mercoledì 19 agosto 2009

CITTA' DI SALEMI SGARBI DIFENDE IL Wwf

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CITTA'DI SALEMI

Il dibattito sulla cementificazione delle coste siciliane

Sgarbi difende il Wwf:

«I dati sulle coste molto precisi. Producono rabbia e dolore»

All’assessore regionale al Turismo Nino Strano dice:

«L’Unità d’Italia si difende anche salvaguardano l’integrità del territorio. Lo invito ad un’azione congiunta per la difesa della Sicilia»

 

SALEMI

– Vittorio Sgarbi - che ieri a Siracusa ha partecipato alla Conferenza Stampa del Wwf sullo stato delle coste in Sicilia - interviene sulla proposta dell’assessore regionale al Turismo Nino Strano di rivedere, in specifici casi, il vincolo di edificabilità dei 150 metri dalla costa e lo invita a concordare un’azione congiunta per la difesa della Sicilia:

 

«In verità la documentazione esibita dal Wwf sullo stato delle coste in Sicilia è molto precisa e produce rabbia e dolore.

Nessuno ha polemizzato con Nino Strano, ma è probabile che la conferenza stampa del Wwf sia stata occasionata dal suo interrogativo sulla distanza dalle coste per le autorizzazioni di edificabilità.

Io ho semplicemente richiamato un tema caro ad un esponente classico di Alleanza Nazionale, che è l’Unità d’Italia, la quale potrebbe essere proprio stabilendo criteri di tutela del suo "suolo d’amore"identici in ogni parte d’Italia.

 

Avendo Strano esibito numeri in Sicilia tanto diversi da quelli della Sardegna, certamente ha indicato un problema e determinato un allarme. Per questo io gli suggerirei di studiare il dossier del Wwf e concordare con me un’azione congiunta, non solo per la difesa della Sicilia e del suo mirabile patrimonio architettonico minore abbandonato per una edilizia miserabile e selvaggia, ma per concertare un’azione comune per definire il senso delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dando con ciò una risposta a Ciampi e a La Loggia: nessun modo è più pertinente del richiamo alla difesa della lingua, della civiltà artistica, dell’integrità del territorio.

Strano potrebbe con ciò aver suggerito l’uovo di Colombo. E in materia di turismo e di definizione della bella Italia, aver trovato temi unificanti.

 

Da quanto ho potuto seguire nella giornata di ieri, nessuno lo ha attaccato: ci si è semplicemente interrogati sulla sua problematica dichiarazione»

 

 

l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

www.cittadisalemi.it

http://www.youtube.com/watch?v=D2VVxji4T_k video

FUTUROLOGIA BAJ E BAUDRILLARD

JURASSIC PARK.jpg
 

Enrico Baj a colloquio con il filosofo francese. Che spiega perché viviamo in un'epoca di "fragilità creativa"e perché il virtuale ci nega ogni identità (2000)

 

A Jean Baudrillard sono legato da lunga frequentazione.

Recentemente è uscito un saggio che egli considera tra i suoi principali, al pari della Società dei consumi , dello Scambio simbolico e la morte, della Seduzione , delle Strategie fatali . Si tratta di L'Èchange impossible ("Lo scambio impossibile", editore Galilée), il quale si basa su tre teoremi. Il primo riguarda l'incomprensibilità del mondo, ove sembra che compito del pensiero umano sia quello di renderlo ancora più enigmatico e incomprensibile. Col secondo teorema si afferma che questo nostro mondo delirante va osservato da un punto di vista delirante. L'ultimo punto riguarda il gioco e il giocatore, con l'affermazione che il giocatore non può mai essere più grande del gioco stesso.

 

Nel tuo ultimo libro ribadisci il concetto che questa società aleatoria e dissipatoria è dominata dal principio di incertezza. Ma si tratterebbe di una incertezza creativa, quindi positiva...

continua  http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/filosofiacritica/incertezza.htm

video http://www.youtube.com/watch?v=QJTNngMi43E

DoS BACHI NELLA RETE? a cura di David Palada

lavatrice.jpg6 Agosto 2009, Denial of Social Network
di: Giacomo Dotta


DoS, ovvero Denial of Service. Si racchiude in questa definizione il black-out che ha fermato i maggiori social network del mondo (ed altri siti) mettendo in allarme il popolo della rete e raccogliendo l'attenzione di tutti sul clamoroso attacco congiunto.

