Vanessa Pignalosa: intervista per Radio BoOonzo

*photo, Vanessa Pignalosa (Fiori che non colsi - mostra)

Intervista alla pittrice Vanessa Pignalosa a cura di Alessandra De Vita per Radio BoOonzo in occasione della mostra personale  Fiori che non colsi, al Capri jazz & Art.

-"Fiori che non colsi" è la tua personale che stasera è in esposizione al Capri jazz & Art partiamo dal titolo cosa hai voluto esprimere?

-  Il titolo che ho scelto rimanda ad un mondo di occasioni perdute, per paura, pigrizia,  poca voglia di mettersi in gioco, questo atteggiamento può inevitabilmente causare delusioni e sconfitte, quindi bisogna dare più spesso ascolto al proprio cuore e lasciarsi guidare da una luce ideale.

-Come formazione artistica hai frequentato una bottega rinascimentale, i tuoi lavori precedenti presentavano una matrice fortemente ispirata al classicismo.

-si dopo gli studi artistici mi sono specializzata in arti orafe nel meraviglioso museo del corallo di Torre del Greco in provincia di Napoli in seguito ho sentito la vocazione per la  pittura cosi ho deciso di frequentare una bottega rinascimentale. Li ho appreso la tecnica degli antichi maestri del passato, curando in modo spasmodico l'anatomia, le proporzioni e l'applicazione di più strati di pittura ad olio alternati alle velature. Si faceva molta attenzione a creare delicate sfumature con pennelli tondi molto piccoli e diluire sapientemente il colore con resine naturali, l'effetto era impercettibile e tridimensionale.

-Nelle opere qui in  esposizione si nota una netta evoluzione espressiva e comunicativa che ha rivelato la vera anima dell'artista.

- Ovviamente confrontarsi con altri artisti come anche esporre e lavorare su svariati soggetti aiuta ad evolvere il proprio linguaggio,  personalmente non mi identificavo più con questo stile troppo classico, ho scoperto Lucien Freud, un pittore che è stato in grado di accendere in me la voglia di iniziare un nuovo percorso espressivo. La naturale evoluzione di questa tecnica sarebbe stata l'iperealismo ma io sono espressionista e piuttosto materica, nel mio lavoro di costante ricerca non disdico l'uso di pigmenti e lave vulcaniche , come anche l'impiego di  pitture industriali e solventi hand made con cui frammentare la fugura tramutandola in un nuovo linguaggio espressivo.