domenica 27 marzo 2016

Strade on line intervista Zoltan Istvan, futurista e transumanista

FONTE STRADE

 

USA, in camper contro la morte. Un candidato molto particolare


di Moreno Colaiacovo 
transumanisti
Mentre prosegue la marcia trionfale di Donald Trump e Hillary Clinton nelle primarie per la presidenza USA, c'è un altro candidato molto meno conosciuto che cerca di guadagnarsi un po' di visibilità. È Zoltan Istvan, candidato con il Partito Transumanista da lui stesso fondato. Alto, biondo, spalle larghe come il tipico surfista californiano, Istvan gira gli Stati Uniti a bordo di un camper a forma di cassa da morto: non per spaventare la cittadinanza ma per dire che lui, la morte, vorrebbe proprio eliminarla. Non con uno schiocco di dita, ovviamente, ma investendo miliardi di dollari nella ricerca longevista, con l'obiettivo di sconfiggere rapidamente tutte le principali malattie e persino invertire il naturale processo di invecchiamento. Convintamente ateo, estremamente liberale in materia di diritti, vorrebbe introdurre un reddito di base universale per fronteggiare la disoccupazione tecnologica. Un candidato decisamente fuori dagli schemi, per alcuni un visionario, che Strade ha deciso di intervistare per voi.
Zoltan, ti sei candidato alla presidenza degli Stati Uniti con il Partito Transumanista. Sebbene se ne parli da 50 anni ormai, molte persone ignorano cosa sia realmente il transumanesimo. Altri pensano che i transumanisti siano degli svitati che hanno letto troppi romanzi di fantascienza. Puoi descriverci che cos'è esattamente il transumanesimo, in termini molto concreti?
Il transumanesimo è un movimento in rapida crescita, è composto da alcuni milioni di persone nel mondo che vogliono usare la scienza e la tecnologia per trasformare in modo radicale l'essere umano e le esperienze umane. Concretamente, la scienza di cui parlo può essere qualsiasi cosa, dai cuori artificiali agli impianti cerebrali fino alle auto senza guidatore.
Alla maggior parte di noi la morte sembra una componente naturale delle nostre vite, ma tu dici che l'obiettivo principale del transumanesimo sia di sconfiggerla, letteralmente cancellarla. Gli scettici potrebbero ritenere questa speranza irrealistica e in un certo senso simile a una credenza religiosa, il che è un po' contraddittorio per un partito razionalista come il tuo. Come rispondi a queste critiche? E cosa faresti come presidente degli Stati Uniti per raggiungere questo ambizioso traguardo?
Non c'è nulla di irrealistico nel pensare che la scienza cerchi di evitare agli uomini la morte. Accadrà al 100% entro i prossimi 30 anni. L'essere umano è una macchina che è possibile modificare, e noi la ricostruiremo affinché sia più forte. Eliminare la morte è simile a una credenza religiosa? Sì, lo è. Ma non c'è niente di sbagliato in una credenza religiosa che vuole vincere la morte. È sbagliato cercare di farlo usando la fede, la paura e l'irrazionalità, come fanno le religioni tradizionali. Il transumanesimo invece usa la scienza e la tecnologia. Ma il desiderio di vivere per sempre è un desiderio spirituale - e biologico - buono e positivo. Se fossi eletto presidente, prenderei 1000 miliardi di dollari dalle spese militari degli Stati Uniti e li investirei direttamente nella ricerca sull'invecchiamento e la longevità. Sono convinto che entro i prossimi 10 anni riusciremo a trovare il modo di eliminare la morte naturale e a invertire l'invecchiamento.


