mercoledì 24 aprile 2019

ZDAY ROMA (May 4, 2019)





Da: Movimento Zeitgeist Italia  
Hello,
You are invited to the following event:
ZDAY ROMA
Event to be held at the following time, date, and location:
Saturday, May 4, 2019 from 4:00 PM to 11:30 PM (CEST)
Beba Do Samba
8 Via de Messapi
00185 Roma
Italy

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PROGETTO TERRA | #ZDAYROMA
Come ormai consueto, il Movimento Zeitgeist Italia è lieto di invitarti allo ZDAY: l'evento di presentazione e celebrazione del Movimento Zeitgeist, che si tiene ogni anno in varie parti del mondo.
Nello specifico, lo ZDAY 2019 italiano quest'anno si celebrerà sia a Roma che a Milano e sarà ricco di ospiti e interventi che ci illustreranno la filosofia, le idee e i progetti lanciati dal Movimento Zeitgeist Italia, nonché da alcune organizzazioni amiche con cui collaboriamo da tempo.
Il tema attorno al quale si articolerà la serata sarà il "Progetto Terra", ovvero un progetto di design sociale ambizioso e necessario che, partendo da Madre Terra e dal rispetto delle leggi naturali che la regolano, attraverso un utilizzo sostenibile delle risorse del pianeta, ci guiderà in un sistema post-monetario.
Lo "Zeitgeist", o "spirito del tempo", negli ultimi anni appare chiaro: sempre più persone si uniscono in manifestazioni di grande portata, tra le quali Fridays For Future rappresenta solo l'ultimo esempio in ordine di tempo. In particolare però, quest'ultimo movimento planetario ha visto anche in Italia un'enorme mobilitazione delle nuove generazioni (e non solo) che protestano a gran voce e si organizzano per poter garantire il proprio futuro. A dimostrazione del fatto che il mondo, così com'era stato concepito in passato, non viene più percepito come un modello per il presente, né tantomeno come qualcosa a cui tendere in futuro, bensì come qualcosa da relegare al passato.
I temi che affronteremo durante l'evento spazieranno dalla permacultura alla blockchain e ci aiuteranno ad addentrarci per gradi all'interno di un mondo in cui non sarà più il denaro a regolare ogni attività umana, bensì un'attenta gestione delle risorse, nel rispetto della portata del pianeta che ci ospita e di tutte le altre specie che lo abitano. Un mondo in cui le risorse globali saranno considerate un'eredità comune di tutti i suoi abitanti, favorendo la collaborazione al posto della competizione, per la salvezza stessa della nostra e di numerose altre specie.
Saremo felici di evidenziare i tanti strumenti che fanno già parte del nostro presente e quelli che potranno, se lo vorremo, far parte del nostro futuro. Il confronto col pubblico sarà ovviamente un altro momento essenziale della giornata.
Ti aspettiamo!

INGRESSO GRATUITO
Per gentile concessione, l'ingresso e il tesseramento al Beba Roma sarà libero e gratuito.
aperitivo bio/veg 10€ (NON obbligatorio)
Come sempre, il Movimento Zeitgeist Italia non avrà alcun ritorno economico e i costi dell'aperitivo verranno direttamente versati alla struttura ospitante.
per maggiori informazioni
http://zeitgeistitalia.org


FAQ

Devo portare i biglietti stampati all'evento?
No. Il biglietto (copia cartacea o digitale) non ha alcun valore, l'evento è libero e gratuito!

