IL PRIMATO DELLA TOLLERANZA

 Da: Pierluigi Casalino   

L'agire secondo coscienza non significa legittimare qualunque azione compiuta in buona fede. Esiste, infatti, un lato oscuro della coscienza, soprattutto religiosa, che si manifesta nel fanatismo e nella superstizione. Non è quindi un caso che l'intolleranza sia una tentazione presente in qualunque gruppo religioso che non sia minoritario, anche se non è difficile trovare spinta alla intolleranza in gruppi minoritari che ritengono di dover sopraffare il tutto dalla loro posizione parziale. Di fronte a queste forme di sopraffazione e di trasgressione, se non di assoluta violazione dei principi etici più universali, e che spesso si rifanno a modelli di dispotismo orientale (e pertanto naturalmente estranei alle nostre tradizioni occidentali), già nel XVII secolo autori come Pierre Bayle, olandese e calvinista, preferissero di gran lunga l'ateismo o lo scetticismo razionale. E ciò perché l'ateismo, per la mancanza di riferimento ad un'entità di riferimento sovrannaturale (o di tipo messianico politico come si è visto nel XX secolo con il comunismo o il nazismo), ha il vantaggio di non nascondere o di misconoscere "le verità morali che il lume naturale presenta come assolutamente evidenti". Lo stesso Pierre Bayle riteneva giusto che l'autorità politica avesse il compito di stroncare senza indugio il fanatismo e l'intolleranza religiosa e la faziosità politica. Se è vero, dunque, che i governi, secondo lo studioso olandese, non devono esercitare alcuna autorità sulle singole coscienze, essi hanno, tuttavia, l'obbligo di intervenire quando una religione metta a rischio la pace civile. Bayle, riecheggiando Machiavelli, è convinto che la logica della politica è inconciliabile con quella della religione o delle correnti oltranziste. Per lui un buon politico può essere un devoto cristiano nel privato, ma dovrà agire da ateo sul piano pubblico. Solo in questo modo si potrà assicurare e garantire la piena tolleranza religiosa e politica. Il pensiero di Bayle e poi quella di Locke e di Spinoza giocherà un ruolo decisivo nella dura battaglia in Europa per la libertà religiosa e di pensiero.
Casalino Pierluigi