martedì 10 aprile 2018
Antonio Sturla. Un ebook racconta il pioniere del cinema | estense.com Ferrara
Antonio Sturla. Un ebook racconta il pioniere del cinema | estense.com Ferrara: È dedicato ad Antonio Sturla il centesimo ebook pubblicato dalla casa editrice ferrarese Tiemme Edizioni Digitali. Il libro - intitolato 'Antonio Sturla. Pioniere del cinema italiano' - è curato dal figlio Paolo Sturla Avogadri nel cinquantenario della scomparsa del celebre padre. L'operatore cinematografico e regista ferrarese Antonio Sturla (1894-1968) è stato direttore della fotografia in oltre un centinaio di documentari: perno di una produzione cinematografica che ha anche favorito la formazione di alcuni registi, distintisi poi nel cinema e nella televisione, fra i quali Florestano Vancini, Damiano Damiani, Adolfo Baruffi, Renzo Ragazzi, Fabio Pittorru e, sebbene non regista ma creatore di effetti speciali, il 'tre premi Oscar' Carlo Rambaldi.
Lettera aperta al dg del Sant'Anna | estense.com Ferrara
Lettera aperta al dg del Sant'Anna | estense.com Ferrara: Egregio direttore, abbiamo avuto modo di leggere dalla stampa il suo stupore rispetto alla richiesta di chiarimento avanzata dalla Funzione Pubblica Cgil di Ferrara sui seguenti temi: Laboratorio Analisi, posti letto, assunzioni. Lei ha perfettamente ragione, questo sindacato, la Funzione Pubblica Cgil di Ferrara, è un sindacato importante, il fatto che 'dovrebbe' conoscere le decisioni assunte nelle sedi'corrette' ci perplime il giusto. Innanzi tutto a quali sedi 'corrette' fa riferimento? A noi viene in mente la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria e, sicuramente colpa della nostra disattenzione, mai in quella sede abbiamo avuto modo di conoscere l'intenzione, manifestata dalla S.V. anche nella nota stampa, della discussione di 2300 test da spostare dal laboratorio di Ferrara ad altri soggetti. La sua affermazione ' consultazione tra tecnici' a chi fa riferimento? Ci risulta, sempre dalla stampa che il suo omologo dell'Azienda Usl non ne fosse a conoscenza, ci risulta che TUTTE le
Ferrara al bivio: o quartiere del buon vivere o città dormitorio | estense.com Ferrara
Ferrara al bivio: o quartiere del buon vivere o città dormitorio | estense.com Ferrara: di Martin Miraglia 'Se i responsabili della riforma del mercato del lavoro fossero atleti dovrebbero davvero essere squalificati a vita visti i risultati che ci hanno presentato oggi. Questi dati non ci consegnano molto ottimismo: o assumiamo un livello di consapevolezza utile a proporre cose positive per il territorio in termini di progettualità o diversamente anche la fotografia dell'andamento demografico sembra consegnarci un futuro non roseo'. Scherza amaro, il segretario della Cgil Cristiano Zagatti, alla fine dell'esposizione dei dati sull'economia ferrarese elaborati dall'Ires ed esposti alla Camera di Commercio. Del resto c'è molto poco da sorridere, con l'unico dibattito che potrebbe resistere a una discussione più lunga di due frasi che si incentrerebbe sul se a Ferrara, economicamente parlando, si stia come l'anno scorso o un po' peggio. Ne è cosciente anche Mauro Giannattasio, segretario generale della CamCom, al quale Zagatti affida il primo intervento dopo quella
lunedì 9 aprile 2018
IL PRIMATO DELLA TOLLERANZA
Da: Pierluigi Casalino
L'agire secondo coscienza non significa legittimare qualunque azione compiuta in buona fede. Esiste, infatti, un lato oscuro della coscienza, soprattutto religiosa, che si manifesta nel fanatismo e nella superstizione. Non è quindi un caso che l'intolleranza sia una tentazione presente in qualunque gruppo religioso che non sia minoritario, anche se non è difficile trovare spinta alla intolleranza in gruppi minoritari che ritengono di dover sopraffare il tutto dalla loro posizione parziale. Di fronte a queste forme di sopraffazione e di trasgressione, se non di assoluta violazione dei principi etici più universali, e che spesso si rifanno a modelli di dispotismo orientale (e pertanto naturalmente estranei alle nostre tradizioni occidentali), già nel XVII secolo autori come Pierre Bayle, olandese e calvinista, preferissero di gran lunga l'ateismo o lo scetticismo razionale. E ciò perché l'ateismo, per la mancanza di riferimento ad un'entità di riferimento sovrannaturale (o di tipo messianico politico come si è visto nel XX secolo con il comunismo o il nazismo), ha il vantaggio di non nascondere o di misconoscere "le verità morali che il lume naturale presenta come assolutamente evidenti". Lo stesso Pierre Bayle riteneva giusto che l'autorità politica avesse il compito di stroncare senza indugio il fanatismo e l'intolleranza religiosa e la faziosità politica. Se è vero, dunque, che i governi, secondo lo studioso olandese, non devono esercitare alcuna autorità sulle singole coscienze, essi hanno, tuttavia, l'obbligo di intervenire quando una religione metta a rischio la pace civile. Bayle, riecheggiando Machiavelli, è convinto che la logica della politica è inconciliabile con quella della religione o delle correnti oltranziste. Per lui un buon politico può essere un devoto cristiano nel privato, ma dovrà agire da ateo sul piano pubblico. Solo in questo modo si potrà assicurare e garantire la piena tolleranza religiosa e politica. Il pensiero di Bayle e poi quella di Locke e di Spinoza giocherà un ruolo decisivo nella dura battaglia in Europa per la libertà religiosa e di pensiero.
L'agire secondo coscienza non significa legittimare qualunque azione compiuta in buona fede. Esiste, infatti, un lato oscuro della coscienza, soprattutto religiosa, che si manifesta nel fanatismo e nella superstizione. Non è quindi un caso che l'intolleranza sia una tentazione presente in qualunque gruppo religioso che non sia minoritario, anche se non è difficile trovare spinta alla intolleranza in gruppi minoritari che ritengono di dover sopraffare il tutto dalla loro posizione parziale. Di fronte a queste forme di sopraffazione e di trasgressione, se non di assoluta violazione dei principi etici più universali, e che spesso si rifanno a modelli di dispotismo orientale (e pertanto naturalmente estranei alle nostre tradizioni occidentali), già nel XVII secolo autori come Pierre Bayle, olandese e calvinista, preferissero di gran lunga l'ateismo o lo scetticismo razionale. E ciò perché l'ateismo, per la mancanza di riferimento ad un'entità di riferimento sovrannaturale (o di tipo messianico politico come si è visto nel XX secolo con il comunismo o il nazismo), ha il vantaggio di non nascondere o di misconoscere "le verità morali che il lume naturale presenta come assolutamente evidenti". Lo stesso Pierre Bayle riteneva giusto che l'autorità politica avesse il compito di stroncare senza indugio il fanatismo e l'intolleranza religiosa e la faziosità politica. Se è vero, dunque, che i governi, secondo lo studioso olandese, non devono esercitare alcuna autorità sulle singole coscienze, essi hanno, tuttavia, l'obbligo di intervenire quando una religione metta a rischio la pace civile. Bayle, riecheggiando Machiavelli, è convinto che la logica della politica è inconciliabile con quella della religione o delle correnti oltranziste. Per lui un buon politico può essere un devoto cristiano nel privato, ma dovrà agire da ateo sul piano pubblico. Solo in questo modo si potrà assicurare e garantire la piena tolleranza religiosa e politica. Il pensiero di Bayle e poi quella di Locke e di Spinoza giocherà un ruolo decisivo nella dura battaglia in Europa per la libertà religiosa e di pensiero.
Casalino Pierluigi
domenica 8 aprile 2018
Domenica 8 Aprile Il Secolo d'Italia - Leggi le principali notizie
Domenica 8 Aprile 2018 Sotterra l'ascia di guerra. E lo fa esplicitamente in una lunga intervista a Repubblica: «Non sto rinnegando le nostre idee né le critiche che in più momenti abbiamo espresso anche aspramente nei confronti del Pd e che anche il Pd non ci ha risparmiato.
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