domenica 15 marzo 2015

Les Juifs au Maghreb aux XIIe et XIVe siècles.

En Afrique du Nord, la désentegration du royaume almohade, après la défaite de 1212, engendre des régimes practiquement indépendants, et les trois E'tats qui en résultent correspondent à peu près au Maroc. à l'Algèrie et à la Tunisie actuels. Dans ces E'tats, les liens des Juifs avec l'Espagne (notamment chrétienne) depuis le XIIIe siècle sont plus importants que leurs liens avec Portugal, l'Italie du Nord et le Sud del France. Cela est du^ à la longue tradition de contacts entre les Juifs d'Afrique du Nord, l'Espagne musulmane et la population juive dont la présence se renforce à partir de la seconde moitié du XIIe siècle dans les royaumes chrétiens d'Aragon et de Castille. Les marchands juifs de la Péninsule ibérique établissent des relations commerciales avec les villes co^tières de l'Afrique du Nord. Aux XIIIe et XIVe siècles, Tlemencen devient un croisement des routes marchandes de l'est à l'ouest et du nord au sud. La communauté  juive s'y développe en 1287, lorsqu'un groupe de Juifs de Minorque se rend dans le Maghreb central après la conque^te de l'i^le par les chrétiens. L'échange à ce moment-là est permanent. Jacques Ier ordonne qu l'on facilite l'émigration des familles juives depuis l'Afrique du Nord vers ses territoires européenns et, par example, le 11 juin 1247, il autorise tout Juif et Juive de Sijilmasa à venir s'installer à Majorque, à Barcelone, à Valence ou en tout autre lieu sous contro^le. Le traitè de paix concluse en 1360 entre Abou Ishaq Ibrahim, sultan de Tunis et Bougie, et Pedro IV d'Aragon (1336-1387) prouve l'importance croissante de la partecipation des Juifs au commerce  et permet de supposer qu'il existe au XIVe siècle des liens étroits entre les Juifs de Catalogne et de Tunisie. Les commaunutés juives du Maghreb central sont confrontées à une veritable mutation, en 1391 (année tournante dans l'histoire des Juifs éspagnols) avecl'arrivée d'immigrants à la suite de le soulèvements meurtrieres contre le quartiers juifs en Castille et en Aragon. La ville d'Alger connai^t le début de sa prospérité économique et de son dévelopment en tant que centre administratif gra^ce à l'établissement de ces Juifs espagnols. D'autres lieux en Algérie et en Tunisie accueillent des exilés à la suite de cette persécution. comme l'evoque Abraham Zacuto. Les refugiés s'installent principalement le long de la co^te de Honaine (le port de Tlemencen), à l'ouest, en passant par Oran, Mostaganem, Tenes, Breshk, Alger et Bourgie jusqu'à Tunis. Nombreaux sont ceux qui s'établissent à Tlemencen et dans d'autres villes de la plaine  comme Miliana, Médéa et Constantine. L'afflux de réfugiés de 1391 vers certaines régions et leur non-établissement dans d'autres reflètent ou l'instabilité de la situation politique des régions concernées. Cela illustre également les conditions de vie des Juifs dans le différents lieux, plus favorables, à la fin de du XIVe siècle, dans les cités des principes musulmans qu'en Europe. Dans leurs quartiers de ville ou de village, ils mènent leur existence, gèrent leurs affaires, exercent de nombreaux métiers et pratiquent leur religion  à leur manière. 
Casalino Pierluigi, Alger, 15.03.2015

sabato 14 marzo 2015

Correre della Sera, Dino Marsan, tra il nuovo Ippogrifo e Maialik per Ferrara città d'arte Pop

