Negli sguardi di V con Valentine, bambola d'amore
VITALDO CONTE
1. Nello sguardo di Valentine
V incontra Valentine de Saint-Point sulle pagine di un libro sulle Donne Futuriste. Gli piace subito il suo sguardo, sognante e sensuale insieme, incorniciato da folti capelli ricci. La bocca invitante gli risulta conosciuta, forse già amata.
– Incontrare questo tipo di donna – pensa – sarebbe un salutare tonico, soprattutto in un tempo avaro di emozioni come l'attuale –. Il visionario desiderio lo cattura in maniera imprevedibile, senza preoccuparsi più di tanto della sua possibile realizzazione.
Valentine, modella e amante di artisti, era sicuramente una femmina affascinante, come attesta la sua biografia di seduzione. Questa autrice francese era una creativa a tutto campo: scrittrice e artista, coreografa e danzatrice.
– L'esplosivo Marinetti ne diventò infatti amante, non poteva lasciarsela sfuggire! – considera.
V si documenta ulteriormente su di lei, che scrisse il Manifesto futurista della Lussuria nel 1913. Qui rivendica il valore positivo della sensualità che può essere una fonte di liberazione spirituale e di unione con l'universo, sia per la donna che per l'uomo. L'erotismo può divenire così un'opera d'arte, superando le ipocrisie della morale tradizionale, incapace di vedere le profondità e le bellezze del sesso: La Lussuria è il gesto del creare, ed è la creazione.
– Questa femmina, che afferma la possibilità della donna di godere, è veramente una mistica dionisiaca – commenta.
Lei sembra rispondergli attraverso le sue parole scritte: Ogni popolo eroico è sensuale. La donna è per lui il più esaltante dei trofei.
La seducente Valentine comincia a rappresentare per V una eroina immaginale, con cui si confronta in eventi e testi di narrazione d'arte. Il suo stesso nome viene pronunciato da lui italianizzato, forse per cercare una più naturale confidenza. Con lei vorrebbe entrare in una relazione di desiderio, anche per incontrare il suo sguardo.
2. Nello sguardo di Valentine/Valentina
V indica Valentine come la sua ispiratrice di narrazione lussuriosa, a Catania, in una giornata di studio sul fumetto. Ma, nello svolgersi del suo intervento, lo sguardo e il corpo di questa avventurosa autrice si modifica, in maniera imprevedibile, nella visione della sua mente. Un po' alla volta viene ricreata in un'altra dimensione, più vicina a quella virtuale.
Rivede Valentine in una storia di fumetto. Lo scorrere di questo linguaggio è quello che maggiormente può esprimere il suo visionario viaggio fra arte e vita. La raffinatezza del corpo, che si disegna nella sua immaginazione, la fa assomigliare nelle forme a quelle di un'altra Valentinada lui ammirata: quella uscita dalla mano grafica di Guido Crepax. Diviene un'anatomia figurata, dominata da linee curve e spezzate, con i seni accennati e il seducente posteriore.
Questa donna virtuale, ma nello stesso tempo attraente, si allunga verticalmente per accentuare la grazia e la sensualità del suo essere. Lo stilizzato corpo felino entra in relazione con il ricamo minuzioso dei suoi indumenti, che diventano accessori di seduzione. Questi sembrano disegnati dalla mano del morboso Klimt o dell'ArtNouveau.
Forse Valentina non può esistere nella realtà quotidiana, anche se l'autore le attribuisce una carta d'identità con nascita a Milano. Non è facile, infatti, incontrare una donna di carne con le caratteristiche fisiche e caratteriali del personaggio di Crepax. Un suo possibile riferimento reale è il morbido casco nero dei capelli.
V, leggendo in passato la storia della fotografa Valentina, era rimasto intrigato dal fatto che lei avesse avuto come compagno Philip Rembrandt, un critico d'arte. Questi era in realtà un supereroe, sotto le vesti di Neutron, dotato di sovrannaturali poteri con lo sguardo. Il fascino e il magnetismo di Valentina scalzò quasi subito il suo compagno per divenire la protagonista del fumetto. V si sente in un certo senso Neutron, sia perché saggista d'arte e sia perché aveva attraversato le tenebre per conoscere il magnetismo oscuro dello sguardo.
– Anche a me come per Rembrandt – considera ironicamente – mi piacerebbe essere un critico d'arte che diviene invisibile per dare spazio alle gesta di un'amante come Valentina –.
