mercoledì 31 ottobre 2018

GECOFE : Riunione di mercoledì 31 ottobre 2018



Da: Gruppo Economia Cittadini di Ferrara 
 
 
"Per l'imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa. Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità."  Thomas Sankarà. 

Ciao a tutti,
eccoci qua... siamo reduci da un luuuungo fine settimana che ci ha visto partecipare ad Autunno Ducale con uno stand sotto l'ombra del Castello Estense di Ferrara, un incontro in Sala dei Comuni su BCE e dintorni e, per chiudere in bellezza, la bella  presentazione del libro di Ilaria Bifarini all'Ibs+Libraccio. 
A questo punto non possiamo che cominciare a prepararci per il prossimo evento che ci vedrà dialogare con il prof. Antonio Maria Rinaldi il 7 novembre prossimo.

Mercoledì sera 31 ottobre 2018 ci vediamo dalle 20.30 alle 22.30 per parlare di cosa c'è ancora da fare.

Partecipazione libera!

Claudio P.


Sede G.ECO.FE
Via Ravenna, 52 - 44124 Ferrara
(ingresso dal retro in Via Ferrariola) c/o C.S.V. Agire Sociale
FERRARA


Mail priva di virus. www.avg.com

A- Mosso - Vescovo a gamba tesa nel dibattito politico | estense.com Ferrara




Vescovo a gamba tesa nel dibattito politico | estense.com Ferrara: Il lupo (o meglio, il pastore) perde il pelo ma non il vizio di intervenire a gamba tesa nel dibattito politico, assumendo posizioni di parte che ritengo non consone ad una figura che dovrebbe rappresentare e guidare tutti i fedeli. Il lupo (o meglio, il pastore) perde il pelo ma non il vizio di intervenire a gamba tesa nel dibattito politico, assumendo posizioni di parte che ritengo non consone ad una figura che dovrebbe rappresentare e guidare tutti i fedeli. Ricordo che, intervistato da Olivio Romanini del 'Corriere della Sera', Mons. Perego rivolse pesantissime critiche all'attuale governo – e in particolare alla Lega - appellandosi al volontariato. Un mondo che, a dire di Perego, 'riconosce il valore della realtà e ha una consapevolezza sociale, ma purtroppo non si trasforma mai in un progetto politico'. Inoltre, per ribadire il concetto aggiunse: 'Il fenomeno dell'immigrazione non lo si risolve creando insicurezza, lo si deve governare. Servirebbe un progetto politico chiaro,



Ancora una volta Alcide Mosso ha ragione. Questo Vescovo con la sua diversa teocrazia non rappresenta la comunità ferrarese, ma solo una parte e quella ideologica in caduta libera, l'attuale fu sinistra catto in regressione persino - appunto- teocratica. Di questo passo, se non scompare, il PD potrà allearsi solo con l'incombente Partito Islamico!




  • martedì 30 ottobre 2018

    M5S: "No al gemellaggio con Riace, schiaffo alla legalità" | estense.com Ferrara

    M5S: "No al gemellaggio con Riace, schiaffo alla legalità" | estense.com Ferrara: 'L'intenzione del sindaco Tiziano Tagliani di avviare le procedure per la stipula di un gemellaggio fra il Comune di Ferrara e quello di Riace è uno schiaffo alla legalità. Tanto più grave se perpetrato da un primo cittadino che della legalità dovrebbe essere paladino'. Il gruppo consiliare del M5S - in una nota a firma di Claudio Fochi, Federico Balboni, Alessandro Bazzocchi e Lorenzo Marcucci - esprime così la propria forte contrarietà alla scelta dell'amministrazione di accettare la proposta di gemellaggio avanzata dal Gruppo Anti Discriminazioni. 'Pur comprendendo le motivazioni del nostro sindaco relative all'elogio di una prassi mirata all'integrazione che indubbiamente a Riace ha prodotto alcuni risultati interessanti - ammettono i pentastellati -, riteniamo inopportuno il suo schierarsi con una sospetta e concreta illegalità, suffragata, già in fase indiziaria, da atti illeciti e intercettazioni telefoniche'. Il sindaco di Riace è infatti 'accusato di una lunga serie di