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We hope you can make it!
Cheers,
Movimento Zeitgeist Italia
eventbrite

70 anni Armando Editore - Per un nuovo umanesimo - Roma 8 maggio 2019



Da: Ufficio stampa Armando  press@armando.it
www.armando.it


1949-2019
I primi 70 anni di Armando Editore
Un incontro per celebrare continuità e novità all'insegna di un nuovo Umanesimo

Nel febbraio del 1949 nasceva la casa editrice Armando.
In una Roma segnata dalla Seconda Guerra Mondiale, Armando Armando fonda nel 1949 in via della Gensola, nel cuore di Trastevere, una piccola casa editrice che aveva come obiettivo quello di formare docenti di diverso ordine e grado attraverso pubblicazioni di alta qualità. Nel giro di un decennio Armando diventa uno dei punti di riferimento fondamentali per la pedagogia e per la scuola italiana. La prima opera pubblicata da Armando Armando è stata Difesa della pedagogia di Sergio Hessen, che verrà ristampata in occasione della celebrazione dell'8 maggio. 
I 70 anni dell'Armando sono scanditi esattamente in due parti: 35 anni per il fondatore Armando Armando, 35 per l'attuale presidente e amministratore delegato, Enrico Iacometti.
I tempi stanno cambiando. Le fondamenta di un intero mondo sembrano finite e oggi sta nascendo in modo faticoso e talvolta contraddittorio una nuova realtà. Stiamo assistendo alla nascita di una nuova umanità molto differente da quella che ha vissuto e interpretato l'Europa per molti secoli. Da qui a breve il nostro sarà un mondo compiutamente multiculturale, iperconesso e multietnico. Questa è la realtà con cui oggi è necessario misurarsi.
Sostiene l'editore Enrico Iacometti: «Siamo di fronte a un nuovo Umanesimo e questo comporta il difficile compito di tornare a impegnarsi nella formazione delle coscienze, affinché generazioni di spiriti liberi e forti dialoghino ad armi pari nel contesto internazionale e globale». Un nuovo inizio e un nuovo obiettivo dunque per l'editore Armando che progetta nuove collane che si impegnano a promuovere il miglioramento continuo della ricerca scientifica per un verso, e il rinnovamento della cultura pedagogica tra insegnanti, genitori e politici dall'altro.

L'incontro per celebrare i 70 anni di Armando Editore si terrà mercoledì 8 maggio 2019 presso la Fondazione Besso di Roma, Largo Argentina 11, a partire dalle ore 10,00

L'editore ha chiamato ad intervenire sull'argomento: Luca De Mata, Direttore Fondazione Besso, Antonio Augenti, Gian Maria Fara, Franco Ferrarotti, Gianpiero Gamaleri, Pietro Lucisano,  Roberto Maragliano, Umberto Margiotta, David Meghnagi, Gianni Puglisi, AntonelloVedovato, Giovanni Vinciguerra, Salvatore Merra. Modererà Benedetta Cosmi.
A tutti i partecipanti sarà donata una copia del primo volume edito dalla Casa EditriceDifesa della pedagogia di Sergio Hessen, ristampato per l'occasione.

Insieme per…
i 70 anni dell'Armando Editore
Per un nuovo umanesimo
8 maggio 2019, Fondazione Marco Besso – Largo di Torre Argentina 11 – RM – ore 10:00
  • Enrico Iacometti, Presidente Armando Editore
  • Luca De Mata – Direttore Fondazione Besso
  • Umberto MargiottaSaper essere attraverso il sapere: L'Editore come motore di innovazione
  • Antonio Augenti – Cambiamento dei valori e fini dell'educazione
  • Gian Maria FaraLa "qualipatia": una nuova sindrome nazionale
  • Gianpiero GamaleriL'Atlantico più stretto. McLuhan e Postman, due profeti dell'umanesimo tecnologico
  • Antonello VedovatoIntelligenza Artificiale e intelligenza creativa; sfide e opportunità per lo sviluppo del proprio progetto di vita nella società del cambiamento esponenziale
  • Roberto MaraglianoZona Franca. Per una scuola inclusiva del digitale
  • Gianni Puglisi – Si scrive editoria si legge resistenza
  • Giovanni Vinciguerra- Più istruzione è la soluzione
  • David MeghnagiLe sfide educative del XXI secolo
  • Pietro LucisanoLibertà dell'intelligenza e democrazia
  • Franco Ferrarotti - Armando Armando, l'Editore come esploratore di problemi e scopritore di talenti
  • Salvatore Merra – Nasce il graphic issue un nuovo prodotto editoriale

