venerdì 20 ottobre 2017

L’ENIGMA DI PITAGORA E ALTRE STORIE di Filippo Radogna

fonte La Zona Morta magazine (a cura di Davide Longoni)


."....Antologia L'ENIGMA DI PITAGORA E ALTRE STORIE(192 pagine; 15 euro)  di Filippo Radogna.

Il volume, pubblicato da Altrimedia Edizioni di Matera, si fregia della prefazione di Donato Altomare e della postfazione di Giovanni De Matteo ed è con grande piacere che lo suggeriamo a tutti gli appassionati del fantastico, dal momento che Filippo è una delle colonne portanti della Zona Morta, attivo ormai da anni e sempre in prima linea per interviste, articoli e dossier di grande spessore.

L'antologia contiene sedici racconti visionari. Ciò che narra l'autore sono mondi utopici sospesi tra passato e futuro, ipertecnologia, giallo e mistero. Le ambientazioni sono quelle degli scenari di Matera, la magnetica e millenaria Città dei Sassi, l'assolato altipiano murgico e le rive dello Jonio, l'azzurro mare che evoca l'antica mitologia.

..........CONTINUA

http://www.lazonamorta.it/lazonamorta2/?p=40559


*INFO BLOG WEB

Scienza e Futuro

Asino Rosso

giovedì 19 ottobre 2017

Comitato pro Ius Soli ferrarese? Analfabeti scientifico-culturali | estense.com Ferrara

Comitato pro Ius Soli ferrarese? Analfabeti scientifico-culturali | estense.com Ferrara: Se un tizio caio sempronio qualunque si piazza davanti al duomo ad esempio di Ferrara e si lancia in un diversamente comizio proclamando di potere salvare il mondo, risolvere in un nanosecondo i problemi storici del terzo quarto mondo, arriva l'ambulanza con il teletrasporto e la diagnosi sarebbe Delirio di Onnipotenza. Ci spiace, suonerà politicamente e ferraresemente scorretto, ma la nascita anche a Ferrara di un Comitato Ius Soli e Ius Cultura, con autorevoli anche vertici istituzionali local primi firmatari (ci manca solo il vescovo Perego che almeno avrebbe gettato coerentemente la maschera già in sé trasparente come noto...) oltre a troppi di certa solita intellighenzia local radical chic e postcomunisti (!) è semplicemente Parallela.. all'avventato ipotetico profeta nostrano del noto pulpito ritualizzato però nella Londra britannica (persino Marx pare fu protagonista...). Perché, lasciando perdere eventuali malafede di certo ben noto business sui migranti, le argomentazioni dei

David Bowie e i delfini ne “Il Tormento del Talento” di Carlo Zannetti, eBook Asino Rosso

 


David Bowie e i delfini ne "Il Tormento del Talento" di Carlo Zannetti

nell'eBook racconti biografici sui grandi della Musica Pop


Recensione di Carlo Zannetti "Il Tormento del Talento. Racconti. Pop Stars tribute" (Asino Rosso libri – Network Street Lib, 2017). Racconti Pop per l'avanguardia Pop. Con stile squisitamente giornalistico culturale, il musicista (e scrittore) Carlo Zannetti distilla da par suo e con logica estetica cognitiva una sorta di microstoria della musica rock pop: Chuck Berry, Elvis Presley a Ella Fitzgerald, Aretha Franklin, Edith Piaf, Whtney Houston, Carole King, Cher, Madonna, Annie Lennox, Kate Bush, Tracy Chapman, Sinéad O' Connor Adele,  i Beatles (John, Paul, George e Ringo), Johnny Cash, Jimi Hendrix, Janis Joplin,  Bob Marley, Ray Charles, Freddie Mercury, Brian May, Johnny Cash, Elton John, David Bowie, Sting, Peter Gabriel, Prince e George Michael, Donna Summer/Giorgio Moroder, con witz anche sulle italiane Patty Pravo e Mia Martini, le stesse icone francesi Sylvie Vartan e Dalida, protagonisti assoluti della musica modernissima. Bioracconti, velocemente saggistici e biografici, in una scansione intenzionalmente non cronologica storica, ma originalmente affettiva e pulsionale dell'autore. E pop nello specifico, ovvero, globalmente, l'ultima vera avanguardia del secolo XX, dopo lo stesso Andy Warhol.

Sarebbe facile scomodare ancora il solito Marshall McLuhan, lo stesso giovane Edgar Morin, Umberto Eco o altri innovatori anche in streaming all'epoca, come giustificazione intellettuale. La pop cultura ha iconizzato una epoca intera,  paradossalmente ha inventato la "Forme" forte e piena e gioiosa dionisiaca ancora del nostro stesso tempo, una modernità ormai "classica" ancora spesso non codificata: un sorta di Scienza Pop, effetto diretto, appunto di certo modernismo artistico, specchio inconscio del divenire popolare e della penetrazione del progresso scientifico (e il suo nuovo immaginario) nella vita e i costumi quotidiani.

