domenica 27 giugno 2021

Secolo d'Italia-Domenica 27 Giugno - Leggi le principali notizie- Bassetti "No a Zone Rosse per la variante variante ...DELTA"



Da: Secolo d'Italia  
 

Fazi editore: «Capelli, lacrime e zanzare» di Namwali Serpell



Da: Fazi Editore 
 
Care lettrici e cari lettori, 

è da oggi in libreria Capelli, lacrime e zanzare di Namwali Serpell.
Una coloratissima saga familiare intrisa di atmosfere che ricordano Cent'anni di solitudine e I figli della mezzanotte, dove tante piccole storie, una più bella dell'altra, si uniscono per dare vita alla grande storia della nascita di una nazione.

Capelli, lacrime e zanzare
Namwali Serpell
Collana Le strade

«Straordinario, ambizioso, evocativo…
Capelli, lacrime e zanzare è un libro impressionante.
Un esordio strepitoso che ha proiettato la scrittrice Namwali Serpell sulla scena letteraria mondiale».
Salman Rushdie, «The New York Times»

1904. Sulle rive del fiume Zambezi, a pochi chilometri dalle maestose Cascate Vittoria, c'è un insediamento coloniale. In una stanza fumosa dell'hotel dall'altra parte del fiume, un esploratore di nome Percy M. Clark, annebbiato dalla febbre, commette un errore che fa sì che il destino di un albergatore italiano si intrecci con quello di un garzone locale. A partire da questo momento si innesca un ciclo di eventi che travolge tre famiglie dello Zambia (una nera, una bianca, una mista) i cui membri si scontrano e s'incontrano nel corso del secolo, nel presente e oltre. Con il susseguirsi delle generazioni, le vicende di queste famiglie, i loro trionfi, i loro errori, le perdite e le speranze, emergono sullo sfondo di un panorama di fiaba, romanticismo e fantascienza. Questo avvincente e indimenticabile romanzo – in cui compaiono una donna completamente ricoperta di peli e un'altra afflitta da una cascata infinita di lacrime, storie d'amore proibite e ardenti battaglie politiche, meraviglie tecnologiche nostrane come afronauti, microdroni e vaccini virali – è una testimonianza del nostro desiderio di creare e attraversare i confini e una meditazione sul lento e grandioso passare del tempo.
Definito «il grande romanzo africano del ventunesimo secolo», Capelli, lacrime e zanzare è lo strabiliante esordio di Namwali Serpell.
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Un Caravaggio ad Amelia (Terni): lunedì la conferenza stampa con Vittorio Sgarbi



Da: VITTORIO SGARBI - (Ufficio Stampa)  
 

Un Caravaggio ad Amelia (Terni): lunedì la conferenza stampa con Vittorio Sgarbi


ROMA -  Potrebbe essere di Caravaggio la "Cena on Hemmaus" custodita nella Chiesa di Santa Maria Assunta ad Arrone,in provincia di Terni.


Lunedì 28 giugno alle 11,30 ad Amelia (Terni) nella sala dello Zodiaco di Palazzo Petrignani,  in occasione dell'inaugurazione e riapertura al pubblico dopo i lavori di restauro, si terrà una conferenza stampa alla presenza del Sindaco di Amelia, del Sindaco di Arrone e dello storico e critico d'arte Vittorio Sgarbi. 


"In tempi di febbre caravaggesca  - spiega Sgarbi - è importante far conoscere un dipinto che il Vescovo di Spoleto, Carlo Giacinto Lascaris, alla fine del seicento riteneva di Caravaggio. È un'opera intensa, potente, certamente caravaggesca"


L'opera sara esposta al pubblico presso il museo civico di Amelia nel corso di una cerimonia d'inaugurazione in programma il 22 agosto 2021.



l'Ufficio Stampa

(Nino Ippolito)

+39 338 3695738

press@vittoriosgarbi.it



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Festival della cultura Revision Factory


 segnalato da Pierfranco Bruni
 

FESTIVAL DELLA CULTURA
revisionfactory                                

Giovanni Battista Palatino focus e pretesto di un Festival di cultura contemporanea