In Italia si percepisce un diffuso scetticismo nei confronti della scienza e della tecnologia, soprattutto quando si tratta di modificare in qualche modo la natura. Le persone sembrano pensare che la natura sia intrinsecamente buona, e che le modifiche operate dall'uomo siano al contrario rischiose e pericolose. Per esempio, voi americani mangiate OGM da decenni in totale sicurezza, mentre noi italiani stiamo ancora lottando per poter fare liberamente ricerca su questo tema. Tu ti spingi persino oltre, parlando di bambini su misura e di uteri artificiali. Non esiste alcun confine etico da non oltrepassare, quindi?
I transumanisti credono in un principio che si chiama libertà morfologica, principio che promuovo nella mia Dichiarazione dei Diritti Transumanista. Il concetto fondamentale è che ogni individuo dovrebbe essere libero di fare del proprio corpo ciò che vuole, a patto di non nuocere ad altre persone. Il medesimo principio si applica alla società. Se innovazioni come l'editing genetico e i bambini su misura non nuocciono alla società, allora dovremmo andare avanti e consentire queste pratiche.
La scienza e la tecnologia corrono veloci. Una delle paure più comuni è che le macchine possano rubarci il lavoro. Prevedi un futuro senza lavoro, o credi che nuove occupazioni possano emergere? E se tutti i lavori fossero davvero svolti dalle macchine, come può una società senza lavoro essere finanziariamente sostenibile?
Non c'è dubbio che entro i prossimi 30 anni le macchine si sostituiranno a noi nel 95% dei lavori. Pochissime persone lavoreranno, perché le macchine saranno migliori di noi in qualunque compito. Ma queste macchine saranno un grande business per le aziende, perché permetteranno di risparmiare molto denaro. Questi soldi saranno la base per introdurre un reddito di base universale, che ogni persona dovrebbe ricevere dallo Stato per avere almeno del cibo e una casa. Certamente le persone potranno guadagnare altri soldi oltre a questo reddito di base, ma se i robot svolgeranno tutti i lavori che oggi facciamo noi dobbiamo garantire almeno questo come minimo. Ho il sospetto che il capitalismo così come lo conosciamo oggi scomparirà.
I transumanisti sono spesso accusati di volere una società in cui le persone più ricche possono potenziare se stesse acquistando tecnologie avanzate, mentre i poveri vengono lasciati indietro a lottare contro i ricchi superuomini. Che cosa rispondi a questa critica? Puoi dimostrare che il transumanesimo non è un movimento illiberale di estrema destra?
La maggior parte dei transumanisti crede in un reddito di base universale, pertanto ha un approccio più di stampo socialista. Io penso che la tecnologia aiuterà tutte le classi, e offrirà ai poveri degli standard di vita molto migliori di quanto abbiano mai potuto sperimentare. Secondo gli ultimi rapporti della Banca Mondiale, il tenore di vita è cresciuto in tutto il mondo negli ultimi 30 anni. E tutto ciò essenzialmente grazie alla tecnologia e alla scienza. Inoltre, non credo che i ricchi vogliano che i poveri restino poveri. La maggior parte delle persone benestanti negli USA vuole una società che permetta a chiunque di arricchirsi (e di procurarsi le tecnologie transumaniste), indipendentemente dalla classe di provenienza.
La scienza ha migliorato drasticamente le nostre vite, lo vediamo tutti i giorni con i nostri occhi. Viviamo più a lungo e in salute grazie alla medicina e alla tecnologia, ma in qualche modo una larga parte della popolazione è ancora scettica circa il potere della scienza e della razionalità. Alcuni rimpiangono addirittura i bei tempi andati, quando c'era meno tecnologia e vivevamo in contatto diretto con la natura. Come ti spieghi questo paradosso? Pensi che gli scienziati stessi abbiano qualche responsabilità?
Le persone sono scettiche sulla scienza e la tecnologia per colpa della religione. In Occidente non ci rendiamo conto di vivere immersi in una cultura Giudaico-Cristiana che pervade ogni aspetto delle nostre vite. Dobbiamo liberarci dell'influenza che ha la religione sulla politica, sui nostri affari, sulla nostra cultura se vogliamo davvero apprezzare quanto straordinarie siano la scienza e la tecnologia. Lentamente questo sta accadendo. Tra i giovani l'ateismo è sempre più diffuso, in Europa come negli Stati Uniti.
Ciò che ti distingue dai due maggiori partiti americani è la tua immensa fiducia nella scienza. Al contrario, altri politici americani (e italiani) non danno valore alla scienza in sé, ma semplicemente la ritengono un utile strumento per dare credito alle proprie ideologie quando conviene. Questo "confirmation bias" riguarda sia i democratici, scettici sull'ingegneria genetica, sia i repubblicani, scettici sul cambiamento climatico. Come può la politica cambiare? Abbiamo bisogno di più partiti di stampo scientifico come il tuo, o al contrario abbiamo bisogno di più scienza dentro i vecchi partiti?
Repubblicani e Democratici formano un duopolio molto forte sulla politica americana. Non so se questo cambierà mai. Penso quindi che abbiamo bisogno di più scienza all'interno di questi grandi partiti per poter influenzare davvero il progresso scientifico-tecnologico a livello mondiale. Se devo essere sincero, quello che ci serve veramente è che i candidati principali dei due partiti maggiori non siano religiosi. Al momento ogni membro del congresso americano, ogni membro della Corte Suprema, e lo stesso Presidente credono in Dio e nella vita dopo la morte. Non hanno una reale motivazione affinché la scienza provi a cambiare la natura umana o cerchi di farci vivere per sempre. Hanno ben chiaro cosa sia per loro l'eternità. E i loro principi morali li hanno ricevuti da un libro sacro. Se cambiamo le nostre credenze religiose fondamentali, possiamo cambiare la cultura del nostro Paese. A quel punto si potranno investire risorse nella ricerca scientifica e nella tecnologia, perché il governo la supporterà e la appoggerà. E il mondo cambierà per sempre, e per il meglio.

