giovedì 16 gennaio 2014

Ferrara/Bianconiglio: Leonardo Veronesi live set

VERONESI 3Dopo il concerto natalizio alla casa circondariale prosegue il tour acustico di Leonardo Veronesi che si esibirà con Enrica Bolognesi e Valentino Fuschini venerdì 17 gennaio 2014 alle ore 22 al “Bianconiglio”, in via Marconi 13.  La pizzeria spaghetteria “Il Bianconiglio” è uno dei punti di riferimento nella nostra città per ascoltare buona musica dal vivo e, grazie alla direzione artistica di Michele Marino, offre generi musicali diversi con caparbietà e determinazione in tempi molto difficili per locali e artisti che non hanno molti spazi per esibirsi. Ancora una volta, Veronesi proporrà una “Cantacchierata”, abbinando canzoni e intrattenimento per interagire con il pubblico raccontando anneddoti sul perché sono stati scritti determinati brani, mostrandosi nella sua autenticità artistica. Il repertorio prevede brani tratti dal suo ultimo album “L’anarchia della ragione” e dai suoi precedenti, insieme alla rivisitazione di cover selezionate che rappresentano epoche, autori o momenti particolari nel panorama musicale legati alla dimensione artistica del cantautore.

C......Estense com

mercoledì 15 gennaio 2014

Il futuro in progress di Roberto Paura (IIF)

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Una serie di rivoluzioni scientifiche sta radicalmente cambiando il nostro mondo. Il futuro immaginato dagli scrittori di fantascienza e dai più audaci futurologi è ormai sorpassato rispetto alle innovazioni che stiamo vivendo, dalle stampanti 3D alle cellule staminali. Allo stesso tempo, il futuro del pianeta è minacciato da una serie di sfide che mettono a dura prova i limiti della natura. La rivoluzione scientifica e tecnologica sarà in grado di vincere queste sfide e proseguire sulla strada del progresso, o la civiltà è destinata al collasso? È solo una delle domande a cui cerca di rispondere Futuro in progress. Un viaggio sbalorditivo nel futuro che si sta realizzando sotto i nostri occhi, una panoramica a 360° dei cambiamenti che stanno trasformando il nostro mondo..... C

IIF

Gabriele Turola su Alfredo Pini (Lacerba Gallery Ferrara)



Alfredo Pini 
"La musica dei colori metropolitani"

Critica di Gabriele Turola
Alfredo Pini vuole rappresentare la società in cui vive confrontandosi con la dimensione del tempo per trovare una risposta esistenziale: l’effetto del dripping, ovvero il colore che cola, simboleggia il fluire del tempo che abbraccia uomini e cose visualizzando il motto del filosofo Eraclito «Tutto scorre».
Eppure le pennellate veloci, scattanti, impetuose di Pini, che ricordano le sciabolate, i fuochi di artificio di Boldini oltre alle improvvisazioni informali di Schifano, affrontano il tempo per trovare dei significati duraturi, capaci di sottrarsi alla vanità delle mode passeggere, vogliono scendere in profondità, indagare sotto la superficie delle cose, sotto la stoffa degli abiti firmati, dietro gli ammiccamenti della società consumistica, della cultura di massa e scoprire il nocciolo, l’essenza vera e autentica. Ecco così che le bellissime ragazze da lui dipinte come simboli di una società in cui conta più apparire che essere, nascondono dietro il loro fascino, dietro la sensualità dei corpi esibiti, dietro l’eleganza dei vestiti all’ultima moda qualcosa di incerto, di fragile, come indica il titolo di un suo olio su tela “SÌ e NO. Le figure femminili dell’artista modenese sembrano modelle uscite dalle riviste patinate o giovani attrici di sceneggiati televisivi letteralmente travolte da elementi pittorici che si riallacciano alla Pop Art, al Graffitismo, alla Poesia Visiva, sono le icone di un mondo bombardato da messaggi subliminali, da scritte pubblicitarie il cui gusto compositivo ossessivo è improntato all’horror vacui.
Sono bambole messe in vetrina ad uso e consumo del voyeurismo. Pini ricorre alla moda, al cinema alla pubblicità per dimostrare che la donna rimane una persona degna di rispetto, fatta per amare ed essere amata, non un oggetto catturato dalle trappole del consumismo bieco, scaduto negli esiti del Kitsch.
Pini adotta il linguaggio della comunicazione di massa per effettuare una lucida critica della stessa comunicazione di massa, quindi in un certo senso si accosta più al Nouveau Réalisme che alla Pop Art in quanto la sua visione della società dei consumi risulta tutt’altro che ottimistica, anzi ne denuncia gli aspetti vuoti e negativi. Infatti le sue immagini volutamente caotiche ricordano gli oggetti accumulati di Arman, intesi quali resti archeologici del futuro, reperti di una società sovraccarica, debordante, ricordano inoltre il linguaggio pubblicitario e quotidiano di Mimmo Rotella e Jacques Villeglé.
Un artista scoperto dal grande Andy Warhol e caro a Pini è Michel Basquiat, graffitista, legato alle sue radici etniche, che recupera la negritudine e che si ispira alla musica Jazz. Il nostro mondo moderno racchiude elementi e forze primordiali, per questo per essere moderni spesso occorre volgere lo sguardo indietro in un passato remoto, risalire alle sorgenti del mito, riscoprire il primitivismo. Di questo se ne è accorto Gauguin il quale ha abbandonato la civile Europa per trovare ispirazione prima a Tahiti poi in Polinesia, così pure Picasso per inventare il Cubismo ha attinto alle maschere africane.


