mercoledì 28 marzo 2018

NON SIAMO SOLI NELL'UNIVERSO





Da: Pierluigi Casalino  
Padre Domenico Grasso, già direttore della Specola Vaticana sosteneva essere assurdo pensare che non esistano altri mondi abitati, urtando ciò con la grandezza di Dio. Siamo, diceva, la pecorella smarrita dell'Universo. Da Anassagora a Voltaire, da Kant a Leopardi, da Giordano Bruno a Keplero, pensatori d'ogni epoca hanno guardato al cielo con speranza. Kant scommetteva, da parte sua, che non poteva non esistere un altro pianeta abitato. Tra tutti questi pensatori l'idea della vita aliena non è mai un'opinione, ma una fede. Da ultimo Stanley Kubrick ha riaffermato tale incrollabile convinzione. Lo sviluppo di molteplici intelligenze nel creato fu anche idea di Nicola da Cusa, consigliere di Papa Pio II Piccolomini, che nella sua opera Il Dio nascosto scriveva che gli abitanti delle altre stelle, quali che siano, non sono paragonabili con quelli del nostro mondo.L'Antichità Classica credeva in una simile ipotesi e diverse furono le proposizioni in merito da parte dei filosofi dell'epoca. Metrodoro di Chio, tra essi, sosteneva che era impossibile che esistesse solo la Terra come mondo abitato. Il 31 agosto del 2017 il notiziario dell'Istituto Nazionale di Astrofisica rendeva noto che erano stati captati segnali "lampo radio veloci", provenienti da una galassia nana distante tre miliardi di anni luce da noi. Crediamo ancora dunque di essere soli nell'Universo?
Casalino Pierluigi

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Calvano e la schizofrenia del Pd | estense.com Ferrara

Calvano e la schizofrenia del Pd | estense.com Ferrara: Di fronte a certe affermazioni è inevitabile chiedersi dove sia finita la responsabilità politica e la relativa assunzione di responsabilità. Abbiamo un sindaco del PD, viviamo in una provincia a guida PD, amministrati da una giunta regionale targata PD. Inoltre, il Governo del nostro Paese fino a poche settimane fa era guidato dal PD e all'interno del Consiglio dei Ministri sedeva un ferrarese. Eppure il coordinatore regionale dello stesso PD, nonché consigliere regionale, ha tirato per la giacchetta la neoeletta Presidente del Senato per risolvere il problema del ponte sul Po. Ma dove si è nascosto il PD finora? Questa vicenda è l'ennesima prova del totale fallimento nell'amministrazione del territorio, della totale mancanza di visione politica nella gestione delle infrastrutture nel campo dei trasporti e della relativa mancanza della minima capacità di pianificazione. Dopo 70 anni di governo ininterrotto di Ferrara, oltre alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna dalla sua

sabato 24 marzo 2018

Tubeway Army - Are Friends Electric ? ( Very Rare Unbroadcast Complete ...

- Camere con vista di Angelo Giubileo


 
Da: anggiub 

 

Camere con vista

Accordo detto e fatto. Al terzo e quarto turno di votazione utili per l'elezione dei presidenti rispettivamente di Senato e Camera, sui nomi di Maria Elisabetta Alberti Casellati e di Roberto Fico è stato siglato il patto tra il Centrodestra di Salvini e il Movimento 5 Stelle di Di Maio. E' presto per dire se questo accordo si riproporrà anche in vista della formazione del governo, ma senz'altro appare anche significativo in ordine ad alcune importanti considerazioni, oltre le analisi che sembrano ancora risentire del clima elettoralistico.

Al contrario di ciò che si è pensato e ripetutamente detto, l'accordo è stato raggiunto e mantenuto con pochissime difficoltà.

Sin dall'inizio, Di Maio e Salvini sono stati abili a delineare il percorso che avrebbe dovuto condurre all'elezione di un rappresentante di FI al Senato e di un Cinquestelle alla Camera. Entrambi hanno anche dimostrato di tenere compatti i propri gruppi parlamentari prima e durante il corso delle votazioni. E, conseguentemente, hanno portato a casa il risultato sperato. Ovvero, per i Cinquestelle l'elezione del loro prescelto, sin dall'inizio, Roberto Fico; per Salvini, il riconoscimento della leadership nello schieramento di Centrodestra. Altro elemento importante di valutazione, è il ruolo svolto da Berlusconi. A mio giudizio, direi che è stato il regista (occulto) dell'accordo. Questa considerazione, più di qualsiasi altra, mi spinge a credere che possa nascere presto un nuovo governo sull'asse Salvini-Di Maio.

Il Pd non è mai stato della partita, e non per sua scelta. Anche in questi giorni di consultazioni, il partito ha infatti dimostrato di essere profondamente diviso e lacerato al proprio interno. Al punto che non deve sorprendere neanche il fatto che non si siano accorti che l'accordo tra Centrodestra e Cinquestelle avrebbe retto e che la finta rottura tra Berlusconi e Salvini facesse piuttosto parte del gioco, come dimostrano i profili entrambi compatibili di Paolo Romani e l'eletta Casellati, ma solo quest'ultimo sostenibile dal M5S.

Infine, altro elemento, forse il più importante: l'accordo è stato raggiunto e mantenuto nel pieno rispetto degli esiti della consultazione popolare del 4 marzo scorso. Buon viatico per il governo, atteso soprattutto in sede Ue.

                                                                                                                                                             Angelo Giubileo


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