VITALDO CONTE: EVOLA E VILLA – RAPPORTO CON IL DADAISMO
Un possibile rapporto, nel nome del Dada e nell'ambito della poesia italiana, è quello fra Julius Evola (1898-1974) ed Emilio Villa (1914-2003), anche come espressione di avanguardia permanente. Il primo è il principale esponente del Dadaismo italiano. Il secondo è una rilevante figura che può essere inquadrata nel Neo-Dada. (…) I due autori possono essere considerati, dunque, "i soli dadaisti nella poesia italiana": come rileva Giovanni Tuzet, docente di filosofia del diritto, su 'Atelier' n. 45, marzo 2007. Cito questo testo perché condivido il collegamento.
(…) Diverse sono le "somiglianze" fra i due autori. Essi rappresentano uno spaccato importante della storia-erranza dell'avanguardia letteraria italiana, esprimendo innovazioni e sconfinamenti della parola. (…) Per esempio, hanno in comune l'attraversamento del Futurismo. Il primo punto di contatto, in ambito poetico, è la visionarietà linguistica, ricercante estreme assonanze, anche attraverso le valenze plurilinguistiche (come l'uso della lingua francese).
(…) Una seconda convergenza è nella dialettica della parola con l'immagine che diviene Arte, verbo-visuale (alchemica in Evola, anarchica in Villa).
(…) Presento la loro opera-documentazione in Eros Parola d'Arte, titolo di un'ampia esposizione che curo sul tema a Lecce (Biblioteca Provinciale 'N. Bernardini') nel 2010. La loro parola diviene eros attraverso il corpo della poesia e dell'arte (…). Villa è presente con le sue carte-desiderio e con le allusive sfere liquide di parola.
(…) Evola suggestiona successive esperienze di vocazione alchemico-rituale. Villa è considerato oggi un precursore di neo-avanguardie letterarie dei decenni '60 e '70, anche se talvolta espresse con modalità "mentale": come i Novissimi e il Gruppo '63, nella poesia lineare; certe poetiche verbo-visuali. Le loro influenze, "clandestine" per diverso tempo, sono poi, un po'alla volta accettate. Oggi sono celebrate spesso da epigoni con discutibili auto-accostamenti. Scrive al riguardo Giovanni Tuzet: «Credo, per concludere, che il peggior modo di rendere omaggio ai libertari sia quello di consacrarli, di imitarne i modi e le forme, di volerli applicare fuori contesto, di seguirne la lettera anziché lo spirito. Il miglior modo di seguirli, paradossalmente, è tradirli». (…) Questo spaccato di poesia-arte di avanguardia permanente, in nome del Dada, aspetta una completa rilettura delle sue peculiarità e influenze.
(…) Diverse sono le "somiglianze" fra i due autori. Essi rappresentano uno spaccato importante della storia-erranza dell'avanguardia letteraria italiana, esprimendo innovazioni e sconfinamenti della parola. (…) Per esempio, hanno in comune l'attraversamento del Futurismo. Il primo punto di contatto, in ambito poetico, è la visionarietà linguistica, ricercante estreme assonanze, anche attraverso le valenze plurilinguistiche (come l'uso della lingua francese).
(…) Una seconda convergenza è nella dialettica della parola con l'immagine che diviene Arte, verbo-visuale (alchemica in Evola, anarchica in Villa).
(…) Presento la loro opera-documentazione in Eros Parola d'Arte, titolo di un'ampia esposizione che curo sul tema a Lecce (Biblioteca Provinciale 'N. Bernardini') nel 2010. La loro parola diviene eros attraverso il corpo della poesia e dell'arte (…). Villa è presente con le sue carte-desiderio e con le allusive sfere liquide di parola.
(…) Evola suggestiona successive esperienze di vocazione alchemico-rituale. Villa è considerato oggi un precursore di neo-avanguardie letterarie dei decenni '60 e '70, anche se talvolta espresse con modalità "mentale": come i Novissimi e il Gruppo '63, nella poesia lineare; certe poetiche verbo-visuali. Le loro influenze, "clandestine" per diverso tempo, sono poi, un po'alla volta accettate. Oggi sono celebrate spesso da epigoni con discutibili auto-accostamenti. Scrive al riguardo Giovanni Tuzet: «Credo, per concludere, che il peggior modo di rendere omaggio ai libertari sia quello di consacrarli, di imitarne i modi e le forme, di volerli applicare fuori contesto, di seguirne la lettera anziché lo spirito. Il miglior modo di seguirli, paradossalmente, è tradirli». (…) Questo spaccato di poesia-arte di avanguardia permanente, in nome del Dada, aspetta una completa rilettura delle sue peculiarità e influenze.
Dal mio testo (in italiano e inglese) su Evola e Villa ne – II complesso rapporto col Dadaismo –, pubblicato su 'Fyinpaper', rivista internazionale online diretta da Carmelo Strano:
https://www.fyinpaper.com/julius-evola-and-emilio-villa-catalyzed-avant-gardism-ii-complesso-rapporto-col-dadaismo/
https://www.fyinpaper.com/julius-evola-and-emilio-villa-catalyzed-avant-gardism-ii-complesso-rapporto-col-dadaismo/