Il MEDIO ORIENTE E I SUOI CONFINI

La violenza ha segnato da oltre un secolo i confini interni ed esterni del Medio Oriente, regione strategica del mondo. Una violenza che si è andata consumando soprattutto contro i cittadini di quegli Stati, ma che ha finito per estendersi nel resto del pianeta, esportando un verbo omicida a matrice ideologico.religiosa, non di rado promossa ad arte dalle segrete regie di cancellerie non sempre ben identificate. Se la colpa dell'Occidente è stata soprattutto quella di aver creato statualità deboli e manovrabili nel contesto degli equilibri petroliferi, i risultati dei movimenti autoctoni non sembrano aver fornito migliori risultati, tra regimi totalitari e sette fanatiche come, per esempio, è stato l'Isis. Questa è, in ultima analisi, la minestra che alimenta il terrorismo e genera i demoni dell'instabilità. La costituzione degli Stati arabi, negli anni Cinquanta del XX secolo, il declino del nazionalismo arabo, figlio del primo arabismo modernista, l'ondata di liberalizzazioni economiche degli anni Settanta e Ottanta, sempre del XX secolo, la Guerra fredda e le sue conseguenze nell'area, l'invasione americana dell'Iraq nel 2003, le primavere arabe del 2011, rappresentano tutti elementi di fallimento che hanno condotto alla nascita dell'Isis con le sue pretese visionarie ed estremistiche di ritorno ad un grottesco disegno di Califfato dalla Nigeria al Caucaso, da proiettare in uno spazio globale provocatorio in Europa e in America. Da tale ultimo sviluppo risorge dalle proprie cenere il modello coloniale che inventò il Medio Oriente con il suo endemico disordine, confermandosi tuttora come il solo schema futuro di possibile stabilità, nonostante i suoi ineliminabili limiti., I confini interni ed esterni della regione costituiscono, dunque, un punto di ripartenza per evitare una nuova atomizzazione di popoli, etnie, gruppi e stati: attori o personaggi in ordine sparso in cerca di nuovi autori.
Casalino Pierluigi