domenica 30 giugno 2019

I Mondiali di calcio femminile e la questione del gender pay gap



Da: Newsletter Inhousecommunity.it 
 


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Newsletter N° 164 de l 21 giugno 2019

I Mondiali di calcio femminile e la questione del gender pay gap


di ilaria iaquinta


C'è una questione in particolare che ha acceso i riflettori sul dibattito di genere e sta facendo discutere il web e i giornali: i Mondiali di calcio femminile in Francia. Dal 7 giugno scorso e fino al prossimo 7 luglio, 24 squadre di giovani calciatrici stanno attirando l'attenzione del grande pubblico come mai fatto prima di oggi. I mondiali di calcio femminile si giocano dal 1991, ma l'edizione di quest'anno sta registrando un record di ascolti senza precedenti. Un po' perché queste calciatrici stanno dimostrando di essere brave e tenaci al pari dei colleghi maschi, un po' perché si stanno facendo portavoce di una protesta sugli stereotipi e le disuguaglianze di genere.

Podcast

Anzitutto, il Mondiale è iniziato con le polemiche accese dalla nazionale australiana che ha richiesto, supportata dal sindacato internazionale dei calciatori (Fifpro), un aumento del montepremi totale destinato alla competizione calcistica, pari al momento a 30 milioni di dollari. La cifra è il doppio rispetto alla somma complessiva stanziata per l'edizione precedente (Canada 2015), ma è lontanissima dai 440 milioni di dollari previsti per il prossimo Mondiale maschile (Qatar 2022). Pensate che solo la Francia, che ha sollevato la coppa del Mondo maschile lo scorso anno (Russia 2018), ha intascato 38 milioni di dollari. La squadra che vincerà il mondiale femminile di quest'anno riceverà invece un premio di 4 milioni di dollari.

Certo, il volume d'affari mosso dalle donne è inferiore rispetto a quello dei colleghi calciatori. Ma, attenzione, le giocatrici non stanno chiedendo la piena parità, ma almeno un aumento a 57 milioni.

Ma visto che parliamo di soldi, sapete quanto guadagnano le calciatrici? Molto, ma molto meno degli uomini. Se il più pagato al mondo, Lionel Messi guadagna 130 milioni di euro all'anno, la più pagata al mondo Ada Hegerberg percepisce 400mila euro. Oltre il 300% in meno. Proprio per protesta contro le differenze di trattamento tra giocatrici e giocatori, Hegerberg ha rinunciato alla convocazione in nazionale e rimarrà una spettatrice dei mondiali di Francia 2019.

Sui campi di calcio francesi a portare avanti la protesta c'è Marta Vieira da Silva, la numero 10 del Brasile, che qualcuno chiama "Pelè con la gonna" o la "cugina di Pelè". La calciatrice ha vinto sei volte il riconoscimento di miglior giocatrice al mondo per la FIFA (negli anni dal 2006 al 2010 e nel 2018) e miglior marcatrice nella storia dei Mondiali femminili (segnando 16 gol in cinque edizioni). Durante la partita contro l'Australia Marta, dopo aver segnato, ha alzato la gamba davanti alle telecamere per mostrare il logo rosa e blu (simbolo per eccellenza dell'uguaglianza di genere) sui suoi scarpini. Logo che la calciatrice ha preferito rispetto a quello degli sponsor, visto che ha ritenuto inadeguate a livello economico tutte le offerte ricevute.

E in Italia? Le calciatrici della serie A sono ancora considerate dilettanti e non professioniste. Non hanno quindi un normale contratto con le società, ma degli accordi economici che prevedono compensi, rimborsi e indennità ben precisi. Il loro compenso massimo è pari a 30.658 euro lordi a stagione. E chi gioca in serie B? Lo fa gratis o, al massimo, riceve un rimborso spese da 500 euro al mese.

Che dire? sul campo come nella vita professionale di molte donne c'è un problema di differenza di trattamento di genere. Stesso ruolo, stesso contesto, stesso impegno. Cambia solo il sesso. Che chi sfonda e chi invece si trova ad arrancare dietro?



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Societario

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Leonardo ha siglato un contratto dal valore di 30 milioni di euro con la societa? tedesca Wiking Helikopter Service GmbH per due AW139. Gli elicotteri, in consegna tra il 2019 e il 2020, saranno utilizzati per effettuare operazioni di trasporto offsh...



