giovedì 16 gennaio 2014

Rino Stefano Tagliaferro: new classic NET ART

MONNA LISA 3DI grandi capolavori del simbolismo, manierismo, paesaggismo, romanticismo e neoclassicismo diventano animati. Il progetto di Rino Stefano Tagliafierro trasforma i gesti “congelati” dei dipinti in animazioni digitali.


****VIDEO      LA STAMPA


Il sito del progetto


L’enigma della Bellezza


«Devouring Time, blunt thou the lion’s paws,
And make the earth devour her own sweet brood;
Pluck the keen teeth from the fierce tiger’s jaws,
And burn the long-lived phoenix in her blood;»
(W. Shakespeare, Sonnet no. 19)


Sulla bellezza da sempre aleggiano le nubi del destino e del tempo divoratore. La bellezza è cantata, raffigurata e descritta fin dall’antichità come l’attimo fuggente della felicità e della pienezza della vita inesauribile, fin dall’inizio destinata ad un epilogo tragico e salvifico.
In questa interpretazione di Rino Stefano Tagliafierro la bellezza è riportata alla forza espressiva di un gesto che egli scaturisce dall’immobilità del quadro, animando un sentimento sottraendolo alla fissità museale. Come se in quelle immagini che la storia dell’arte ci ha consegnato fosse congelato un movimento che l’oggi può rivitalizzare grazie al fuoco dell’inventiva digitale.
Una serie ben congegnata di immagini della più bella tradizione pittorica (dal rinascimento al simbolismo di fine ottocento, passando per il manierismo, il paesaggismo, il romanticismo e il neoclassicismo) sono accostate secondo un’intenzione che rintraccia il sentimento sotto il velo delle apparenze. Un’ispirazione che ci restituisce il senso di una caducità e della brevità esistenziale che l’autore interpreta con la dignità tragica di uno sguardo disincantato, capace di cogliere il senso profondo di un’immagine.
La bellezza in questa interpretazione è la compagna silenziosa della vita che inesorabilmente procede dal sorriso del bambino, attraverso l’estasi erotica, verso la smorfia di dolore che chiude un ciclo destinato a ripetersi all’infinito.
Significativi, da questo punto di vista, sono l’incipit di un’alba romantica nel cui cielo volano grossi uccelli neri e il finale del tramonto romantico con rovine gotiche che compie l’opera del tempo che fugge.


Giuliano Corti   

Matteo Renzi: ultimatum al governo e ai riciclati/faraoni ovunque...

copy-cropped-MATTEO-RENZI-TRIBUTE-2.02.jpgMatteo Renzi scuote il Pd e non risparmia bordate al governo. Nella prima direzione della sua segreteria, il sindaco di Firenze lancia un avvertimento che sa di ultimatum: «In dieci mesi sulle riforme è un elenco di fallimenti: nessuna riforma elettorale, è saltata l’ipotesi di una grande riforma istituzionale fermata alla quarta lettura. Da qualche anno sul tema delle riforme abbondano i ministri, scarseggiano i risultati».

LA POLEMICA

« Il Pd si gioca la faccia», avverte Renzi dal palco. Il segretario vuole accelerare sulla riforma elettorale: «Discuto con tutti», dice. Anche con Berlusconi. Ma la minoranza del Pd resta contraria. I bersaniani tornano all’attacco: Matteo non incontri il Cavaliere, è la richiesta che si leva dai fedelissimi dell’ex segretario. Renzi prova a smorzare: «Andremo a Parma a parlare con Pier Luigi della riforma», assicura aprendo la direzione. «Ma niente ricatti». Ma l’ala sinistra del partito non molla. «Un conto è confrontarsi con Forza Italia, un contro è riabilitare Berlusconi, un pregiudicato condannato per frode fiscale», incalza il bersaniano Leva. «In nessun altro Paese ci si siederebbe a trattare con un pregiudicato sulle regole che riguardano il sistema di voto dei cittadini», incalza. Detto questo Leva rinnova l’invito a «cercare un’intesa prima trovata nella maggioranza per poi, ovviamente, allargare a tutte le altre forze».    CONTINUA  LA STAMPA

Ferrara/Bianconiglio: Leonardo Veronesi live set

VERONESI 3Dopo il concerto natalizio alla casa circondariale prosegue il tour acustico di Leonardo Veronesi che si esibirà con Enrica Bolognesi e Valentino Fuschini venerdì 17 gennaio 2014 alle ore 22 al “Bianconiglio”, in via Marconi 13.  La pizzeria spaghetteria “Il Bianconiglio” è uno dei punti di riferimento nella nostra città per ascoltare buona musica dal vivo e, grazie alla direzione artistica di Michele Marino, offre generi musicali diversi con caparbietà e determinazione in tempi molto difficili per locali e artisti che non hanno molti spazi per esibirsi. Ancora una volta, Veronesi proporrà una “Cantacchierata”, abbinando canzoni e intrattenimento per interagire con il pubblico raccontando anneddoti sul perché sono stati scritti determinati brani, mostrandosi nella sua autenticità artistica. Il repertorio prevede brani tratti dal suo ultimo album “L’anarchia della ragione” e dai suoi precedenti, insieme alla rivisitazione di cover selezionate che rappresentano epoche, autori o momenti particolari nel panorama musicale legati alla dimensione artistica del cantautore.

