Davide Longoni. intervista a Nicole Flameni by la Zona Morta magazine

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COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È NICOLE FIAMENI?

Nicole Fiameni è una persona che ha piacere a condividere le emozioni con altre anime. Penso che la poesia sia innanzitutto amore, amore da donare e non da ricevere: spesso si pensa che il soggetto della poesia sia l'autore stesso e che il fine ultimo sia quello di diventare famosi, apprezzati… Ma il termine "poeta" viene dal greco e significa "colui che plasma, colei che crea", e così, io mi definisco una creatrice di sensazioni: il mio scopo è quello di donare a quante più persone i miei versi e il mio cuore, non per far amare le mie poesie, ma per far sì che il lettore, percorrendo l'arte, arrivi ad amare maggiormente se stesso.

Quanto a me, sono solo una passeggera di questo mondo. Mi limito ad osservare e a rielaborare immagini di soggetti naturali che semplicemente prendo in prestito con uno sguardo per offrirli agli altri.


COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

Non c'è mai stata una data d'inizio precisa. A quattro anni avevo scritto un lungo fumetto fiabesco, poi ho esercitato la scrittura fino ad appassionarmi alla poesia e allo stile epistolare circa in seconda media, quando pubblicai su YouTube delle lettere potteriane che all'epoca in Italia divennero abbastanza conosciute.

Ad un certo punto ho iniziato un racconto dark fantasy lungo almeno cinquecento pagine su foglio A4, ma, arrivata agli ultimi capitoli, mi sono persa a correggere i primi senza mai stendere il finale.

Ho lasciato dunque perdere per un po' di anni la narrativa, elaborando le mie idee dapprima solo in endecasillabi e in antico volgare (mandai ad un concorso una di queste poesie medievali). Successivamente ho abbandonato la rigidità dell'endecasillabo per concedermi alla musicalità dell'ottonario e per trattare tematiche meno antiquate, più dirette all'attualità dell'uguaglianza e dell'ambientalismo.

Se potessi descrivere il mio stile corrente, a cui sono arrivata con gli anni, ora le mie poesie sono abbastanza brevi (mediamente tra gli otto e i dodici versi), puntano molto sulle immagini, sui suoni, sui sentimenti e sulle corrispondenze tra uomo e ambiente circostante, cercando di bilanciare leggerezza e riflessione, scorrevolezza e introspezione

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