domenica 5 gennaio 2025

Robotica Italia...Nuovo Eldorado?

 https://www.ilgiornale.it/news/economia/robotica-sar-nuova-eldorado-2419071.html

Il 2024 è stato l'anno dell'intelligenza artificiale e il 2025 potrebbe essere quello della robotica. E in particolare delle macchine intelligenti che vengono utilizzate in maniera crescente in diversi ambiti della vita e del lavoro. Tanto che gli analisti individuano in questo settore un nuovo megatrend: ovvero un tema di lungo periodo per investire cavalcandone la crescita potenziale. In concreto, si tratta di androidi che fino a poco tempo fa appartenevano solo al mondo cinematografico e che ora stanno entrando con sempre maggiore enfasi nella realtà quotidiana. Come, ad esempio, i tanti robot umanoidi che costruiscono auto: da Apollo a Optimus fino a Figure 01 che lavorano per Mercedes, Tesla e BMW.

I robot "umanoidi" sono solo gli ultimi arrivati e vanno ad affiancare i cosiddetti robot articolati che troviamo in fabbriche di vario genere


 

 

Washington Post, Censura su vignetta contro Bezos'

 https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-internazionale/washington-post-censura-vignetta-contro-bezos-lautrice-mi-2419221.html

Il Washington Post censura una vignetta contro Bezos. L'autrice: "Mi dimetto, svolta pericolosa"Ann Telnaes ha criticato la scelta del quotidiano: "Non era mai successo".

Un caso di supposta censura sta travolgendo il Washington Post, che si considera un baluardo della democrazia americana. Il giornale, di proprietà di Jeff Bezos, ha deciso di non pubblicare una vignetta nella quale Ann Telnaes, collaboratrice della testata dal 2008 e vincitrice di un premio Pulizer, ha ritratto la corsa dei tycoon della tecnologia ad ingraziarsi il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, nonostante siano stati per molto tempo suoi nemici giurati.

La disegnatrice ha ritratto lo stesso Bezos, Sam Altman di OpenAI, Mark Zuckerberg di Meta e il proprietario del Los Angeles Times Patrick Soon-Shiong genuflessi assieme a Topolino di fronte a una statua del leader repubblicano, nell’atto di offrirle sacchi di dollari. In risposta al rifiuto di pubblicare la vignetta, Telnaes si è dimessa dal quotidiano e ha reso noto il caso su Internet, parlando di “una svolta epocale e pericolosa per la stampa libera”. Ha sottolineato che, nel corso degli anni, ha avuto numerosi scontri e contrasti con i responsabili editoriali della testata, “ma mai, fino ad oggi, un disegno era stato respinto per via dei personaggi e fatti che prendo di mira”.


 

 

Klaus Shulze, ricordo ancora vivo

 Uno dei padri dell' elettronica contemporanea, scomparso appena un paio di anni fa, resta un ricordo ancora molto vivo, per l'eta' finale non avanzata (74) e per la sua Musica ancora ai vertici.. Molto brillanti  pure alcuni dei suoi ultimi album, Continuum, Osiris eccetera, overo Klaus Shulze, Berlino...

 In oltre mezzo secondo di attività, nell’arco di una sessantina di album, Schulze ha contribuito a rivoluzionare l’elettronica e a imporre il krautrock e la cosiddetta scuola berlinese che ha anticipato ambient, new age e space rock...Dopo aver suonato come batterista nel primo album Tangerine Dream Electronic Meditation ha fondato con Manuel Göttsching gli Ash-Ra Tempel per poi imbarcarsi nella carriera solista con Irrlicht del 1972 e fondare i Cosmic Jokers, continuando ad operare per allargare i confini della musica elettronica, guardando sempre avanti. Tra gli altri suoi album solisti più apprezzati, Cyborg del 1973, Timewind del 1975, Moondawn del 1976 ed X del 1978.

https://www.youtube.com/watch?v=QQLLYH3Mtcg  Continuum

https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/klaus-shulze-ricordo-ancora-vivo.html
 

