Finance Community: Qualche riflessione sulla nomina di Christine Lagarde alla Bce



Da: Newsletter Financecommunity.it 
 


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Newsletter N° 200 de l 03 luglio 2019

Qualche riflessione sulla nomina di Christine Lagarde alla Bce


di laura morelli

I giornali di tutta Europa oggi sono stati perfettamente allineati su almeno una delle notizie da piazzare in prima pagina: la nomina di Christine Lagarde, finora numero uno del Fondo monetario internazionale, alla guida della Banca centrale europea e quella di Ursula von der Leyen, già ministro della Difesa in Germania, quale presidente della Commissione ue.

Per la prima volta queste due importanti cariche a livello globale sono ricoperte da due donne. Ma c'è davvero bisogno di sottolineare ed enfatizzare il fatto che siano due donne, come hanno fatto quasi tutti i giornali italiani oggi? Davvero dobbiamo prepararci a soprannomi come ad esempio "lady qualcosa" (qualcuno già l'ha fatto), al dibattito su cosa sia più corretto fra presidente/presidenta/presidentessa e a quell'insopportabile "la" davanti al cognome (perché "la" Lagarde e non "il" Draghi, per dire)? Certo, la notizia, ossia il fatto che siano per la prima volta due donne, c'è, quindi evidenziarlo è corretto. Tuttavia, ed è una prima riflessione, la ripetizione in questo caso non aiuta. Al contrario rischia di essere controproducente, perché contribuisce a creare una distinzione che per quanto voglia essere positiva, è pur sempre tale.

In una serie in tv ("Fleabag", consigliatissima), una professionista dell'asset management riceve un premio come "best woman in finance" ma confrontandosi davanti a un Martini in un bar ammette che per lei è "bullshit": un premio ghettizzante e discriminatorio. Ora, i premi sono importanti perché attirano l'attenzione sul tema e fanno emergere i talenti, ma è vero che la troppa attenzione rischia di essere un'arma a doppio taglio.

La seconda riflessione è che forse i tempi stanno veramente cambiando. La nomina di Lagarde in particolare, in un settore estremamente maschile e maschilista come quello della finanza, è un segnale forte e importante. La stessa professionista è da sempre attenta e impegnata verso la promozione delle donne nel business ? celebre è la sua frase pronunciata in un discorso nel 2018: "If it had been Lehman Sisters rather than Lehman Brothers, the world might well look a lot different today". Se si fosse chiamata Lehman Sisters, la situazione sarebbe stata molto diversa oggi. 

La sua presenza lì, sul gradino più alto della finanza comunitaria, deve essere uno stimolo per tutte le donne a continuare per la loro strada e per gli uomini ad accettare la diversità. Perché è di questo che abbiamo bisogno: modelli, riferimenti, storie. E solo queste storie potranno portarci sul serio verso un mondo più equo.


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