Si è tenuto giovedì 29 aprile, StandUp, un webinar, cioè un seminario in rete, contro le molestie nei luoghi pubblici. L'iniziativa, che continuerà ancora nel tempo, è a cura de L'Oréal Paris, in collaborazione con Corriere della Sera, Hollaback! (un'organizzazione non governativa americana senza scopo di lucro, che combatte le molestie di strada) e Alice Onlus (un'associazione no-profit di Milano formata da psicologi e psicoterapeuti in prima linea nella prevenzione del femminicidio).
La formatrice di questa sessione era Cristina Obber (giornalista e scrittrice che si occupa di tematiche femminili).
La Obber ha parlato soprattutto delle molestie che le donne subiscono nei luoghi pubblici come, ad esempio, per strada, in treno, in metropolitana, sul bus, nei bar ecc.
Io credo che ogni donna abbia per lo meno incontrato i soliti leoni da bar che si divertono con fischi e apprezzamenti vari. Effettivamente, prima del seminario, non avevo mai riflettuto sul fatto che fossero molestatori veri e propri. Li ho sempre catalogati come imbecilli e, se mai fossi stata alla ricerca di un fidanzato, piuttosto che prendere in considerazione un caso simile, mi sarei fatta monaca di clausura.
Però, sbagliavo perché questi "buontemponi" riescono a cambiare i comportamenti delle persone. Magari, le donne, per evitarli, cambiano strada, scendono da un treno o da un bus, evitano di uscire di casa, non vanno a scuola, cadono in depressione.
I molestatori tolgono la libertà alle donne anche quando non sono violenti.
Noi, in Italia, - ci ha spiegato la Obber- non abbiamo ancora la consapevolezza che si tratti di molestie vere e proprie e di solito non facciamo nulla se vediamo qualcuno molestato. Invece, la situazione migliora se qualcuno interviene.
Di solito si ha paura, oppure si aspetta che lo faccia qualcun altro, o non si è capaci.
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