMOTION"
  A cura di Impulses Art diretta da Dino Marsan, celebre artista e illustratore fantascientifico e futuribile: lo scorso anno, tra diverse e importanti iniziative, ha organizzato alla SALA ESTENSE un  concerto de LE ORME.

ECOCULTURE

ACQUA.jpg

"La Cultura e la crisi"

mercoledì 4 marzo 2009
ore 17,30 - 20,00

Ferrara/Castello Estense/ SALA ALFONSO I D'ESTE

coordina
Barbara Diolaiti

partecipano

Roberto Formignani
presidente Scuola di Musica Moderna

Massimo Maisto
assessore alle Istituzioni e ai Beni Culturali, Comune di Ferrara

Fabio Mangolini
Attore e regista

Maria Luisa Pacelli
curatrice Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara

Roberto Roversi
presidente Arci Ferrara

Stefano Tassinari
scrittore e giornalista

conclude
Alberto Ronchi
assessore alla Cultura, ai Giovani e allo Sport, Regione Emilia Romagna

FEDERAZIONE DEI VERDI DI FERRARA
IN COLLABORAZIONE CON
GRUPPI CONSILIARI VERDI PER LA PACE DI COMUNE E PROVINCIA DI FERRARA
(LEONARDO FIORENTINI)

NET-BALLE!

STREGHE3.jpg*Questo articolo è tratto da www.apogeonline.com. L’Asino Rosso lo ripropone in versione parziale per motivi di spazio.
A cura di David Palada (david.palada@libero.it)
 
Alla fiera dell'allarmismo
Facebook e il cancro, una bufala
di Maurizio Boscarol

Nei giorni scorsi i giornali hanno rincorso una notizia ghiotta: i social network fanno male alla salute. Peccato che, a risalire al rapporto originale dello psicologo Aric Sigman, emerga una verità completamente diversa.

Il 19 e 20 febbraio scorsi siti e giornali ribattono la notizia-bomba: Facebook può far ammalare, l’isolamento abbassa le difese. E giù con il dilemma: Facebook fa venire il tumore, nientemeno? Il Corriere giochiccia fra allarmismo e sdrammatizzazione: «Tumori, ictus, problemi cardiaci e persino la demenza. Meglio scollegarsi subito: chi sta usando Facebook o sta mandando messaggi con Twitter o si sta costruendo un avatar su Second Life è avvertito: il social networking online fa male alla salute». Per poi aggiungere: «Un po’ esagerati? In effetti sembra anche a noi, ma di tutto questo si dice convinto lo psicologo Aric Sigman in un articolo pubblicato su Biologist».
Ma è davvero così? Esiste un altro psicologo catastrofista, per giunta inglese, dopo che Paola Vinciguerra mesi fa aveva sentenziato che su Facebook ci vanno solo «uomini soli» (e un po’ nevrotici), con buona pace dei Pooh e delle ricerche del settore, che dimostrano ampiamente come social network online rispecchino più o meno il grado di socialità già presente offline nei partecipanti? Ma a noi psicologi che ci prende, quando si tratta di tecnologia? O sono i giornali che, altro luogo comune, riprendono male il nostro verbo rivelato?
Non volevo dire quello che ho detto
Non resta che controllare. E, sorpresa delle sorprese, fin dalla sua home page, lo psicologo incriminato avverte che il suo «paper è stato frainteso da giornali e cronache, secondo i quali sosterrebbe che il social networking causi cancro o altre malattie. Questo non è vero. Il paper si occupa della misura in cui il tempo speso online può rimpiazzare i contatti facci a faccia, e di come la mancanza di connessioni sociali sia associata a cambiamenti fisiologici, un’aumentata incidenza di malattie e una più alta e prematura mortalità». Precisazione che puzza di bruciato. Specialmente se associata alla foto da aspirante bel tenebroso che campeggia in home page. Doctor House, trema, c’è un nuovo concorrente che scopre correlazioni mortali misteriose fra fenomeni apparentemente lontani? Se si indaga un poco si scopre che questo doctor Sigman, che vanta (come peraltro la nostra Vinciguerra) un curriculum e affiliazioni importanti - insomma, non è messo male come social network - questo Sigman, dicevo, non è nuovo ad anatemi del genere. Nel 2005 ci aveva spiegato nientemento come «la tv ci stia (letteralmente) uccidendo».
Il metodo è sempre lo stesso: nessuno studio originale, ma una ragionata rassegna di molti studi di settore medico. Ma davvero seri studi scientifici dicono questo? E che cosa sostiene di preciso la nuova rassegna del dottor Sigman (fortunatamente disponibile online)? Ebbene, la prima sorpresa è che non menziona neanche una volta il più famoso dei social network online, cioè Facebook. Mai citato. E che non cita nemmeno in generale i siti di social network. Qui la cosa scotta. E allora perché tutte le agenzie e molti giornalisti (non solo italiani: basti leggere il britannico The Register) riprendono la notizia associandola a Facebook, ma anche a Twitter o LinkedIn (mai citati nel paper)? Il solito giornalismo superficiale e fazioso? […]
A voi la risposta!
 