TecnoDestra pericolo per le Sinistre?Ridicolo

 LIBERO

Uno spettro si aggira a sinistra: lo spettro della tecnodestra. Da ormai diversi giorni commenti pensosi, interviste allarmate, prese di posizione indignate, occupano pagine e pagine dei giornali d’area. Elon Musk è ovviamente per i nuovi soloni il cavallo nero dell’Apocalisse, il pericolo numero uno, colui che assesterà il colpo definitivo alle nostre democrazie asservendo la politica al grande capitale e alla potenza della tecnica. Tanto più che sulla sua scia già si muovono altri protagonisti del mondo tech come Peter Thiel, mentre anche i “democratici” Mark Zuckenberg e Jeff Bezos mostrano segni di cedimento sull’ostilità a Donald Trump.

Strano, davvero: quando le Big Tech facevano nella Silicon Valley il bello e il cattivo tempo, orientando persino gli algoritmi a favore della cultura woke, bannando e censurando chi la pensava diversamente, il tecnocapitalismo per la sinistra non era un problema; ora che un minimo di pluralismo ha fatto capolino in questo mondo, di colpo il pericolo si è fatto impellente! E stiamo pur certi: sarà questo il refrain che ci accompagnerà nei prossimi mesi, oltre ovviamente all’evergreen del pericolo fascista. Perché tanto accanimento contro Musk e compagni, a parte il classico doppiopesismo dei compagni?

 Dopo il demone (solito) E.Musk, quasi esplode il fenomeno della TecnoDestra, grave pericolo per la quiete malsana per giunta del Pd e le Sinistra, non solo in Italia...Futurismo Space



P.Casalino.Le spie naziste degli Stati Uniti.

