Eurabia: In pericolo la libertà di pensiero

 di Pierluigi Casalino
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> Dietro il terrorismo islamico ci sono molte mani e purtroppo anche
> mani amiche o pseudo-amiche. Ma sicuramente una di queste mani vuole
> la fine della libertà di pensiero: in poche parole la fine della
> nostra civiltà. L'ombra nera della violenza armata si allunga sul
> mondo civile con sconsiderate azioni, i cui registi, non solo occulti,
> si nutrono di odio settario senza limiti nel nome di una lettura
> politica dell'Islam, lettura in aperta contraddizione con le
> tradizioni più genuine della cultura musulmana, una cultura che ha
> avuto il suo epicentro in quella Spagna andalusa, dove le tre
> religioni monoteistiche convivevano pacificamente e dove filosofi di
> scuole diverse gettavano le basi della moderna speculazione
> intellettuale e scientifica d'Europa. Certamente un campione della
> libertà di pensiero e del razionalismo come Ibn Rushd (l'Averroè), un
> padre cioè della nostra civiltà, si rivolta nella tomba rivivendo nel
> suo spirito le tormentate giornate in cui fu oggetto di persecuzioni
> fanatiche da parte di correnti per fortuna poi messe a margine della
> storia. Correnti che sembrano riemergere oggi tra ignoranza e cieca
> aggressività, minacciando il destino del mondo intero, Islam compreso.
> La libertà di pensiero è un bene prezioso ed irrinunciabile: ci si
> accorge della grandezza di questa eredità solo quando ritorna ad
> essere in pericolo, un pericolo ricorrente che testimonia quanto buie
> siano le prospettive per il domani della democrazia. Il fuoco acceso
> in Medio Oriente da paradossali contese geopolitiche si è spinto fino
> a noi, fino al cuore del Vecchio Continente. Il saccheggio di Palmira
> è stato un segnale preoccupante, forse non bene compreso in tempo: ora
> la posta in gioco è più grande e investe il futuro dell'umanità nella
> sua totalità.