giovedì 27 dicembre 2012

Seconda ristampa de Storia d’Amore, silloge poetica di Rosario Tomarchio

http://lasinorosso.myblog.it/media/01/00/849109565.jpg“Due anime, un solo corpo/ Due cuori che si amano/ Un sì lungo tutta la vita./ Due anime, un solo corpo/ Unite per l’eternità/ Per dare al mondo/ Una nuova vita” – “Matrimonio”È stata annunciata nei primi giorni di dicembre la seconda ristampa della silloge poetica “Storia d’Amore”, edita nel marzo del 2012 dalla casa editrice Aletti Editore.L’autore Rosario Tomarchio ha esordito nel 2010 con “La musica del silenzio”, seguono “Tra acqua santa e fuoco”, “La Sicilia nelle tradizioni in cucina”, “Il mito della semplicità”, “Storia d’Amore” ed il piccolo saggio sulle peregrinazioni nelle Terre Sante “In Cammino”.In “Storia d’Amore” albergano trentuno liriche che indagano sulla tematica del sentimento amoroso in ogni sua forma, dall’amore genitoriale all’amore verso la natura, dall’amore prodotto dall’amicizia all’amore intimo fra due persone.La raccolta, nella sua interezza, intrattiene con il lettore un discorso sulla bellezza dell’amare qualcuno e sul dovere dell’essere umano di essere libero di esprimerlo. Nel corso della storia della letteratura, la tematica amorosa ha da sempre suscitato un fascino particolare ed in continua evoluzione si muove ancora oggi. È l’amore che regge il mondo, alcune volte bisogna ricordarlo agli esseri umani. “Eccomi seduto qui con il lapis in mano e un foglio bianco/ Solo in silenzio, e il mondo mi parla./ Solo e mi perdo nei silenzi della gente./ Solo guardo dalla finestra: le foglie secche che tornano da mamma natura./ Eccomi seduto qui con il lapis in mano e un foglio bianco/ E penso a te:/ a te gentil uomo,/ a te piccola donna,/ a te piccolo grande mondo,/ a te che ti dono un sogno,/ a te che un giorno parlerai di me.” – “Penso a te”L’intimismo dell’autore è una forte componente della raccolta, in “Penso a te” sin dai primi versi si constata la solitudine dell’amante della scrittura che si accinge a raccogliere in parole i suoi pensieri. L’Io poetico procede con sicurezza sul suo appropriarsi di carta e penna per sigillare il suo silenzio con il vocio dell’universo. Partendo da una constatazione naturale sulle stagioni e sui cicli esistenti di vita e morte, l’Io si ricopre di benevolenza verso ciascun essere umano. Una benevolenza che scaturisce da un’innata passione verso lo splendore dell’unione fraterna e carnale. In “Penso a te”, ed un po’ in tutta la raccolta, prevale la figura retorica della ripetizione: le anafore si susseguono con fare deciso e musicale. Quell’ “A te” in anafora è una chiara immagine di coesione che abita tra l’Io ed il possibile lettore ed/od ascoltatore. L’autore è attivo sui social network per promuovere la sua poetica anche in modo molto divertente per i lettori, infatti, nel mese di settembre ha promosso una gara poetica gratuita dal titolo omonimo alla sua raccolta. La gara ha contato più di 160 poesie partecipanti ed i primi tre classificati hanno ricevuto a casa una copia con dedica di “Storia d’Amore”. Sul suo sito personale, Rosario dichiara come descrizione della raccolta:"Con Storia d'amore voglio raccontare l'amore puro tra una donna e un uomo, l'amore per la vita. Raccontare i sentimenti belli che nascono dal cuore senza trascurare i momenti tristi della nostra vita, con le parole semplici della poesia."Written by Alessia MocciAddetta Stampa(alessia.mocci@hotmail.it)Infohttp://rosariotomarchio.altervista.org/libri.htmlFontehttp://oubliettemagazine.com/2012/12/24/seconda-ristampa-de-storia-damore-silloge-poetica-di-rosario-tomarchio/Invita i tuoi amici e Tiscali ti premia! Il consiglio di un amico vale più di uno spot in TV. Per ogni nuovo abbonato 30 € di premio per te e per lui! Un amico al mese e parli e navighi sempre gratis: http://freelosophy.tiscali.it/

