Questione di fondamentali
di laura morelli
Che il mercato dell'm&a si sia consolidato a livello globale è ormai assodato - e anzi inizia a mostrare le prime avvisaglie della fine del ciclo - così come è chiaro a tutti che rispetto al periodo pre-crisi lo scenario è completamente cambiato, sia perché nuovi player si sono affacciati nel settore, che si è fatto più competitivo, sia perché le società target hanno esigenze e mentalità diverse.
Rispetto a prima, quindi, quali sono oggi le qualità che chi fa m&a, sia lato consulenza che investimento, deve possedere?
Un articolo di efinancialcareers.com di poche settimane fa raccontava, attraverso le parole di Gail McManus, fondatrice dell'head hunter londinese Private Equity Recruitment, che per scegliere i giovani aspiranti investitori un curriculum adeguato è condizione necessaria ma non sufficiente. La prima qualità che cercano è la capacità di saper restare legati ai fondamentali del business.
Ai candidati McManus chiede sempre: "Lavori in un private equity e vuoi comprare una piccola e indipendente catena di coffee shops a New York. Cos'è la prima cosa che fai?". Se la risposta è: "Guardo il loro bilancio" allora difficilmente il candidato in questione otterrà il lavoro.
"L'm&a non è solo un lavoro di contabilità : le imprese sono entità reali e chi vuole averci a che fare deve sapere cosa esattamente le fa stare sul mercato", ha spiegato la recruiter. Nel caso della catena di caffetterie, prima di guardare i conti è necessario fare una cosa semplicissima: andare lì e prendersi un caffè. Vedere di persona il servizio, i clienti e il sapore del caffè serve a capire concretamente le potenzialità e i difetti di ciò che vogliamo vendere o comprare.
Questa storia è utile per capire che oggi più che mai oltre a saper leggere i numeri occorre imparare a vedere il business per quello che è realmente, nella sua espressione concreta. E se ciò vale negli Stati Uniti, figuriamoci in un tessuto imprenditoriale come quello italiano.
È un concetto che può apparire scontato, ma in realtà sono ancora molte le firm, soprattutto quelle grandi o di matrice bancaria, che ancora sottovalutano l'importanza del fattore dell'esperienza in azienda quando si parla di m&a. E non capiscono che questa sarà una delle qualità che, in futuro, potrà fare la differenza tra chi sarà in grado di restare sul mercato e chi no.
Buona estate a tutti, la newsletter torna mercoledì 5 settembre.
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