Galleria Lacerba  Ferrara

lunedì 13 gennaio 2014

Matteo Renzi da Napolitano: pole position per la Presidenza del Consiglio?

Faccia a faccia Renzi-Napolitano sulle riformeFaccia a faccia al Quirinale tra Matteo Renzi e Giorgio Napolitano sulle riforme. Il Quirinale in una nota al termine dell'incontro parla di ''uno scambio di idee su prospettive, confronto e iter per la riforma della legge elettorale e per le riforme istituzionali, in attesa della sentenza della Consulta sulla legge elettorale''.

Il segretario Pd dopo l'incontro con il capo dello Stato ha scritto un messaggio su Twitter, ribadendo di voler rimanere estraneo a un eventualerimpasto di governo. "Parlare di rimpasto è roba da prima repubblica. Che noia. Vi prego: parliamo di cose concrete", le parole dal web di Renzi.

Poi in serata il segretario ha visto i presidenti e i capigruppo di commissione del partito nella sede del Nazareno a Roma. "La situazione è difficile, ci sono segnali di ripresa, ma la disoccupazione cresce. Il Pd non ha più alibi, questo governo siamo noi: le colpe e gli errori sono nostri", avrebbe detto il sindaco di Firenze.

http://notizie.it.msn.com/topnews/faccia-a-faccia-renzi-napolitano-sulle-riforme

sabato 11 gennaio 2014

Matteo Renzi verso i 40 come Presidente del Consiglio: festeggia intanto in bicicletta lavorando per l'Italia

11 gennaio....

Compleanno di lavoro per Matteo Renzi che ha passato quasi tutta la giornata in Palazzo Vecchio. Poco dopo le 15 il sindaco e segretario del Pd, che oggi compie 39 anni, è arrivato in bicicletta a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana, dove è stato a colloquio per quasi un’ora e mezzo con il presidente della giunta Enrico Rossi prima di rientrare in ufficio. Tanti i messaggi di auguri arrivati a Renzi sui social network, via sms, ma anche al telefono. A molti il sindaco ha già risposto.

http://www.gonews.it/2014/matteo-renzi-compie-39-anni-giornata-comunque-densa-di-impegni-per-il-neo-segretario-pd/#.UtNcCLSOfiE

 

Matteo Renzi: “Il governo deve cambiare passo”


Intervistato da Aldo Cazzullo sul ‘Corriere della Sera’, in edicola oggi, il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha sostenuto: “La popolarità del governo è ai minimi, non ci sono più le larghe intese, né l’emergenza finanziaria. Se uno mi chiede cosa ho fatto da sindaco in questi undici mesi, so cosa rispondere: piazze, asili, pedonalizzazioni. Se mi chiedono cos’ha fatto il governo in questi undici mesi faccio più fatica a rispondere. Per questo motivo bisogna cambiare passo”.

Rispetto alla disoccupazione giovanile, il leader Pd ha ricordato: “Su Twitter ho visto un vecchio manifesto del Pd. Dicevamo allora: ‘La disoccupazione giovanile è al 29%; Berlusconi dimettiti!’. Oggi siamo al 42 e governiamo noi. Quindi bisogna avere il coraggio di dire che qualcosa non funziona. Il mondo sta correndo. Nell’ultimo trimestre del 2013 gli Stati Uniti sono cresciuti del 4%. L’Italia è ferma”.

Poi commentando le divisioni all’interno del centrodestra, Renzi spiega: “In Piemonte, Basilicata, Sardegna si presentano alle elezioni insieme, come in quasi tutti i quasi quattromila Comuni in cui si voterà in primavera. Non basta dividere la destra, bisogna governare il Paese”. E sferza il premier Letta: “Enrico non si fida di me, gliel’ho detto l’altro giorno. Ma sbaglia. Io le cose le dico in faccia. E sono le stesse che dico in pubblico: non uso due registri diversi. Impareremo a conoscerci. Ma ora è importante finalmente mantenere gli impegni e realizzare le promesse”.

Renzi preme ancora sul governo: “Non può andare avanti così. Più decisi, più concreti, più rapidi nelle scelte. Anche per questo il Pd proporrà che il contratto di coalizione, Impegno 2014, non sia un documento scritto in democristianese, con il preambolo e frasi arzigogolate”. Infine lancia la sfida: “Saranno quindici giorni decisivi. Dobbiamo votare la legge elettorale. Trasformare il Senato nella Camera delle autonomie, senza elezione e senza indennità. Abolire le province. Tagliare un miliardo di costi della politica: un tema su cui sto ancora aspettando la risposta di Grillo. Se avviamo queste riforme, la politica italiana darà il buon esempio”.

Dura poi la critica ad Angelino Alfano: “Ognuno di noi, quando a scuola il professore lo interrogava e non aveva studiato, aveva il suo argomento a piacere. Il mio era la seconda guerra mondiale. Quello di Alfano sono le nozze gay: se si trova in difficoltà su qualcosa lancia un’agenzia su questo tema e “mette in guardia” da questa sinistra pericolosa. Io non parlo di matrimonio gay. Parlo di unioni civili. Siamo l’unico Paese dell’Occidente a non avere una legge che le riconosca. La faremo”.

Il segretario del Pd in conclusione spiega così la necessità di un incontro coi leader dell’opposizione: “Berlusconi è il leader del principale partito d’opposizione insieme a Grillo. Se serve, lo incontrerò. Per il momento non ne vedo la necessità, proprio perché ancora non ci siamo. Ma non accetto di escludere Forza Italia dalle riforme. Le regole si scrivono insieme anche alle opposizioni e non hanno senso i veti. Di solito mette i veti chi non ha i voti”.

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