Nessuna specie è vissuta più di quattromila anni. La nostra, ancor giovanissima, durerà fino allo spegnimento del sole, a meno che non si autodistrugga prima del tempo per il male che porta dentro di sé dall'inizio della sua storia, cioè della Storia. In proposito l'astrobiologo Wallace Arthur ha ricostruito la lunga vicenda storica degli organismi viventi, partendo dall'ultimo universale e comune antenato, dal quale si è mossa la lunga catena biologica che ha visto brillare ad un certo punto l'intelligenza umana, fatta di corpo, anima e Spirito di vita. A quel punto da una creatura ancestre non ben identificata lo Spirito di vita, che noi identifichiamo in Dio, attraverso una creazione mediata è nato il primo uomo che si distingueva dagli ominidi del grado inferiore e con essi persino si incrociò, smarrendo l'iniziale suo ordine: alterando il suo DNA l'uomo ha incontrato la colpa d'ignoranza che ha lavorato in peggio la sua originaria natura. Incrociandosi con altri ominidi a metà tra scimmia e uomo originale si è dato inizio ad pericoloso invertire della tendenza ascensionale dell'uomo. Solo molto tempo dopo quella scintilla iniziale andò riemergendo sicura e diede il via alla civiltà, nonostante l'alterato DNA del momento della creazione mediata. Ma il cammino della Storia è segnato spesso da pericolosi deliri di onnipotenza con conseguenti arresti e cadute che scatenano conflitti, soprusi, fanatismi e drammatiche derive politiche. Purtroppo ciò avviene in quei momenti dove più alto è il livello di conquista e di conoscenza a causa dell'innato peccato di superbia che non abbandona l'uomo nel suo divenire, deprimendo la sua ragione. Ed oggi assistiamo ad uno di questi momenti, come avvenne per Atlantide e Babele, oltre che per l'evento globale chiamato Diluvio Universale: un momento che può appunto, come si diceva sopra, spegnere l'esperimento umano in maniera definitiva.
Casalino Pierluigi
Casalino Pierluigi