sabato 12 maggio 2018

La scienza entra nei pub di Ferrara | estense.com Ferrara

La scienza entra nei pub di Ferrara | estense.com Ferrara: Approda anche a Ferrara Pint of Science, la manifestazione internazionale di divulgazione scientifica nata nel 2013 nel Regno Unito e arrivata ad abbracciare 20 città italiane e 21 Paesi nel mondo. L'appuntamento avrà luogo per tre serate, da lunedì 14 a mercoledì 16 maggio, in due diversi locali della città, il Clandestino in via Ragno e il Fuoriporta in via Caldirolo. Atoms to Galaxies e Our Body i macrotemi di cui si parlerà all'ombra della Lanterna. I seminari Atoms to Galaxies, dedicati a fisica e astrofisica, saranno ospitati al Clandestino, mentre i seminari di Our Body, dedicati a medicina e biologia, avranno sede al Fuoriporta. Nella prima serata a tema Atoms to Galaxies si parlerà dell'evoluzione dell'universo con Roberto Ragazzoni, Direttore dell'Osservatorio Astronomico di Padova; nella seconda serata interverrà Isabella Garzia, ricercatrice dell'Università di Ferrara, che illustrerà le ultime scoperte nell'ambito della fisica delle particelle e nell'ultima

I giovani e i vecchi


​di Angelo Giubileo

Pirandello in I vecchi e i giovani conclude la storia amaramente: Una cosa è triste, cari miei: aver capito il gioco! Che egli dice, alla maniera di Leopardi, è fatto soltanto d'illusioni, e ciò non è altro che la realtà. Ma, aggiunge anche che si rammarica di non aver provato neanche la forza di queste illusioni. E, come ci pare di capire, perché troppo immerso nella realtà che lo circondasse.

Ricorre quest'anno il cinquantesimo del Sessantotto, in Europa essenzialmente francese, un movimento di liberazione dagli schemi chiusi e tradizionali della società, definita borghese, del tempo di allora, che è stato. Quest'aspirazione liberale e libertaria ha costituito la matrice del mondo nuovo, odierno, sempre più diviso tra due molto più ampie generazioni di giovani e vecchi.

Nel 1950, la popolazione mondiale contava circa 1,5 miliardi di persone; oggi ne conta circa 7,5 miliardi. E quindi, il mondo dei giovani cresce sempre più mentre il mondo dei vecchi arretra. Ma, il fatto essenzialmente nuovo è piuttosto un altro: quell'istanza di libertà, in generale, ha prodotto un mondo che tende costantemente a oltrepassare ciò che ci circonda, fino allavirtualità. Che, in passato, avremmo chiamato illusione. E dunque, possiamo anche dire che, in qualche modo, l'illusione è diventata realtà.

Voi vecchi, come e più di me (53 anni), pensate forse che sia un male? Vi sbagliate. Siamo stati giovani anche noi e vorremmo ancora vivere le nostre illusioni giovanili. In Italia, per circa quarant'anni anni ormai, l'avvento di un personaggio come Berlusconi ha simboleggiato per tutti l'illusione di poter rinverdire costantemente gli anni di una gioventù spensierata quando egli stesso viveva da chansonnier sulle navi da crociera.

In questi giorni di trattative per la formazione di un governo "politico", l'unico serio tentativo è quello di formare una maggioranza tra i giovani Luigi Di Maio (31) e Matteo Salvini (45), con l'eventuale ausilio della giovane Giorgia Meloni (41), ma l'esclusione di Silvio Berlusconi (81). Lasciando all'opposizione il giovane Matteo Renzi (43), considerato che Bersani (66) & c. sono stati già messi da parte.

Ancora, non sappiamo come andrà a finire. Ma, in fondo, la cosa non dovrebbe interessarci neanche più di tanto. Altri infatti sono gli scenari decisivi che cambiano, in un mondo sempre più grande, che ora è anche nostro. Quel che, nel frattempo, sappiamo è che ciò che Pirandello chiamava illusioni continuerà ad ampliare i nostri spazi e confini. Salvo che non intervengano ruggini e ostilità, che, tra gli eventi peggiori del caso, i vecchi chiamavano guerre. 

 
 

Miroslawa Hajek: mostre su Franco Mazzucchelli e Bruno Munari


Domenica 13 maggio Miraslowa Hajek (a sua cura e Giada Feima)  inaugura una mostra di Franco Mazzucchelli, che ha pure fino a giugno la mostra al museo di novecento di Milano. Mazzucchelli era grande amico di Bruno Munari, che ha sempre ammirato il suo lavoro nel puro spirito futurista

...È sempre una piacevole missione delineare il profilo di un artista che sorge dalle azioni rivoluzionarie e provocatorie degli anni Settanta, ma che conduce la sua indagine artistica fino ai giorni nostri, adattandosi al cambiamento dei tempi e plasmando, a secondo del momento, le sue scelte e i suoi gusti.
Un artista che fa dell'arte pubblica il proprio ecosistema privilegiato di vita e d'azione, divenendo uno tra i più attivi esponenti del genere.
Gli spunti di ricerca per la personale "Franco Mazzucchelli. En plein air" sono molti: a Sordevolo, nella prestigiosa cornice di Villa Cernigliaro, l'obiettivo è esaltare la peculiarità della scultura gonfiabile di Franco Mazzucchelli che "in piena aria" e all'aria aperta mostra, senza esitazione, il suo lato poetico. Come per gli Impressionisti lavorare en plain air era occasione per cogliere con un occhio nuovo la realtà che li circondava, la mostra biellese vuol essere un'opportunità
per sondare la natura e la bellezza architettonica da un punto di vista inedito, la plastica d'autore, con un'anima palpitante, costituita dal soffio vivificatore dell'aria. Giada Femia


https://www.eventbrite.com/e/franco-mazzucchelli-en-plein-air-tickets-45474156426