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Fusioni e Acquisizioni

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Il Gruppo ha approvato un'articolata operazione industriale che prevede, quale primo passo, l'acquisizione di 265 MW di capacita? eolica e 77 MW di potenza fotovoltaica

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Ferrara-Italy- E-book Dinanimismo 2009-2019.... (Asino Rosso eBook)

 

Dinanimismo 2009-2019 10 anni di avanguardia poetico-artistica: Antologia poetico-letteraria AA.VV. libri Asino Rosso Formato Kindle


In dieci anni di attività il Dinanimismo (movimento poetico-artistico già riconosciuto della critica) ha collaborato con le principali Avanguardie letterarie ed artistiche attive in Italia.
Ad oggi  numerosi Autori (ndr. oltre 60), sia Nazionali che Internazionali, hanno deciso di sostenere la neoavanguardia dinanimista, inviando e  pubblicando gratuitamente proprie "opere" (poesie, saggi, quadri etc. etc.) sul blog ufficiale del Movimento, tutt'ora in piena attività (https://e-bookdinanimismo.myblog.it/).
Scopo di quest'antologia collettiva è quello di celebrare il 10° compleanno del Movimento, con l'augurio che il Dinanimismo possa continuare a crescere, senza mai abbandonare la strada intrapresa nel 2009,  in attesa del 2029.
Il volume, curato da Zairo Ferrante e Roberto Guerra, contiene un'introduzione con le principali note critiche e segnalazioni ricevute dal Dinanimismo, un'antologia collettiva AA.VV. e la sintesi dei principali manifesti del Movimento.
Questo l'elenco degli Autori presenti nell'opera: Miranda Baccini, Roberto Collari, Sylvia Forty, Roby Guerra (bonus track futurista :)), Pietro Edoardo Mallegni, Girolamo Melis (Special Guest), Marco Nuzzo, Maria Pellino, Margaret Saine, Adriana Scanferla, Rita Stanzione e Michela Zanarella.

Fazi Editore: Novità in libreria, J. Zeh, L. Malet



Da: Fazi Editore  
 
Versione web
Inoltra
Care lettrici e cari lettori,
vi presentiamo le due novità di questa settimana, da ieri disponibili in libreria.
Buona lettura! 
l'anno nuovo

Juli Zeh
L'ANNO NUOVO

Henning ha una quarantina d'anni ed è sposato con Theresa, con la quale ha due figli. La famiglia sta trascorrendo le vacanze di Natale sull'isola di Lanzarote, dove il vento impetuoso spazza via tutti i pensieri e il sole accecante allontana lo stress quotidiano. Henning si ripete di essere un uomo fortunato: vive in un bell'appartamento di Gottinga, lavora per una casa editrice, ha una famiglia felice. Nonostante ciò, da alcuni mesi soffre di attacchi di panico. Non è sereno, non riesce a dormire, litiga in continuazione con la moglie, che lo esorta a comportarsi «come un uomo, un uomo che io possa amare». Il mattino del primo giorno dell'anno, durante un'escursione in bicicletta verso uno dei punti più alti dell'isola, quel malessere torna a fargli visita. A soccorrerlo è Lisa, un'artista tedesca che lo invita a casa sua offrendogli acqua e cibo. Dettaglio dopo dettaglio, la casa della donna gli appare sempre più familiare, una strana sensazione di déjà-vu comincia a farsi strada nella sua mente e, quando Lisa gli mostra un pozzo nel giardino, quella che sembrava una strana suggestione si trasforma in certezza: in quella casa c'è già stato, tanto tempo fa. E poco alla volta tornano a galla i ricordi di un'esperienza terrificante vissuta fra quelle mura, un'esperienza che lo ha segnato per sempre.
Un tranquillo viaggio in famiglia a Lanzarote che si trasforma in un incubo: con una parabola vertiginosa, L'anno nuovo racconta la storia di un uomo in crisi d'identità e di due bambini che nel bel mezzo di una vacanza paradisiaca si ritrovano all'inferno. L'ultimo romanzo di Juli Zeh, all'uscita subito al primo posto nelle classifiche tedesche, conferma lo straordinario talento dell'autrice.

«Il thriller e l'analisi sociale sono interconnessi in maniera tanto efficace da rendere L'anno nuovo forse il miglior libro di Juli Zeh».
«Süddeutsche Zeitung»

«Con una penna leggera, Juli Zeh combina un'intelligente riflessione sul ruolo dell'uomo moderno al cupo racconto di un trauma infantile che si trasforma in un thriller psicologico».
«Der Tagesspiegel»

nestor burma e la bambola

Léo Malet
NESTOR BURMA E LA BAMBOLA

Tempi duri per Nestor Burma: le casse dell'Agenzia Fiat Lux sono drammaticamente vuote e la pioggia primaverile rende Parigi sempre più cupa. Così, fiutata la possibilità di un mistero, il detective privato si reca di nascosto presso un'isolata villa di Boulogne, dove sarà l'involontario e sbigottito testimone di una strage, messa in atto da un losco individuo dal volto deturpato. La vittima, tale Mauffat, sembra essere a sua volta un personaggio poco raccomandabile: un ex medico radiato dall'ordine, che custodiva nella propria cassaforte mazzette di banconote e bottiglie di benzina… A complicare le cose si aggiunge il fatto che Mauffat venga anche considerato il responsabile della morte della giovanissima Yolande Bonamy, deceduta in seguito a un aborto mal praticato: ad accusare l'ex medico sono i nonni della ragazza, che, in mancanza di prove concrete, affideranno al protagonista il compito di incastrare l'assassino rimasto impunito. Ma come fare, ora che l'assassino stesso è stato a sua volta brutalmente assassinato? Ancora una volta toccherà a Nestor Burma risolvere l'intrigo, muovendosi tra sicari prezzolati, locali a luci rosse, chanteuses decadute e "bambole", reali o sognate… E sarà proprio una "bambola" la chiave per decifrare il mistero.
Nestor Burma torna in libreria, pronto a riconquistare i lettori con l'irriverenza e l'umanità che lo contraddistinguono, espresse al loro meglio in questa nuova avventura, finora inedita in Italia.

