Cybertech Europe 2017

*Vanessa Pignalosa (SEGNALAZIONE)

**Tratto da Rivista Aeronautica n.5 Sett/Ott.


Il ventisei e ventisette settembre 2017 presso il centro congressi "La nuvola" di Roma si è svolto il Cybertech Europe 2017, l'evento mondiale dedicato alla cybersecurity, ospiti il Ministro della Difesa sen. Roberta Pinotti e Alessandro Profumo ammistratore delegato di Leonardo.

Profumo ha affermato che occorre dare priorità alla sicurezza cyber per la protezione dei dati sia per le aziende che per gli Stati , la minaccia è in rapida espansione grazie anche alla crescita della società digitale tanto che possiamo parlare di cybercrime.

Però se da un lato cresce la minaccia informatica dall'altro esistono anche rimedi per farvi fronte e prevenirla, profumo ha indicato otto azioni per trasformare questa vulnerabilità in opportunità.

In primo luogo dobbiamo essere consapevoli che niente è inattaccabile e che in virtù di questa aumentata consapevolezza di rischio accertato occorre agire in sinergia con aziende, agenzie e paesi creando un ponte fra pubblico e privato.

Creare soprattutto collaborazioni fra industria-università-governo condividendo informazioni e lavorando su progetti comuni, la nuova tendenza poi è quella di investire sullo sviluppo di strumenti di cyber intelligence in grado di anticipare gli attacchi informatici, sviluppare comptenze poiché non può esistere la tecnologia senza le persone, valorizzando le start-up aumentandone la competitività, specialmente in Europa.

Il Ministro della difesa invece ha insistito sulla collaborazione tra istituzioni e aziende, poiché non può essere solo lo Stato a garantire la sicurezza del sistema ma tutti devono impegnarsi per far fronte a qualsiasi minaccia informatica, a partire via via da chi produce il software, chi gestisce i dati e in misura minore gli utenti finali.

Il Ministro ha posto l'accento su un problema molto preoccupante, oltre alla protezione dei dati occorre garantirne anche il contenuto in particolare quelli ideati per radicalizzare e reclutare i giovani incitando alla violenza e all'odio.

Inoltre gli attacchi cibernetici a fronte di una reale vulnerabilità del sistema informatico internazionale potrebbero portare ad una guerra combattuta nella dimensione cibernetica più che un conflitto militare reale. Sarebbe auspicabile una maggiore trasparenza non solo negli arsenali militari ma anche in quelli cibernetici onde evitare futuri conflitti fra grandi Potenze.


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