Le fiabe futuriste di Carmelich

fonte IL PICCOLO


C'è un uomo cannone nelle fiabe futuriste firmate da Carmelich

di Simone Volpato

Un reuccio che apre un'officina di ventilatori, una nobile fanciulla lettrice dei romanzi di Marinetti, un viandante poeta desideroso di avere un aeroplano da cui spargere i versi, un palombaro che anela la Luna, un aviatore che non ha mai visto il mare, un uomo cannone stanco del circo: questi i protagonisti delle uniche fiabe futuriste mai scritte in Italia.
L'autore? Il triestino Giorgio Riccardo Carmelich (1902-1929), una meteora nel futurismo triestino, amico di Pocarini, Sanzin, Morassi, compagno di avventure di Emilio Dolfi, ammiratore di Prampolini e Depero, grande sostenitore di Marinetti, guardato con sospetto da Bobi Bazlen, amato e collezionato da Manlio Malabotta. Questa scoperta delle fiabe, genere letterario che si pensava fosse mai stato toccato dal Futurismo, è tutta da svelare.
I primi tre personaggi delle fiabe appaiono nella rivista mensile triestina "Femmina" (marzo 1924), diretta da Ada Sestan, nata a Pisino, poetessa di versi dedicati all'Istria (vi è un fondo archivistico presso i Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste) che crea questa rivista per il gentil sesso con grafiche di Marcello Claris e Marcello Mascherini, racconti di Cesare Rossi, Lina Galli e rubriche sulla moda. Forse la Sestan aveva già incrociato la matita e la scrittura del vulcanico Carmelich che assieme a Emilio Dolfi si dilettava sulle pagine del Piccolo dei Piccoli a creare le vignette Il Geografo e Cercando la pietra filosofale (21 gennaio e settembre 1922) e il racconto Io scendo tu sali o viceversa (7 luglio 1923); sta di fatto che gli commissiona tre favolette.
E tanto dovevano esser piaciute che la Sestan pensa di pubblicarle in un libretto a parte, una sorta di lussuosa strenna per la Casa editrice Femmina. Ma la rivista chiude nel marzo del 1925 e con essa tutti i progetti.
Ma le carte, come il Timavo, hanno percorsi invisibili e così, se varchiamo le porte della Fondazione Echaurren-Salaris di Roma (creata da Pablo Echaurren, contro-pittore e illustratore di copertine come Porci con le ali di Marco Lombardo Radice e di Lidia Ravera del 1976 nonché grandissimo collezionista di futurismo e da Claudia Salaris, la studiosa non accademica cui si deve la prima Storia del futurismo nel 1985), tra i manufatti futuristi e in particolare tra quelli triestini da Bruno Giordano Sanzin a Tullio Crali, da Silvio Mix a Vladimiro Miletti, troviamo la rivista Femmina e i due libriccini di fiabe.
A Carmelich l'idea di creare manualmente dei vivaci libretti giocattolo con carte colorate, legatura artigianale, allegri collage doveva solleticarlo non poco; e così forgia dei prototipi, da sottoporre allo sguardo della Sestan. Il primo libretto del 1924, che riporta le tre favole apparse su Femmina, presenta, con lettering proprio della Wiener Werkstaette, il titolo "Fiabe Futur Futuriste" e una sorta di giustificazione di pubblicazione dal tono canzonatorio, che recita così: "Terminato di stampare a Trieste, città italiana, per le amiche mie e di FEMMINA nel marzo 1924. Tirato in 100.000 copie, tutte avidamente esaurite, le poche sopravissute sono in vendita, a prezzo altisonante, presso le migliori librerie di Trieste, Gorizia, Torino, Venezia, Firenze, Milano, Genova, Roma, Napoli, Palermo. Alcuni, e noi ci crediamo, hanno visto copie a Parigi, Vienna, Berlino. Ai pochi futuristi copie GRATIS!".
Ovviamente nessuno crede alle 100.000 copie (la prima tiratura settimanale di Cinquanta sfumature di grigio fu di 500.000 mila copie!) e forse le uniche erano state regalate a chi andava a trovare Carmelich nella sua casa di via San Zaccaria 6 a Trieste.
Il secondo libretto ha come titolo "Carmelich Fiabe" e presenta altre tre fiabe inedite - il palombaro, l'aviatore e l'uomo cannone -, con il medesimo furbastro lancio pubblicitario che gioca ancora su tirature da bestseller: "Terminato di stampare a Trieste, città italiana, il dicembre 1924 per le amiche mie e di Femmina. A seguito del grandissimo successo delle prime fiabe, sono state stampate 200.000 copie, tutte dattiloscritte, altre 1000 a mano, una ad una, inchiostro rosso e nero. Sono in vendita solo a Trieste in via … (chi indovina riceve gratis 2 copie). Ai pochi veri futuristi copie gratis!".
In tutte e sei le fiabe aleggia un'atmosfera alla Charlie Chaplin (attore amatissimo da Carmelich e da Augusto Cernigoj), irreale e metafisica; per esempio, il palombaro, stanco di scendere nelle viscere del mare, decide di costruire una scala per sbarcare sulla luna come farà Neil Armstrong ma alla fine gli manca uno scalino.
Lo stesso Pablo Echaurren rimarca la centralità del futurismo giuliano "di confine" e la specificità triestina del duo Carmelich-Dolfi, nell'autoproduzione di libretti e giornalini dedicati a pochissimi eletti (2 o 3, meno dei 25 lettori di Manzoni), unici in Italia e di cui si può cercare un equivalente solo nell'avanguardia russa prerivoluzionaria, allorquando si assistette a un fiorire di pubblicazioni altrettanto fragili realizzate con timbri, carte differenti e curiosamente assemblate con testi manoscritti e collage.
Se il collezionismo internazionale ha fatto di questi manufatti, commenta Echaurren, il trofeo di caccia privilegiato, succede altrettanto per le operette dattiloscritte e collagiste di Carmelich (suoi materiali sono posseduti dalla Beinecke Library della Yale University, la stessa che possiede l'archivio Marinetti). Se dall'ingegnoso aspetto artigianale passiamo poi a quello contenutistico, sorprende come la veste grafica vivace nasconda fiabe dal sapore malinconico, frutto della poetica romantica e mitteleuropea del giovanissimo autore.
I finali sono infatti amari: impossibilitati a esaudire i propri desideri il reuccio apre un'officina di ventilatori, la nobile fanciulla muore per il dolore
e il viandante, desideroso di avere un aeroplano, spicca un salto fuori del Mondo e fa i suoi versi nell'eterno! Proprio come quelli del triestino Carmelich, giocoliere di parole e di carte, l'unico in Italia a creare delle fiabe futuriste, ovviamente inedite.