Dinamica di influenza culturale (direbbe lo stesso Bloom) in superficie più evidente per la prossimità iconica nelle biografie/racconti sui Beatles (la grande ondata beat liberatoria e futuribile degli anni '60, parallela non a caso alla nascente era spazile) e ancor di più nelle parole dedicate da Zannetti a Donna Summer e Giorgio Moroder (la musica elettronica disko) a Peter Gabriel (sperimentale sulla scia dello stesso B. Eno, Madonna (simbolo della scoetà elettronica già di massa) e in particolare Annie Lennox (l'electro degli Euryrithmics di 1984) a David Bowie, simbolo del futurismo musicale contemporaneo da cui un estratto che evidenzia un Bowie ecoanimalista poco noto:

"David Bowie , le sue trasformazioni, le sue melodie meravigliose , quelle magnifiche foto, un grande artista equilibrista costretto a camminare per tutta la vita sul filo del rasoio ."Io, io vorrei che tu sapessi nuotare , come i delfini nuotano" alcune parole della canzone "Heroes" che divenne nel 2009 la colonna sonora del film documentario premio Oscar, "The Cove",che metteva in luce la vergogna della macellazione annuale dei delfini a Taiji in Giappone.Bowie in quel frangente si rivelò anche essere un grande animalista, permettendo al regista di utilizzare la sua musica per una tariffa minima perché desiderava in quel modo contribuire personalmente agli sforzi per salvare i delfini.Allora pensiamolo così, David con i suoi delfini , finalmente libero di nuotare in un mare tutto vero"

 


Info

https://www.hoepli.it/ebook/il-tormento-del-talento-racconti/978882609589P.html

Amazon ebook Kindle

Carlo Zannetti Wikipedia




Vittorio Sgarbi: Ville e nuovi sacchi di Roma di Stato

fonte Il Giornale

Il sacco di Roma inizia da una villetta  

Pignatone, Ielo, Gabrielli, Raggi, che vi siete riempiti la bocca di Mafia capitale dando valore alla grottesca sceneggiata del funerale dei Casamonica, dove siete oggi? Oggi, sotto l'insegna di «Roma capitale», si distrugge una villa degli anni Trenta, nel silenzio del sovrintendente Prosperetti e con il distacco del ministro Franceschini, del segretario generale Di Francesco, la distanza dei direttori Bon Valsassina e Galloni. 

Tutti se ne sono lavate le mani, tutti. La Raggi, esaltata dai petali di rosa, si nasconde dietro le carte. Collusi. Ecco, davanti agli occhi del mondo, la trattativa Stato-mafia: l'indifferenza delle istituzioni e la violenza degli speculatori. L'assessorato all'Urbanistica di Roma finge di non vedere. In Sicilia si chiama omertà. Caro Pignatone, lei ricorda lo scandalo del sindaco Ciancimino a Palermo: la distruzione della villa Deliella di Ernesto Basile per poter continuare, indisturbato, il sacco della città. Avete costruito un processo di mafia per quattro corrotti romani e, mentre la mafia mette a ferro e fuoco Roma, state con le mani in mano. Cosa deve essere di più la mafia se non distruzione della memoria, violenza contro la storia, per costruire spazi anonimi per anime morte? Assistiamo impotenti alla vittoria del male. Ascoltiamo proclami contro la mafia, per la tutela della bellezza. Ma «Mafia capitale» comincia ora, e la Raggi è un Ciancimino inconsapevole con ministeri, magistratura, e ogni altro potere indifferenti e omertosi. Via libera al sacco di Roma.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/sacco-roma-inizia-villetta-1453642.html


mercoledì 18 ottobre 2017

Paolo Giardini. Calotta e tagliola | estense.com Ferrara

Calotta e tagliola | estense.com Ferrara: L'esperienza con la Calotta-Gioiello-Tecnologico imposta dal sodalizio Hera-Tagliani è un fenomeno di massa da quando la sostituzione dei cassonetti della raccolta indifferenziata ha coinvolto gran parte della città. Perciò tantissime persone hanno potuto notare che la Calotta funziona a molla. Proprio come una trappola, avendo lo stesso meccanismo di scatto delle tagliole da caccia. In difformità con la tagliola, lo scatto provoca l'apertura, non la chiusura. Ma solo perché la preda è diversa: la tagliola, insidiando l'ignara cacciagione deve catturarla, viva o morta, al contrario della Calotta che deve lasciare la libertà di andare e tornare ai paganti portatori di sacchetti di pattume. Basterà anche solo la mossa senza pattume per aumentare il PIL: apri la Calotta per sbaglio e ti attribuiranno 30 dm³ esatti di pattume conferito (dal costo proporzionale al peso specifico convenzionale, ancora sconosciuto in attesa del vaticinio richiesto da Tagliani alla Sibilla). Riassumendo, in