domenica 14 giugno 2015

Art & Politik: Luca Gallesi, contra l'ecosalutismo reazionario

L'idea che ogni desiderio dell'uomo sia finalmente realizzabile, e che, grazie al progresso scientifico, si possano valicare i limiti della realtà oggettiva è alla base di alcune illusioni dalle conseguenze assai pericolose per molti e altrettanto redditizie per, pochi, altri.
Immaginare, a esempio, che si possa sconfiggere la morte usando trattamenti estetici o grazie a protocolli farmacologici è semplicemente ridicolo, anche se molto proficuo per case farmaceutiche e chirurghi senza scrupoli. Allo stesso modo, ritenere che la vecchiaia sia una malattia da affrontare con cure adeguate, o che l'iperattività infantile debba essere trattata con psicofarmaci, oppure che le turbe dell'adolescenza vadano sempre portate davanti allo psicoanalista sono atteggiamenti sbagliati, che finiscono per togliere libertà e sicurezza agli individui, aumentando contemporaneamente il potere della classe medica. Come gli sciamani euroasiatici o gli uomini di medicina nordamericani di un tempo, spesso, oggi, sono i medici ad avere l'ultima parola su questioni che riguardano scelte fondamentali come la vita e la morte degli individui.
La dilagante moda salutista del «mangiare bene», possibilmente biologico, per «vivere bene», ci avverte che «il fumo uccide», condannando tutte le abitudini un tempo considerate bagaglio ineludibile della condizione umana, come la passione per il rischio o l'amore per la sfida, oggi disapprovate da una società sempre più medicalizzata, che ha finito per ridurre definitivamente in cenere Bacco, Tabacco e Venere.
Cosa potrebbe succedere se queste tendenze diventassero obblighi di legge, e se i medici finissero per conquistare il potere politico è raccontato nel romanzo di fantascienza I prigionieri del Caduceo , scritto da Ward Moore nel 1978 e presentato oggi per la prima volta al pubblico italiano nel fascicolo di maggio della collana Urania.
La storia si svolge in un futuro prossimo, dove il mondo è stato definitivamente globalizzato e sottoposto alle amorevoli cure della Mediarchia, ovvero della classe medica. I camici bianchi, radunati sotto il simbolo del Caduceo, sono l'unica classe dirigente del pianeta, Gran Bretagna esclusa, e impongono la dolce dittatura salutista e le sue regole, che prevedono la «tanatizzazione» a chi è troppo debole per vivere, la vasectomia obbligatoria per tutti, la riproduzione consentita solo a chi è in forma fisica eccellente, e il controllo ossessivo di tutti i parametri fisiologici, come la pressione arteriosa e i valori ematici, trascritti su cartelle cliniche diventate documenti di identità obbligatori. Nessuno, o quasi, tenta di ribellarsi, dato che «i dottori e gli scienziati sono coloro che sanno», e quindi non possono che agire per il nostro bene. Tutti i libri sono stati bruciati, per le stesse ragioni di monopolio del sapere, e il motto mondiale è diventato «In DOC we trust», con i dottori che hanno preso il posto di Dio. Il lutto viene scoraggiato, la buona salute è obbligatoria, e ai bambini viene insegnato a segnalare alle Autorità Mediche ogni violazione delle regole sanitarie da parte dei genitori, regole che un ristretto gruppo di ribelli, definiti Anormali, decide di rifiutare.
Come fanno notare i curatori, Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco, nella loro introduzione (da cui, forse un po' pavidamente, sembra prendere le distanze il direttore della collana Giuseppe Lippi), la Mediarchia ipotizzata da Moore sta diventando una realtà in molte parti del mondo: se in Cina viene imposta la politica del figlio unico, in Occidente il fumo viene proibito anche all'aperto e i carnivori sono considerati orrendi selvaggi, mentre i figli troppo grassi vengono tolti alle famiglie e cominciano a dilagare apparecchietti da polso che tengono costantemente monitorati i valori della nostra pressione, il battito cardiaco etc...
Il Governo, insomma, vuole preoccuparsi di noi, come il Grande Fratello orwelliano, «dalla culla alla tomba», con la presunzione di sapere sempre, e meglio di noi, cosa ci fa bene, e quello che dobbiamo fare. L'arroganza di certe «maestrine dalla penna rossa», che pretendono di cancellare il passato per plasmare il futuro, è ben descritta da Moore, che non avrebbe probabilmente immaginato che quanto da lui raccontato quasi quarant'anni fa si sarebbe materializzato così presto, anche se, per ora, la classe medica non è al potere, ma si limita a mettersi al servizio di quella politica, ansiosa di mostrarsi più realista del Re, prostrandosi al Moloch del politicamente corretto.
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/tutti-schiavi-salutismo-futuro-troppo-vicino-1134327.html
 


sabato 13 giugno 2015

Space Renaissance ITALIA Bentornata Samantha! ... E noi, quando partiamo?