6 Agosto 2009, un giorno di ordinaria follia. Improvvisamente i maggiori social network hanno iniziato a zoppicare, palesando evidenti segni di sofferenza. Errori, rallentamenti, disfunzioni. Quando è parso chiaro che il problema interessava più siti privi di correlazione, si è capito che qualcosa di strano e di ampio stava muovendosi nell'ombra. Ma ormai era tardi: Facebook, Twitter, FriendFeed, LiveJournal ed altri ancora sono improvvisamente caduti. Chi più, chi meno: Twitter è andato offline per varie ore, Facebook è invece diventato una vetrina con la quale non era possibile interagire.
Improvvisamente la Rete ha inciampato in un paradossale corto circuito comunicativo: presi dall'affanno del momento, in molti si sono riversati proprio su quei social network già sotto attacco per discutere dell'attacco stesso, il che non ha fatto altro che aggravare la situazione. Nessuna comunicazione ufficiale era stata trasmessa, ma già le prime ipotesi prendevano il largo: non può che essere un attacco su larga scala. Poche ore dopo la conferma arriva dal blog di Twitter: il sito è sotto attacco ed il team sta tentando di respingere un pesante attacco di tipo Denial of Service. Segue a ruota la conferma di Facebook.
Non tutti, sulla Rete, sono avvezzi a certa terminologia. Parlare di DoS, dunque, non è cosa direttamente concepibile da chiunque. Per questo su Webnews abbiamo fatto leva sulle guide di HTML.it per tentare di spiegare in parole semplici cosa stesse accadendo: «Un attacco di tipo DoS (acronimo di Denial of Service) è una qualsiasi azione intrapresa fisicamente da un utente, oppure da un software, che blocca l'hardware o il software del vostro PC. Questo tipo di attacco rende il sistema, o parte di esso, irraggiungibile, negando quindi, il servizio agli utenti autorizzati. Un attacco di questo tipo non avviene mai casualmente, l'obiettivo del suo autore è quello di eliminare le vostre risorse dalla rete, creando un disservizio totale o parziale. [...] Gli attacchi DoS si sono evoluti nel corso del tempo, da semplici attacchi, condotti da singoli PC, ad attacchi organizzati in modo distribuito (da qui l'acronimo DDoS), portati da migliaia di computer disseminati per tutta la rete. Con un solo script di shell è possibile mettere letteralmente in ginocchio le risorse di un'intera organizzazione».
Nel tardo pomeriggio (riferimento temporale italiano) Twitter è tornato online e Facebook è tornato a funzionare regolarmente. In tarda serata Twitter ancora soffre di rallentamenti evidenti e promette massimo impegno per tornare a regime nel più breve tempo possibile. Oltre ai nomi già segnalati, anche Google conferma di aver subito l'attacco, ma di essere riuscito a dribblare ogni problema grazie alle pesanti protezioni previste per i propri server. E mentre tutto torna progressivamente nella norma, gli interrogativi non si placano: cosa è successo? E perché?
Risposte certe al momento non ce ne sono ancora. Il motivo di tanta prudenza nel formulare ipotesi concrete è nella natura, nella tempistica e negli obiettivi colpiti: un DoS di questo tipo, infatti, viene normalmente usato per affossare un servizio rendendo difficile la vita ai suoi utenti, ma in questo caso l'attacco è massivo e non prende di mira nulla di specifico. Un attacco DoS, inoltre, è una prova di forza: non serve per recuperare informazioni preziose, non serve per perpetrare truffe, ma soltanto per dimostrare che si può affossare un sito. Minacce e concorrenza potrebbero essere motivazioni valide, ma in questo caso è tutto troppo vasto per poter interleggere una giustificazione di questo tipo.
Un attacco tanto vasto nasce inoltre presumibilmente da un DoS distribuito, anche denominato DDoS. Per portare avanti attacchi di questo tipo occorre avere a disposizione importanti botnet. La filiera funziona in questo modo: si attaccano computer vulnerabili accumulando nel tempo un alto numero di "zombie" (in catene denominate Botnet), ovvero pc che fungono da cellule silenti attivabili a comando da remoto; al momento stabilito si lancia il segnale e gli "zombie" agiscono secondo un piano stabilito; portando i vari "zombie" a collegarsi a specifiche pagine, si riesce a rallentare il server ed in certi casi a fermare del tutto l'attività del sito preso di mira.
Una delle prime ipotesi ricollegate all'attacco ha messo all'indice il worm Koobface. Una serie di messaggi sarebbe infatti comparsa su Twitter già nei giorni precedenti all'attacco, evidenziando un veloce propagarsi del problema: il messaggio reindirizzava su di una pagina che, fingendo la grafica di Facebook, riusciva a portare gli utenti ad agire secondo le indicazioni riportate (fino al download di malware di vario tipo). Il nuovo Koobface ha iniziato a propagarsi proprio tramite Twitter nelle stesse ore dell'attacco, ma con il passare delle ore il tutto è sembrato limitarsi ad una semplice coincidenza: Koobface sarebbe solo contestuale, ma non ricollegabile, al black-out che ha colpito Twitter, Facebook e compagnia varia.
Una seconda ipotesi estende di molto i confini dell'accaduto. Secondo l'esperto di sicurezza Bill Woodcock il problema sarebbe stato causato da un massiccio carico di spam inviato nel contesto degli scontri in atto tra Russia e Georgia. La propaganda avrebbe esteso i propri riflussi fino ai social network, portando ad un affossamento internazionale delle infrastrutture informatiche dei siti colpiti. Un quadro similare porta però un attacco informatico ad una dimensione geopolitica, trasformando la Rete da vettore a vittima dell'attacco. Nessuna conferma, ovviamente, giunge da alcuna delle parti in causa.
Una terza ipotesi tende a non ignorare il fatto che, in concomitanza dell'attacco, abbia preso il via la convention per hacker "Defcon". Un atto dimostrativo, dunque, oppure semplicemente una sfida: un eventuale cordone ombelicale tra la convention e l'attacco non aiuterebbe però certo l'utente medio a capire la differenza tra "hacker" e "cracker".
La situazione sta rientrando nella norma, ma questo 6 Agosto è destinato a lasciare un segno. Un segno virtuale, un segno relativo, un segno avvertito solo da quanti tessono sui social network parte della propria vita e delle proprie relazioni. Se nessuno si è azzardato ad ipotizzare una correlazione vendicativa tra questo 6 Agosto ed un altro 6 Agosto, probabilmente è proprio per la mancanza di proporzione nelle conseguenze: quel che è virtuale, fortunatamente, rimane tale. Quel che è digitale, fortunatamente, rimane vincolato ad una realtà parallela. O almeno fintanto che il tutto viene limitato prima che vada ad incidere sulla vita di milioni di persone. Mettere in relazione questo 6 Agosto con quell'altro del 1945 è un buon espediente: serve quantomeno ad annichilire qualunque allarmismo, per guardare alla situazione con meno punti esclamativi e con maggior raziocinio.