«Se non ci fossero i soliti, pigri confronti con cui vedersela – un giallista migliore di Simenon, l'adattamento francese di Chandler – gusteremmo in pieno ogni pubblicazione di Léo Malet come l'irrompere dell'anticonformismo, schietto e irritante, su una scena dominata dai canoni della correttezza. A maggior ragione nel caso di un inedito». 
Roberto Iasoni, «Corriere della sera»



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Sgarbi: “La legge sui beni culturali passerà solo quando Salvini si farà musulmano”



Da: VITTORIO SGARBI - (Ufficio Stampa) <ufficiostampasgarbi@gmail.com>
Inviato: venerdì 28 giugno 2019 12:47
Oggetto: Sgarbi: "La legge sui beni culturali passerà solo quando Salvini si farà musulmano"
 

Sgarbi: "La legge sui beni culturali passerà solo quando Salvini si farà musulmano"

Dallo storico e critico d'arte una "proposta di arbitraggio ai contraenti". Ed indica nella Sicilia "un modello di autonomia compiuta"


ROMA - Vittorio Sgarbi, storico e critico d'arte, nonché deputato alla Camera, interviene sul disegno di legge di riorganizzazione del Ministero e sulla legge delega dello Spettacolo e dei beni culturali. 


"Da presidente del Mart (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto) indicando il perfetto funzionamento di questi museo proprio nella autonomia garantita dallo Statuto speciale del Trentino, osservo che, da parte del M5S, con la falsificazione della verità rispetto a una concertazione preliminare, propedeutica al disegno di riorganizzazione del Mibac,

e con la proverbiale incompetenza su argomenti di lunga e complessa elaborazione, non c'è stato nessun confronto con i soggetti coinvolti, e soprattutto con le Regioni".


"Nella prospettiva della futura autonomia di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, condivido l'appello delle Regioni per ristabilire le competenze che il Ministero si è attribuito, elaborando una autoreferenziale legge-delega sullo spettacolo e sui Beni culturali.

Non c'è dubbio che questi provvedimenti ministeriali configurino un atto autoritario, dirigistico, nella sostanza e nella forma irricevibile" 


"Nella prospettiva delle autonomia, costituzionalmente garantita, della Lombardia, del Veneto e dell'Emilia Romagna, peraltro contemplata nel contratto di Governo, richiamo al ministro Bonisoli e al Segretario generale Panebianco la necessità di misurare le loro proposte con gli assessori delle Regioni autonome, ricordando di essere stato (ed avendo ancora una responsabilità di consigliere ) assessore regionale ai Beni Culturali in Sicilia, dove vige una assoluta autonomia statutaria, non restringibile con provvedimenti ministeriali del governo italiano"


"Alla luce di questa speciale e incoercibile condizione della Sicilia, modello di autonomia compiuta consacrata nello Statuto, specificamente per i Beni culturali, nel pieno rispetto di una visione della tutela universalmente condivisa, propongo all'assessore alla Cultura  della Regione Lombardia, prof. Stefano Bruno Galli, un incontro con il ministro e il presidente della regione autonoma Sicilia, Nello Musumeci (che sono disponibile ad affiancare) e il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che mi ha nominato, in virtù dell'autonomia, presidente del Mart".


Aggiunge Sgarbi: "Osserva un ulteriore paradosso: che sarebbe assai singolare, nell'assoluta inconciliabilità del disegno di riorganizzazione del Mibac, proposto da un ministro indicato dal M5S, con le autonomie regionali rivendicate dalla Lega, che il Governo si trovasse ineluttabilmente a perder la maggioranza sui Beni culturali per una grave infrazione al contratto da parte dei primi. 

Così come è formulata, la legge delega non passerà mai in Parlamento, a meno che Salvini non si faccia musulmano o, in alternativa, grillino"


Conclude il critico e storico dell'arte: "Per proseguire, il governo, su una norma come questa, prevede il tesseramento di Salvini, Giorgetti (e anche di Borghi e Candiani ,noti esperti d'arte) nel Movimento 5 Stelle"


l'Ufficio Stampa

(Nino Ippolito)

press@vittoriosgarbi.it

+39 334 3265383



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