Mussolini e Guglielmo Marconi in Adesso parlo io... di Roberto Guerra (Armando editore, Roma, 2019): Recensione
In Italia, ormai, nulla desta più scandalo del Duce e del Fascismo, temi ancora altamente perturbanti per la cultura attuale dominante, politicamente corretta e antifascista. Con stile letterario e giornalistico, ma sulla scia di illustri storici controculturali, Roberto Guerra, che si definisce un "futurista di sinistra", presenta un pamphlet di fantapolitica in cui immagina un Mussolini rivoluzionario postumo scandaloso e sorprendente, estremizzando, tra il serio e il faceto, le revisioni storiografiche di De Felice, Nolte e altri. Un Duce che analizza i propri errori storici e parla di alcuni protagonisti della politica contemporanea fino ai nostri giorni, rivendicando quel che i "compagni" non hanno mai voluto ammettere: che proprio Mussolini a suo tempo realizzò il comunismo in Italia!
Tra i capitoli, un singolare episodio narrativo, coerente sul Mussolini rivoluzionario (secondo la tesi fantapolitica dell'autore), dedicato a Guglielmo Marconi e la scienza italiana, che riproduciamo per gentile concessione dell'autore (e dell'editore):
IO E MARCONI
"Il nostro grande scienziato, simbolo della scienza geniale e non burocratica, come Meucci, come Volta, come.... Fermi, come Maiorana! Come il nostro Galileo!
E certamente più astuto di me, lui scese a patti con il Vaticano, ma io ero solo un giornalista ed un socialista, per carità!
Ecco, se mi avesse inventato la macchina del tempo, oltre al Telegrafo senza fili e la Radia, a sognare Internet, che cosa probabilmente avrei fatto...
Talmente incredibile ma vero: mi permetto di narrarlo e basta. Passo, anzi Futuro e chiudo, torno nel mio mausoleo (come Lenin forse non a caso) in quel di Predappio, a fare il fantasma fu-turistico
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"Io diversamente partigiano (e Italiano)" *1936
Il vecchio rivoluzionario era stanco: lui voleva fare l'artista, invece si era trovato a fondare un impero, per giunta, nonostante gli osanna di mezzo mondo (da "Ike" Eisenhover a Churchill) gli davano del reazionario in Italia, con i preti aveva dovuto, lui che se li mangiava come piatto preferito … strozzandoli, scendere a patti che comunque nei sogni lo esasperavano!
Certo, ora l'Italia aveva il suo posto al Sole, persino quel visionario di Marinetti e quel decadente di D'Annunzio tutto sommato gli davano ragione, il Paese era all'avanguardia con la Radio e il Cinema, nelle colonie i neri - quasi ringraziavano gli italiani (altro che inglesi o francesi…) e quasi rifiutavano le camicie nazionali… dicevano "non sono già perfette le nostre camicie nere naturali- supertrendy - direttamente tatuate sulla nostra pelle?!".
Addirittura gli imperialisti sembravano quasi accettare l'Italia nuova e imperiale, ma la Società delle Nazioni continuava follemente a minacciare l'Italia e lassù in Prussia quell'omarino di Hinkel voleva convincere Napoloni che gli ebrei erano brutti e che la guerra era bella!
Certo la Guerra era anche Bella, ma quell'Hinkel anche se ricordava Charlot sembrava solo un povero pazzo, maniaco a Napoloni e poi gli ebrei a lui sembravano anche belli!
Quel giorno il geniale Guglielmo stava sperimentando un altro dei suoi ordigni di pace per trasmettere le cose belle da un angolo all'altro della Terra!
E proprio su Milano, mentre Napoloni guardava in uno schermo segreto (la futura Televisione) il gol vincente di Meazza alla Coppa Rimet, ecco dal cielo quasi atterrare un Ufo dalle parti di San Siro…
Napoloni, subito avvertito da Marinetti e da Icaro Balbo che aveva scortato l'Ufo appena invasa la Padania, fece appena in tempo a scorgere l'aeronave aliena sfrecciare via nell'alto dei cieli… Napoleoni tornò interdetto ma affascinato (e con le idee politiche finalmente più chiare) a guardare nello schermo segreto la premiazione dell'Italia per la seconda volta campione del mondo! Napoloni, vide invece, un messaggio sconvolgente del geniale Marconi che gli trasmetteva un messaggio degli alieni e soprattutto la storia del futuro…
Napoloni inorridì: se aveva ancora qualche dubbio, capì all'istante che Hinkel non era Charlot e telegrafò subito a Churchill.. "Ok, Sir , l'Italia è con il Futuro e dichiaro guerra alla Germania nazista!"
Il vecchio rivoluzionario – cantore di Giovinezza - era tornato tale e poco importa se subito Hinkel invase il Veneto, valicando il Brennero …appena un mese e tutti gli Alleati compresa l'ITALIA ANNIENTARONO LA GERMANIA NAZISTA!
ROBERTO GUERRA è tra i promotori del nuovo futurismo contemporaneo italiano. Ha pubblicato saggi futuribili, racconti di fantascienza, raccolte poetiche d'avanguardia, lavori di poesia sonora/elettronica, lavori videopoetici. Tra essi, la raccolta aforistica Da Marx a Paperino. La fine della sinistra (2017) e, nelle nostre edizioni, Futurismo per la nuova umanità. Dopo Marinetti (2012); Gramsci 2017 (2014); Marinetti 70. Sintesi della critica futurista (con A. Saccoccio, 2015). Ha co-curato con S. Giovannini e partecipato ai libri collettanei: Al di là della destra e della sinistra. Dopo il libro manifesto (2014) e Non aver paura di dire (eBook, 2015). Cura i blog Asino Rosso e Scienza e Futuro/Neofuturismo e scrive su alcune testate italiane ed estere.