Ferrara: C'era una volta la sinistra...,di Roby Guerra (Estense com)

 
Ballottaggio a Ferrara....  ha vinto Fabbri, Modonesi ha perso, nettamente, 3-0 in termini verosimili calcistici.
Ma non ha perso solo Modonesi, ha perso per sempre il PD, ha perso certa Ferrara, ha perso certa intellighenzia che viveva tra le nuvole o opportunista. amici degli amici alla N, ha perso certa stampa arroccata a una dmensione.
Soprattutto ha perso la sinistra cosiddetta, il cattocomunismo, flagrante degenerazione storica persino del fu progressismo storico italiano, dimentica del suo abc storico,  quello intellettuale e quello popolare, qua fenomeno non solo locale, ma nazionale, quando dopo Berlinguer e la caduta del Muro di Berlino, per motivi anche opposti ma storicamente punti di non ritorno,  dopo il fu PCI,  la storia era già finita per sempre.
Non è mai nato in Italia, da quei tempi lontani, un nuovo soggetto neoprogressista, già figlio dell'età informatica capace di elaborare scenari futuri 2.0: giustamente già dal 1994, sparito anche il PSI per scandali e corruzione, con Berlusconi, la cosiddetta Destra neoconservatrice (ma più prossima al nostro tempo)  spesso è stata vincente, con intermittenze dovute agli equivoci, in una forma o nel'altra dei vari cattocomunismi: partiti simulacri  la cui unica argomentazione è stata l'antiberlusconismo a prescindere, frenando fino all'8 marzo 2018 la Nuova Italia del 2000  possibile. La campagna dell'odio, ultimo folle valore dei fu sinistri  proiettato in perfetto stile freudiano, recentemente sull'Onda Leghista di Salvini  o anche sui Grillini, nacque già negli anni '90, altro che Social Network come anno zero. Ci sono stati dentro tutti,  politici pseudoprogressisti, principali media,  intellighenzia a una  dimensione.  Idem a Ferrara,  sempre più pensiero unico, negazionismo del bisogno di sicurezza dei ferraresi, sempre più minacciati psicologicamente  e anche spesso "fisicamente",  nel capolavoro PD dell'acoglienza, Zona Gad, ma a macchia di Leopardo in tutta la città. 
Valori degenerati del progressismo storico..contro i ferraresi nello specifico: dal Futuro, la Scienza, la Tecnologia, il relativo benessere o almeno sopravvivenza decente per la maggior parte della gente come orizzonti, al primitivismo afroarabo, valori incompatibili almeno a breve termine o  - business a parte conclamati... sennò 
il PD come funzionava, senza i soldi dei lavoratori e  (da tanti anni ormai) di Mosca? In ogni caso - come poi a livello nazionale, folle le politiche di accoglienza in una Nazione in crisi o senza ampie risorse, figurarsi  il villaggio Ferrara da sempre o quasi  ultima città in Regione produttiva...
In ogni caso, problemi epocali (ma d'altro paradigma), compito di un sindaco è occuparsi dei problemi della propria comunità, non fare il Salvatore del Mondo, negli ultimi anni a Ferrara, tutti Santi,  politici PD, giornalisti, intellettuali, un tempo e ancora a volte, i fu manicomi erano pieni di Gesù Cristi o Salvatori del mondo.
Si sono anche sdoppiati con un ecologismo apocalittico e non scientifico..
Si sono anche triplicati, con un genderismo puramente  strumentale e politico,  ben oltre la rivoluzione, in tale
specificità , Tolleranza anche giuridica   sessuale,  rasentando la paranoia linguistica e la perversione del buon senso.
Si sono quadruplicati innestando la percezione verosimile di essere dalla parte di tutte anche le più improbabili diversità e minoranze, delinquenti compresi ( il Taser, ecc. un totem tabù) contro i ferraresi, contro gli eterosessuali, contro  il pensiero controculturale, contro persino i cattolici (tal Vescovo attuale crede forse di essere  il Martin Lutero di tutti i cosiddetti deboli della Via Africa, digiuno di nozioni astronomiche evidentemente, la Via Lattea, dove magari esiste E.T., ma straniero del 10° tipo,  non del woodoo come la Mafia Nigeriana.?)
La sinistra ferrarese dopo il Day After?  Autocritiche del genere, lasciando perdere tanti altri bachi concreti di questi anni, sarebbero doverose e fondamentali. Ma è impossibile: tranne eccezioni, solo tabule rase,
in tutti i clan della comunità ferrarese  pseudo dem e affini,  guariranno le loro percezioni. Ma appunto, tabule rase,  anche molto pragmatiche, soggetti ex novo del nostro tempo, radicalmente, non OGM venuti male ancora del Novecento ideologico a una dimensione.
Tenuto conto  anche di certo carattere ferrarese ci vorrà un  benefico ventennio: nel frattempo probabilmente anche se hanno vinto i cosiddetti neoconservatori 2.0, ma è la dialettica democratica, essenza della democrazia (altra dinamica che i fu sinistri  neppure concepiscono, al massimo  vacue dichiarazioni),  Ferrara probabilmente tornerà finalmente Normale: un piacevole Villaggio d'Arte con un grande Passato, anche "moderno". 
tutt'oggi ecologia sociale godibile; i bisogni della gente come priorità, la Sicurezza in primis,  una decente ottimizzazione di tutte le risorse geopolitiche, e  così via.  I Sogni d'Arte e gli Intellettuali possono provvisoriamente aspettare o  preferibilmente, a suo tempo, ci penserà Vittorio Sgarbi.
Ma ricordando sempre che Ferrara non è New York o Versailles come gli ultimi Neoestensi PD  credevano...