Roby Guerra

Primavera particolarmente creativa per Dino Marsan, noto illustratore di fantascienza (vedi anche wikipedia), artista speciale, diversi liberi per Este Edition, tra libri d'arte e persino areoletteratua,  video maker ecc.
Nello specificio attiale, tra i protagonisti  con lo stesso A. Samaritani e diversi altri - e  riprese video anche con droni-camere.., del grande pogetto, promosso anche dall'Unione Europea - progetto Herman, commissionato dalla stessa Provincia di Ferrara- in tal caso encomiabile e prospettico-futuribile.  "In volo con l'Ippogrifo": project nascente destinato a innestare svolte per Ferrara città d'arte  marketing finalmente evoluto 2...anzi già 3.0, stranamente ancora non culturalmente evidenxziato dalla metafisica  e intellighenzia ferrarese..tranne eccezioni, per non parlare lateralmente  del Corriere della Sera! vedi link.  Un nuovo volo de L'Ippogrifo, mirato come focus sul nascente polo museale ferrarese e territoriale,  spendido zoom estetico informatico sociale,  un grande spot alla Andy Warhol di grande, come accennato potenzialità memetico-turistica, altro che inutili e vani depillant o - altrove- siti web da marketing paleolitico 1.0 quando va bene...                                                                                                                                http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/25/Con_Astolfo_volo_sull_Ippogrifo_co_9_050925007.shtml


*a sinsitra, autoritratto elettronico DINO MARSAN - a destra  A. Samaritani Photo

 
 
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Contemporaneamente, Dino Marsan sta lanciando come ben segnalato da Estense com, con  il collega cuiratore Bersanetti   un  nuovo progetto che nasce da un personaggio che ho inventato che prende il nome di "MAIALIK". Vedi  spazio su facebook  un fumetto assai intrigante  con personaggi elaborati con programmi 3D inseriti in contesti reali di Ferrara. Un modo scherzoso ma originale di valorizzare le tradizioni e le peculiarità di questa città spesso ingrata, in certa otticaa persino futurista, . Una sorta di supereroe che ha origini non umane ma, allo stesso tempo, esiste grazie alle tradizionie al gergo popolare delle  zone. di Ferrara e territorio. L'intento è  quello di farlo diventare - MAIALIK! un simbolo riconoscibile  e futuribile di Ferrara finalmente negli anni duemila, rilanciando naturalmente la Ferrara archetipo, dal 1000 all'avvenire prossimo 

Estense com

VIDEO   IN VOLO CON L'IPPOGRIFO...

Pierfranco Bruni, autore per La Carmelina, candidato al Nobel per la Letteratura

 Roby Guerra

Nel 2014, La Carmelina Edizioni a cura di Federico Felloni, sede a Ferrara, del Gruppo editoriale Este Edition, ha edito l'ebook AA.VV., Urfuturismo (Al di là della destra e della sinistra eBook version), info link, 2014 a cura di Roberto Guerra e Sandro Giovannini - (Scuola romana di filosofia poltica).-  Tra i numerosi autori, alcuni di Ferrara ( Emilio Diedo,  Sylvia Forty, Zairo Ferrante, Raimondo Galante, Maurizio Ganzaroli, Riccardo Roversi, Marco Tani  ecc),  alcuni ben noti nel panorama nazionale, i vari Sandro Battisti, Mauro Biuzzi, Pierfranco Bruni, , Riccardo Campa, Giuseppe Casale, Vitaldo Conte, Antonio Fiore, Luca Gallesi, Miroslava Hajek, Giuseppe Manias, Giancarla Parisi, Daniela Rispoli, Antonio Saccoccio, Giovanni Sessa, Luca Siniscalco,  Stefano Vaj e lo stesso Pierfranco Bruni, vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani, giornalista, poeta, biografo, Direttore archeologo coordinatore del Ministero dei beni e delle attività culturali.  Ebbene, come comunica il Sindacato stesso - info link (storicamente tra i protagonisti  Corrado Alvaro, Ettore Paratore, Giuseppe Prezzolini, Diego Fabbri  Augusto Del Noce,  Antimo Negri),  lo scrittore italiano, di origini calabresi- Pierfranco Bruni -  è  candidato nella Rosa per il premio Nobel per la Letteratura.. Un dato rilevante di Bruni sono le traduzioni dei suoi lavori. È tra gli scrittori  italiani maggiormente tradotto nei Paesi Esteri: dall'Albania alla Tunisia, da Santo Domingo in Francia, dall'Inglese addirittura alle lingue minoritarie. È spesso ospite nelle Reti Rai per parlare della sua letteratura.  Tra i suoi numerosi  libri e raccolte poetiche l'ultimo La Pietra d'Oriente è stato appena presentato a Madrid.   La Presentazione ufficiale della Candidatura al Nobel è fissata per il prossimo 24 Marzo.