Pierluigi Casalino,

 
È in libreria il saggio «Le spie naziste degli Stati Uniti» (Edizioni Idrovolante, pp. 238, € 17,00) scritto da Simone Barcelli, collaboratore di «Storia In Rete». Si tratta di una attenta inchiesta su come Washington già nell'immediato dopoguerra arruolò agenti segreti nazisti (inclusi alcuni criminali di guerra) nell'ambito della nuova guerra in atto: la "Guerra fredda" dell'Occidente contro il blocco comunista-sovietico. Tra i tanti temi possibili, Barcelli affronta qui un aspetto curioso della vicenda da lui ricostruita e cioè come "l'organizzazione Gehlen" (dal generale tedesco a capo dello spionaggio di Hitler e passato agli Usa) si dedicò alla caccia di una inesistente rete di spionaggio comunista. Reinhard Gehlen, il generale della Wehrmacht responsabile durante la Seconda Guerra Mondiale del Fremde Heere Ost (FHO), una branca specializzata di intelligence dello Stato Maggiore dell'esercito tedesco operante sul fronte orientale, nel dopoguerra fu scelto e finanziato dagli Stati Uniti, che ne fecero un baluardo per contenere e contrastare la minaccia comunista proveniente dall'Unione Sovietica e dai suoi stati satellite.
La rete spionistica clandestina dell'Organizzazione Gehlen, che agiva in nome e per conto del Counter Intelligence Corps (CIC) e poi della Central Intelligence Agency (CIA), divenne nel 1956 il Bundesnachrichtendienst (BND), il servizio informazioni della Repubblica Federale Tedesca. L'organizzazione Gehlen, insieme al personale della Gestapo e di altre autorità naziste, come sostiene lo storico Gerhard Sälter dell'Università Philipps di Marburg, ebbe un ruolo fondamentale nel far rinascere l'immagine nemica riconducibile in qualche modo a una nuova Rote Kapelle (Orchestra Rossa), una rete di spionaggio comunista all'epoca inesistente, tenendola in vita fino agli anni Sessanta del secolo scorso. La caccia ai vecchi avversari ancora in vita, i membri e simpatizzanti sopravvissuti dell'Orchestra Rossa, usciti dalle prigioni o tornati dai campi di concentramento se non dall'esilio, servì insomma per legittimare ancora una volta il ruolo dei gerarchi nazisti, garantendo la loro sopravvivenza istituzionale, e nello stesso tempo escludere dalla vita pubblica tedesca gli oppositori, alimentando la paura di possibili infiltrazioni comuniste nell'apparato democratico. Gehlen assunse allo scopo l'ufficiale delle SS Heinrich Josef Reiser, proprio colui che tra il 1942 e il 1943 aveva diretto le indagini sull'Orchestra Rossa a Parigi. A sua volta, Reiser, considerato un esperto in materia, dopo aver ristabilito i tanti contatti che aveva con i membri della Gestapo, dell'SD e della Polizia segreta da campo, ne fece assumere molti elementi nell'organizzazione: tra questi l'ex capitano del controspionaggio Harry Piepe, l'impiegato della Gestapo Rolf Richter e l'informatore della Gestapo Walter Klein. Ma evidentemente Gehlen non era ancora soddisfatto, e nell'autunno del 1951 accolse nel suo gruppo di lavoro anche Manfred Roeder, già consigliere della Corte suprema marziale del Reich, che da pubblico ministero aveva sostenuto le accuse nel processo contro il gruppo di resistenza berlinese del tenente colonnello della Luftwaffe Heinz Harro Schulze-Boysen, anche se questo non c'entrava nulla con l'Orchestra Rossa. I gruppi arbitrariamente inseriti dai tedeschi nella cosiddetta Rote Kapelle (Orchestra Rossa), pur essendo tutti al servizio dei sovietici del GRU e dell'NKVD, erano ben distinti tra loro e solo la negligenza nei metodi spionistici ed emergenze operative fecero sì che si intrecciassero. Nonostante la loro progressiva disarticolazione, gli informatori rimasero per lo più sconosciuti. La rete spionistica del giornalista Leopold Trepper, un'agente dell'intelligence militare sovietica (GRU) che reclutava agenti e realizzava cellule clandestine di spionaggio in Europa, trasmetteva informazioni ai sovietici mediante operatori dislocati in Belgio e in Francia.
Il gruppo svizzero del cartografo Sándor Radó (nome in codice "Dora", l'anagramma del suo cognome), neutralizzato nell'autunno del 1943 dalla Polizia Federale svizzera, trasmetteva a Mosca informazioni militari dettagliate delle operazioni pianificate sul fronte orientale, tramite l'anello di congiunzione berlinese denominato "Lucy", gestito dall'editore Rudolf Roessler, una spia che da Lucerna operava in questa specifica rete. Nonostante le tante supposizioni avanzate, non si è mai saputo per certo da dove provenissero queste informazioni.
Rudolf Roeder, una spia che da Lucerna operava nella rete capitanata da Radó, alla fine della guerra aveva già collaborato anche con il Counter Intelligence Corps, e per questo il procedimento per crimini contro l'umanità nei suoi confronti, fu infine archiviato nel novembre 1951. L'operazione Crosshairs, il nome in codice scelto dell'Organizzazione Gehlen per la ricerca di migliaia di comunisti che all'epoca avrebbero continuato a cospirare nell'ombra in Germania Ovest (come sosteneva anche Roeder), assunse caratteristiche grottesche, come risulta dai dettagli spesso del tutto superficiali annotati nei dossier dei sospettati, tra cui comparvero anche nomi illustri: il membro della CSU Josef Müller, il segretario di Stato presso la Cancelleria federale Otto Lenz e il ministro federale Jakob Kaiser.9
In fondo, tutta questa montatura orchestrata da Gehlen, era proprio ciò di cui necessitavano e volevano credere le agenzie di intelligence (americana, britannica e francese), cioè una rete di spionaggio sovietica nascosta che continuava a lavorare contro di loro, capace di infiltrarsi nelle istituzioni come quinta colonna, allo scopo di preparare imminenti rovesciamenti antidemocratici anche nella Repubblica Federale Tedesca.
Casalino Pierluigi 


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Roberto Guerra