(a cura di David Palada)

http://it.wikipedia.org/wiki/Hacker

Video http://www.youtube.com/watch?v=Ql1uLyuWra8

martedì 18 agosto 2009

MUSSOLINI SEGRETO?

AZIONE FUTURISTA FIRENZE.jpgda Estense Com

Vincere, tutti i segreti di Mussolini

L'iniziativa “Cinema nel Parco”, realizzata da Ferrara sotto le stelle e Arci Ferrara con la collaborazione dell'Amministrazione Provinciale e del Comune di Ferrara, recentemente ha proposto (8 8) nel parco Pareschi di corso Giovecca "Vincere", film drammatico di Marco Bellocchio con Filippo Timi e Giovanna Mezzogiorno.


Nella vita di Mussolini c’è uno scandalo segreto: una moglie e un figlio concepito, riconosciuto e poi negato. Questo segreto ha un nome: Ida Dalser. Una donna che grida la sua verità fino alla fine, nonostante il disegno del regime di distruggere ogni traccia che la colleghi al Duce. Per il regime Ida Dalser è una minaccia, una donna da rinchiudere in un ospedale psichiatrico - lontano dal figlio, dalla famiglia, dalla gente - dove tuttavia, incapace di sbiadire nell’ombra e forse salvarsi, continua a rivendicare il suo ruolo di moglie legittima del Duce e madre del suo primo figlio maschio Benito Albino Mussolini...

Continua .....http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=53854&format=html

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=IILN81M1J-I

GRAZIANO CECCHINI - LA BIOGRAFIA UFFICIALE

THE SCIENTIST 2.jpgda Controcultura/Superva site

Per la casa editrice on line Futurist Editions/Este Editions on line, a cura di alcuni neofuturisti, è stata appena edita (ebook: “Rosso Trevi on the Moon”) la prima biografia ufficiale e autorizzata di Graziano Cecchini, alias RossoTrevi, il più celebre futurista contemporaneo che – come noto – nell’ottobre 2007 ha bucato i media con il blitz della Fontana Rossa di Trevi, tra gli eventi controculturali più significativi, certamente spettacolari, degli ultimi anni per la cultura nazionale.

Certamente, fin dalla Fontana, Rosso Trevi è – corentemente futurista e al passo di corsa con l’arte-vita marinettiana, poco incline a voli pindarici filosofici e al contrario basata su “Pensiero+Azione” non stop (quasi post D.J. …) - sempre nel vortice di piccole e grandi querelle, non ultimo quelle giudiziarie, tutt’oggi ancora aperte, proprio a seguito delle sue performance il-legali, per così dire: quasi un invito a nozze per la particolare Magistratura italiana, lestissima a perdere tempo con eventi tacitamente e nei fatti irrilevanti, passatistissima e alla moviola su ben altre situazioni gravi e pesanti. ..

continua http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/08/ebook-su-graziano-cecchini-la-prima-biografia-ufficiale

Video http://www.youtube.com/watch?v=Dw7kaPgP9Ok