Spazio Libero
Ore 13:30 Buffet

Condurrà la giornata la nostra autrice, la Dott.ssa Benedetta Cosmi. Il tema degli interventi riguarda la situazione attuale, ovvero la diffusione del sapere nella scuola, nelle università e nella società e la necessità di rimettere l'uomo al centro di tutto.
Alla fine dell'evento, a tutti i partecipanti sarà donata una copia del primo volume edito dalla Casa Editrice, di Hessen, ristampato per l'occasione.
Il motto:
1949 – 2019
Saper essere attraverso il sapere







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«la Biblioteca di via Senato» - aprile 2019



Da: Fondazione Biblioteca di via Senato - Milano
Online il nuovo numero de
«la Biblioteca di via Senato»
mensile di bibliofilia e storia delle idee
anno XI - numero 4 (104) - aprile 2019
È online il numero di aprile de «la Biblioteca di via Senato», il mensile della Fondazione Biblioteca di via Senato. Tanti gli articoli presenti in questo ricco fascicolo, fra i quali quelli di Giancarlo Petrella, che racconta delle edizioni a stampa del Libro de le cose meravegliose de Alberto Magno, volgarizzamento di due testi di filosofia naturale che circolavano diffusamente in forma manoscritta sin dalla fine del XIII secolo e falsamente attribuiti ad Alberto Magno; di Giuseppe Scaraffia, che illustra gli anni parigini di Gabriele d'Annunzio, fra letteratura e dandismo; di Antonio Castronuovo, che narra della prima edizione (e di quelle successive) de Il giovane Holden, nell'occasione dei cento anni dalla nascita di Salinger; di Stefano Drei, che presenta l'affascinante e suggestiva biblioteca del Liceo classico Torricelli (Faenza), un tempo biblioteca di un collegio gesuita; di Massimo Gatta, che ci trasporta nella Firenze degli anni Trenta, per raccontare di Eugenio Montale e del Premio Antico Fattore

A coloro che desiderano ricevere a casa «la Biblioteca di via Senato» ricordiamo che è necessario attivare il servizio di abbonamento annuale, al prezzo di 50 euro (tutte le informazione sono rintracciabili sul sito www.bibliotecadiviasenato.it e nella pagina di gerenza della rivista), fermo restando che la pubblicazione continua a essere leggibile e scaricabile - in modo del tutto gratuito - in formato pdf, sul nostro sito.

Informiamo anche i nostri lettori che è attiva la pagina ufficiale della Biblioteca di via Senato su Facebook. Invitiamo tutti a visitarla e a iscriversi: un ulteriore mezzo per essere informati in tempo reale su tutte le nostre attività.

Buona lettura!
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Milano, Mi 20121
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LORENZO BARBIERI-LA ZETTABYTE ERA

by
Noi Robot
(Autori: Lorenzo Barbieri, Sandro Battisti,  Pierluigi Casalino, Angelo Giubileo, Roby Guerra, Davide Longoni, Bruno V. Turra) -  THE ITALIAN  TRANSHUMANIST
tratto da  Zoltan Istvan, Made in Italy  a cura  R. Guerra  (Asino Rosso eBook 2019)




FARE I CONTI COL FUTURO


PREMESSA
La strada dell'uomo ha in questi ultimi decenni ha smesso di essere uno sterrato stradino e si è trasformata in una moderna autostrada: i fatti ce lo testimoniano ogni giorno.
L'aumento della popolazione mondiale, il progresso scientifico, il miglioramento del benessere generale sono tutti indicatori di un sostenuto sviluppo tecnologico che abbiamo intrapreso certamente dall'avvento di internet.
La rete, o meglio le reti di relazioni, ci hanno consentito di condividere, tra le orde di gattini e demenziali video, anche conoscenza.
Il futuro insomma è sempre stato, ed è, tra noi, solo che non è distribuito in maniera uniforme.
Fu già Max Weber a cogliere i segnali del latente cambiamento con cui oggi ci troviamo a confrontarci; nel 1919 il pensatore tedesco scrisse: "a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, oggi gli uomini non muoiono più sazi della loro vita, ma semplicemente stanchi".
Questa era dei Big Data, la Zettabyte Era, mette in discussione il nostro modo di vivere e di interagire con il mondo. La società dovrà abbandonare almeno in parte la sua ossessione per la causalità in cambio di correlazioni semplici, passare dall'ontologia delle cose a quella dei processi: non dovrà più chiedersi perché o come, ma solo chi o cosa.
Questo nuovo modo di affrontare i problemi ribalta secoli di di prassi consolidate e mette in crisi il nostro approccio istintivo alle decisioni e alla comprensione della realtà[1].


