Arte/ Vittorio Sgarbi a Parigi per un ciclo di Lectio magistralis all’Istituto Italiano di Cultur



Da: VITTORIO SGARBI - (Ufficio Stampa) <ufficiostampasgarbi@gmail.com>

Arte/ Vittorio Sgarbi a Parigi per un ciclo di Lectio magistralis all'Istituto Italiano di Cultura

Lunedì 28 febbraio la prima «Lectio magistrali» su Raffaello, il 26 aprile su Boldini e il 24 maggio su Caravaggio.

 

ROMA – Lo storico e critico d'arte Vittorio Sgarbi sarà a Parigi nella prestigiosa cornice dell'Istituto Italiano di Cultura per una serie di incontri su alcuni dei maestri più innovativi nella storia dell'arte.

 

Lunedì 28 febbraio alle 19,00, nella sede dell'Istituto italiano di Cultura, in rue de Varenne 50, la prima Lectio su «Raffaello. Un Dio mortale» che è il titolo dell'ultimo saggio di Sgarbi, edito da «La nave di Teseo».

 Seguendo il racconto di Giorgio Vasari, Vittorio Sgarbi compone il suo racconto di Raffaello, dal commovente rapporto con il padre e la madre, al magistero di Pietro Perugino, dagli affreschi delle Stanze Vaticane fino al torbido amore per la Fornarina che destabilizzò la sua calma olimpica. E ogni volta Vittorio Sgarbi percorre la fitta rete di legami con i pittori del suo tempo: l'ammirazione per Leonardo, il rapporto contrastato con Michelangelo, l'amicizia con Bramante. Un ritratto dell'uomo e dell'artista che porterà il pittore nel cuore della storia dell'arte.

 

Si prosegue quindi il 26 aprile con Giovanni Boldini, al quale «La nave di Teseo» dedicherà un volume di grande prestigio in uscita a marzo a cura di Bianca Doria, «Boldini. Catalogo generale. Acquerelli e pastelli». E in occasione della grande mostra «Giovanni Boldini. Les plaisirs e les jours», dal 29 marzo al 24 luglio, al Petit Palais.

Considerato universalmente come uno degli interpreti più sensibili e fantasiosi dell'elettrizzante fascino della Belle Époque, Sgarbi lo definisce anche come "un anti-accademico e insieme un pittore classico". Boldini, vissuto a Parigi a fianco degli Impressionisti fin dal loro esordio, fu l'unico italiano che, superato il provincialismo, non si fece seguace ma anticipatore. L'Impressionismo fu un'arma che non volle usare, pur non rinunciando al confronto con la vita moderna. Ma di Parigi egli intuì l'essenza cosmopolita, e fu pittore essenzialmente cittadino. Così, Ottocento e Novecento sono, nella sua poetica, indicazioni convenzionali, prive di un riscontro reale. Boldini non è mai un ritardatario, ma un pittore del Novecento prestato all'Ottocento, in un perpetuo controtempo. Impressionismo, Futurismo, Espressionismo, ogni tendenza si fonde dietro le lenti dei pince-nez boldiniani in un cocktail di forme in cui il mestiere e il virtuosismo consentono di attingere a profondità insondate.

 

Chiude il ciclo d'incontri la conferenza su Caravaggio il 24 maggio, prendendo spunto da un dittico imprescindibile per comprenderne appieno la vita e l'opera: «Ecce Caravaggio. Da Roberto Longhi a oggi e Caravaggio. Il punto di vista del cavallo» (La nave di Teseo, 2021). Sgarbi compie un'indagine su Caravaggio in cui si dà conto, per la prima volta, in modo sistematico, documentato e con un ricco apparato iconografico, dell'ultimo straordinario ritrovamento caravaggesco, L'Ecce Homo, a Madrid. Questo incontro sarà anche l'occasione di percorrere un viaggio avventuroso ed entusiasmante nei labirinti, rivalità, furbizie che hanno accompagnato la riscoperta di Caravaggio. Nelle parole di Sgarbi: "Caravaggio è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c'è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati e l'importanza della sua opera."

 

VITTORIO SGARBI è nato a Ferrara. Critico e storico dell'arte, ha curato mostre in Italia e all'estero, è autore di saggi e articoli. È parlamentare della Repubblica, sindaco di Sutri (VT), prosindaco di Urbino, presidente di Ferrara Arte, presidente della Fondazione Canova, presidente del MART. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54° Biennale d'Arte di Venezia. Nel 2017 è stato chiamato per chiara fama all'Università per stranieri di Perugia come professore ordinario di Storia dell'arte. La serie di volumi dedicata al Tesoro d'Italia, una storia e geografia dell'arte italiana, comprende Il tesoro d'Italia. La lunga avventura dell'arte (2013), Gli anni delle meraviglie. Da Piero della Francesca a Pontormo (2014), Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio (2015), Dall'ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo (2016), Dal mito alla favola bella. Da Canaletto a Boldini 2017), Il Novecento. Volume I: dal Futurismo al Neorealismo (2018), Il Novecento. Volume II: da Lucio Fontana a Piero Guccione (2019). Tra le sue pubblicazioni più recenti, Parmigianino (nuova edizione 2016), La Costituzione e la Bellezza (con Michele Ainis, 2016), Leonardo. Il genio dell'imperfezione (2019), Caravaggio. Il punto di vista del cavallo (nuova edizione 2021), Ecce Caravaggio. Da Roberto Longhi a oggi (2021) e Raffaello. Un Dio mortale (2021).

 

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