    La saggezza dei "barbari"


      di Angelo GiubileoImmagine correlata


    Ho letto in questi giorni, tradotto in italiano con il titolo "Paura", il libro di Bob Woodward (uno dei due giornalisti premio Pulitzer per lo scandalo Watergate che portò alle dimissioni dalla carica di presidente USA di Richard Nixon), dal titolo originale
    Fear.Trump in the White House (2018).
    Questo titolo è tratto da un'espressione confidenziale che, è scritto nel libro, Trump avrebbe rivolto "a un amico che aveva ammesso comportamenti scorretti nei confronti delle donne", e cioè: "Il vero potere è paura. E' tutta questione di forza. Non bisogna mai mostrare debolezze, essere sempre forti e non farsi angariare". Il titolo, specie quello in italiano, costituisce quindi senz'altro una forma vera e propria di "adattamento", una sorta anche di "accomodamento", in definitiva una rabberciatura rispetto ai fatti viceversa narrati nel saggio.
    Infatti, leggendone il testo, a me pare che emerga piuttosto la personalità di un uomo, più volte descritto dai media come un "barbaro", in lotta contro un destino, non tanto suo quanto sopra tutto di una nazione e un popolo, quello naturalmente statunitense, che pare non debba mai aver fine. Così che, almeno nella prima parte del libro, la storia narrata è direi anche in certa parte essenziale la storia della nomina, da parte dell'attuale presidente Usa, di James Mattis a Segretario della Difesa. Di Mattis, nel libro è detto: "ex generale a quattro stelle dei marines", "troppo liberale nelle politiche sociali", "globalista nell'anima", "una brava persona", "un veterano di lungo corso, sia in Afghanistan sia in Iraq", "molto stimato, nell'esercito e fuori. Infine, un uomo ponderato e cauto". E invece, appellato dai media con i nomignoli di "Mad Dog" (Cane pazzo) e "Chaos".
    Comunque si consideri l'uomo, non c'è dubbio che la vicenda dell'importantissima nomina a Segretario di Stato si sia concretizzata nella scelta presidenziale di "un militare", forse in vista delle sfide che, in prospettiva, più delle altre Trump, in primis, riteneva avrebbero dovuto affrontarsi. Semplificando enormemente, una risposta in termini diversi, definita dai media "interventista"; invece che continuare con la strategia "pacifista" di Obama, ispirata al principio, che potremmo dire semplificando ancora enormemente, del quieta non movere et mota quietare (Non agitare ciò che è calmo, ma calma piuttosto ciò che è agitato). Il tutto, quindi, dentro tali apparenti confini di una scelta, "interventista" o "pacifista", che fosse e che sia. E invece, una scelta di cui si potrebbe cogliere senz'altro meglio il significato; magari anche leggendo un altro libro appena uscito in edizione italiana dall'Einaudi, dello storico, anch'esso americano, James C. Scott, dal titolo in italiano: Le origini della civiltà. Una controstoria.
    Questo saggio, innanzitutto smentisce e quindi inverte il canone classico della Tradizione, qui intesa con la T maiuscola, e sostiene, con prove e dati di fatto, o come si suole dire "alla mano", quanto errata sia, come in effetti è, la visione "evoluzionista" che dice dello sviluppo e del progresso come di un percorso univoco e unidirezionale dalla "barbarie" alla "civiltà". Sul numero #361 di La Lettura, in edicola questa settimana, il commento al saggio da parte Di Adriano Favole evidenzia infatti come "popoli statali e non statali, agricoltori e raccoglitori, 'barbari' e ' civilizzati' sono gemelli". Così che, sullo stesso numero #361, il più ampio commento e la più ampia analisi di Alessandro Vanoli testimonia altresì il fatto incontestabile che talvolta, nel lungo cammino della storia, sono stati piuttosto i "barbari", altrimenti "nomadi", a "prosperare lungo le grandi vie di commercio o negli spazi aperti della pastorizia". E, a dispetto dello Stato: che, da sempre invece, chiude i "cittadini" all'interno delle proprie mura o confini, non solo al fine di garantirne la sicurezza e la difesa ma anche al fine di garantirsi la loro obbedienza e rispetto di "sudditi".
    Ritornando a Trump, e - cosa che  avete ormai capito bene - non solo, e facendo ancora un passo più indietro all'epoca delle presidenziali, si legge nel libro di Woodward che Steve Bannon abbia detto all'allora candidato: "Su questi tre temi (immigrazione illegale di massa, perdita dei posti di lavoro dell'industria manifatturiera, inutili guerre all'estero) la Clinton non può difendersi. Lei stessa appartiene al sistema che ha aperto le frontiere, stipulato pessimi accordi commerciali e permesso la dislocazione dei posti di lavoro in Cina. Di fatto è una neocon, giusto?".
    Giusto.
                                                                                                                                                 Angelo Giubileo