FARE I CONTI CON NOI STESSI
Per capire le coordinate geografiche del cambiamento occorre far presente che millenni or sono non si era capaci di trasmettere informazioni e conoscenza: nella preistoria non si disponeva di alcun tipo di mezzo per tramandare quindi il sapere. Oggi diremmo che non v'era un'infrastruttura e non c'erano le tecnologie poggianti su di essa, le ICTs.
Per centinaia di anni poi l'uomo cominciò a scrivere, a comunicare informazioni e a tramandare conoscenza e costruire il sapere: la biblioteca di Alessandria e i monasteri europei sono fulgidi esempi di internet ante litteram. Un universo di conoscenza, limitato.
Vi erano insomma ICTs, gli imperi, romano e britannico, sempre per accomunare il periodo, si basavano su informazioni e avevano una loro infrastruttura che gli consentiva di decidere informati.
Poi è arrivata internet, o meglio sta arrivando.
Il futuro, anche qui, non è uniformemente distribuito.
Parte del mondo è vulnerabile agli attacchi cibernetici eppure in centrafrica o nell'Asia più interna difficilmente se ne accorgerebbero.
Viviamo quindi su piani diversi, sulla stessa linea temporale ma in mondo diversi.
Ci sono Stati immersi, seduti, completamente assuefatti dall'infosfera e dalle ICTs, senza le quali non riuscirebbero più ad erogare prestazioni basilari, e angoli del pianeta che non sono ancora "società dell'informazione".
Capire questo, i diversi piani di questa scacchiera multilivello su cui si gioca una partita cruciale per lo sviluppo della società, può aiutare a comprendere i valori in gioco.
Il digitale, laddove è arivato, ha rimescolato e contrapposto come mai prima d'ora i diritti umani: è in questo senso che la società, laddove voglia virtuosamente progredire, deve riprendere le redine dell'auriga.


FARE I CONTI COI BIG DATA
Martin Hilbert, docente della University of Southern California, ha pubblicato uno tra gli studi più esaurienti in materia di quantificazione di dati[2], ovvero di tutto ciò che è stato prodotto, archiviato e comunicato.
Stando ai suoi calcoli nel 2007 sono stati archiviati oltre 300 exabyte di dati, 300 miliardi di gigabyte.
Sempre nel 2007, ormai un'era geologica fa, solo il 7% dei dati era in formato analogico.
Nel 2013 la quantità di informazioni del mondo è stimata intorno ai 1200 exabyte e meno del 2% è in forma non digitale: stampati su libri cartacei si coprirebbe l'intera superfice degli Stati Uniti 52 volte o, se raccolti in Cd-Rom, arriverebbero alla Luna in cinque separate pile.
Questo tsunami silenzioso sta annichilendo la nostra capacità di archiviazione privata e lasciando nelle mani di pochi la memoria collettiva.
Tra il 1453 e il 1503 furono stampati circa otto milioni di libri grazie a Gutenberg, più di tutti quelli prodotti dagli amanuensi d'Europa sin dalla fondazione di Costantinopoli.
In Europa, all'epoca, le informazioni ci mettevano quasi 50 anni a raddoppiare. Oggi ne bastano solo tre.
Il diluvio di dati non pone però solo problemi ai bibliotecari e agli storici di tutto il globo ma anche a noi stessi.
La capacità di "datizzazione" ovvero di tramutare in dati tutto ciò che ci circonda e anche noi stessi è aumentata esponenzialmente tanto che numerosi sono gli apparati in grado di misurare le nostre attività, online e offline: dai passi che facciamo tutti i giorni ai siti web che visitiamo e che ripropongono sui social network le pubblicità correlate.
In fondo il nostro stesso agire, datificandolo, è diventato un bene e, nel Far West digitale, è una risorsa che in molti hanno definito "il nuovo petrolio".