Si terrà dal 27 giugno al 25 luglio 2021 presso Palazzo San Bernardino a Corigliano-Rossano, trasformato in una piccola cittadella creativa, con una tappa al Polo culturale Santa Chiara, sede del Sistema Bibliotecario Vibonese, a Vibo Valentia, Capitale italiana del Libro, un Festival multidisciplinare di cultura contemporanea, intitolato ReVision Factory. Un progetto inedito e stimolante che ha individuato una visione strategica in Giovanni Battista Palatino, calligrafo e letterato, contemporaneo di Leonardo da Vinci, nato in Calabria, a Corigliano-Rossano (all'epoca Rossano). Un personaggio di rilievo che diventa focus e pretesto per creare un incubatore capace di offrire espressivi diversi. Nel titolo del progetto si possono riconoscere due sezioni separate. La prima (il termine ReVision) evoca il concetto di visione e l'idea di potenzialità in divenire. La seconda (Factory) prende a prestito il nome dello studio di Andy Warhol a New York, per richiamare il concetto di laboratorio creativo. Sul piano organizzativo, il format del progetto è centrato verso un'esperienza reale con i concetti di parola e segno grafico volti a ricreare immaginazioni alternative.
ReVision Factory è organizzato, con il sostegno del PAC 2014/2020, dall'associazione culturale Koinè. L'ideazione e direzione artistica è di Francesca Londino, curatrice d'arte e presidente di Koinè.  La direzione tecnica è affidata a Settimio Ferrari, editore e giornalista. Il team curatoriale vede anche la presenza di Delia Dattilo, artista e saggista, impegnata nel coordinamento, di Gina Venneri, storica dell'arte, di Federica Mangiacasale, fundraiser.

Programma

ReVision Factory è suddiviso in tre sezioni autonome, tra itinerari trasversali diversi. Gli appuntamenti inseriti nel progetto sono:

Sezione 1] La parola diventa scrittura.

27 luglio ore 18.00 - Lectio performance di Lorenzo Paciaroni, esperto calligrafo, sul contributo dato al Rinascimento italiano dagli studi di Giovanni Battista Palatino. Interviene lo storico e saggista Francesco Filareto.

28 luglio - Workshop dedicato al mondo della calligrafia, diretto da Lorenzo Paciaroni, riservato agli studenti del triennio (Liceo Scientifico) del Polo Liceale di Rossano. Partecipano il dirigente scolastico Antonio Franco Pistoia e le docenti Cristina Ammirato e Achiropita Augusto.

06 luglio ore 17 - Lectio magistralis/webinar di Mario Caligiuri (Università della Calabria) intitolata «Palatino. Il sogno della scrittura».

Pillole di Codex - Viaggio virtuale con Gina Venneri per conoscere uno dei libri illustrati più antichi del mondo.


Sezione 2] Tra parola e immagine.

04 luglio ore 18 - Una mostra intitolata Che typo! che parte dalla volontà di porre l'attenzione sul rapporto immagine e parola, attraverso un taccuino d'artista. La mostra, a cura di Francesca Londino, dopo Palazzo San Bernardino, a Corigliano-Rossano, dal 16 al 25 luglio si sposterà negli spazi del Polo culturale Santa Chiara, sede del Sistema Bibliotecario Vibonese, a Vibo Valentia. Gli artisti invitati, provenienti da tutta Italia, sono Sabrina Milazzo, Diego Dutto, Giuseppe Ciracì, Pierpaolo Miccolis, Jara Marzulli, Vania Elettra Tam, Marco Minotti, Giancarlo Marcali, Loredana Catania, Francesco Viscuso, Gavino Ganau, Damiano Fasso, Tina Sgró, Maurizio Cariati, Andrea Grosso Ciponte, Antonella Cinelli, Gaia Scaramella, Davide Dormino, Stella Forciniti, Marilena Onorato, Francesco Correggia, Roberta Savelli, Erica Campanella, Silvia Faieta, Mauro Molle, Ilaria Del Monte, Vincenzo Marsiglia, Daria Palotti, Sam Punzina, Luciano Civettini, Michela Pedron, Concetta Russo, Elisa Anfuso.

22 luglio ore 18 - Lectio/webinar di Giorgio Armato, saggista e docente di Filosofia, intitolata «La parola debole. Designazioni dell'evento nel contemporaneo».

24 luglio ore 18 - Lectio/webinar di Pierfranco Bruni, saggista e italianista, intitolata «La parola e il richiamo dell'ombra».

Sezione 3] La parola diventa suono.

24 luglio ore 18 - Concerto del duo jazz Alberto La Neve e Fabiana Dota, dedicato all'alfabeto runico. Un momento in cui la parola diventa esplorazione musicale, tra suoni e performance.

Video Lectio performance di Gianluca Veltri, critico musicale e musicista, intitolata «Alfabeti sonori».


 

venerdì 25 giugno 2021

Avanguardia forever:Tonino Casula: 90 anni q.b.

