LA RIVOLUZIONE RUSSA. IL TRAMONTO DELLO SPIRITO DI FEBBRAIO.CONSIDERAZIONI ATTUALI:

A lungo gli uomini del Febbraio russo, i socialisti moderati, colo cioè che furono messi da parte dai bloscevichi nell'Ottobre 1917, sono stati giudicati severamente per essersi fatti sopraffare dai comunisti, mentre questi ultimi, da parte loro, accusavano i socialisti moderati di essere servi della borghesia. Gli storici sovietici, infatti, hanno successivamente considerato i socialisti moderati alla stregua di nemici del popolo.<In realtà tale partito politico era nutrito di idee progressiste, anche più efficaci dei bolscevichi. Anzi si può ben dire che il programma dei menscevichi era assai più avanzato di quello bolscevico, una autentica base di riformismo agrario ed operaio. E' vero però, come sopra accennato, che la critica liberale ai partiti russi moderati, dai menscevichi ai socialisti rivoluzionari, punta ancoa oggi il dito su di essi a causa della loro miopia politica, prevalentemente attribuita al vedere nei liberali del KD una forza di destra., incapace di recepire la misura dell'impazienza legittima delle masse in quel momento storico. C'è da diree inoltre, tuttavia, che nemmeno gli stessi bolscevichi rappresentavano quel monolite che si è sempre pensato, divisi com'erano tra bolscevichi  popolari e ala marxista. Esistevano peraltro, nel bolscevismo, anche correnti contadine, di soldati, e altre, tutte fondate sul blocco bolscevico in genere. A questo punto interviene una considerazione di attualità che si inserisce nel dibattito della Russia di Putin. E ciò riguarda il comitato istituito nel dicembre 2016 in Russia per commemorare la Rivoluzione russa. L'analisi del fenomeno storicamente, come si pè detto, fa emergere non una, ma più rivoluzioni ed è prprio questo movientismo complesso e spotaneo di cui si parla in riferimento agli avvenimenti del 1917 non viene certamente apprezzato da Putin in ragione della logica di potere instaurata in Russia sotto la sua egida e del fatto che quei sollevamenti furono nel nome della lotta dispotismo e non invece contro il potere legittimo. In altri termini la visione di Putin tende a condannare gli evnti del 1917 come promossi da un gruppo di fanatici intellettuali bolscevichi che minarono le basi delle istituzioni del temo, già diper sé sprofondate in un vortice di fallimenti. fallimenti, che, paradossalmente, termineranno con ricostruzione del grande stato russo avvenuta con Stalin. Contraddizioni dunque che stridono, per ragioni d'occasione politica, con il vero senso della celebrazione del 1917.< Non si mancherà di tornare sulla questione.
Casalino Pierluigi