Valentine/Valentina si fondono nella sua immaginefantastica fino ad armonizzarsi in un unico corpo di donna multipla. Lo sguardo e la storia di Valentine entrano nel casco dei capelli e nell'erotica sagoma di Valentina. Entrambe sono curiose, indipendenti e sensuali, alla ricerca di sfide interiori. L'incastro virtuale delle due donne diviene sempre più reale nella costruzione del suo sguardo visionario. V diviene sempre più desideroso di trovare un possibile contatto con questa figura, pur comprendendo che vive in una dimensione oltre la realtà.
Dice a se stesso: – Vorrei, in un qualche modo, divenire idoneo per questo rapporto, che io sento esistere anche se potrebbe apparire una follia per gli altri. Per realizzare il mio intento, dovrò entrare in un cyber space sconfinato di desiderio… Qui incontrerò forse il suo sguardo e corpo, che vorrei amare –.
V è talmente attratto dall'immagine di Valentine/Valentina da desiderare di ballarci un lussuriosoed elettronico tango.Può essere danzato anche attraverso il corpo di una rosa rossa,che lo avvolge con i suoi petali vellutati per muoversi nell'oltre, invisibilepergli esterni sguardi.Vuole danzare questo estremo tango di cielo su piste spericolate, che ondeggiano fra galassie galattiche e vibrazioni emozionali. Ilcorpo della donna diviene nel ballo una pura apparenza di seduzione.
Immagina di doppiare la sua composita figurazione di donna multipla con una bambola di voluttà elettronica, che dovrebbe essere in rapporto telepatico con Valentine. Percepisce che lei, donna avventurosa, transitante ora in un'altra dimensione, gradisce questa relazione che diviene un gioco di ruolo.Per realizzare ciò si propone di diventare un super-esploratore di dimensioni incorporee, che possono essere attraversate con speciali occhiali costruiti per guardare l'invisibile. La loro dilatazione virtuale può essere vistain un fumettistico video-painting di estrema emozionalità.
V vuole incontrare questo suo corpo visionario di donna in una realtà possibile. Il suo desiderio lo induce a cercare qualcuno che lo possa concepire. Decide allora di andare nell'Officina dei Corpi Fantastici, dove sa che c'è un diabolico costruttore di bambole con sguardi extra-sensoriali.
3. Nello sguardo dell'Officina dei Corpi Fantastici
Una seducente ragazza bionda, con il camice rosa, introduce V nella sala d'attesa, costituita da una stanza quadrata con il pavimento nero. È completamente avvolta dagli specchi delle pareti. Questi mutano continuamente i colori dei riflessi attraverso le luci, che alterano i contorni degli oggetti presenti. V non riesce a comprendere come possanomodificare così velocemente le loro tonalità, anche se gradualmente si stabilizzano sulle variazioni del rosso e dell'azzurro.
Le oscillazioni delle luci entrano gradualmente dentro di lui. Tranquillizzano il suo smarrimento iniziale, fino a farlo sentire a proprio agio in questa atmosfera. Si accorge allora che, al centro del soffitto, c'è un piccolo occhio circolare, da cui entra un fascio di colore bianco acceso. Che s'irradia nell'ambiente, non essendo soggetto alle variazioni delle luci intorno. Si fissa poi su di lui, seduto su una sedia metallica: come per guardarlo. Questo occhio di luce costituisce una presenza rassicurante per il suo sguardo.
Il dottor Faust XXX entra nella stanza, all'improvviso, dopo un'attesa indecifrabile. È giovane, alto e robusto. I suoi lunghi capelli biondi sono raccolti con un codino. Colpisce l'attenzione di V, quando si siede davanti a lui, la corta barba che gli incornicia il volto: è totalmente bianca. I suoi occhi lo fissano attraverso le pupille trasparenti.
– Buon giorno, cosa posso fare per lei? – La voce, con cui formula la domanda, nasconde, seppure attraverso la gentilezza formale, un tono autoritario che indispettisce V.
– Buon giorno dottore. Vorrei che mi costruisse una bambola con il corpo che abbia la morbidezza della pelle umana. Che possa riscaldarsi con il mio contatto. Vorrei anche che abbia il volto e lo sguardo di questa donna… – esclama, mentre gli porge un'immagine di Valentine, aggiungendo poco dopo – Vorrei che abbia anche un casco nero di capelli e un corpo slanciato e sinuoso di un'altra donna... – A questo punto gli propone l'immagine di Valentina, la protagonista del fumetto di Crepax.
