Una app non ti fa digitale

 

Da: Newsletter Financecommunity.it  




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Newsletter N° 172 del 21 novembre 2018
Una app non ti fa digitale

Di laura morelli
Per quanto sia ormai un argomento imprescindibile, se si apre un qualsiasi giornale finanziario la quantità di articoli sul fintech e sulla tecnologia sono sempre troppi pochi.

Ciò può essere in parte spiegato con la scarsità di interesse che questi temi suscitano ai più. Se togliamo dalla lista gli appassionati, i più accorti o i curiosi, restano quei professionisti troppo assorbiti dal proprio lavoro che non hanno tempo, voglia o possibilità di andare alla scoperta del fintech.

La questione è anche culturale. Il tema è emerso durante la tavola rotonda sul tema finanza e tecnologia organizzata in occasione dei Financecommunity Awards di lunedi e lo ha detto bene Fabio Candeli, amministratore delegato di Banca Profilo, nell'intervista pubblicata sull'ultimo numero di MAG (scaricabile qui).
Le soluzioni fintech devono essere sviluppate all'esterno della banca, perché dentro la mentalità è ancora chiusa, ritrosa al cambiamento e legata ai vecchi schemi da banca tradizionale (una rigidità che tra l'altro si riscontra anche in altri ambiti, come il ricambio generazionale o la diversity). E in generale il settore, incastrato tra l'incudine della regolamentazione e il martello della profittabilità, ha poche risorse da poter dedicare a uno sviluppo pieno del digitale.

Chris Skinner, noto commentatore ed esperto del tema, nel suo blog si dice convinto che le banche non siano ancora veramente digitali. Per capirlo pone delle semplici domande: i manager discutono di digital banking, di investimenti fintech o di digital transformation nelle loro riunioni? Il digitale è il cuore del loro business plan o è soltanto uno dei tanti progetti? Le banche stanno attuando dei cambiamenti concreti? I diretti interessati dicono naturalmente di sì, citando il lancio di servizi di home banking o di una app.

Ma per Skinner queste sono soluzioni per ridurre i costi, niente di più.

Essere realmente digitali significa ricostruire la banca su fondamenta tecnologiche, cioè prendere i sistemi in atto e confrontarli con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per renderli più incentrati sul cliente-utente, basati sul cloud, veloci e aperti. Creare insomma una banca con un'architettura moderna e pulita, che viene sfruttata al massimo per essere più competitiva con Amazon e Alibaba piuttosto che con le altre banche.  

In questo contesto credo che un aiuto possa arrivare dal fintech stesso. Molti ormai ex startupper con i loro casi di successo hanno dato una svegliata al sistema bancario. Ma non basta. L'appello è a rivolto ai giovani, che hanno il compito e il dovere di perseverare, vincere le resistenze e contaminare positivamente il sistema bancario, sradicando la gramigna del "si è sempre fatto così".  A beneficio di tutto il sistema.
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