mercoledì 26 dicembre 2012

2013: Ritorno allo Spazio vs la decrescita infelice

FOCUS-Colonie spaziali stile vintage

Negli anni Settanta il fisico Gerard K. O'Neill realizzò con il supporto della NASA tre studi su possibili colonie spaziali. I disegni di questa gallery sono le rappresentazioni artistiche delle tre gigantesche navicelle da lui progettate, Torus, Bernal e Cylinder, ciascuna delle quali avrebbe dovuto ospitare circa dieci mila persone. Si tratta di alcune delle opere più affascinanti nell'archivio della NASA, sospese tra rétro e futurismo. Ci ricordano "2001 Odissea nello Spazio" di Stanley Kubrick o "Ziggy Stardust" di David Bowie.
Il Pacifico in 90 minuti - Le nuove frontiere del turismo - Vinto il primo viaggio spaziale - La stazione spaziale extralusso della Orbital Technologies

 
 

Adriano Autino: verso un Rinascimento Spaziale

Dopo "La Terra non è malata, è incinta...", nuovo libro sorprendente del futurologo "seguace" di Asimov, Von Braun, Sagan e Clarke.....  CONTROCULTURA/SUPEREVA
 

Khannea Suntzu e Simon Deering: Spazio Prima Frontiera

Arte contemporanea e colonie spaziali...  Controcultura/Supereva

AA.VV. Musei a Ferrara... (Este Edition, 2012) con Varese, Venturi, Cazzola, Sacerdoti ecc.

 TITOLO Musei a Ferrara. Problemi e prospettive

AUTORE (a cura di) Francesca Zanardi Bargellesi


Con contributi di:


Filippo Maria Gambari, Carla Di Francesco, Gianni Venturi, Piero Puglioli, Michele Sacerdoti, Francesca Zanardi Bargellesi, Massimo Maisto, Manuela Paltrinieri, Elena Malaguti, Fabio Donato, Caterina Cornelio, Angelo Andreotti, Anna Maria Visser Travagli, Anna Stanzani, Paola Zanardi, Benedetto Sala, Enrica Domenicali, Fausto Pesarini, Aniello Zamboni, Chiara Toschi Cavaliere, Maria Luisa Pacelli, Ranieri Varese, Laura Carlini, Gioacchino Mollica, Valeria Borasio, Franco Cazzola, Giacomo Savioli, Giulia Vullo, Carla Lanfranchi, Luisa Carrà, Stefano Mazzotti, Andrea Emiliani.


GENERE Saggistica


ISBN 978-88-6704-048-3


PREZZO € 16,00


PAGINE 244


FORMATO 15 x 21 cm.


ANNO DI PUBBLICAZIONE 2012


CONTENUTI


Questo volume raccoglie gli interventi al convegno Musei a Ferrara. Problemi e prospettive, tenutosi al Museo Nazionale Archeologico di Ferrara il 18 e il 19 novembre del 2011.


COLLANA Studium (collana di saggistica)

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=534

 

Disinformazione: Fer rara da capitale a c ittà extraeuropea

*Durante le primarie vs... Renzi, Bersani comunicò le sue priorità, ovvero dare la cittadinanza (e quindi il diritto di voto .... al PD ai figli extrauropei nati in Italia, subito!  Non dopo x anni come da qualsivoglia analisi antropologico culturale scientifica e non ideologica... Ferrara -ex capitale europea del rinascimento- da tempo capitale del kattokomunismo- risponde subito presente con i media locali- tutti nel libro cuore del PD- naturalmente in prima linea... Anche i meno ingessati, ma la favola di oasi dell'informazione libera a Ferrara ne facciano un convegno all'Hermitage nel 2013!   nota di Asino Rosso

I migranti ci pagano la crisi

Stranieri: +371,6% rispetto al 2002. Caritas: “Producono ricchezza grazie al rapporto costi/benefici”

 

Sono 25mila 854 gli stranieri non appartenenti ai paesi Ue, di cui il 55,8% regolarmente soggiornante sul territorio ferrarese al 31 dicembre 2011. Sul totale provinciale, il 55% sono donne, il 23,7% sono minori.

Sono alcuni dei numeri presentati durante la conferenza, organizzata dalla Provincia, intitolata “Lo stato dell’immigrazione in Italia e in provincia di Ferrara”, tenutasi in occasione della Giornata internazionale dei migranti nella sala consiliare del castello Estense e che ha visto la partecipazione di rappresentanti dell’associazionismo locale oltre che gli interventi dell’assessore comunale alle politiche sociali Chiara Sapigni e dell’assessore provinciale ai servizi sociali Caterina Ferri.

