lunedì 27 marzo 2017

Ferrara, rassegna su Sandro Simeoni, celebre illustratore e bozzettista

fonte Estense Com


ESTRATTO


Un artista ferrarese è l'autore dei bozzetti per i manifesti dei grandi film del cinema italiano: "Profondo Rosso", "La Dolce Vita", "I racconti di Canterbury", "La lunga notte del '43". Stiamo parlando di Sandro Simeoni, il "pittore cinematografico" a cui è dedicata la mostra inaugurata martedì 21 marzo nel salone d'onore del municipio di Ferrara.

La rassegna, curata da Francesca Mariotti e Luca Siano, è organizzata in concomitanza con il Ferrara Film Festival 2017 che mostrerà per la prima volta al pubblico bozzetti, grafiche e affissioni cinematografiche dell'illustre artista estense.

La mostra sarà visitabile a ingresso libero in municipio fino al 31 marzo, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, per poi spostarsi dall'8 al 18 aprile alla sala del Centro polifunzionale di Migliarino, ospite del Comune di cui Simeoni fu il concittadino più illustre.

(https://it.wikipedia.org/wiki/Sandro_Symeoni

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Ales e Gramsci. Massimo Spiga per 33X366.

 

 
Massimo Spiga, Biblioteca Gramsciana organizzano per Sabato 1 di Aprile il 29° appuntamento di 33 x 366. L'appuntamento si svolgerà presso il suo studio in Via Sardegna, 6 ad Ales.
Programma:
ore 16 / 21: Apertura al pubblico di Massimo Spiga presso il presso il suo studio in Via Sardegna, 6 ad Ales con mostra e performance dell'artista.
ore 18,30: " Gramsci ad Ales ". Relazione di Luigi Manias.

MASSIMO SPIGA
Art director, grafico, illustratore e artista. Ha lavorato per la ITF, la più grande industria profumiera italiana, gestendo diversi brand della moda. Ha coofondato l'agenzia pubblicitaria Estro.com srl nel 2001 e l'agenzia pubblicitaria Estro Comunicazione nel 1992. Ha vinto diversi premi Mediastar e premi regionali e nazionali. 
Studi: diploma dell'Istituto Europeo di Design di Cagliari nel 1989, diploma dell'Istituto statale d'Arte di Oristano nel 1984. 
Da cinque anni si è allontanato dalla comunicazione visiva commerciale è ha intrapreso un percorso indipendente e di crescita nel campo dell'arte.

LUIGI MANIAS
Archivista / bibliotecario di formazione e professione ha costituito nel 1995 la Nur, una società di servizi culturali . Nel 1989 ha fondato la Biblioteca Gramsciana, oggi il più articolato e ricco fondo librario dedicato al grande intellettuale sardo. L'istituzione è supportata nel 2007 dalla Biblioteca Gramsciana Onlus, che si è imposta come una delle agenzie culturali più dinamiche in Sardegna. E' autore e curatore di pubblicazioni negli ambiti di sua maggiore frequentazione: gastronomia, miele, biografie, archivi e biblioteche, elementi paratestuali del libro, Gramsci. Su quest'ultimo ha, nell'ambito dell'Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Gramsci, dato un apporto decisivo alla biografia sarda di Antonio Gramsci.