Il dottor Faust XXX sorride:
– Una bambola di morbido lattice, sensibile al contatto esterno, pur con l'effige composta da immagini femminili diverse, è una costruzione abbastanza semplice, già realizzabile oggi nel mondo. Non è un'opera meritevole di uscire dall'Officina dei Corpi Fantastici e da me. –
– Sì ha ragione... – risponde V fra l'imbarazzato e l'infastidito per il suo persistente tono di sufficienza, che lo induce a chiarire meglio il concetto – Le sue sembianze riguardano solo l'aspetto esteriore. Ciò che ricerco veramente è che questa bambola possa animarsi con le onde elettromagnetiche del mio desiderio, divenendo colore nell'azione stessa. Io vorrei entrare in relazione spiritica con Valentine, collegandomi a speciali occhiali di attraversamento medianico e galattico. Potrei così attribuire a queste onde infra-sensoriali una possibilità di comunicare con l'aspetto variabile della bambola.
– Fantastico! – risponde il dottore, che aggiunge dopo un prolungato silenzio: – Questa opera potrebbe essere costruita nella mia Officina, anzi ne diventerebbe il capolavoro, il suo culmine di ricerca.L'inaccessibile può divenire così un possibile contatto-gioco umano. Per realizzare questo lavoro ho però necessità di un super-giocatore addestrato, che non può che essere lei. Anzi non puoi che essere tu, in quanto, se accetterai, non sarebbe più possibile alcuna distanza di ruolo fra di noi. Per tutto ciò non chiedo compensi… –
– Perché dici – esclama d'istinto V – se accetterai? Se sono venuto qui a chiederti questa bambola che possa vivere in una dimensione altra, dovrei ora accettare qualcosa per la sua realizzazione senza che tu esiga un compenso? –
Il dottore gli risponde:– Ciò che chiedi, come già ti ho detto, non è solo qualcosa che desideri. La sua realizzazione rappresenterebbe anche l'opera massima espressa dall'Officina dei Corpi Fantastici. È la sintesi di un processo che coinvolge molteplici possibilità di contatto: non solo quelle con un essere umano, ma anche con un vissuto che oltrepassa la vita stessa. Se sei venuto a chiedere la sua realizzazione, significa che hai già dentro di te la possibilità di esserne il naturale conduttore. Io ho la possibilità di realizzare il tuo sogno-gioco, ma non saprei poi condurlo. Tu hai bisogno di me, io di te. –
– E allora? – incalza V.
– Tutto ciò significa che noi, se realizzeremo questo progetto, saremmo legati in maniera indissolubile. Quindi se vuoi ciò, dovrai accettare di appartenere per sempre, e ripeto per sempre, all'Officina dei Corpi Fantastici con la sua eterna e maledetta giovinezza. Tu non dovrai invecchiare mai. Vuoi tutto ciò?
V è consapevole che l'esaudimento di questo suo desiderio significherebbe legarsi a una eterna unione, seducente ma dannata, con l'Officina dei Corpi Fantastici.
– No, non posso accettare questa dipendenza – risponde, guardando le pupille trasparenti del dott. Faust XXX. Queste gli rimandano il rosso e l'azzurro che aveva visto in precedenza fluttuare nell'ambiente.
Il dottore lo congeda dicendogli: – I colori, che ora vedi nelle mie pupille, sono quelli delle tue onde di desiderio che, di volta in volta, proietti fuori di te. Sei sempre tu... L'occhio, da cui usciva il raggio di luce bianca, che ti tranquillizzava, era il mio sguardo che ti spiava attraverso la luce. Tutto quello che vedi è sempre un'apparenza. Esiste solo nel tuo desiderio. Se tu ritorneraiin futuro a chiedermi questa bambola con le sue pulsioni extra-sensoriali, io non sarò più disponibile a realizzarla per te. Addio V. –
– Addio dottor Faust XXX! Tu sei ancora soggetto alle seduzioni della condizione umana. Ce la farò da solo. Forse ho cercato solo qualcuno come te per poter rianimare l'EssereAlieno dentro di me. La realizzazione di ciò che desidero è già nelle mie possibilità di visione e di contatto x, oltre la morale e le scelte dannate. La maledizione deve essere solo un mezzo per risvegliarci divini e non dipendenti per sempre a un desiderio. –
V si sente arrogantemente felice di aver potuto affermare questa verità, uscita dalla sua bocca con impeto naturale.
4. Nello sguardo dell'oltre
V, uscendo dall'Officina dei Corpi Fantastici, comprende che non deve più sottoporsi a ulteriori proiezioni esterne per riconoscere le sue possibilità altre. Forse potrà divenire invisibile come Valentine, pur continuando una parte di sé a vivere in un'apparenza umana. Deve solo convincersi che l'involucro del corpo, pur visibile, può vivere in una mutazione continua, che oltrepassa identità visive.
Tornato a casa, si sdraia subito sul letto, chiudendo gli occhi. Si concentra sul suo terzo occhio per risalire alla sommità del cranio, aprendo il suo canale all'energia invisibile.Vola immediatamente, come risucchiato da una vibrazione, verso tenui gelatinosi colori del cosmo. È felicemente libero da ogni limite.