Future Shock: Trinomio

 Antonio Scacco

numero 68 Future Shock don Gino Corallo umanesimo scienza fantasia
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L'unica fanzine al mondo di fantascienza umanistica
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FUTURE SHOCK, OVVERO TRINOMIO
UMANESIMO-SCIENZA-FANTASIA

Segnalo l'uscita del n.68 (febbraio 2015) della rivista di critica e narrativa di fantascienza "Future Shock". In questo link, quanti interessati troveranno esposto nei dettagli il sommario. La linea editoriale seguita in questo numero trae ispirazione dal pensiero del compianto pedagogista don Gino Corallo (1910-2003), di cui ho avuto l'onore di essere stato discepolo, negli Anni Ottanta/Novanta, all'ex Magistero di Bari e che sulla fantascienza così si espresse: «... anche questo genere è, e deve restare, un prodotto dell'uomo, pur senza venirne con ciò mortificato: tutt'altro! Nel binomia: "umanesimo e scienza", o se vuole anche, nel trinomio: "umanesimo, scienza e fantasia", nessuno degli elementi deve prevalere, e nessuno deve essere declassato al servizio di un altro. Questa è, come l'ho vista io, la sua tesi luminosa, e l'indicazione che la fantascienza deve seguire per non perdere l'uomo, diventando uno sterile esercizio di fantasticheria».

P . Ricordo che è ancora valida l'offerta-omaggio di Critica pedagogica della fantascienza, di Fantascienza umanistica (Primo Premio per la Saggistica 2014 - Città di Vecchiano), di Racconti del Venticinquennale e di Alieni, astronavi, robot... a quanti decidessero di sostenere "Future Shock"

Considerazioni sul diritto alla ribellione.

 Casalino Pierluigi,

Contro i tiranni è lecito prendere le armi, scriveva San Tommaso d'Aquino. Ma non sempre è possible farlo. Non sempre, infatti, è praticabile il diritto alla ribellione. E di prove di tale difficoltà è piena la storia, salvo smentite dovute all'insostenibilità estrema della situazione. Uno degli ostacoli alla ribellione spesso deriva dall'assenza di mezzi legali per resistere al governo, ancorché ci si possa opporre adeguatamente legalmente, come avviene in consolidate democrazie rappresentative. L'assenza di mezzi legali alla ribellione è, in realtà, un'importante caratteristica del dispotismo. Quando questi mezzi mancano, in ogni caso, gente scontenta, spinta dalla disperazione hanno spesso imbracciato (ed imbracciano) le armi per cause in fondo nobili e, in certe particolari condizioni, è anche riuscita a rovesciare il tiranno o dittatore o il governo dispotico-oppressivo. In seguito i nuovi governanti hanno giustificato (e giustificano) il loro comportamento, contrapponendo la positività della loro causa all'indegnità del precedente.governo o regime. In tale contesto gli storici e i filosofi hanno spiegato analogamente i periodici cambiamenti dinastici o politici. In effetti da eventi e da idee di questo tipo è derivato il cosiddetto diritto di ribellione. L'espressione "diritto alla ribellione" è comunque poco felice, dal momento che implica una confusione tra aspetti legali e aspetti morali. Le analisi ufficiali dell'emergenza e della caduta del potere dinastico erano presentate come ammonimento contro atti di ribellione piuttosto che come guide ad essi, e non erano certo inserite in nessuna regolamentazione o legge costituzionale ufficiale. Il diritto alla ribellione poteva essere esercitato soltanto quando le leggi vigenti venivano violate e con il rischio di completa distruzione per chiunque se ne facesse promotore. Tracce del cosiddetto diritto alla ribellione si trovano in tutte le società, anche non sempre tempestivo è il ricorso ad esso, se non in forme differenziate e non di rado di minor intensità o di pari efficacia. In tal caso si tratta di un'evoluzione dello spirito democratico, che rigettando la violenza, comporta il crollo di un sistema senza particolari azioni violente, ma per intima cachessia del precedente sistema. 
 24.02.2015