I dati sull’immigrazione, che riguardano l’intero territorio nazionale, arrivano dal nuovo “Dossier statistico immigrazione 2012 Caritas/Migrantes”, un punto di riferimento per il settore, e sono stati esposti da Franco Pittau (coordinatore del dossier), Luigi Gaffuri (professore di geografia umana presso l’Università de L’Aquila e membro del comitato scientifico del dossier) e Franco Mosca (coordinatore dell’Osservatorio immigrazione della Provincia di Ferrara)....C

http://www.estense.com/?p=265767

Antonio Socci: Nasce Gesù

 
 
 *SEGNALATO DA A. SCACCO (Future Shock- rivista di fantascienza)

Lo Straniero - Il blog di Antonio Socci 


NASCE GESU’, NOSTRA CONSOLAZIONE, FORZA E FELICITA’

Posted: 24 Dec 2012 04:54 AM PST

La storia è un’immensa macelleria, diceva il vecchio Hegel. Ed è vero. Per secoli e secoli sulla scena del mondo stavano pochi protagonisti e molte comparse.
I protagonisti erano capibanda, re, imperatori e tiranni vari: di solito grandi (o piccoli) macellai. Le comparse erano i popoli da loro assoggettati: carne da macello.
Poi, un giorno di duemila anni fa, tutto è stato silenziosamente rovesciato. Dal quando Dio si fece uomo, da quando è nato Gesù, è nato anche l’uomo come essere sacro e inviolabile in tutti i suoi diritti.
Per la prima volta nella storia è entrato l’individuo singolo. O meglio la persona (perché l’individuo è se stesso attraverso tutti i suoi rapporti affettivi e sociali).
Tutte le religioni sacralizzavano il potere. Dopo la nascita di Gesù a essere sacralizzato è il singolo essere umano, a partire dal più irrilevante e marginale.
 
OGGI
Il Natale di quest’anno arriva in un mare di preoccupazioni e ansie della gente comune. Tutti, demoralizzati, hanno la sensazione di non contare niente, di essere in balia di potenze enormi e incontrollate (lo spread, la Bce, l’Unione europea, le lobby di potere, le banche e via dicendo). Tutti si sentono esclusi o inascoltati e irrilevanti nella storia. E tanti sono veramente ai margini o sottoposti a dure prove.
Ebbene, Benedetto XVI da giorni cerca di parlare proprio a questo popolo di smarriti, che si sentono impotenti.
Per annunciare loro che il Natale di Gesù c’entra fortemente col loro dolore, perché Gesù ha reso ognuno di loro – padre o madre, figlio o persona che sgobba o che soffre – il vero protagonista della storia.
Da settimane il Pontefice ripete e approfondisce questo annuncio. L’8 dicembre, per l’Immacolata, in Piazza di Spagna ha sottolineato che
quel momento decisivo per il destino dell’umanità, il momento in cui Dio si fece uomo, è avvolto da un grande silenzio. L’incontro tra il messaggero divino e la Vergine Immacolata passa del tutto inosservato: nessuno sa, nessuno ne parla.
E’ un avvenimento che, se accadesse ai nostri tempi, non lascerebbe traccia nei giornali e nelle riviste, perché è un mistero che accade nel silenzio. Ciò che è veramente grande passa spesso inosservato”.
Questo già ribalta il nostro punto di vista che normalmente classifica le cose secondo la gerarchia di importanza del potere e della mentalità dominante.
 
IL VERO CAMBIAMENTO
Bisogna capovolgere tutto.
Infatti il Papa ha aggiunto:
la salvezza del mondo non è opera dell’uomo – della scienza, della tecnica, dell’ideologia – ma viene dalla Grazia. Che significa questa parola? Grazia vuol dire l’Amore nella sua purezza e bellezza, è Dio stesso così come si è rivelato nella storia salvifica narrata nella Bibbia e compiutamente in Gesù Cristo”.
E’ vero. Infatti gli antichi imperi (e anche quelli moderni, basti pensare a comunismo e nazismo), che sembravano invincibili, sono crollati e han lasciato solo rovine.
L’inerme Gesù invece ha conquistato e illuminato il mondo.
Un’altra immagine del Papa da quel discorso:
“Maria è chiamata la ‘piena di grazia’ (Lc 1,28) e con questa sua identità ci ricorda il primato di Dio nella nostra vita e nella storia del mondo, ci ricorda che la potenza d’amore di Dio è più forte del male”.
I martiri dei totalitarismi del Novecento mostrano davvero che l’apparente debolezza dell’amore, vince su qualsiasi formidabile potere.
E’ “il potere dei senza potere” – per riprendere la formula del grande dissidente cecoslovacco Havel. Oltre all’amore è anche il potere della Verità. Che vince il male del mondo e anche il nostro.
A questo proposito Benedetto XVI ha detto:
“Maria ci dice che, per quanto l’uomo possa cadere in basso, non è mai troppo in basso per Dio, il quale è disceso fino agli inferi”. Infatti “il soffio mite della Grazia può disperdere le nubi più nere, può rendere la vita bella e ricca di significato anche nelle situazioni più disumane”.
Qui, spiega il Papa, diventa possibile la gioia: “la Grazia porta la vera gioia… che nulla e nessuno possono togliere”.
Il giorno dopo, all’Angelus, il Santo Padre è tornato a mostrare questo capovolgimento della storia realizzato dal vero grande avvenimento, la nascita di Cristo, che i contemporanei non noteranno neppure”.
Ha affermato: “Per Dio i grandi della storia fanno da cornice ai piccoli!”.
 