Maurizio Boscarol si occupa di tecnologia dagli anni '80, di comunicazione dagli anni '90, e di comunicazione applicata alla tecnologia dal 2000. In compenso non sa fare il caffè (ma consiglia a tutti La caffettiera del masochista). Psicologo e informatico, master in gestione del multimedia, dal 2000 gestisce Usabile.it, il primo sito indipendente sull'usabilità e l'interaction-design in Italia. Si occupa di consulenze di usabilità e di progettazione dell'interazione e delle interfacce utente. Nel 2003 ha pubblicato Ecologia dei siti web. Insegna Giornalismo e Nuovi Media all'Università di Trieste. A tempo perso fa il vignettista e l'illustratore.

(a cura David Palada)

www.boscartoon.com

www.apogeonline.com

http://www.youtube.com/watch?v=9hIQjrMHTv4&hl=it

 

lunedì 2 marzo 2009

FERRARA E ZOMBIES-POLITIK

ZOMBIES.jpgFROM ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA

''Zombi della politica''

Nell’intervento conclusivo del sindaco, al termine della seduta del consiglio comunale per l’approvazione del Bilancio preventivo 2009, fra le altre cose, Sateriale ha detto: “Sulla questione via del Salice: è stato detto a gran voce ‘si faccia chiarezza’. In quella zona l’inquinamento c’è. Ma non è sparso ovunque, è nella falda, concentrato a svariati metri sotto la superficie.”

Il tribuno ha parlato e l’assemblea l’ha ascoltato.

Questa frase, secondo me, è un segno dei tempi, riassume la qualità delle amministrazioni rette da politici di professione, che di professionale non hanno più nulla.

Cos’è una falda, per il dott. Sateriale, per i suoi assessori, e per i Consiglieri di maggioranza e opposizione?

E’ forse l’equivalente di un gran pentolone che contiene acqua ed altre sostanze che vi sono confluite, e che lì rimarranno per sempre, come l’acqua intrappolata da milioni di anni in ere geologiche lontane, tipo quella trovata a grande profondità sotto le sabbie libiche? O non è invece, secondo l’accezione comune, un deposito d’acqua sotterranea, più o meno ferma, ma che in ogni caso è arrivata fin lì piovuta dal cielo attraverso infiltrazioni o fratture trascinandosi i contaminanti che incontra e che, come è arrivata, se ne va quando riempie lo spazio di contenimento?

Quindi unire le parole “falda” e “concentrato” è un assurdità in termini temporali più lunghi di qualche stagione. Si può esser certi che quella concentrazione avvenuta in tempi brevi, in tempi lunghi verrà lentamente propagata nelle zone circostanti, proprio per amor di falda. A meno che l’acquifero non abbia caratteristiche particolari che lo facciano somigliare ad un deposito fossile. Ma in questo caso andava detto e spiegato, signori politici, altrimenti urgevano le richieste di chiarimenti!

I vostri silenzi su tutto ciò che riguarda la vera concretezza delle cose fatte e da fare, più che la profondità di pensiero fanno ricordare il rigor mortis. Siete degli zombi, signori politici, basta una falda a confermarlo, ed è davvero giunto il momento che gli elettori vi voltino le spalle.

 

Paolo Giardini

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=48207&format=html