[SR ITALIA - #03.2015] Bentornata Samantha! ... E noi, quando partiamo?
BENTORNATA SAMANTHA… E NOI QUANDO PARTIAMO?
---- Space Renaissance Italia -  11.06.2015 - Adriano V. Autino ----

Il rientro a Terra di Samantha Cristoforetti dopo il personale record di 200 giorni di permanenza nello spazio anticipa un evento cui tutti, studenti compresi, sono invitati il prossimo 7 di Ottobre, al Politecnico di Torino e organizzato da Space Renaissance Italia.

Torino, 11 giugno 2015 -
Oggi è giorno di festa. La "nostra" @AstroSamantha rientra a Terra dopo una storica permanenza a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Bentornata e grazie per l'impegno scientifico, divulgativo e umano che ci hai trasmesso da lassù.
Ci sembra tuttavia logico porre alcune domande alle agenzie spaziali, ed in particolare all'ESA.
  • Perché, 54 anni dopo il primo volo di Yuri Gagarin, non esistono ancora servizi di trasporto spaziale per passeggeri civili?
  • Per quale motivo il volo spaziale rimane ancora, a tutti gli effetti, accessibile solo ad astronauti militari, ed a pochissimi "turisti" disposti a spendere 30 milioni e firmare una liberatoria totale per qualsiasi problema dovesse accadere?
  • Perché non abbiamo ancora un veicolo spaziale completamente riutilizzabile, 46 anni dopo l'X15, spazioplano NASA che fece 200 voli a quota suborbitale nel 1969? Perchè la NASA bloccò questa linea di sviluppo, nonostante l'enorme mole di studi sviluppati negli anni '70 su veicoli a due stadi completamente riutilizzabili, tecnologicamente più che fattibili?
  • Qual è il motivo per cui oggi, per andare sulla Stazione Spaziale, utilizziamo la stessa macchina, la Sojuz, il cui primo volo risale a 25 anni prima dello shuttle, nel lontano 1966?
  • Perché aziende coraggiose, come Space X, Virgin Galactic, Bigelow, ShipInSpace ed altre, vengono lasciate sole nel loro epico tentativo di abbattere il costo del trasporto Terra-Orbita, e nell'aprire di fatto la frontiera spaziale anche ad attività private ed ai passeggeri civili?
  • Non dovrebbe essere questo l'obiettivo principale delle agenzie spaziali e dei governi, per dare impulso alla ripresa dell'economia mondiale, per creare opportunità e posti di lavoro per i giovani?
  • E perchè il cosiddetto Club Astronautico è ancora ristretto ad USA, Russia e Cina, mentre l'Europa ha rinunciato a sviluppare un proprio veicolo orbitale adatto al trasporto umano?
Cercheremo di rispondere a queste ed altre domande al prossimo appuntamento italiano, cui tutti sono invitati, che si terrà il 7 di Ottobre, al Politecnico di Torino.

CONFERENZA: "LA NASCENTE INDUSTRIA DEL VOLO SPAZIALE CIVILE"
copia l'url nel tuo browser:  http://www.spacerenaissance.it/la-nascente-industria-del-volo-spaziale-civile/
oppure clicka qui: http://bit.ly/1GgUrC2

Lo sviluppo dell'astronautica civile può creare milioni di nuovi posti di lavoro qualificati, ed in questo scenario, le opportunità di inserimento dei giovani laureati e laureandi nel mondo lavorativo ne risulteranno accresciute di diversi ordini di grandezza.
Spazioplani, hotel orbitali, officine e cantieri orbitali per l'assemblaggio di veicoli ed infrastrutture logistiche, energetiche e produttive. Una prospettiva in cui l'Italia è protagonista, con un'industria aerospaziale consolidata, e con la sua ricerca di altissimo profilo, i cui tratti distintivi si possono dire umanistici, in quanto orientati agli aspetti umani del volo spaziale: la sicurezza del volo e del rientro in atmosfera, l'ergonomia degli ambienti spaziali abitati.
 
