Ed è ancora Rapallo-Gheist

 
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> Lo chiamarono Rapallo-Gheist, più noto da noi come Lo Spirito di
> Rapallo.Ed è ancora oggi così. Fu quell'intesa, che aldilà del
> connubio del patto naziovietico del 1939 e dello contro nella Seconda
> Guerra Mondiale, ha visto da allora volare di conserva la Germania e
> la Russia. Una verità ormai consolidata nella storia delle relazioni
> internazionali, nonostante le ricorrenti ed apparenti ragioni di
> dissenso. In altri termini l'eterna alleanza tra tedeschi e russi da
> quando da un lato la famiglia dello zar e dall'altro Lenin i contesero
> i favori di Berlino per uscire dalla tragedia della prima guerra
> mondiale in modi opposti, ma non necessariamente separati,
> nell'economia di un rapporto privilegiato tra due mondi che già in
> passato avevano avuto contatti frequenti. Quando Renzi e la prende con
> la Merkel, ma in Germania i media non hanno dato grande risalto a
> queste esternazioni, si s copre dunque l'acqua calda, con buona pace
> del Presidente del Consiglio, che comunque il merito di aver gettato
> un sasso in piccionaia. Mai come in questi giorni il futuro
> dell'Unione Europea e la sua sicurezza, non solo energetica, sono
> strettamente legate alla stabilizzazione del Mediterraneo, al futuro
> del Medio Oriente e del Nord Africa, Libia soprattutto, e" last, but
> not least", la lotta all'Islam politico radicale, in un momento di
> rinnovate ambizioni della Russia. Renzi ha ancora una volta posto il
> dito nella piaga ed ha messo in evidenza la scarsità di coordinamento
> delle politiche europee, anche a danno di paesi come il nostro: una
> scarsità di coordinamento che risente, in realtà, della grande
> capacità di Berlino di condizionare le istituzioni europee. Ma Renzi
> ha denunciato, forse con maggior decisione di altri in passato, tutta
> l'ipocrisia della Germania, che, in barba alle sanzioni contro Mosca,
> continua a fare affari vantaggiosi con la Russia (in ossequio proprio
> a quell'intramontabile Rapallo-Gheist). E tutto ciò quando all'esterno
> l'Italia viene percepita come la grande amica di Putin. D'altra parte,
> va detto chiaro che lo stesso Renzi non ha potuto non constatare
> quanto comprimario fosse persino Hollande, durante il negoziato della
> Merkel con Putin e l'ucraino Poroshenko. Non basta meravigliarsi ed
> insorgere adesso, infatti, quando il governo italiano ha fatto da
> comparsa nel vertice russo- tedesco di Milano del 2014. Il filo rosso
> tra Berlino e Mosca non si è mai spezzato, né si spezza. A meno che
> Renzi ( e forse tale impressione appare veramente fondata) non abbia
> intuito che l'Italia potrebbe davvero, a margine di questa partnership
> russo-tedesca, riaffermare una mai abbastanza conclamata leadership
> italiana nel Mediterraneo, secondo una tradizione che risale
> all'antico e quindi non solo all'epoca di Mattei, ma addirittura, si
> passi la circostanza, al 1935. Uno scambio di favori, mascherato dalle
> polemiche, tra la linea tedesca a Nord e quella italiana a Sud, con il
> consenso ribadito e ritrovato della Russia di Putin. Un ritorno in
> forze di Roma su quella che un tempo fu chiamata la Quarta Sponda,
> dopo l'infelice esperienza della guerra a Gheddafi, di matrice
> anglofrancese, sarebbe quindi il terminale del processo promosso da
> Renzi. Vedremo.
> Casalino Pierluigi, 21.12.2015