http://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-libero/2016/03/07/news/c-e-un-uomo-cannone-nelle-fiabe-futuriste-firmate-da-carmelich-1.13086699?refresh_ce

 


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Italia in Forma : Intervista a F.Sagramoso (FDI)

 Ciascuno deve fare la propria parte, io sono pronto a farlo, e mai tradirò il mandato dei miei elettori" (Federico Sagramoso)
 
 

Intervista a Federico Sagramoso,

candidato di Fratelli d'Italia al Consiglio di Zona 1 di Milano (centro storico):

 
Milano, martedì 22 marzo 2016
 
Intervistiamo il giovane conte Federico Sagramoso, classe 1992, laureando in giurisprudenza alla Università Cattolica di Milano, rampollo di una antichissima famiglia nobile carolingia, socialmente e culturalmente molto impegnato sia come volontario dell'Ordine di Malta, che come dirigente giovanile del Rotary Club. Un giovane elegante e sobrio che, invece di fare il "giovin signore", ha deciso, con cavalleresco e patriottico senso del dovere, di dedicare parte del suo tempo al "bene comune", alla sua amata città, candidandosi al Consiglio di Zona 1 (Centro Storico di Milano).
Con quale spirito un giovane rappresentante di una famiglia storica, ha deciso di scendere in campo a queste elezioni?
Mi sono avvicinato alla politica dopo anni di attività nel mondo del volontariato milanese. Ho scelto di impegnarmi direttamente perché in questi ultimi anni, col centrosinistra al governo della città, ho visto il totale disastro dell'amministrazione che non ha saputo mai garantire il decoro e la sicurezza urbana, un amministrazione che non ha mai veramente amministrato limitandosi a subire passivamente ogni avvenimento rilevante negli ultimi 5 anni.
Perché ha scelto la nuova destra di Giorgia Meloni e non altri partiti o liste civiche?
................continua intervista Italia in Forma