DIVENTA UNO DEI NOSTRI: LE ISCRIZIONI SONO APERTE
Per iscriversi è sufficiente visitare il sito www.spacerenaissance.it alla voce "Collabora Con SR Italia" 
copia l'url nel tuo browser:  http://www.spacerenaissance.it/contatti/iscrizione-a-space-renaissance-italia-2/
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Ricordiamo che per partecipare alle nostre iniziative puoi associarti con i seguenti vantaggi:
  • la tessera di socio 2015 di Space Renaissance Italia
  • il diritto di voto nelle assemblee plenarie di Space Renaissance Italia
  • inviti e possibilità di partecipazione attiva all'organizzazione delle iniziative, alle conferenze, ai seminari, ai progetti annuali, call for papers, ecc.
  • un accesso privilegiato ai congressi di Space Renaissance International
  • la disponibilità gratuita di gran parte del materiale prodotto da SRI ed SR-Italia
Concludiamo con i nostri più vivi complimenti ad @AstroSamantha, per il grande contributo in esperimenti compiuti sulla ISS, ed anche per aver saputo dialogare con la gente, soprattutto i più giovani, durante il soggiorno in orbita. È grazie a persone come queste che lo spazio è un po' più accessibile ai sentimenti del grande pubblico. La invitiamo con grande calore ad unirsi alla nostra iniziativa come hanno già fatto molti suoi colleghi, per un compito di grande divulgazione dell'accessibilità allo spazio soprattutto verso le generazioni future.

Ufficio Stampa Space Renaissance Italia
CLAUDIO PASQUA
 
email: redazione@gravita-zero.org

Space Renaissance Italia
Piazzale Tecchio, 80 - 80125 Napoli
info@spacerenaissance.it
www.spacerenaissance.it
 

venerdì 12 giugno 2015

Lo sguardo antenato * di Giuliana Berengan **from Wall Street Magazine

 Nuovo articolo  di Giuliana Berengan sul Wall Street Magazine
dal titolo "Lo sguardo antenato" che da questo
9 di Giugno potete leggere e condividere on line:



giovedì 11 giugno 2015

EDUARD HABICHER - Dentro & fuori -


EDUARD HABICHER - Dentro & fuori
Progetto di: Riccardo Zelatore
Patrocinio: Comune di Albissola Marina

Inaugurazione: sabato 13 giugno ore 17.30

13 giugno – 26 luglio 2015
Catalogo: Il Geko Edizioni
 
 
Sedi
Balestrini centro cultura arte contemporanea Albissola Marina (SV) 17012 - Via Isola 40

Riccardo Zelatore -
Orario: 16.30-18.30; domenica e lunedì chiuso
Ingresso libero
Lido Beach & Life Resort Albissola Marinia (SV) 17012,
Corso Bigliati


Dopo un po' di anni di mostre, la mia idea di cosa doveva prevedere questo progetto, me la ero fatta. E mi piace riassumerla così: non c'entra tanto o solo con il curare un evento espositivo, ha molto a che fare con il raccontare una storia. Non è teatro, ma ho pensato si potessero usare alcune risorse di quella disciplina come la luce, gli spazi e il movimento (ho voluto lasciar fuori musica e suoni, anche se, a dirla tutta, questi ultimi un po' c'entrano, ma lo potrà capire solo chi parteciperà). L'intento è stato quello di andare al di là della semplice selezione dei lavori di un autore e la loro disposizione all'interno di un contenitore, pur suggestivo e coinvolgente.
Era un'idea che coltivavo da un sacco di tempo, per cui andava fatta. La preparazione è stata lunga e faticosa, per tutta una serie di accidenti che, come è forse normale che sia, prima mai mi sarei atteso.

Sul palcoscenico di questo progetto ci salgono diverse figure (la mia rimane dietro le quinte o laterale, quasi a fungere da voce narrante): una di artista, altre di non artisti (o quasi).
Ho chiesto nell'ordine:
a Franco Balestrini, storico animatore culturale di Albissola Marina dal 1979, la disponibilità incondizionata del suo spazio espositivo;
a Giovanni Siri, titolare di un suggestivo impianto balneare, l'agibilità della terrazza che domina il perimetro dei Lido Beach & Life Resort e il golfo albisolese;
a Bart Herreman, straordinario fotografo belga e milanese d'adozione, di documentare per immagini la realizzazione del progetto;
a Carlo Pirovano, grande editore e illustre storico dell'arte, di legittimare criticamente il lavoro dell'artista;
a Eduard Habicher, il vero protagonista della messa in scena, di interpretare con le sue sculture gli spazi messi a disposizione;
a Giorgio Merello, deus ex machina di una esuberante casa editrice ligure, di accompagnarmi nella realizzazione del catalogo che sarà disponibile in mostra ;
a Sergio Pandolfini, sopraffino stampatore romano, sodale di tanti grandi maestri, di supportarmi nella realizzazione di un'edizione speciale che completa la proposta espositiva.