L'INIZIATIVA
La Biblioteca gramsciana organizza con la collaborazione di 33 artisti un nuova iniziativa intitolata 33x366. 33 artisti in un anno ospitano Gramsci. 33 perchè sono i quaderni del carcere di gramsci e 366 i giorni dal 27 aprile 2016 al 27 aprile 2017 (80° anniversario della morte di Gramsci). I 33 artisti aprono il loro studio dove espongono le loro opere durante il giorno e la sera un relatore a chiusura tratterà un argomento gramsciano, vita, filosofia, etc. etc. Ovviamente l'artista durante il giorno lavorerà su una opera a carattere gramsciano. Pubblichiamo il programma con il nome degli artisti e le date corrispondenti. Per info 3493946245
CALENDARIO
30.04.2016: Giuseppe Bosic Relatore: BRUNO MAIORCA (Ghilarza) Gramsci sardo.
07.05.2016: FABRIZIO DA PRA (Masongiu-Marrubiu) Relatore: Paolo Sirena :Lo studio dell'artista come patrimono culturale e Gramsci. 
14.05.2016: MARIE-CLAIRE TARONI (Villanova Truschedu) Relatrice ANNA RITA PUNZO: Limes
20.05.2016: Marco Pili Arte (Nurachi). Relatore: Piero Onida: Il vicino Oriente e Gramsci
28.05.2016: Gigi Meli Mura (Oristano). Relatore: Frantziscu Sanna Carta : Gramsci tra questione meridionale e questione sarda.
04.06.2016: Alessandro Melis (Cagliari). Relatore: Walter Falgio : I corregionali di Gramsci nella Resistenza.
12.06.2016: Antonella Guidi (Collinas). Relatrice: Michela Caria : 70 anni di voto alle donne
18.06.2016: Roberto Floris (GHILARZA). Relatore: Marcello Marras: I Gramsci a Ghilarza 
22.07.2016: Marta Fontana (Carloforte). Relatore. Giuseppe Manias : Gramsci raccontato per immagini 
06.08.2016: Luca Tuveri (Zeppara - Ales). Relatore: Maurizio Manias: Arte, cultura e Gramsci. Opportunità di sviluppo per il nostro territorio?
10.09.2016: Silvano Caria (Samassi). Relatore: Luigi Manias. Gramsci e la lingua sarda.
17.09.2016: Antonino Pirellas (Sestu). Relatore Giorgio Spiga: Il topo e la montagna. Un progetto artistico a carattere ambientale ispirato a Gramsci per i ragazzi.
25.09.2016: MARCO SIMBOLA (Cagliari). Relatore Giuseppe Manias: Antonio Gramsci e il movimento anarchico nel periodo de l'Ordine Nuovo. 
01.10.2016: Fernando Marrocu (Villacidro). Relatrice Teresa Anna Coni: Un progetto artistico per ragazzi su Antonio Gramsci. 
08.10.2016: Arnaldo Manis (Oristano) Relatore: Simone Sechi : La Sardegna ai tempi di Gramsci. 
15.10.2016: MARCO Sesuru (Terralba). Relatore: Franciscu Sedda : Gramsci, l'indipendenza, l'identificazione.
22.10.2016: Gianni Atzeni (Cagliari exMà). Relatore Gianluca Scroccu : Gramsci e Pertini.
29.10.2016: Federico Maestrodascia Coni (Ales) Relatrice Ilaria Marongiu: Legno, balocchi arte e Gramsci.
05.11.2016: Roberto Montisci (Sanluri). Relatore: Maurizio Onnis: Gramsci e la storia della sardegna a scuola.
18.11.2016: Roberto Meloni (Cagliari). Relatore: Simone Seu: L'egemonia in Cina, spunti di riflessione 
08.01.2017: Ilaria Marongiu (Villa Sant'Antonio). Relatrice: Arianna Pau: "Riflessioni su Gramsci e la linguistica"
29.01.2017: Marco Loddo (Cagliarii). Relatore: Piero Marcialis: Io e Gramsci.
11.02.2017: Bonacattu Deligia ( Paulilatino). Relatrice Anna Rita Punzo: "A cena con Gramsci".
19.02.2017: Gisella Mura (Collinas). Relatore: Francesco Sonis: Le origini forresi di Antonio Gramsci.
04.03.2017: Vittoria Nieddu & Antonella Canu (SASSARI) Relatore Daniele Sanna: Nel nome di Gramsci. Le Brigate Gramsci nella Resistenza.
11.03.2017: Roberto Brundu (Riola sardo). Relatrice: Giulia Mazzarelli: Gramsci attraverso il cinema.
18.03.2017: Francesca Addari (Usellus). Relatore: Enrico Lobina: Gramsci, Vietnam, confucianesimo.
26.03.2017: Daniela Frongia Jana S (San Gavino). Relatrice Laura Stochino: Gramsci e l'educazione.
01.04.2017: Massimo Spiga (Ales) Relatore Luigi Manias: Gramsci ad Ales
08.04.2017: Stefano Masili (Carbonia). Relatore Massimo Lunardelli: Gramsci per i ragazzi
15.04.2017: GIANNI SANNA & Gabriella Mura (Isili). Realatore Pier Giorgio Serra: Dal Pano d'uso collettivo di Giò Pomodoro al Gramsci's Monument.
22.04.2017: Nino Etzi (Sinnai) Relatore Piero Marcialis: Gramsci educatore.
27.04.2017: Maurizio Podda (Oristano)Relatore: Maurizio Congiu : Gramsci e la scienza.

 





Newsletter di Emerge il Futuro 25 3 2017


 


Venerdì 23 Marzo 2017
NEWSLETTER N.68








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La splendida classe 2017 del MICRI

 


Oscar Bartoli

La splendida classe 2017 del MICRI

http://oscarb1.blogspot.it/2017/03/la-splendida-classe-2017-del-micri.html

_  blog "Letter from Washington". 