FARE I CONTI CON LA DEMOCRAZIA DIGITALE
Qualche anno fa Sebastiano Vassalli scriveva "abbiamo perso il futuro", delineando un tratto sempre più presente nella quotidianità come l'immaginare "gli scenari della fine del mondo" e le catastrofi distrazioni queste che ci impediscono di dare forma alle nostre speranze, di ritrovare il futuro.
"Abbiamo perso il futuro. Gli scenari della "fine del mondo" cambiano, ma la perdita del futuro è dentro di noi e noi ne siamo i portatori, anche se non condividiamo le ragioni di chi immagina un avvenire di catastrofi e magari non le conosciamo nemmeno. Viviamo in un mondo che fa sempre più fatica a guardare oltre il proprio presente: perfino in quelle attività umane, come la letteratura e le arti, di cui in passato si pensava che dovessero tendere al sublime, cioè a qualcosa di eterno"
Il digitale è stato o si è fatto, al colto lettore la soluzione, portatore di una grande promessa: il miglioramento della società e, quindi, della democrazia.
Un cambiamento epocale: il cittadino ai margini della società ha ora accesso alle informazioni e può esprimersi e, anzi, in democrazia diretta decidere.
È una presunzione errata.
Il modello di una compiuta democrazia digitale è l'allargamento dell'agorà di pari che possano così lavorare confrontarsi più approfonditamente e patto sociale implicito è avere un livello medio di istruzione più avanzato che possa consentire di comprendere maggiormente i propri limiti.
È un errore madornale, scriveva Ortega nel 1922, saltare dal fallimento di una élite alla conclusione che si possa fare del tutto a meno di qualsiasi élite, in virtù magari di «teorie politiche e storiche che presentano come ideale una società esente di aristocrazia". "Poiché questo è positivamente impossibile», concludeva il filosofo, «la nazione accelera la sua parabola di decadenza".
Negli ultimi due decenni abbiamo gettato via il bambino con l'acqua sporca: per odio verso le caste, abbiamo distrutto le élite e i luoghi nei quali potevano formarsi. A tal punto che oggi non troveremmo una élite politica neppure a volerla. Continuiamo così a chiedere risposte alla politica proprio mentre la priviamo degli strumenti per darcele. E ci affidiamo all'antipolitica, che di quegli strumenti s'illude di poter fare a meno. E perciò fallisce.[3]
In fondo siamo brontosauri morali alla guida di un'astronave.


NOTE 
[1] Mayer-Schönberger, V. - Cukier, K. (2013). Big Data, Garzanti, Milano, p. 16. [2] M. Hilbert e P. Lopez, The World's Technological Capacity to Store, communicate and Compute Information, Science, 1 aprile 2011, pp. 60-65 e How to Measure the World's technological Capacity to Communicate, Store and Compute information?, International Journal of Communication, 2012, pp. 1042-1055 [3] G. Orsina, Perché la politica ha bisogno di un'élite, la Stampa, 22 dicembre 2016 

LORENZO BARBIERI  - GEOPOLITICO


 

Biancaneve su Marte di Sylvia Forty "Oceani perduti di pensiero"

Tu sei il mio compagno
disperato e perduto
Tu sei il porto
ultimo rifugio
alle tempeste attraversate
Anima vagabonda
su mari senza orizzonti
dimentica di ieri
Veleggio riparata da insenature
su oceani di pensiero
Ti riprendo e ti abbandono di nuovo
Dissacrante speranza
Ultimo traguardo della vita
distante nel tempo

Sylvia Forty


tratto da Biancaneve a New York  (Asino Rosso eBook)




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