    lunedì 29 ottobre 2018

    L' eBook del pittore ferrarese Marco Nava: tra Ferrara e il Nuovo Rinascimento da Milano

     On line per Street Lib network- collana Asino Rosso eBook, dal 2107 etichetta underground ferrarese -  il catalogo web  d'arte  Le Meta Stagioni Estreme. Quando le opere si raccontano del giovane artista contemporaneo ferrarese  Marco Nava.  Nava già noto in ambito milanese e nazionale con un paio di partecipazioni - mostre degli artisti del nuovo rinascimento- (Trento e Lucca, 2018) al festival del nuovo Rinascimento a cura di Davide Foschi  (celebre artista contemporaneo e fondatore del movimento  con sede a Milano), è stato allievo a Ferrara dei Maestri E. De Stefano e D. Carletti.  Nell'ebook  oltre alle Sue opere riprodotte in immagini digitali e commentate dall'autore stesso, anche una rassegna stampa e una nota critica della scrittrice Maria Marchese.
    Dall'eBook  e dalle note dello stesso autore   "Quando le opere di raccontano",  riproduciamo:

    1. I  tetti di Ferrara...

      Folgorati dal sole d'estate e dalle nebbie d'inverno, i tetti proteggono i suoi abitanti rinchiudendoli come in uno scrigno.

      Ogni tetto al suo interno racchiude una storia da raccontare, amori, dolori, tradimenti.

      Alcuni tetti sono soli, al suo interno non hanno nessuno, abbandonati e lasciati al loro destino, ma sempre aspettano qualcuno da tenere al riparo.

      Non solo al suo interno c'è vita, ma anche sopra, un gatto che gira,

      gli uccelli che fanno il nido, un filo d'erba che cresce.

      I tetti di Ferrara aggregati l'uno all'altro, formano un grande puzzle di colori e forme, unione che noi dovremmo 

      prendere esempio……


    2. SAN ROMANO DI FERRARA (Marco Nava)


    Per raccontare le emozioni di San Romano, via storica d Ferrara, 

    lascio la parola a una grande scrittrice come Maria Marchese  (M.N.)


    ISTANTANEA DI UN'ANIMA - SAN ROMANO - FERRARA - Omaggio a Marco Nava

    di Maria Marchese

    Un sussurro può divenire canto, quando "bussa " con assidua intensità alla porta della tua anima affinché tu riesca a donargli voce: così "San Romano ", di Marco Nava, mi ha accarezzata come un fievole afflato per divenire poi un delicato, seppur risoluto e febbrile stato d'animo che aveva la necessità di trovare espressione attraverso le parole.

    L'ignoto arcano a causa del quale può accadere tutto ciò trova spiegazione nell'inesplicabile, ossia nel cosmo che risulta oscuro e longinquo al mondo sensibile , seppur immediato nella sfera spirituale.

    Penso che l'opera di Marco Nava avesse trovato un mite giaciglio in me, in un imprecisato momento della mia esistenza, destandosi dal torpore del riposo nell'istante in cui, guardando la tela dell'artiere, i miei sensi hanno sussultato.

    In essa ho intuito un passo dell'intima poesia che designa il pantheon dell'artista :un tempio interiore che rivela la candida essenzialità del pittore ,e una sacralità primigenia .

    L'utilizzo stesso di materiali quali iuta, calce e acqua sono significativi di una spiritualità ancestrale, materica ma, nel contempo, rarefatta e preziosa.

    "Come in cielo così in terra "diviene un modus operandi che ben rappresenta lo spirito e le manifestazioni artistiche di quest'uomo, il cui sguardo turbato, parlando della tela" Stalking - La ferita" , al Festival di Lucca, ha lasciato un segno tangibile nel mio percorso esistenziale.

    A presto, Marco...