L'autentico privilegio è stato quello di avere in tutti i ruoli affidati, amici veri.
Ho pensato potesse venirne fuori qualcosa di emozionante. Letta così potrà anche sembrare nulla di speciale e la gente si chiederà che differenza c'è, allora, con una mostra delle tante. Questa è una domanda di cui conosco la risposta senza essere in grado di pronunciarla. Mi sa tanto che in casi come questo le parole contano poco: meglio fare e le persone, spero, capiranno.

Alcune tracce, a partire dalla faccenda dello spazio, del movimento e della luce. Considerato che il lavoro di Habicher, sovente, prevede e include il movimento (sia dell'opera che del fruitore), ho pensato fosse interessante rendere chiara l'idea coinvolgendo non una ma due sedi espositive: una al chiuso e una all'aperto. Da qui, senza eccessiva originalità, anche il titolo della mostra. Per quanto riguarda lo spazio, il dialogo tra la scultura contemporanea e un arco secentesco che sorregge e domina le sale di via Isola in Albissola Marina è subito parso al sottoscritto e ad Habicher una stimolante occasione per confermare quanto il suo lavoro sia sempre in stretta relazione con il referente architettonico. Una serie di sculture di piccole dimensioni completano poi la rassegna in galleria. Le stesse considerazioni valgono per l'opera che l'artista ha scelto di collocare sulla terrazza dei Lido Beach & Life Resort, dove a integrazione esplicativa del progetto sono visibili nelle sale del centro wellness una serie di riproduzioni fotografiche di Bart Herreman che documentano il dietro le quinte.
La luce è componente integrante del lavoro di Habicher, non tanto in termini scenografici quanto semantici. I suoi profili in acciaio, spesso combinati e innestati con putrelle dipinte di rosso, fendono lo spazio disegnando transiti che si avvicendano tra l'interno e l'esterno, tra il pieno di una parete e il vuoto dell'aria, tra la sagoma di una architettura reale e la traccia di una estensione immaginaria o suggerita. Le sue forme plastiche attraversano e scindono lo spazio, alle volte concentrandolo attorno a un segno, una linea, un oggetto, altre volte germinando disseminazioni e fratture. L'articolazione segnica che ne deriva è accompagnata e completata da una ulteriore presenza costituita dall'ombra; quest'ultima enfatizza le traiettorie, esalta i materiali usati ampliandone la dimensione seducente e illusionistica. L'alternarsi delle due componenti scultoree dell'esterno e dell'interno, indagate attraverso la relazione spaziale, mutuate tra l'avvolgimento del materiale naturale (si pensi ai legni combusti o ai vetri) e l'impalpabilità dei volumi ospitanti e ospitati, palesa la tensione dell'autore all'indagine dei limiti stessi della scultura. Un genere che per Habicher trascura la monumentalità classica e la pesantezza a favore di componenti e comportamenti che si possono senza soggezione definire pittorici. Anche in questo caso i materiali hanno una loro significanza. A maggior ragione, se si riconsidera il ruolo dell'elemento ombra (come doppio) e se si ha la curiosità di osservare i lavori grafici su cartone, dove la partita tra bi e tridimensionalità mi pare continuamente costretta al pareggio.
A questo punto, come ho anticipato, l'unica cosa che manca sono i suoni, ma garantisco che nel visitare i siti espositivi, questa componente, tra il naturale e l'artificiale, non mancherà.
Riccardo Zelatore, maggio 2015


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mercoledì 10 giugno 2015

Effetto Arte EA: LOUVRE ART SHOPPING



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EA EFFETTO ARTE e RUSSO ART CONSULTING sono lieti d'invitarvi ad ART SHOPPING presso il Carrousel del Louvre di Parigi. Saremo presenti, dal 12 al 14 giugno 2015, con oltre 100 opere negli stand B23 e B24.
EA EFFETTO ARTE e RUSSO ART CONSULTING are glad to invite you to join ART SHOPPING at the Paris Carousel du Louvre. We will be there from 12th to 14th June, 2015 with more than 100 artworks into the B23 and B24 stands.
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