IL FILOSOFO LAICO
E’ impressionante questo ribaltamento, che si fa evidentissimo nella storia di Maria e poi nella storia cristiana.
Infine il Papa nel suo recente articolo per il “Financial Times”, incentrato tutto sul rapporto fra Cesare e Gesù, fra il potere del mondo e il re dell’universo, è tornato a spiegare ancora più profondamente:
la nascita del bambino Gesù segna la fine dell’antico ordine, il mondo pagano, nel quale le rivendicazioni di Cesare apparivano impossibili da sfidare. Adesso vi è un nuovo re, il quale non confida nella forza delle armi, ma nella potenza dell’amore. Egli” scrive il Pontefice “porta speranza a tutti coloro che, come lui stesso, vivono ai margini della società. Porta speranza a quanti sono vulnerabili nelle mutevoli fortune di un mondo precario. Dalla mangiatoia, Cristo ci chiama a vivere da cittadini del suo regno celeste, un regno che ogni persona di buona volontà può aiutare a costruire qui sulla terra”.
Infatti così è stato. Dopo la nascita di Gesù la macelleria del mondo è stata illuminata di umanità, di amore e di divina eternità.
“Puro filosofo quale sono e, per sincerità verso me stesso, voglio restare”, scrisse Benedetto Croce “io stimo che il più profondo rivolgimento spirituale compiuto dall’umanità sia stato il cristianesimo”.
Pur da laico, Croce nel memorabile saggio del 1942 “Perché non possiamo non dirci cristiani”, scrisse:
“Il Cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuta: così grande, così comprensiva e profonda, così feconda di conseguenze, così inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che non meraviglia che sia apparso o possa ancora apparire un miracolo, una rivelazione dall’alto, un diretto intervento di Dio nelle cose umane, che da lui hanno ricevuto legge e indirizzo affatto nuovo”.
Il filosofo aggiunse: “Tutte le altre rivoluzioni, tutte le maggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suo confronto, parendo rispetto a lei particolari e limitate”.
Quelle antiche “e le rivoluzioni e le scoperte che seguirono nei tempi moderni (…) non si possono pensare senza la rivoluzione cristiana, in relazione di dipendenza da lei, a cui spetta il primato perché l’impulso originario fu e perdura il suo”.
Ogni giorno questo ciclone di amore torna a investire il mondo. Ecco perché ieri Benedetto XVI ha compiuto il grande affresco dei suoi discorsi prenatalizi esortandoci così:
Imitiamo Maria nel tempo di Natale, facendo visita a quanti vivono un disagio, in particolare gli ammalati, i carcerati, gli anziani e i bambini. E imitiamo anche Elisabetta che accoglie l’ospite come Dio stesso: senza desiderarlo non conosceremo mai il Signore, senza attenderlo non lo incontreremo, senza cercarlo non lo troveremo”.  
Don Giussani è arrivato a formulare questo paradossale rovesciamento illustrato dal Papa con un’immagine folgorante: “il protagonista della storia è il mendicante. L’uomo mendicante Cristo e Cristo mendicante del cuore dell’uomo”.
Né la grande finanza, né gli stati, né le ideologie – che passano come carri armati sulle singole persone – sono i protagonisti della storia. Ma colui che mendica Cristo, il suo amore, la sua verità. E il Figlio di Dio che è l’Amore e la Verità incarnate.
Il Natale è dunque l’esaltazione della persona, del piccolo e spesso oppresso e disprezzato essere umano.
 
Antonio Socci
Da “Libero”, 24 dicembre 2012
 
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