 
Da: Tonino Casula  


Al compimento del mio 90° compleanno, che fa cifra tonda e qb. (quanto basta), arrivo a una riflessione tanto banale quanto melanconica. Nasce dal ricordo di una cinquantina di anni fa, quando realizzai un'intervista a Pinuccio Sciola per Radio 24 ore. Fuori onda, strafatti di vino, ci immergemmo allegramente in un dibattito sulla capacità di memoria che, nel tempo, i nostri rispettivi oggetti artistici avrebbero conservato di noi due. Pinuccio sosteneva che i suoi l'avrebbero conservata molto più a lungo dei miei, perché nulla dura più della pietra.

Aveva ragione. Infatti, per costruire i miei, io avevo ripudiato tele, tempere, oli e acquerelli, troppo carichi semanticamente di un passato fastidioso, preferendo materiali come il plexiglass, la plastica autoadesiva, il cloruro di polivinile e le vernici nitro acriliche, che parlavano la lingua del presente. Inoltre, aveva ragiona lui  perché, già allora, mentre noi due disputavamo sul tempo, alcuni dei miei materiali erano già entrati in un inarrestabile processo di obsolescenza: alcune delle plastiche autoadesive cominciavano ad accorciarsi, i famosi pallini a staccarsi.

 

 

Non c'è dubbio: le pietre di Pinuccio durano più a lungo, mentre i miei oggetti possono conservare la mia memoria per tempi ristretti e solo se protetti, posto che conservare la mia memoria rappresenti davvero un desiderio irrefrenabile del mondo e non una forma non tanto nascosta della mia vanità. Comunque sia, per farli durare più a lungo, hanno bisogno non solo di cure, ma anche di essere amati e, in ogni caso, conservano la memoria di un Tonino Casula che non c'è più, un Tonino Casula che, 30 anni fa, imboccava un sentiero dove una diversa e impalpabile materialità dava vita ai suoi oggetti in forma di diafanie e di cortronici. Ciò avveniva con una potenza di fuoco creativo mai provata prima, una potenza creativa moltiplicata dal "cretino veloce" come molti di noi chiamavano affettuosamente il computer, la cui presenza era ormai diventata pervasiva, per quanto non lo fosse ancora la rete.

Eccomi all'aspetto melanconico della mia riflessione. Gli oggetti che producevo e ancora produco, per manifestarsi nella loro immaterialità, necessitano di supporti tecnologici che, purtroppo, sin dalla nascita sono destinati a un'obsolescenza programmata, cioè nascono con la data di morte incorporata: allo stato attuale, sono morti i proiettori multivideo per diapositive, indispensabili per le diafanie, sono morte le stesse diapositive (i giovani non sanno neppure cosa siano) e anche le pellicole fotografiche per crearle se ne sono andate.  Io stesso, a causa di quei supporti, mi sono trasformato in un artista obsoleto, obsolescente in progress, con la data di morte artistica incorporata.

 

https://www.youtube.com/watch?v=FsSVjS4ra_g

 

Meno male che ho provveduto a digitalizzare le diafanie, così possono essere viste nella rete, forse per sempre, come le pietre di Pinuccio. O forse no, perché anche la rete, chi può dirlo, a sua volta potrebbe diventare obsoleta. Certo non si possono vedere nei musei, perché chi vuoi che abbia pensato a munirsi di proiettori multivision che quando si bruciavano le lampade, già allora, non si sapeva come sostituirle, anch'esse progettate con la data di morte programmata. Oppure sì, qualcuno che ci ha pensato c'è, chi sa, mi rifiuto di credere che proprio nessuno ci abbia pensato. Meno male che le ho digitalizzate.

Anche i cortronici, venuti dopo, si possono vedere nella rete. Forse per sempre, forse no. Quelli tridimensionali sicuramente ancora per poco e solo da chi possiede un televisore 3D, sempre sperando che non si guasti, perché i televisori di quel tipo hanno già concluso la loro obsolescenza uscendo definitivamente dalla produzione.

Non so se esistono musei nel mondo, la cui lungimiranza permetta ad artisti come me di non morirsene mentre sono ancora vivi in carne e ossa. Certo, non esistono nella mia città. Nella mia città, gli "addetti" sembrano pensare solo a forme d'arte a cui bastano muri, chiodi e piedistalli per mostrarsi.

 

https://studio.youtube.com/video/NbCIbThdGSg/edit?o=U

 

Un po' mi dispiace che i giovani rampanti, quelli palestrati all'arte dall'Università e che circuitano intorno alla Galleria comunale in attesa di sostituire gli "addetti" con la vincita di qualche concorso a punti, spinti da un pur tiepido refolo rivoluzionario, non abbiano ancora innalzato cartelli di protesta per la mancanza di un televisore 3D in Galleria: …un piccolo passo per l'uomo… (com'è che diceva l'astronauta?)

Tonino Casula