 (www.oscarbartoli35@gmail.com).


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Il figlio del Kaos e il figlio dell’Aspromonte sono un viaggio accanto di Pierfranco Bruni

  

di Pierfranco Bruni

Il figlio del  Kaos e il figlio dell'Aspromonte sono un viaggio accanto

 


 

Corrado Alvaro scrissi delle pagine singolari su Luigi Pirandello e aveva ragione quando ebbe a dire che "In Pirandello l'uomo si scopre parlando". La parola diventa la completezza di un processo linguistico che ha, nel suo interno, una sintassi ben articolata e una dimensione metaforica.

La parola, in Pirandello, è sempre linguaggio. Stiamo per celebrare gli 80 anni della morte di Luigi Pirandello e la lingua e il personaggio sono un incontro.

Il linguaggio del personaggio che si legge come destino. Il linguaggio che scava in un vocabolario di consistenze grammaticali. Il linguaggio che si lascia attraversare dalla storia e segna, emblematicamente, il tempo della scrittura.

C'è un'umanità che si fa scrittura. In questa umanità la lingua pirandelliana si confronta con la Oggettività e con la Soggettività in un processo di osmosi tra dialetto e lingua e, soprattutto, tra parlato e scritto.

In Pirandello anche la poesia si legge e si ascolta come una lingua parlata, intrecciando l'uso comune e il registro dialettale. Infatti, nel dialetto individuò sempre l'originalità di una lingua dialogante, appunto, tra dialetto e lingua. Le sue radici sono uno scavo nella metafora del sentimento del contrario.

La parola e tale sentimento creano, a loro volta, la condizione dell'uomo solo o la solitudine del personaggio, perché è in una visione di solitudine che lo scrittore recupera la sua eredità sia geografica che esistenziale. Nella metafora della condizione umana Pirandello vive la crisi del linguaggio che è la perdita e il recupero della parola – lingua.  Il Novecento è un secolo bizzarro e lo diventa ancora di più nel momento in cui la parola ritrova la sua metafisica a priori.

Pirandello è la grecità soffusa. Alvaro è un Mediterraneo esteso.

Le sue parole sono un testamento: "Io dunque son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché sono nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco, denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti… corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Xàos".

Pirandello ha fatto della "corruzione dialettale" un linguaggio universale nel quale la metafora trionfa tra l'ironia, l'umorismo e la classicità.

Ci sono origini, radici, identità che non si perdono. Restano custoditi nel labirinto della memoria e ritornano, si ritrovano, rivivono come fantasmi e non sono fantasmi. Sono riferimenti. Anzi sono miti o archetipi che si individuano nella pronuncia di un tessuto territoriale che è una reale linea etnica.

Il mythos è poesia e diventa un romancero. E' Corrado Alvaro che sa raccontare il viaggio di Pirandello. Uno scavare nelle memorie del mondo sommerso.

I simboli stringono la terra nella lingua. Così avviene, in Pirandello, a partire proprio dalla poesia che non solo è il nucleo di partenza della lingua intrecciata alla grecità e alla mediterraneità, ma è il nucleo della sintesi e delle relazioni tra la recita della parola e la teatralizzazione dei linguaggi in una nostalgia di voci che hanno il suono del mare.

In Pirandello il mare ha il suono di echi che fanno di Mal giocondo il destino di un uomo che si trasforma in destino del personaggio. Uno scavo che non è soltanto tematico (considerata la presenza del mare), ma si incentra in una questione che costantemente chiama in causa sempre la lingua.

Le parole (o la parola) pongono una situazione di crisi che si catalizza nella versione dei contrari. Ma in Pirandello l'essenzialità è l'estremo limite del possibile che ha bisogno dell'impossibile per reggersi.

L'impalcatura poetica è il sistema letterario di un poeta che pur abbandonando la sua terra vi rimane dentro, e quella sua terra viaggia con lui attraverso la lingua, il linguaggio e la parola. La terra viaggia attraverso la parola. E viaggiare è, in Pirandello, conquistare le radici.

Quella "corruzione dialettale" è una interscambiabilità tra lo scavo della parola nella grecità del vissuto pirandelliano e le eredità dei linguaggi arabi di Girgenti. Il tutto in un dialogare tra il personaggio "io" e i personaggi nell'io. Il figlio del Kaos e il figlio dell'Aspromonte sono un viaggio accanto.