La nota critica d'arte e animatrice culturale in seguito ha in programma una conferenza (Praga)  e una una mostra sulla luce polarizzata (Napoli) sullo stesso Munari

 

 

Vitaldo Conte : Dalla pagina bianca alle scritture-desiderio in CULTURA ELITE

 

 

È uscito di Vitaldo Conte il testo Dalla pagina bianca alle scritture-desiderio (una storia anche personale) su 'Culturelite',   La storia proseguirà con 'Scrittura-Pittura in Italia'.


estratto

 

LLa pagina bianca come arte (1990-93).
La pagina bianca della poesia ha come riferimento storico quella di Mallarmè, che "calamita" il poeta al sempre rinnovabile confronto con il silenzio: "e ho letto tutti i libri. / (...) il cerchio deserto della mia lampada / sul vuoto foglio difeso dal suo candore" (S. Mallarmé). Mentre l'opera suprematista Quadrato bianco su bianco, dipinta da Malevic nel 1918, è comunemente intesa come riferimento obbligato per le successive poetiche dell'arte bianca.
Il bianco può essere espressione di percorso a tutto campo negli interstizi bianchi della pagina e delle sue evasioni. Le sue narrazioni esprimono anche viaggi verso l'impalpabile, il vuoto, l'invisibile, l'estremo, la conquista difficoltosa. Rappresentano una poetica e una lingua del bianco, in quanto esistono nella dimensione perennemente di altrove, di referenza sfuggente. Nell'erranza visionaria di Arthur Rimbaud l'arte della pagina bianca è il viaggio per l'ignoto, per la veggenza, con occhi che leggono oltre il visibile: il poeta ricerca il suo "rientro" nell'assoluto. Sulla pagina bianca, come su quella di Mallarmé, emergono le soglie di un oltre, indescrivibile, sulla cui rotta si perdono gli erranti del bianco di ogni tempo.
Un libro bianco vibrazionale potrebbe essere il primo e l'ultimo libro d'artista, predisponendosi a divenire memoria e silenzio. Dal bianco dell'assenza possono emergere altri richiami come echi e vibrazioni, in quanto l'origine è nel bianco: "Solo la carta dello scrittore è bianca, "pulita", (...) (la difficoltà della pagina bianca: sovente questo bianco genera il panico: come sporcarlo?); la sventura dello scrittore, la sua differenza (...) consiste nel fatto che il graffito gli è proibito" (R. Barthes).
Un possibile sviluppo teorico-artistico della scrittura, negli anni '80 e '90, è stato per me quello di trovarlo nelle narrazioni pittoriche e performative della pagina bianca[1], come "tendenza a edificare un assoluto mentale, essenziale, che ricerca il bianco come sua espressione di sintesi e di  scrittura"[2]. La mia pagina bianca "risulta la memoria della lingua, ricomposta nella voluttà del 'rumore', in cui tracce, segni-corde, oggetti scrivono la loro alfabetizzazione, tra essenze e cancellazioni": così scrive Vittoria Biasi ne Le memorie del bianco (Spoleto, Roma 1991)[3]. In questa mostra, tra gli altri, sono presenti le pagine di scrittura come arte bianca di Mirella Bentivoglio, Giuseppe Capogrossi, Martino Oberto, ecc.  ...CONTINUA LINK QUA SOTTO 

http://www.culturelite.com/categorie/arte-e-spettacolo/dalla-pagina-bianca-alle-scritture-desiderio-una-storia-anche-personale-di-vitaldo-conte.html



I Postevoliani tenui maledetti?

*Nota di R. Guerra

La destra intellettuale, vero, negli ultimi decenni a volte più creativa della sinistra (usando sempre categorie relative e postideologiche), capace di recuperare diversi autori ostici per vulgate e censure ideologiche di certo storicismo o filosofia "marxista", ma sempre (tranne minoranze ulteriori) per altro ideologismo aliena alla rivoluzione scientifica e alla frattura postmoderna e anche postumana. E contraddittoria... se autori come Evola oggi sono parzialmenteeffetto proprio postideologico e postmoderno, dopo la fine dell'ideologismo e dello storicismo a una dimensione "marxista". Ma il futuro (anche se scrive De Turris che come esperto di fantascienza dovrebbe captarlo in senso evoluto...) non è come abc ancora Evola o Spengler: in principio la rivoluzione scientifica, la fisica quantica, cibernetica e intelligenza artificiale, neuroscienze.. le avanguardie storiche, proprio Internet, piaccia o meno, piaccia o meno un progressismo o neoconservatorismo (usando ancora categorie relative) 2.0, la critica in avanti semmai ma non la retorica rivolta al mondo moderno e della Tradizione (un conto reinventare la Tradizione come futuro anteriore e possibile.. ma non esoterismo e spiritualismo e passatismo globali...).   

ILGIORNALE.IT
Criticò con mezzo secolo di anticipo il mito del progresso che spazzava via la tradizione e la vera vita spirituale