Tamburino Scalzo
Nei luoghi ignorati dal fluire cosciente dell'esistere, dove il silenzio è mentale e i rumori sono essenzialmente frequenze; se sopprimi l'urgenza tediosa del vivere; se ostruisci la gorgogliante fontana del desiderio; se imbavagli la prolissità dell'Io; se cali il sipario a schermo delle sinfonie oscene della luce; se sigilli nel sarco-fago filo-sofico il "Se";
se! se? se?!
allora e solo allora lo sentirai, da prima lieve come il tonfo di un fiocco di neve, poi come un timido metronomo rumoroso, simile al cuore della formica, via via battendo a ritmo, inesorabile, sempre più pressante, immanente e nitido come le gocce di rugiada di ammoniaca che incessanti stillano da un fiore di pietra nera, la sul terzo pianeta di Orione,
tà-tà-tà ta-ta-ta ta-ta-ta-ta
dalle nebbie cognitive della tua metafisica, gradualmente, emergerà sorridente, come può sorridere un evento; un alito astrale, non diverso dal refolo mattutino tra gli ulivi saggi, gli scompiglierà i neri capelli come un vento sub-acqueo i tentacoli degli anemoni; un giovane uomo pervaso di primi-genia possanza; gualcito in un'ampia camicia bianca; calato in braghe sdrucite del color della Terra; gravato soavemente da un docile tamburo tenorile; i suoi piedi giovanili e scalzi calcheranno un prato immisurabile quanto il foro infinito che dal suo petto riverserà sangue fecondo;
ta-ta-ta-ta tà-tà-tà ta-ta-ta-ta
il tuo cuore virtù-ale si adeguerà e la migliore del corpo di ballo, la smemorata digni-tà, fiera, eseguirà un chisciottesco flamenco sul tuo tor-ace; ogni viltà, ogni vergogna, ogni menzognera cupidigia, purgherà dai tuoi occhi; vedrai, allora, mondi infiniti dove l'unica morte è la vita;
ta-ta-ta-ta ta-ta-ta tà-tà-tà
il tamburino scalzo non ha mai smesso di percuotere la consumata pelle; se ci pensi bene in ogni tuo sogno, la dietro le scene, hai sempre avvertito il battito del tuo cuore.
"Se"
CARLO DEGLI ANDREASI (11-2018)