Vuole incontrare la bocca di Valentine che lo attende con il suo sguardo. Si accorge però che è diventata una essenza oltre ogni identità sessuale: è maschio e femmina nello stesso tempo, ma anche altro. In questa condizione gli piace baciare il suo corpo, per la prima volta, trasferendolo poi su quello di una rosa rossa, sua follia di alchimia rituale. V avverte che è vicino a presenze aliene, che lo accolgono come uno di loro.
– Riconosco il tuo occhio allungato! – esclama – Lo attribuivo a Valentine, la proiezione della mia lussuria.Ma comprendo ora che appartiene anche ad A, la mia origine di energia, la divinità che mi vuole suo amante, vivendo dentro di me attraverso gli sguardi del desiderio. –
V è aspirato da un dolce vortice di attrazione verso un altro sé. Lo insegue attraverso un fluido incorporeo che gli apre la visione di una luce già conosciuta. Entra, all'improvviso, in una diversa realtà che appare però ai suoi occhi naturale. Vede delle grandi costruzioni allungate che riflettono una luce accecante. Intorno si muovono con passi-salti alcune creature filiformi dai lunghi capelli variamente colorati: questa immagine lo affascina.
Lui cerca di entrare in questa espansione, ma ritorna bruscamente nella posizione di partenza. Quella sdraiata sul suo letto, da dove è iniziato il viaggio.Istintivamentecerca il corpo di Valentine vicino a sé. Avverte, per un attimo, che lei gli accarezza una mano attraverso la sua pelle. Questo contatto gli fa provare un imprevedibile piacere.
V si alza da letto per uscire da casa, incamminandosi nella notte verso un periferico spazio aperto. Vuole guardare il cielo, la luna appena accennata e le stelle. Comprende allora che la via per raggiungere la sua immaginata creatura passa attraverso la lettura delle sue visioni. Che devono essere comprese con una lucida follia da vivere come un'affascinante scienza. Questa può incarnare il viaggio desiderante della propria narrazione di Valentine, che vive con lui negli sguardi dell'oltre.A questi dedica un'alchemica rosa rossa con cui cercherà Valentine anche attraverso altri corpi di lussuria…
5. Valentine-Moana come pensiero di narrazione
Valentine "rivive" anche attraverso Moana (Pozzi), la giovane pornostar morta nel 1994. Questo collegamento fantastico è condiviso con Roberto Guerra, visionario autore trans-futurista, che indica SantaMoana come possibile erede di Valentine. Il nostro im/possibile PornoFuturismo, erotico e virtuale, "palpita" come manifesto e pensiero di narrazioneper percorsi di estrema seduzione. Questo immaginario vuole vivere l'Eros Fantastico, anche attraverso una donna con il corpo di un sex robot o di una bambola antropomorfa. Moana incarna l'archetipo della perturbante bambolache congiunge spazi e tempi diversi.
Valentine/Valentina e Valentine/Moana appartengono dunque al mondo del PornoFuturismo, attraversando l'immagin/azionefantasticadella pulsione. Qui il porno diviene possibilità di creazione immaginale, liberandosi dall'imperativo di dover essere oggetto consumistico per l'eccitazione sessuale. Le sue figurazioni desideranti di donne e di bambole ricercano Dioniso nei legami della Lussuria che aspira a divenire una mistica d'amore. Le sex dools, programmate dalla tecnologia o fantasticate, e l'eros estremo vissuto virtualmente, anche come pratica tantrica per accrescere il desiderio, possono incarnare la mistica dell'azione del Trans-Futurismo. Che palpita attraverso un ritorno di Dioniso per rianimare l'archetipo del desiderio. Questo Eros continua a ricercare naturalmente la Lussuria come Arte-Vita. Vuole esprimere ancora la pulsione originaria del vivere pericolosamente che trasmuta la bellezza dell'azione in una creazione d'amore.
NOTE. Le prime quattro indicazioni del testo sono pubblicate, con qualche variazione, su 'Fyinpaper', rivista internazionale online diretta da Carmelo Strano, 2020. L'ultima indicazione Valentine-Moana come pensiero di narrazione sintetizza argomenti presenti in Dioniso Legami (Lussuria Futurista), e-book di V. Conte, Tiemme Edizioni Digitali, 2020.
Frammenti iniziali del testo sono usciti in pubblicazioni dell'autore: Pulsional Gender Art, Avanguardia 21 Ed., Roma 2011; L'Histoire de l'oil et de Valentine, intervista a V. Conte di M. Paine, in Negative Girl, 'Night Italia' 8, a cura di M. Fioramanti e A. Perich, Roma New York 2013.