Un Saluto Azzurro a A. Pennacchi, sempre eretico e fuori dal coro


E' scomparso una delle figure intellettuali , poche ormai, sempre fuori dal coro ed eretico, estremo ma sempre coerente nel fare della paradossologia, uno stile di vita e letteraria esistenziale. Il cosiddetto fasciocomunista prototipo, capace di danzare sempre al di fuori della religione italica (e non solo), politica, al di là concretamente della Destra e della Sinistra.
Di più, sempre scendendo in campo nell'agorà cosiddetta politica, spiazzando tutti, indicibile per gli spiriti gregari dominanti, fascisti, comunisti, liberali e democratici a una dimensione.
Usando invece, rarissimo, le contingenze politiche come mera creta per il suo Idealismo razionale (e talento se non genio letterario), assolutamente individuale, mai dipendente dall'alienazione collettiva.

Di seguito,  un nostro scritto sul Canale Mussolini di Antonio Pennacchi, forse il suo vertice, da Controcultura super eva:

Canale Mussolini recensione

L'ultimo libro di Antonio Pennacchi, politicamente scorretto

"Canale Mussolini", narra la vita quotidiana, più o meno romanzata, di una famiglia di coloni a suo tempo catapultati da certa Politica del Duce dalle parti di Littoria (Latina), per far fruttare alla Patria la Grande Opera delle Paludi Pontine.

Su tale sfondo storico, Antonio Pennacchi, attraverso un neopostrealismo atipico narra la vita quotidiana di tale famiglia, metafora alla luce del Sole della grandezza e la miseria tragica del fascismo, oggi indissolubili, letteralmente, alla luce di certa storiografia più aggiornata,, fermo restando il quadro generale emerso dall'antifascismo stesso.

Pennacchi, anche nella vita, figlio di socialisti, in gioventù simpatizzante del MSI di Almirante, poi dell'estrema sinistra nel 68, infine anche prossimo alla CGL (e puntualmente espulso), non può non convincere, se non altro biograficamente, operaio sul serio per decenni, non virtuale come certi sindacalisti o paladini del popolo.

Questo "Canale Mussolini", peraltro, ricorda alcuni archetipi forti del Novecento stesso: persino, specularmente, Novecento di Bertolucci, lo stesso Curzio Malaparte, altro sempre politicamente scorretto della politica e della cultura nazionali.

Non ultimo e neppure tacito, ma in primo piano nel romanzo: benvenuta la fine dell'Ideologia, l'eutanasia necessaria e senza nostalgie di rivoluzioni incompiute e anche degenerate.

Ma l'Anima dei popoli, domanda comunque, anche nell'era fredda, forse, di Internet, orizzonti non solo presentisti ma nuovamente memoria di bisogni e sogni, fondamentale per sopra-vivere, non solo sopravvivere anche in mezzo in mezzo a smog e Politica nana ..al Potere!

R. Guerra


http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/06/canale-mussolini-recensione