C......Estense com

mercoledì 15 gennaio 2014

Il futuro in progress di Roberto Paura (IIF)

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Una serie di rivoluzioni scientifiche sta radicalmente cambiando il nostro mondo. Il futuro immaginato dagli scrittori di fantascienza e dai più audaci futurologi è ormai sorpassato rispetto alle innovazioni che stiamo vivendo, dalle stampanti 3D alle cellule staminali. Allo stesso tempo, il futuro del pianeta è minacciato da una serie di sfide che mettono a dura prova i limiti della natura. La rivoluzione scientifica e tecnologica sarà in grado di vincere queste sfide e proseguire sulla strada del progresso, o la civiltà è destinata al collasso? È solo una delle domande a cui cerca di rispondere Futuro in progress. Un viaggio sbalorditivo nel futuro che si sta realizzando sotto i nostri occhi, una panoramica a 360° dei cambiamenti che stanno trasformando il nostro mondo..... C

IIF

Gabriele Turola su Alfredo Pini (Lacerba Gallery Ferrara)



Alfredo Pini 
"La musica dei colori metropolitani"

Critica di Gabriele Turola
Alfredo Pini vuole rappresentare la società in cui vive confrontandosi con la dimensione del tempo per trovare una risposta esistenziale: l’effetto del dripping, ovvero il colore che cola, simboleggia il fluire del tempo che abbraccia uomini e cose visualizzando il motto del filosofo Eraclito «Tutto scorre».
Eppure le pennellate veloci, scattanti, impetuose di Pini, che ricordano le sciabolate, i fuochi di artificio di Boldini oltre alle improvvisazioni informali di Schifano, affrontano il tempo per trovare dei significati duraturi, capaci di sottrarsi alla vanità delle mode passeggere, vogliono scendere in profondità, indagare sotto la superficie delle cose, sotto la stoffa degli abiti firmati, dietro gli ammiccamenti della società consumistica, della cultura di massa e scoprire il nocciolo, l’essenza vera e autentica. Ecco così che le bellissime ragazze da lui dipinte come simboli di una società in cui conta più apparire che essere, nascondono dietro il loro fascino, dietro la sensualità dei corpi esibiti, dietro l’eleganza dei vestiti all’ultima moda qualcosa di incerto, di fragile, come indica il titolo di un suo olio su tela “SÌ e NO. Le figure femminili dell’artista modenese sembrano modelle uscite dalle riviste patinate o giovani attrici di sceneggiati televisivi letteralmente travolte da elementi pittorici che si riallacciano alla Pop Art, al Graffitismo, alla Poesia Visiva, sono le icone di un mondo bombardato da messaggi subliminali, da scritte pubblicitarie il cui gusto compositivo ossessivo è improntato all’horror vacui.
Sono bambole messe in vetrina ad uso e consumo del voyeurismo. Pini ricorre alla moda, al cinema alla pubblicità per dimostrare che la donna rimane una persona degna di rispetto, fatta per amare ed essere amata, non un oggetto catturato dalle trappole del consumismo bieco, scaduto negli esiti del Kitsch.
Pini adotta il linguaggio della comunicazione di massa per effettuare una lucida critica della stessa comunicazione di massa, quindi in un certo senso si accosta più al Nouveau Réalisme che alla Pop Art in quanto la sua visione della società dei consumi risulta tutt’altro che ottimistica, anzi ne denuncia gli aspetti vuoti e negativi. Infatti le sue immagini volutamente caotiche ricordano gli oggetti accumulati di Arman, intesi quali resti archeologici del futuro, reperti di una società sovraccarica, debordante, ricordano inoltre il linguaggio pubblicitario e quotidiano di Mimmo Rotella e Jacques Villeglé.
Un artista scoperto dal grande Andy Warhol e caro a Pini è Michel Basquiat, graffitista, legato alle sue radici etniche, che recupera la negritudine e che si ispira alla musica Jazz. Il nostro mondo moderno racchiude elementi e forze primordiali, per questo per essere moderni spesso occorre volgere lo sguardo indietro in un passato remoto, risalire alle sorgenti del mito, riscoprire il primitivismo. Di questo se ne è accorto Gauguin il quale ha abbandonato la civile Europa per trovare ispirazione prima a Tahiti poi in Polinesia, così pure Picasso per inventare il Cubismo ha attinto alle maschere africane.


Galleria Lacerba  Ferrara