Esiste una controcultura a Ferrara, storicamente monopolio dell 'Intellighenzia di sinistra? A parte, ovviamente, il vulcanico Vittorio Sgarbi qualcosa si segnala e anche imprevedibilmente per la dinamica. Che c'azzecca il "reazionario" cattolico ("splendido reazionario") Andrea Rossi con il futurista ferrarese Roby (o Roberto) Guerra? Ebbene , per l'ultimo libro di quest'ultimo e per Armando Editore, storica casa editrice romana da 70 anni, uscito pochi mesi fa, "Adesso parlo io. Un Mussolini rivoluzionario, scandaloso e sorprendente, già segnalato per la cronaca in Usa da La Voce di New York (intervista), da figure come Giovanni Sessa, intellettuale della Nuova Destra , su Barbadillo, da Davide Longoni e la Zona Morta magazine come narrrativa steam punk fantapolitica, a Ferrara dallo scrittore Riccardo Roversi, si aggiunge lo storico ferrarese direttamente dal suo blog:
una lettura storico psicologica dal titolo "Tutto un altro Mussolini" in cui emerge un Mussolini 2.0 in certo senso del nostro tempo:
"Benito Mussolini ci racconta il presente del XXI secolo. Argomento scandaloso e tabù, che però guardando bene, appare meno implausibile di quanto possa sembra... un duce che ormai è disponibile a tutti tramite Youtube.... il Mussolini di Roberto Guerra, questo Mussolini 2.0, ci mette davanti allo specchio: è oggi, come cento anni fa, l'autobiografia della nostra nazione....".
Guerra appare forse sconcertante ma coerente (per Armando ha già pubblicato un "Gramsci 2017" e in questo "Mussolini" è presentato editorialmente come futurista di sinistra), in ogni caso questo binomio "impossibile" evidenzia che dopo la caduta delle ideologie, gli orizonti storico-politici sono ormai assai complessi e, piaccia o meno, che la cultura come punto di non ritorno è democraticamente al di là della destra e della sinistra, in Italia come ora anche a Ferrara.
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